Da Chieri al lager e ritorno. Morto a 100 anni Renato Bello
Storia di un carabinieri che salvò dai nazisti tanti compagni
E’ mancato, a 100 anni compiuti, Renato Bello. Un chierese che, arruolatosi carabiniere, sopravvisse ai lager nazisti e seppe aiutare tanti compagni di prigionia salvando loro la vita.
Nato a Chieri, a 19 anni si era arruolato, nel 1942, nell’Arma dei Carabinieri e si trovava con un migliaio di colleghi in Grecia l’8 settembre del 1943, quando la storia virò e i tedeschi, da alleati dell’Italia, divennero i peggiori nemici. Bello fu internato nel lager di Mathausen e qui, approfittando del lavoro d’ufficio che gli era stato assegnato, falsiificò documenti e visti, salvando la vita a tante persone. Poi, tra i pochi sopravvissuti al lager, tornò a Chieri nell’estate del 1945 dopo la quarantena all’ospedale di Moncalieri, con una parte del corpo paralizzata. Invalido di guerra, fu assunto alla Fiat come sorvegliante. Si sposò, ebbe due figli e, vecchio, raccontò la sua storia ad una figura di spicco dell’associazione nazionale Carabinieri. Ne venne fuori un libro di Nevio Visconti dal titolo “La Croce Angelica”.
Domani a Torino i suoi funerali.