Passione Fumetti: i Giorni di sabbia nella Dust Bowl degli anni ’30, di Aimée de Jongh
Negli anni ‘30 una vasta area degli Stati Uniti centrali comprendente le aree confinanti di Oklahoma, Kansas, Colorado, New Mexico e Texas, divenne un’immensa “conca di polvere” spazzata da devastanti tempeste di sabbia. Un processo di desertificazione – fortunatamente temporanea – favorito da anni di siccità, ma causato soprattutto da uno sfruttamento intensivo della terra nel periodo post bellico. Il fenomeno è stato particolarmente intenso in Oklahoma, nella zona del Panhandle – ma anche nelle regioni limitrofe appartenenti al Texas e al Kansas – e, aggravato dalla crisi economica della Grande Depressione, ha causato un’intensa emigrazione, soprattutto tra gli agricoltori. Eventi descritti nel classico della letteratura moderna “Furore” (The Grapes of Wrath, 1939) di John Steinbeck, nel bel romanzo di Joe R. Lansdale “Cielo di sabbia” (All the Earth, Thrown to the Sky – Einaudi, 2011) e ora nel graphic novel Giorni di sabbia di Aimée de Jongh (Coconino Press – Fandango, 2023).
Giorni di sabbia, di Aimée de Jongh
Giorni di sabbia è un romanzo a fumetti ambientato in un contesto storico reale, a cui l’autrice e graphic journalist olandese Aimée de Jongh ha dedicato cinque anni di ricerche. Siamo negli Stati Uniti del 1937, negli anni della Grande Depressione e del New Deal di Franklin D. Roosevelt (Presidente dal 1933 al 1945). John Clark è un giovane fotografo, figlio d’arte che porta lo stesso nome del padre, di cui ha ripreso anche il lavoro. A Washington viene assunto da un’Agenzia che si occupa di documentare e divulgare la difficile situazione dei contadini americani e inviato per un mese in Oklahoma, nella zona del Panhandle, il “manico della padella”, nota anche come No man’s land. Vale a dire al centro esatto della Dust Bowl. Qui le famiglie di contadini vivono una situazione di povertà estrema e lottano per sopravvivere, facendo i conti con una siccità che dura da anni, in mezzo a tempeste di polvere che arrivano ad oscurare il sole anche di giorno.
Arrivato in questo deserto americano, John si dedica con impegno e scrupolo al lavoro che gli è stato assegnato, per ritrarre i luoghi e soprattutto le persone, inizialmente sospettose e diffidenti, per nulla avvezze ad essere fotografate. Riuscirà però a farsi accettare, entrando sempre più a contatto con il loro mondo. Un’esperienza che lo metterà in crisi, portandolo ad una drastica riflessione sulla sua missione e sulla “verità” delle immagini e della fotografia.
Sicuramente efficaci sono i bei disegni di Aimée de Jongh, il cui stile si richiama alla tradizionale linea chiara della scuola franco-belga, nella sua versione più realistica e moderna. Pulita ed essenziale, anche nei colori – o nel bianco e nero, dove serve – e impressionante negli effetti speciali delle tempeste di sabbia e polvere. Una narrazione che si rivela essenziale ed efficace – ma altrettanto intensa – nell’esposizione dei pensieri del protagonista e nei dialoghi.
Giorni di sabbia è un libro che affascina per i disegni, coinvolge e commuove nella lettura, ma anche una riflessione su qualcosa che è accaduto e che potrebbe nuovamente accadere, magari in altre parti del mondo.
Pubblicato nel 2021 per Dargaud, Jours de sable è diventato un best-seller in Francia e Olanda, ha avuto nomination ai più importanti premi internazionali (Eisner Award, Stan Lee Excelsior Award, Grand Prix De La Critique ACBD, Prix BD Fnac France Inter), premiato come Best Graphic Novels da The Guardian e Forbes nel 2022, raccogliendo numerosi altri riconoscimenti in Francia, Olanda e Giappone.
L’archivio fotografico della Farm Security Administration (FSA)
Il 1937 è l’anno in cui è nata la Farm Security Administration (FSA), organizzazione governativa americana voluta da Franklin D. Roosevelt (in prosecuzione della precedente Resettlement Administration creata nel 1935) per combattere le gravi condizioni di povertà in cui vivevano tantissimi agricoltori del paese, anche sensibilizzando l’opinione pubblica. Fondamentale è stato il suo programma di documentazione fotografica, grazie al lavoro di una quindicina di fotografi, tra cui spiccano i nomi di Walker Evans, Dorothea Lange, Arthur Rothstein, Gordon Parks e Jack Delano. Direttore del progetto fu Roy Emerson Stryker (economista e fotografo egli stesso) che ne ha guidato l’attività attraverso la Resettlement Administration (1935–1937), la Farm Security Administration (1937–1942) e l’Office of War Information (1942–1944). Oggi, l’enorme archivio derivante da questo progetto viene gestito dalla Library of Congress, dal cui sito si può accedere liberamente alle immagini digitalizzate.
Aimée de Jongh
Aimée de Jongh (1988) è un’autrice di fumetti, illustratrice e animatrice olandese. Ha conseguito la laurea in Animazione presso l’Accademia Willem de Kooning di Rotterdam e ha studiato al KASK di Gant e alla Gobelins di Parigi. Ha esordito come fumettista nel 2012 con la serie umoristica a strisce Snippets (Snippers in inglese, Coloc’ in Francia), pubblicata sul quotidiano Metro fino al 2017. Nel 2014 pubblica il suo primo graphic novel, The Return of the Honey Buzzard, dal quale nel 2017 è stato tratto un film, diretto da Stanley Kolk. Nel 2019 realizza i disegni di Blossoms in Autumn, su testi di Zidrou e TAXI! graphic novel autobiografica basata sulle sue corse in taxi nelle città di Los Angeles, Paris, Jakarta, e Washington. Dopo il grande successo internazionale di Giorni di sabbia (2021), nel 2022 realizza, su testi di Ingrid Chabbert, il graphic novel Soixante printemps en hiver, per la collana Aire Libre della Dupuis. Per la stessa casa editrice, nel 2023 realizza un episodio contenuto nel volume Miséricorde, su testi di Jean Van Hamme.
Tranne Giorni di sabbia, tutte le altre opere sono inedite in Italia.
Attualmente sta lavorando all’adattamento del romando di William Golding “Il signore delle mosche”, la cui uscita è prevista in inglese, nel settembre 2024 per la Faber Editor.
Aimée de Jongh ha lavorato nel settore dell’animazione realizzando cortometraggi, creando storyboard, animando video musicali e un film teatrale.
Nell’ottobre 2017, insieme alle colleghe fumettiste Mei-Li Nieuwland e Judith Vanistendael, trascorre sette giorni nei campi profughi dell’isola greca di Lesbo, dove non sono ammesse macchine fotografiche, ma matite e album per schizzi sì. Dai ritratti e dagli studi ambientali – uniche immagini disponibili delle condizioni di vita dei rifugiati – è nato un reportage di graphic journalism di 25 pagine: Europe’s Waiting Room, che è possibile leggere gratuitamente (in inglese o olandese) dal sito dell’autrice.
Giorni di sabbia
di Aimée de Jongh
Coconino Press – Fandango
288 pagine a colori, per € 28
Immagini © Coconino Press/FCA/Dupuis/Aimée de Jongh