Chieri. Il Gruppo Imprese Chieresi all’inaugurazione della manifattura digitale “Don Bosco” al CIOFS

Con il nuovo laboratorio tecnologico all’Istituto Santa Teresa, le aziende del GIC confermano e concretizzano la propria stretta collaborazione con la struttura formativa professionale e la Regione Piemonte.

 

Dario Kafaie

Il Gruppo Imprese Chieresi – GIC ha preso parte alla cerimonia ufficiale di inaugurazione del laboratorio “Manifattura Digitale Don Bosco” all’Istituto Santa Teresa di Chieri, sede del CIOFS-FP.

Si è trattato di un momento di grande importanza, anche simbolica, nell’ambito del percorso di collaborazione tra le aziende del territorio e l’Ente salesiano di formazione, riconosciuto dalla Regione Piemonte, che ha dato vita al primo diploma sperimentale di formazione tecnica del Chierese.

«Ci fa molto piacere che la terra di don Bosco torni a essere leader della formazione, grazie anche a un significativo investimento tecnologico -ha dichiarato Dario Kafaie, presidente del GIC, parlando (laicamente) di “miracolo”- Dopo tanti anni incardinati sulla parola “perdita” (di aziende, di posti di lavoro, di ricchezza, di popolazione, di servizi e di competitività) ora il nostro territorio, facendo sistema, è riuscito a ottenere un risultato concreto e rivolto al futuro».

La Manifattura Digitale del Santa Teresa è infatti il frutto della collaborazione diretta tra la scuola e le imprese, che nei mesi scorsi hanno partecipato alla progettazione degli spazi e del percorso formativo, tramite appositi gruppi di lavoro e di confronto, fornendo anche i macchinari all’avanguardia ora presenti nella sede del CIOFS, unici su tutto il panorama italiano, che permettono di simulare perfettamente un ciclo produttivo.

«La collaborazione include anche un protocollo di intesa tra GIC e CIOFS per l’alternanza scuola-lavoro, che va a rendere ancora più completo, anche sotto il profilo occupazionale, questo primo diploma sperimentale in Piemonte in ambito tecnico», ha aggiunto Kafaie.

«Due differenti gruppi di persone hanno creduto, con determinazione, in un comune obiettivo, riconoscendosi su tre punti fondamentali: la capacità di ascolto, la concretezza e l’apertura mentale -ha quindi sottolineato il presidente del GIC- Il valore di questa officina e di questo diploma è quello di educare ragazzi e ragazze a sviluppare la “téchne”, ovvero “il saper fare”, un’arte che necessità di tre elementi: curiosità, conoscenza ed esperienza».

Per Kafaie e per il GIC questo tipo di formazione genera un importante valore economico, sia in termini di sviluppo che di occupazione giovanile. «Da decenni le nostre aziende segnalavano la necessità di colmare una carenza di competenze che, finora, ha frenato e impoverito il Chierese», hanno aggiunto gli imprenditori intervenuti nel corso dell’inaugurazione.

Anche il CIOFS ha rimarcato come, nella creazione del laboratorio e del percorso formativo, sia stato invertito il paradigma, partendo dalle esigenze del territorio fino a individuare il tipo di figura professionale più utile, quella del tecnico di modellazione e fabbricazione digitale: «il nostro motto è “non andare veloci, ma lontano”. E lontano non si va da soli, ma insieme».

Suor Silvana Rasello, presidente CIOFS-FP Piemonte, ha quindi inaugurato i nuovi spazi “frutto del lavoro di rete”, dove è presente anche uno spazio riservato alle imprese stesse, per un contatto diretto con i giovani studenti: «Vogliamo formare alla fabbrica del domani, promuovendo una nuova idea del lavoro e la conoscenza delle attrezzature. Uno spazio in cui si lavora sulla competenza, non sulle postazioni, unendo pratica e teoria, con i manuali e i quaderni a fianco delle macchine».

In apertura della cerimonia, invece, suor Emma Bergandi aveva rimarcato i legami proprio con Don Bosco, a cui la Fabbrica Digitale chierese è stata intitolata: «In questo vedo la continuazione del suo sogno, con al centro i giovani, oltre ai macchinari -ha messo in evidenza- Non dimentichiamo che, proprio qui a Chieri, Giovanni Bosco fece la sua formazione professionale, imparando tanti mestieri e venendo a contatto con il mondo del lavoro, un lavoro basato innanzitutto sulle  relazioni personali».

All’inaugurazione è intervenuta anche la Regione Piemonte, che per prima ha finanziato il laboratorio tecnologico con un investimento di circa un milione di euro. La dott.ssa  Enrica Peyrolo, vice-direttore della Direzione Istruzione e Lavoro, ha portato i saluti dell’assessore Elena Chiorino e confermato il supporto regionale al mondo della formazione professionale e delle imprese, lodando l’officina quale «luogo in cui aziende, scuola e istituzioni lavorano insieme» e sottolineando l’innovatività di un progetto «che è stato realizzato mettendo insieme le intelligenze di tutti».