CHIERI ‘900. Anni ’60: l’Immacolata, festa dei tessitori
Fino alla seconda metà degli anni ’70 del ‘900 la festività di domani 8 dicembre, l’Immacolata, era un momento speciale d’incontro per il comparto tessile chierese essendo, come scrive il settimanale Il Chierese ad inizio anni ‘60 «la Vergine Maria la sua celeste Patrona» invitando anche «tutti gli Industriali e le loro Maestranze a volere presenziare a questa cara funzione di ringraziamento e di supplica alla Patrona della nostra secolare arte tessile».La funzione religiosa «Messa solenne con esecuzione di sacri mottetti affidati alla premiata Schola Cantorum Santa Cecilia» si svolgeva, da sempre, nella centrale chiesa di san Filippo alla presenza, questo va sottolineato, dei soli “Industriali” circondati dalle loro famiglie (in spolvero soprattutto le moglie pronte ad indossare, per l’occasione, l’ultimo acquisto in fatto di pelliccia, piuttosto che un nuovo cappotto cucito dalle migliore sarte chieresi), delle autorità civili e militari (carabinieri innanzi tutto) e di parte del clero (quello a loro più vicino).L’organizzazione era affidato alla L.I.T. (Lega italiana tessile) la cui sezione locale era presieduta da Giulio Rocco – titolare della ditta “Cotontex”, esponente di spicco della locale sezione del partito liberale – che decenni dopo vestirà anche la fascia tricolore di sindaco della città. Un pranzo in un rinomato ristorante della zona concludeva l’incontro in attesa che parte dei presenti – quelli cresciuti sotto la guida dei Gesuiti di casa sant’Antonio – si spostassero, nel dopocena, negli spazi del “Cineteatro della Congregazione Mariana” per assistere all’immancabile «Accademia (…): manifestazioni d’amore alla Madonna illustrate da commenti musico-letterari cui tra i dicitori spiccò Ottavio Martano nella declamazione della “Consòla” di Nino Costa». Come non mancherà di sottolineare Il Chierese.(Nella foto Giulio Rocco)
Valerio Maggio