A MONTEGROSSO IL VESCOVO MARCO PRASTARO HA PRESENTATO IL SUO LIBRO “DIO DOVE SEI FINITO?” 

Domenica all’oratorio di Montegrosso si è tenuta la presentazione del libro del Vescovo di Asti Marco Prastaro, con prefazione dell’Arcivescovo di Torino Roberto Repole. L’autore, durante la presentazione, è stato  intervistato dal Dott. Davide Tiri.  Un titolo forte, “Dio dove sei finito?”, seguito nell’introduzione da un’affermazione altrettanto d’impatto: “Siamo entrati in un tempo nuovo per la fede e per la Chiesa in Occidente: è il tempo della fine della cristianità!”. Don Prastaro, ordinato sacerdote nel 1988, ha fatto esperienza come missionario in Kenya. Nel 2018 è stato nominato Vescovo di Asti. Questo volume  spinge i cristiani a non perdere la speranza di un mondo migliore e cercare Dio in mezzo alla gente. Dio non ha abbandonato l’uomo e lo si trova dove vive la sofferenza, tra le preoccupazioni della gente e nel dolore dei peccatori. Siamo entrati in un tempo nuovo per la fede e per la Chiesa, che non ha più radici nel cristianesimo. E’ successa una lunga trasformazione, con la conclusione che possiamo vivere anche senza Dio e non abbiamo più bisogno di Lui per spiegare alcune domande fondamentali della vita. Ma “Dio, sempre e comunque, ama stare con gli uomini. Dunque, ama abitare anche in questo mondo, che pare non volerlo o, forse peggio ancora, non esserne interessato. Ecco dove è finito Dio: dove è sempre stato, in mezzo a noi, nelle pieghe più o meno luminose della storia degli uomini. Dio non si è mai spostato. Ciò che è cambiato è il contesto, la cultura e il modo in cui gli uomini intendono la vita e il loro rapporto con Dio.  “Il fatto che un vescovo inviti altri cristiani a non avere paura di guardare la realtà e a vedere con serenità che stiamo diventando minoranza, che fatichiamo a coinvolgere i giovani… è cosa che fa un gran bene. – scrive nella prefazione mons. Repole. È come un invito, rivolto a tutti, a percepire la nostra realtà per quello che realmente è: senza illudersi che “torneranno i bei tempi andati”, ma senza timore che questo tempo sia disabitato da Dio”. Oggi si è convinti di poter vivere senza Dio e molte cose che, un tempo, erano ritenute peccati, oggi sono diritti. Allora viene spontaneo chiedersi dove sia finito Dio. Lui continua a essere presente nella storia e ha ancora qualcosa da comunicare a noi, al nostro mondo attuale, che si rivela in continuo cambiamento. Si pensa che Dio ci abbia dimenticato e si cerca altrove la felicità, proiettandoci in una realtà che non è più intrisa di relazioni, ma è vita social, virtuale. La Chiesa del futuro è fatta di persone capaci di andare incontro agli altri e far riscoprire la freschezza del vangelo.Deve essere attrente e contagiosa, con una comunità capace di vivere in un clima fraterno. Deve essere un’oasi attraente, capace di far fiorire legami di fraternità, attenta nell’ascolto dei bisogni di tutti. “Il contesto culturale in cui oggi viviamo crede e afferma con convinzione che non abbiamo più bisogno di Dio per spiegare da dove veniamo, per comprendere chi veramente siamo e verso quale futuro camminiamo, non c’è bisogno di Dio per spiegare il senso del nostro vivere. Abbiamo scoperto di essere poveri e piccoli. Ecco perché con grande angoscia ci chiediamo: se l’epoca della cristianità è finita, Dio che fine ha fatto?”. Il cristianesimo non è ancora finito, perché il messaggio del vangelo è ancora il messaggio più forte. E ci dà le risposte alle nostre domande.  Essere cristiano è una tua scelta, non imposta dalla società, poi la comunità ti aiuta a viverla nel modo migliore.   Riprendendo il titolo, Dio è sempre al suo posto. Sono i cristiani che devono riscoprirsi, mettendo al centro il Vangelo e non se stessi.

Alessandra Gallo