PIEMONTE ARTE: VIGLIATURO A BENE VAGIENNA, CAMERA, EUGENIO GILI, PASSIONE GIAPPONE
Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo
BENE VAGIENNA. MOSTRA LA MAGIA DEL VETRO. OPERE DI SILVIO VIGLIATURO
Bene Vagienna – Casa Ravera
Via Vittorio Emanuele 43 – 12041 Bene Vagienna CN
Inaugurazione Sabato 20 Gennaio 2024, alle ore 15,00
La mostra resterà aperta fino al 24 marzo 2024
Orari:
Festivi 10,00-12,00 / 15,00-18,00
Sabato pomeriggio 15,00-18,00
L’esposizione all’interno del Museo Casa Ravera presenta le opere del Maestro Silvio Vigliaturo, nato ad Acri, ma chierese di adozione. Saranno esposte un centinaio di sculture in vetro di varie dimensioni in un excursus delle tematiche trattate negli anni dal Maestro Vigliaturo, oltre ad alcune opere pittoriche. “Le sue opere nate dalla sua magia del vetro e dalla sua fantasia, forme che, anche in questa mostra, ci affascinano con la loro armonia e bellezza” (Enzo De Paoli)
La mostra “La Magia del Vetro” Opere di Silvio Vigliaturo è inserita nella rassegna “Eventi passati e presenti da Bene al Piemonte all’Europa” che prevede una serie di mostre ed eventi nelle varie location di Bene Vagienna
Silvio Vigliaturo
Silvio Vigliaturo (Acri, 1949). Nel 1962, rimasto orfano del padre, si trasferisce con la famiglia a Chieri dove vive e lavora.
Muove i primi passi della sua formazione artistica in una bottega artigiana di vetreria, dove il maestro vetraio gli fa vivere, respirare e apprendere alcuni dei segreti e delle tecniche di un mestiere affascinante, come quello della lavorazione del vetro.
All’età di 16 anni, incontra Luigi Bertagna – allievo di Giacomo Grosso –, che gli trasmette le basi del disegno attraverso lo studio della figura, mentre, negli anni Settanta, approfondisce l’utilizzo del colore e si avvicina al figurativo paesaggistico con il pittore chierese Edoardo Ferrero.
La personale tecnica di lavorazione che Vigliaturo sviluppa negli anni, incuriosisce anche i maestri vetrai di Murano che, al calar del sole, “spiano” le opere dell’artista esposte in vetrine alle fondamenta muranesi. È semplicemente una tecnica diversa, che ha il pregio di introdurre la soffiatura all’interno della materia. È una magia!
Vigliaturo veste i panni del maestro alchimista in grado di trasformare la materia e domare, nei forni della sua bottega artistica di Chieri, la forza generatrice del fuoco, dando vita a sculture fluide, flessuose, lisce e trasparenti, in cui il magistrale uso del colore trova la sua esaltazione massima.
Nel 2006, Acri, città natale dell’artista, gli dedica un museo, il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri), che ospita una Collezione permanente delle sue opere intesa come una biografia che si snoda attraverso più di duecento esemplari, tra disegni, dipinti e sculture.
Nello stesso anno, la Priuli & Verlucca edita la Monografia Silvio Vigliaturo. Works, Opere.
Il maestro Silvio Vigliaturo lavora nella sua “Bottega” Vigliaturo Studio Glass” in Piazza Duomo 3D a Chieri.
La Mostra
“La Magia del vetro”: non poteva essere più appropriato il titolo di questa importante mostra delle opere di Silvio Vigliaturo. L’artista, nato ad Acri, ma chierese di adozione, con una formazione prima torinese e poi italiana ed internazionale e un curriculum d’eccezione (testimonial artistico ai Giochi Olimpici Invernali di Torino del 2006, presente ad Expo Shanghai del 2010 e alla Biennale di Venezia del 2011), torna ad allietare addetti ai lavori e appassionati d’arte con una sua rassegna di un centinaio di lavori di varie dimensioni (alcuni veramente grandi in tutti i sensi), che ripercorrono molte delle tematiche che hanno caratterizzato la sua vita e la sua produzione.
Nella sua opera pittura e scultura in vetro (la tecnica, da lui rivisitata in chiave personalissima, in cui eccelle con riconoscimenti e presenze in tutto il mondo) diventano nel tempo una cosa sola, con riferimenti alle esperienze di Picasso, Mirò, Matisse e Chagall, dei maestri del Futurismo e dell’Espressionismo, creando un immaginario di miti, racconti, fantasie e ricordi onirici.
I suoi soggetti dalla pittura si trasferiscono magicamente, con esiti raffinatissimi, nei suoi lavori in vetro, con una sorprendente plasticità e cromatismi d’eccezione e certamente possiamo dire che nella scultura in vetro Vigliaturo raggiunge l’apice della sua produzione. Nelle opere è magistrale l’uso del colore e non dimentichiamo che come sosteneva Kandinsky: “Il colore è un mezzo di esercitare sull’anima un’influenza diretta. Il colore è il tasto, l’occhio il martelletto che lo colpisce, l’anima lo strumento dalle mille corde”.
I suoi soggetti sono spesso figure variopinte, con una o più forme certamente fantastiche, confermando così quanto scriveva Jean Cocteau: “La vita delle forme non ha nulla a che vedere con le forme della vita”. Così è anche per le forme di Silvio Vigliatura, nate dalla sua magia del vetro e dalla sua fantasia, forme che, anche in questa mostra, ci affascinano con la loro armonia e bellezza.
Enzo De Paoli
CAMERA. ROBERT CAPA E GERDA TARO. LA FOTOGRAFIA, L’AMORE, LA GUERRA
14 febbraio – 2 giugno 2024
Fred Stein. Gerda Taro and Robert Capa. Cafe de Dome, Paris 1936 © Estate Fred Stein, Courtesy International Center of Photography
Dopo le esposizioni dedicate all’opera di Dorothea Lange e poi di André Kertész – un’altra grande mostra che racconta con 120 fotografie, il rapporto professionale e affettivo fra Robert Capa e Gerda Taro, tragicamente interrottosi con la morte della fotografa in Spagna nel 1937. L’intensa stagione di guerra, amore e fotografia è narrata attraverso le fotografie di Gerda Taro e di Robert Capa, e dalla riproduzione di alcuni provini della celebre “valigia messicana”, contenente 4.500 negativi scattati in Spagna dai due protagonisti e dal loro amico e sodale David Seymour, detto “Chim”.
La mostra è curata da Walter Guadagnini e Monica Poggi e accompagnata da un catalogo edito da Dario Cimorelli Editore.
TORINO. BIBLIOTECA CIVICA. PRESENTAZION E DEL LIBRO DI EUGENIO GILI “AL MUTARE DEL VENTO”
CIRCOLO DEGLI ARTISTI. MOSTRA SOCI IN OMAGGIO AL TROFEO C.O.N.I. WINTER
Prima mostra che aprirà la stagione 2024 al Circolo degli Artisti. L’esposizione presenterà le opere dei Soci Artisti del Circolo, in omaggio al Trofeo CONI winter 2023, organizzato nel dicembre scorso dal Comitato Regionale del CONI tra Torino, Pinerolo e Bardonecchia, ed esposte al Palazzo delle Feste di Bardonecchia dal 12 dicembre al 7 gennaio, e ora a Torino, alla Giardiniera Reale del Circolo degli Artisti di c.so San Maurizio 6 a Torino.
Inaugurazione venerdi 26 gennaio h. 18.30
CASALE MONFERRATO. PASSIONE GIAPPONE, UN VIAGGIO TRA LIBRI E TÈ
L’associazione di cultura giapponese Yamato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e la Biblioteca Civica ‘G.Canna’ di Casale Monferrato, organizza una rassegna letteraria dedicata al Giappone: appuntamenti mensili, il sabato mattina alle ore 11, nel salone del Senato della Biblioteca Civica di Casale Monferrato.
PASSIONE GIAPPONE, un viaggio tra libri e tè
rassegna libraria con degustazione di tè, alla scoperta dell’affascinante mondo nipponico
Ogni appuntamento sarà aperto da una degustazione guidata di tè giapponese a tema, a cura della tea sommelier Silvia Miglietta (offerto dall’associazione Yamato con il supporto di sponsor).
Le autrici, esperte e studiose in campi differenti della cultura nipponica, porteranno i partecipanti in viaggio tra le varie prospettive della tradizione e cultura giapponese, lontano dagli stereotipi ed
indagando aspetti inediti.
GLI APPUNTAMENTI VERRANNO PROPOSTI IL TERZO SABATO DEL MESE, da gennaio 2024:
20 GENNAIO 2024
Marianna Zanetta – Tra canti e montagne Diario di campo tra le sciamane del Tōhoku.
Tra canti e montagne_ Un percorso tra parole e illustrazioni, un diario di campo per scoprire il Giappone segreto e le sciamane del Nord del Tohoku, tra templi, spiriti ancestrali e montagne sacre.
Marianna Zanetta, antropologa con specializzazione in religioni e studi sull’Estremo Oriente ed innamorata del Giappone. Dopo il dottorato e periodi di ricerca sul campo in Giappone, con particolare attenzione alle pratiche religiose popolari, le figure sciamaniche e i culti dedicati ai defunti, ha fondato Inari: libreria, associazione culturale e piccola casa editrice a Torino, dedicata alla cultura nipponica e dell’Asia Orientale.
Continua a svolgere ricerche antropologiche su diversi aspetti del Giappone contemporaneo, e collaborare con diverse realtà culturali.
17 FEBBRAIO 2024
Ornella Civardi – Haiku. Poesie giapponesi delle quattro stagioni.
Haiku Un’opera essenziale ed elegante come uno “haiku”, il genere poetico più breve, conosciuto e praticato al mondo. Il libro è arricchito dalle suggestive illustrazioni di un’affermata artista giapponese (per la presentazione è previsto un reading a due voci).
Ornella Civardi laureata in Lingue e Letterature Orientali all’Università “Ca’ Foscari” di Venezia, nel 1987 ha vinto la borsa di studio dell’Università Keio di Tokyo. Ha tradotto e curato testi di svariati autori giapponesi tra i quali Yukio Mishima, Yasunari Kawabata e Ikkyu Sojun. Per Racconti in un palmo di mano di Kawabata ha vinto, nel 2005, il Premio Alcantara per la traduzione. Per la casa editrice NuiNui ha pubblicato, fra gli altri, Miyamoto Musashi – Opere complete tradotte dall’originale – Il libro dei cinque anelli e altri scritti.
16 MARZO 2024
Elisabetta Scantamburlo – Shunga, immagini del desiderio nell’arte erotica del Giappone di ieri e di oggi. Associazione di cultura giapponese Yamato Sede: Casale Monferrato (AL), via Garibaldi 18 Shunga è un percorso nel mondo dell’erotismo giapponese. Un volume, che trasporta in un mondo utopico, fatto di fantasie, desiderio e piacere. Ricco di spunti interessanti, che offrono una nuova prospettiva per comprendere l’arte nipponica. Elisabetta Scantamburlo è ricercatrice nel campo delle arti giapponesi, traduttrice e curatrice di volumi sull’argomento. Dopo la laurea in Lingua e Letteratura Giapponese con indirizzo artistico presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia ha ottenuto un dottorato in Civiltà dell’India e dell’Asia Orientale, indagando le influenze dello zen sulle arti occidentali del XX secolo e svolgendo ricerche anche presso l’Università Keio di Tokyo. Oltre ad aver curato numerose esposizioni di arte contemporanea e design, collaborando con diverse gallerie, ha partecipato all’organizzazione di alcune tra le più importanti mostre sull’arte giapponese tenutesi a Palazzo Reale a Milano: Hokusai (1999), Ukiyo-e. Il mondo fluttuante (2004) e Giappone. L’arte del mutamento (2005). Ha scritto vari articoli sull’arte sia giapponese sia occidentale contemporanea ed è co-autrice del volume L’arte del manifesto giapponese (2021). Ha un master per l’insegnamento e la promozione della lingua italiana. Traduce anche libri per bambini.
20 APRILE 2024
Rossella Marangoni – Onibaba, Il mostruoso femminile nell’immaginario giapponese.
Onibaba Un viaggio nel mondo dei miti, delle fiabe e delle tradizioni teatrali giapponesi alla ricerca di qualche risposta, ma soprattutto di personaggi femminili inquietanti, ribelli, marginali.
Rossella Marangoni laureata in Lingua e letteratura giapponese è una ricercatrice indipendente e insegna cultura giapponese da oltre vent’anni, collaborando con numerose istituzioni culturali e tenendo corsi, seminari e conferenze in particolare su tematiche collegate all’esperienza del sacro in Giappone, alla cultura teatrale ed estetica del periodo Edo e alla storia delle donne. È membro dell’Associazione Italiana
per gli Studi Giapponesi (AISTUGIA) e fondatrice e membro della direzione scientifica di “AsiaTeatro”, prima rivista online in lingua italiana sui teatri asiatici. Ha curato esposizioni e festival sul Giappone ed è autrice di svariati saggi e libri.
TORINO. GALLERIA COSTANTINI. MOSTRA COLLETTIVA “FEEL THE SLOWING OF TIME”
Giovedì 18 gennaio 2024 alle ore 18:00 inaugura a Torino negli spazi della galleria Riccardo Costantini Contemporary in via Goito 8, la mostra collettiva Feel the Slowing of Time. In esposizione il lavoro di sette artisti che, in questo ambito, si esprimono attraverso la pittura quale unico mezzo espressivo.
Il rallentare del tempo, sentirlo anche in un era in cui la velocità è imperativa e dominante, in cui la nostra attenzione su ciò che stiamo cercando e osservando sul web è di pochi secondi, poi passiamo a altro e subito dopo alla ricerca di qualcosa di nuovo.
Il tempo rallentato è quello necessario alla pratica della pittura, mezzo espressivo che tutti hanno dato ciclicamente per morto e che, come l’Araba Fenice, ritorna in vita rigenerandosi dalle proprie ceneri ma, soprattutto, dalle necessità del mercato dell’arte.
La pittura che, come pratica performativa, ha bisogno del tempo, è in continua evoluzione di ricerca di contenuti; il tempo è necessario alla stesura sul supporto del colore e della materia, alla ricerca della forma trovando la giusta soluzione di luce. Non esistono scorciatoie, il lento scorrere del tempo è l’unica via.
Per Sergio Cardillo i generi canonici della pittura vengono avvicinati con un continuo atteggiamento sperimentale al fine di trovare un rinnovato equilibrio tra esigenze espressive e elementi strettamente formali della disciplina pittorica che traducono le tensioni emotive della vita quotidiana.
Nelle opere di Enzo Gagliardino, il soggetto ossessivo delle facciate di palazzi anonimi è forma metafisica in cui sembra più importante ciò che non si vede: i protagonisti invisibili sono coloro che vivono dietro quei muri. La pittura per Gagliardino è come un rituale Zen, densa di significato.
Carlo Galfione ci impone una riflessione sulla pittura nella sua essenza decorativa: elemento distintivo del suo lavoro è il contrasto fra il supporto, sia esso tappezzeria o tessuto, tipico degli ambienti borghesi e la pittura sovrapposta che rappresenta immagini estratte da fotografie che trova nei media o in ciò che tutti noi lasciamo come testimonianze della nostra vita, affidate ai social media.
Nei lavori di ultima produzione di Bahar Heidarzade, il tema della memoria emerge in modo estremamente efficace nonostante la scelta di generare opere informali astratte. Da anni non le è possibile tornare in Iran, suo Paese di origine, dove rischierebbe di essere arrestata o addirittura di sparire come successo a molti suoi connazionali. Nelle opere grandi macchie bianche celano ciò che è sottostante lasciando emergere indizi, permettendo all’osservatore di condividere il lento processo di perdita del ricordo generato dal tempo.
Francesco Sena nella realizzazione di buona parte delle sue opere utilizza la cera bianca. Il suo è un lavoro di stratificazioni in dialogo psichico con l’oblio. Figure nascoste parzialmente alla vista sembrano avvolte da una fitta nebbia inducendo nell’osservatore apparizioni fantasmatiche, paesaggi vissuti e proiezioni oniriche.
Simone Stuto propone una pittura densa di simbolismo e di rimandi alle esperienze artistiche del passato senza mai perdere una estetica contemporanea. Proprio dallo studio e dalla contemplazione dell’arte antica, soprattutto tardo gotica e rinascimentale, nasce un lavoro originale che si pone, con la propria cifra, in quello che è il più attuale panorama artistico internazionale.
Saverio Todaro, artista eclettico, non ama le definizioni e da sempre preferisce confrontarsi con differenti mezzi espressivi. In mostra propone un’opera alla stregua di un plastico architettonico distopico affiancata da un piccolo dipinto rappresentante due conigli bianchi geolocalizzati nella neve. Straniante atmosfera intrisa da solitudine di periferia.