Moncalieri. A ruba i doni natalizi di “Questa Pediatria mi sta a cuore”
Intervista al primario della SC di Pediatria dell’Asl To5 dott. Mauro Vivalda
Stanno andando a ruba i doni di Natale messi a disposizione del progetto “Questa Pediatria mi staa cuore” dell’associazione ApidiCarta Aps di Poirino per sostenere in ogni modo la Pediatria dell’ospedale Santa Croce di Moncalieri. In tantissimi vogliono dimostrare con un gesto, un’offerta, l’affettoverso il reparto che si prende cura dei piccoli pazienti, finanziando attività ludico-ricreative e nuovi strumenti anche per intrattenere i giovanissimi pazienti. Dicono: “Lo sa? Io qui sono diventata mamma”, “Qui mio figlio è guarito”.“La riuscita dell’iniziativa è una grande soddisfazione, mia personale e di tutta la struttura -commenta Mauro Vivalda, direttore della SC Pediatria – Le ApidiCarta si stanno impegnando molto nel progetto, che contribuisce a far sentire ancora di più il radicamento dell’ospedale sul territorio.Lo dimostrano i numerosi commenti dei tanti genitori contenti di quest’idea, che attraverso un piccolo dono dicono di voler restituire all’ospedale quanto hanno ricevuto”.Del resto il Santa Croce di Moncalieri è un presidio importante: 12 posti di pediatria, 4 in terapia intensiva neonatale (Tin), 8 in semi-intensiva e patologia neonatale, 9 culle neonati fisiologici. Con questa disponibilità i passaggi solo al Pronto soccorso pediatrico sono 9-10.000 all’anno, una cinquantina in patologia neonatale e Tin, circa 400 i ricoveri in reparto. Il range di età trattato è molto ampio, dai neonati (con oltre 1.000 i parti in un anno) fino ai 18 anni. “Una peculiarità e una tradizione del nosocomio moncalierese, molto apprezzata”, spiega Vivalda. Sono soprattutto gli adolescenti a fermarsi in Pediatria per lunghe degenze, anche mesi. Ma il periodo in stanza, tra pareti anonime, può essere demoralizzante, senza distrazioni o un aiuto,anche nei compiti. Riprende Vivalda: “Sarà importante se riusciremo a trovare nuove opportunità per dare una mano al reparto a curare i nostri giovani pazienti anche attraverso un maggior senso di benessere, un aspetto da non sottovalutare: se un tempo l’attenzione si concentrava sulla salute fisica, oggi sappiamo che pure il buonumore e la serenità sono importanti, dei giovani pazienti come delle loro famiglie. Tutto è cura. Ma non sempre riusciamo a tradurre questo principio in pratica. Queste attività extra, come il progetto delle ApidiCarta, facilitano molto il compito”.In che senso lo facilitano? “E’ chiaro che quando si sta male, si sta male. Ma il fatto di stare vicino alla mamma, al papà, in un ambiente magari colorato e giocoso, aiuta a consolare il bambino, a rasserenarlo e dargli forza. Questo genere di iniziative è un valore aggiunto: in questo senso, anchei volontari delle ApidiCarta che fanno ridere e giocare i nostri piccoli pazienti fanno medicina.Rende un po’ meno noiosa la permanenza qui dentro dei ragazzini e degli adolescenti, e può migliorare le condizioni anche per i parenti che li accompagnano, e per l’ambiente che li ospita”.Ad esempio, avere brandine o sedie più confortevoli per l’assistenza, pareti dai colori vivaci, giochi,laboratori, apparecchi “smart”. Le possibilità sono tante. L’iniziativa natalizia del progetto “QuestaPediatria mi sta a cuore” è un modo per poterle concretizzare.