Moncalieri. Ville Roddolo: una storia lunga 130 anni sempre fedele alla sua mission di curare

La vasta struttura moncalierese attraverso varie trasformazioni

Ville Roddolo copia cartolina storica

Aprile 1894 è una data storica, una pietra miliare per la sanità moncalierese. Nasce la prima struttura dell’attuale complesso Ville Roddolo. Si trattava di una minuscola costruzione nella quale il dottor Ippolito Cougnet avviò la “Villa di salute per le malattie nervose”, che in uno storico documento veniva descritta come luogo “di cura e di ricovero delle persone agiate colpite da malattie nervose e mentali, escluse le forme gravi e pericolose”. Era la prima casa di cura di malattie mentali delle quali all’epoca si occupavano esclusivamente i manicomi con i loro sistemi contenitivi, finalizzati solo a ridurre il problema di pericolosità e di imbarazzo sociale. La scelta di questo piccolo edificio fu dettata dal fatto che si trovava “sul versante sud della collina di Moncalieri e gode di un’aria salubre e pura e gode di uno sguardo che spazia e si ricrea sulla ridente ed ubertosa pianura del Po”. Una posizione geografica invidiabile, un angolo di Moncalieri ancora oggi tra i più suggestivi della città, sul quale nel corso degli anni, a partire dal 1907, si è sviluppato il complesso di Ville Roddolo, che ha preso il nome dal suo fondatore, il dottor Rodolfo Roddolo.Si tratta di dodici ville, undici delle quali sono dedicate ad una donna: Giuseppina, Maria, Rina, Rosa, Flora,Laura, Emilia, Dora, Thea, Magda, Nina, mentre l’ultima è Villa Medici, in omaggio alla professione sanitaria. Le terapie che venivano praticate dal dottor Roddolo e dal suo staff alle donne ricoverate (la struttura era solo femminile) erano all’avanguardia per la prima metà del ‘900; si andava dall’idroterapia all’elettroterapia,dalla termofototerapia alla Kinesiterapia. Ma c’era anche molta attenzione al benessere delle pazienti, c’erano: sala cinematografica e teatrale, palestre, campi da tennis e persino una piscina interna. Sotto l’aspetto architettonico l’intero complesso fu costruito secondo le istanze del tempo che si rifacevano all’Art Nouveau, stile che aveva una sua diffusa espressione nel Liberty di cui era certamente appassionato Tommaso Roddolo, personaggio dal multiforme ingegno e dai molti interessi. Solamente la Cappella, che ancora oggi si discosta dal resto del manufatto, esprime i caratteri della tradizione eclettica.Il 28 dicembre 1939 Ville Roddolo furono acquisite da Fiat, che mantenne inalterato la struttura architettonica, ma rivoluzionò la mission, abbandonando quasi del tutto la sua originaria funzione sanitariaper diventare luogo di degenza per dirigenti, funzionari e loro familiari. Nel 1950 per espressa volontà dell’Ad Vittorio Valletta una parte della struttura è diventata casa di riposo, e fu dedicata alla memoria del senatore Giovanni Agnelli; mentre una delle Ville fu intitolata allo stesso Valletta. Negli anni ’80 ci furono altri cambiamenti. Il più significativo fu l’acquisizione da parte dell’ Usl 32 (cosi si chiamava l’ente sanitario locale) di due importanti padiglioni di Ville Roddolo, confinanti con l’ospedale Santa Croce, che sono utilizzati tutt’oggi dall’AslTo5 come uffici amministrativi, repartino psichiatrico e camere mortuarie. I rapporti tra la sanità pubblica e Ville Roddolo da quel tempo sono stati sempre più frequenti, sino ad arrivare a forme intense di collaborazione e di interazione, come avviene oggi, grazie alla disponibilità e alla progettualità della Cooperativa Assiste, che è proprietario di questo imponente ed importante complesso dal 1° gennaio 2005. Questo gruppo imprenditoriale che opera nel sociale ha ridato nuova linfa alla storica struttura, trasformandola da tradizionale casa di riposo in una moderna Rsa aperta anche alle persone non autosufficienti, diventando importante punto di riferimento per il mondo della terza età dell’intero territorio moncalierese e torinese. Recentemente sono stati realizzati anche due efficienti reparti Cavs, che accolgono decine di pazienti, dimessi dal Santa Croce e da ospedali del capoluogo. A guidare Assiste sono il presidente Carla Stillavato e il direttore Giorgio Piantino, che spiegano: “Abbiamo realizzato importanti interventi strutturali, agendo nel totale rispetto della storicità del luogo, per offrire sempre migliori servizi ai nostri ospiti. L’ unico obiettivo è consentire loro di vivere come se abitassero a casa loro, con il vantaggio di avere a disposizione tutti i servizi utili e un’assistenza adeguata alle loro necessità”.E la storia di Ville Roddolo, dopo 130 anni, adesso si arricchisce di un nuovo capitolo, aprendo dei suoi importanti spazi alla sanità pubblica, rimanendo fedele alla mission originaria.