PIEMONTE ARTE: VIGLIATURO, GIAMMARINARO, PRIMO LEVI E LA MONTAGNA, MELANITIS, MUSEO LAVAZZA, FRANCO BRUNA
Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo
BENE VAGIENNA. “LA MAGIA DEL VETRO”, OPERE DI SILVIO VIGLIATURO
CAMBIANO. MOSTRA “MAREGGIATA” DI MARIO GIAMMARINARO
La rassegna 2024 della “Lunga stagione dell’Arte cambianese” inaugura il nuovo anno con la mostra ” Mareggiata” dell’artista Mario Giammarinaro. Inaugurazione il 20 gennaio alle ore 15,00 presso la Sala Conferenze della Biblioteca Civica di Cambiano.
MUSEO DELLA MONTAGNA. LE OSSA DELLA TERRA. PRIMO LEVI E LA MONTAGNA
Dal 26 gennaio 2024 il Museo Nazionale della Montagna di Torino invita a scoprire il legame di Primo Levi con le terre alte attraverso la mostra Le ossa della terra, un progetto ideato e prodotto dal Museo, sviluppato in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi “Primo Levi” di Torino e curato da Guido Vaglio con Roberta Mori.
Un percorso espositivo articolato attorno alle parole di Levi, ma anche a fotografie storiche, oggetti, documenti, volumi ed estratti video provenienti da archivi pubblici e privati, oltre che dai familiari dello scrittore e dal Museo. Una mostra per scoprire il legame poco conosciuto di Primo Levi con la montagna, nato negli anni dell’adolescenza e tragicamente legato al destino dello scrittore. Fu infatti in Valle d’Aosta che avvenne il suo arresto nel dicembre 1943, che lo condurrà alla deportazione nel campo di Auschwitz. All’indomani dell’8 settembre 1943, l’espressione “andare in montagna” era infatti diventata sinonimo di una precisa scelta di campo, quella di aderire alla lotta partigiana. Dopo la guerra, sarà ancora la montagna a favorire e consolidare l’amicizia di Levi con altri due protagonisti del Novecento: Mario Rigoni Stern e Nuto Revelli.
L’inaugurazione si terrà giovedì 25 gennaio dalle ore 18 e la mostra sarà visitabile fino al 13 ottobre 2024.
L’esposizione è accompagnata da un ricco catalogo edito dal Museo che, oltre al testo dei curatori e alle immagini dei documenti e delle opere esposte, accoglie contributi di Enrico Camanni, Massimo Gentili-Tedeschi, Giuseppe Mendicino, Alessandro Pastore, Marco Revelli e Domenico Scarpa.
RIVOLI. L’ARTE DI AMBIENTARTI NELL’AMBIENTE
dal 12 al 28 gennaio 2024
Oggi possiamo considerare l’Ambiente come un elemento imprescindibile della Società. Ma cosa si intende per Ambiente? Questa domanda consente di fornire una e più motivazioni che giustificano la proposta espositiva l’Arte di Ambientarti nell’Ambiente.
Interessante sono le reciproche inversioni del concetto opposto, ma simbiotico; ovvero, se da un lato si fa Ambiente attraverso l’Arte, dall’altro si può fare Arte usando e rispettando l’Ambiente.
Il principio diviene Arte, l’Arte diviene comunicazione, la comunicazione diviene sensibilizzazione, l’idea diviene Ambiente.
Il 12 Gennaio 2024 alle ore 18 presso la Casa del Conte Verde si inaugura la mostra di pittura e scultura L’Arte di AmbientArti nell’Ambiente che vedrà protagonisti gli artisti Osvaldo Neirotti, Umberto Pettene, Marco Barucci, Cristian Bertolotto con la presenza anche di Angela Sepe Novara.
Durante l’inaugurazione, una perfomance artistica, sarà capace di mostrare il mondo di oggi con gli occhi umani, spesso incapaci di vedere la realtà offuscata dal quotidiano e dalle proprie problematiche di vita privata. Siamo come fantasmi in cerca di una luce, una strada, un domani più fervido. Una visione, che per l’occasione diventa espressione dell’arte. Ogni artista racconterà le proprie sfaccettature interpretando il concetto di ambiente. Diretta Live su TORadio con il programma di Cosimo Alfano: “Parla con Cosimo”.
Breve cenno sugli artisti
Osvaldo Neirotti:
Scrittore e artista poliedrico, noto anche come Artista degli Alberi. Nel suo impegno artistico di Land Art e Street Art ha da un po’ di anni intrapreso l’idea di usare l’arte per fare ambiente e l’ambiente per fare arte. Per l’occasione verrà inaugurato il suo nuovo progetto pittorico il “PoParticolare”
Umberto Pettene:
In arte “UpArt” (Ivrea – TO, Italy). Artista indipendente di “pitto-scultura” di linguaggio contemporaneo, inserito nel panorama artistico nazionale della “PopArt” ed “Arte Naif”. Sceneggiature e rappresentazioni in stile tecnico figurativo, su tavole di legno, con soggetti costruiti con materiali di riciclo e di recupero di ogni genere, e pigmenti naturali come stesura di fondo finale, nella ricerca di creare importanti effetti cromatici e visivi.
Marco Barucci:
Pittore, nato a Torino dove vive e lavora.
Cristian Bertolotto
Artista di concetto, scultore di materiali. Vive e lavora a Torino. Nelle sue opere racconta la società, a volte prendendola in giro, a volte per far si che essa si soffermi su realtà evidenti, ma non viste. Per l’occasione apre gli occhi del visitatore mostrando un futuro ambientale drammatico, le sue sculture diventano testimoni di un possibile futuro.
Angela Sepe Novara: è nata a Rivoli, vive e lavora a Torino. Successivamente al periodo figurativo è approdata all’Espressionismo Astratto con elaborati di timbro informale. L’attuale ricerca è volta alla dissolvenza e ricomposizione dell’immagine, l’isolamento del frammento, la poesia visiva, l’installazione.
Casa del Conte Verde
Via F.lli Piol 8, Rivoli (TO)
Mostra realizzata dalla Città di Rivoli
Con il patrocinio di Regione Piemonte e Città Metropolitana di Torino
Orari
da martedì a venerdì 16 – 19; sabato e domenica 10 – 13 / 16 – 19
lunedì chiuso
Info
Casa del Conte Verde: www.comune.rivoli.to.it – Tel. 011 956 30 20
email: casaconteverde@libero.it
RICERCA E TENSIONE ESPRESSIVA DI IOANNIS MELANITIS
L’ampio programma artistico e culturale dell’Accademia Albertina di Belle Arti, presieduta da Paola Gribaudo e diretta da Salvo Bitonti, si sviluppa secondo molteplici e coinvolgenti esposizioni che richiamano l’attenzione del pubblico, studiosi ed esperti d’arte figurativa.
In questa visione d’insieme, si ricorda la visita alla Rotonda del Talucchi dello scultore e docente greco Ioannis Melanitis, artista visivo e performativo, vice Rettore all’ASFA Accademia di Belle Arti di Atene.
Una ricerca e una scrittura per immagini, la sua, dalle cadenze concettuali, dalla personalissima e interiorizzata interpretazione
dei soggetti e delle tematiche contemporanee, da opere originali “al di fuori dai luoghi comuni della semantica”, sottolinea Gabriele Romeo, che parlano della storia della filosofia e dell’umanità.
Lavori che esprimono la sottesa energia del continuo e vibrante dialogo tra l’artista e il colore, tra la realtà e una sensibilità che travalica gli aspetti e i luoghi di una vissuta quotidianità per entrare in diretto contatto, attraverso l’intensità penetrante del segno, con un corpo, un volto e uno sguardo.
Volti trasfigurati, talora inquietanti, messi in relazione con l’ambiente e lo spazio e, in particolare, con la storia e i risvolti sociali che accompagnano il cammino delle popolazioni verso nuovi approdi della conoscenza e del linguaggio.
Scrittura, quindi, che appartiene indissolubilmente alla cultura visiva contemporanea, all’accensione della luce che scopre e svela una figura o una struttura o, ancora, i versi di Costantino Kavafis: “Del mare mattutino e del limpido cielo/ smaglianti azzurri, e gialla riva: tutto/ s’abbella nella grande luce effusa”.
E il suo discorso si snoda dalle installazioni alla farfalla transgenica “Leda Melanitis”, esposta al MACRO Museo d’Arte Contemporanea di Roma, da interventi con forme d’arte ibride al concetto di “informazione come nuova concettualizzazione”,
in una sorta di percorso caratterizzato da performances interattive, dalla mostra “Pleasure Machine” rappresentata all’Ottavo Salone Digitale di New York e dalla sequenza di lavori che si riferiscono alla “concettualizzazione al punto minimo” di un’opera d’arte, proposti dalla Galleria Depo Darm di Atene.
Angelo Mistrangelo
MUSEO LAVAZZA – SPAZIO ARCHEOLOGICO
Finissage e visita guidata con l’artista Giovedì 11 gennaio 2024 H 16:30-17:30
STEFANO CAGOL: Archeology of the Anthropocene. Molto prima di noi e dopo
Ingresso: gratuito
Prenotazione: non richiesta
Punto di ritrovo: presso la biglietteria del museo
Via Bologna 32 – 10152 Torino
A seguire:
Visita guidata con l’artista H 18-20
A PICK GALLERY
CAGOL | ROWAN. Sulla Materia e l’Energia
(visitabile fino al 27 gennaio)
Via Bernardino Galliari 15/C – 10125 Torino
Giovedì 11 gennaio dalle 16:30 alle 17:30, lo Spazio Archeologico del Museo Lavazza di Torino chiude con un’apertura speciale e visita guidata con l’artista Stefano Cagol alla sua personale “Archeology of the Anthropocene”, inaugurata lo scorso ottobre nell’ambito dell’Art Site Fest. In un luogo unico, che testimonia la scoperta dei resti di un’antica basilica paleocristiana alle basi della cosiddetta Nuvola Lavazza progettata da Cino Zucchi, cinque opere video, installative, scultoree e sonore dell’artista Stefano Cagol pongono a confronto con il futuro e le conseguenze delle nostre scelte guardando all’idea di tempo. Il tempo, oltre l’essere umano. Con questa idea nasce la mostra al Museo Lavazza – Spazio Archeologico, realizzata in collaborazione con Art Site Fest (https://artsitefest.it/), e con NxT e la piattaforma We Are the Flood di MUSE – Museo delle Scienze Trento (https://www.muse.it/events/incontro-pubblico-museo-lavazza/).
A seguire, l’invito è a spostarsi dalle 18 alle 20 da A PICK GALLERY dove Stefano Cagol con l’inglese Hannah Rowan è protagonista della doppia personale “Sulla materia e l’energia”, inaugurata durante l’ultima Torino Art Week e visitabile fino al 27 gennaio.
La mostra presso A PICK GALLERY è realizzata in collaborazione con C+N Gallery CANEPANERI.
In entrambi i casi, sarà presente l’artista, appena rientrato dalle prime due fasi internazionali del suo nuovo progetto supportato dall’Italian Council nel deserto dell’Egitto e nella giungla della Malesia. Sarà un’occasione unica, quindi, anche per cogliere a caldo le sue impressioni da queste esperienze di ricerca, scambio e produzione.
In entrambe le location, sia nello Spazio Archeologico del Museo Lavazza, sia presso A PICK GALLERY, Stefano Cagol sceglie di riprendere la nuova e già abusata definizione dell’era dell’essere umano per scrutarne la fine, l’Antropocene, immaginando un mondo in cui le interferenze antropogeniche continuano il loro corso anche dopo di noi, un’era già antica. Tra le opere esposte troviamo i lavori video della serie “Far before and after us” realizzati per la Biennale di Venezia dello scorso anno, padiglione dello stato di Perak-Malesia, nella quale l’artista aziona una fiaccola in un paesaggio montano innevato, aspro, memore di antiche ere geologiche, precedenti alla presenza dell’essere umano, aprendo a un possibile futuro oltre noi. Inoltre reperti del riscaldamento globale, opere scultoree “Monuments to the flow (of matter)”, flaconi in plastica recuperati, plasmati dal calore e innalzati su un piedestallo in marmo. L’Isola di Bouvet nell’Antartide è ricreata un accartocciamento in alluminio a specchio sospeso al centro dello spazio archeologico, sopra le antiche pietre. Quell’isola è considerata il luogo più remoto sul pianeta, ma per questo non scevro dalle conseguenze delle nostre scelte e da test atomici. È poi presente una delle prime opere dell’artista, realizzata nel 1995 ma quanto mai attuale. È la registrazione di un’esplosione nucleare rallentata all’estremo: ne esce un suono simile a uno strumento ad arco, straniante e straziante, sintesi perfetta dell’essere umano che agita fatalmente le corde del pianeta.
Stefano Cagol ha usato più volte il fuoco come simbolo del nostro atteggiamento antagonista nei confronti della natura, della nostra volontà di dominio, dell’influenza antropogenica su riscaldamento globale e sparizione dei ghiacci. «Cagol ha sviluppato le proprie teorie – ricorda Elisa Barison in un saggio recentemente dedicato alla ricerca dell’artista – convinto che la nascita dell’Antropocene possa essere fatta coincidere con la scoperta del fuoco da parte dei nostri antenati. In quel momento, l’essere umano inizia a elevarsi al di sopra degli altri esseri viventi e si mette in grado di manipolare, trasformare la materia e quindi di produrre molta più energia di quella di cui ha biologicamente bisogno per sopravvivere».
A PICK GALLERY via Bernardino Galliari 15/C, 10125 Turin – IT / M. +39 349 3509087 – +39 393 4317956 info@apickgallery.com / www.apickgallery.com / Tuesday-Saturday 3.30-8 pm
C+N Gallery CANEPANERI Tuesday – Friday 10:00-18:00 Saturday By Appointment only Foro Buonaparte 48, 20121 Milan – IT, +39 0236768281 – Via Caffaro 22R, 16124 Genoa – IT, +39 010 2466316 www.canepaneri.com – info@canepaneri.com
LA MULTIFORME ARTE DI FRANCO BRUNA
Ricordo di un grande artista torinese nel decennale della sua scomparsa
22 gennaio 2024 Ore 18,00
Circolo dei lettori Via Bogino 9, Torino
Sala Biblioteca
Lunedì 22 gennaio, presso il Circolo dei lettori di Torino, saranno presentati i libri editi da Pennino da Bruno Gambarotta giornalista e scrittore, Angelo Mistrangelo critico d’arte, Monica Bruna figlia dell’artista, Bruno Quaranta scrittore e giornalista, Piero Soria scrittore e giornalista e Claudio Mellana vignettista ed esperto di satira. Modera Dino Aloi editore.
Attraverso l’esperienza diretta degli amici relatori si ricorderanno le opere dell’artista riproposte nei libri pubblicati. «La multiforme arte di Franco Bruna», corposa antologia in cui sono raccolte le opere che spaziano dalla caricatura alla vignetta all’illustrazione per arrivare ai dipinti, alle incisioni e ai fumetti. «Omaggio al mondo del fumetto» raccoglie le tavole di Bruna dedicate ai comics rivisitati dal suo personalissimo tratto. «Gli Apostoli» è la raccolta completa di tutte le strip pubblicate su Stampa Sera negli anni Settanta su testi di Piero Soria. «Pianeta fragrante» è un fumetto di fantascienza disegnato negli anni Settanta rimasto inedito nel cassetto. «Il draghetto e altre piccole storie» raccoglie tavole brevi senza parole, inedite, del personaggio ideato dall’artista. In ultimo «La collezione Franco Bruna» in cui sono pubblicati gli oltre 250 disegni di grandi artisti internazionali raccolti in trent’anni da Franco, spaziando da Crepax a Manara, da Pratt a Trudeau.
Sarà anche l’occasione per ricordare un grande amico di Bruna e dei relatori, il vignettista torinese Giorgio Cavallo scomparso nel 1994.
Franco Bruna. Torino 1935 – Cuneo 2014
Caricaturista, illustratore, incisore, pittore e scultore del legno. Dal 1972 ha collaborato con il quotidiano torinese “La Stampa”, successivamente con “La Gazzetta dello Sport” e “Il Corriere della Sera”. Per anni crea caricature per le copertine dei settimanali “L’Espresso” e “Panorama” ed è stato uno dei caricaturisti italiani più noti e apprezzati pubblicando sulle testate più svariate, da “Topolino” ad “Airone”.
Ha realizzato anche libri, fra i quali “Torino Top” e “Tutto lo sport di Franco Bruna”.
Ha illustrato un’edizione speciale del Pinocchio con preziose tavole in bianco e nero.
Ha partecipato regolarmente a importanti eventi umoristici, raccogliendo premi a gogò, fra cui la Palma d’Oro al Salone umoristico internazionale di Bordighera, il Premio Satira Politica a Forte dei Marmi e il premio Giorgio Cavallo a Moncalieri.
NOVARA. CONFERENZE NELL’AMBITO DELLA MOSTRA BOLDINI, DE NITTIS ET LES ITALIENS DE PARIS
Castello di Novara, fino al 7 aprile
Nell’ambito della mostra Boldini, De Nittis et Les Italiens de Paris a cura di Elisabetta Chiodini, al Castello di Novara inaugura un ciclo di conferenze da gennaio a marzo che costituisce un approfondimento sui temi della fortuna di questa celebre cerchia di artisti, sulla nascita del mercato mercato in senso moderno, e su alcuni temi iconografici dell’epoca. Le conferenze sono organizzate in collaborazione con il Circolo dei Lettori di Novara.
Mercoledì 17 gennaio ore 18.00
Fortuna degli Italiani all’estero: da Leonardo a Canova
Simone Ferrari, Professore di Storia dell’arte moderna all’Università di Parma
Giovedì 1 febbraio ore 18.00
Les Italiens à Paris nella seconda metà dell’Ottocento
Elisabetta Chiodini, Curatrice della mostra
Giovedì 15 febbraio ore 18.00
L’800 e la nascita del moderno mercato dell’arte
Paolo Serafini, Storico e critico d’arte
Giovedì 29 febbraio ore 18.00
Impressionismi. Il caso De Nittis
Paola Zatti, Conservatore Responsabile della GAM di Milano e Co-Curatrice della mostra su De Nittis in programma a Milano, Palazzo Reale, da febbraio a giugno 2024
Giovedì 14 marzo ore 18.00
Il ritratto mondano: cronaca dipinta dell’alta società nella Parigi della Belle Epoque
Silvia Capponi, Componenente del Comitato Scientifico della mostra e autrice di testi in catalogo
Le conferenze sono tutte a ingresso gratuito e non includono la visita alla mostra.