Addio ad Anita Porto: la decana di Montaldo Scarampi si è spenta a 101 anni

Lutto per la comunità di Montaldo Scarampi: dopo una vita dedicata al lavoro e alla famiglia, si è spenta il 26 dicembre alla veneranda età di 101 anni  l’ anima buona di Anita Porto Vedova Marchetti. Era l’ultima centenaria ancora in vita in una comunità nella quale nel tempo alcuni uomini e donne hanno raggiunto questo invidiabile traguardo, tanto da meritarsi l’appellativo di  “Paese dei Centenari”. La signora Anita solo pochi mesi  fa aveva spento le 101 candeline alla Residenza Belvedere di Agliano, dove aveva trascorso gli ultimi anni della sua lunga vita. Ricordiamo il  suo dolce sorriso e proprio lo scorso anno aveva festeggiato il raggiungimento del centesimo compleanno insieme a figli e nipoti e all’intera comunità, con in testa il   sindaco  di Agliano e quello di Montaldo Scarampi, suo paese di origine. Sorriso arzillo, eleganza e dolcezza nel raccontare una vita intera vissuta a Montaldo con una bella famiglia che le ha sempre voluto bene. Nata l’11 giugno 1922  da una famiglia di laboriosi contadini, ha sempre lavorato in campagna. Anita o Nita, nomignolo con il quale era meglio conosciuta, aveva vissuto il difficile periodo a cavallo tra le due guerre. Di cose nel corso della sua vita sicuramente le ha viste tante,  ha attraversato i decenni fino a diventare lei stessa un altro mattone di quel muro sempre più alto chiamato storia. Tra i primi a ricordarla sui social è stato il nipote Paolo, pur nel conforto del dono di un’esistenza lunga e serena, “ci ha lasciato la nostra cara nonna e mamma che tanto ha fatto per noi ed è stata un esempio di devozione per la propria famiglia, rimanendo legata per tutta la vita a Montaldo”. Una vita, la sua, vissuta dedicandosi alla famiglia e ai suoi cari,non si è persa d’animo, si è rimboccata le maniche, trovando lavoro come lattivendola.  Una lunga vita con un grande cuore e tanta gentilezza verso tutti.  Sempre sorridente, donna forte e di grande spirito, aveva però anche un carattere dolce e mite che l’ha resa un punto di riferimento per i figli  e i nipoti. Rimane il ricordo di grande donna, una persona di valore e di grandi valori. Grande lavoratrice, mamma e nonna instancabile, ogni mattina alle 5 andava a mungere le mucche. Ha sempre lavorato tanto in campagna; non solo, si prendeva anche cura degli animali e per racimolare altri soldi per la famiglia, vendeva il  latte appena munto, procurato dalle due mucche della propria azienda direttamente al consumatore, a volte ancora caldo e misurato in una specie di tazzone in latta con manico. Viene così a mancare l’ultima lattivendola di Montaldo, modesta attività che ha cessato di esistere dopo gli anni 60 con l’avvento delle centrali del latte. Vedova da più di 30 anni di  Natale,  agricoltore che aiutava nel duro lavoro nei vigneti e grande  appassionata di cucina e cucito. Come molte altre ragazze di quel tempo, ha atteso con ansia il ritorno dalle armi del secondo conflitto mondiale, l’amato  fidanzato Natale, che l’ha sposato e dal loro amore sono nati Lorenzo ed Emilio. Dopo la nascita dei figli, si è dedicata alla famiglia con dedizione e spirito di sacrificio.  Non si allontanò mai da Montaldo, dove ha condotto una vita silenziosa e operosa, tipica dei vignaioli.   Per  trovare l’elisir di lunga vita, è stata quella di aver sempre lavorato  tanto ogni giorno fin da piccola, con la semplicità che l’ha sempre contraddistinta. Un’esistenza vissuta non senza fatica e sofferenza, ma sempre con tanto coraggio e uno spirito forte, hanno fatto andare avanti nonna Nita a testa alta, crescendo la propria famiglia e lavorando sodo. Tantissimi quelli che hanno voluto esprimere cordoglio e commozione al funerale, avvenuto nella parrocchia di Montaldo il 28 dicembre.                                                            Alessandra Gallo