PIEMONTE ARTE: INFORMALE ACCORSI, ARCHITETTURE CHIERESI, NESPOLO A MONDOVI’, RICORDO DI GRAZIELLA NAVARETTI BARTOLINI, VIGLIATURO, MITTERMEIER, POLATO E ZAVATTARO, RUGGERI…

Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

MUSEO ACCORSI OMETTO. TORINO ANNI ’50. LA GRANDE STAGIONE DELL’INFORMALE

Dopo le esposizioni dedicate alla pittura dei primi trent’anni del Novecento, la Fondazione Accorsi-Ometto prosegue la propria indagine sull’arte del XX secolo, prendendo in esame il periodo che va dal secondo dopoguerra agli inizi degli anni ’60.

La mostra curata da Francesco Poli concentra l’attenzione su una fase fondamentale per il rinnovamento artistico della scena artistica di Torino che si apre alle tendenze internazionali diventando uno dei centri della grande stagione dell’Informale.

In mostra sono esposti più settanta opere di cinquanta artisti italiani e stranieri.

Tra i pittori e gli scultori attivi nella situazione torinese ci sono gli astrattisti del MAC (tra cui Albino Galvano, Filippo Scroppo, Carol Rama, Paola Levi Montalcini) e i protagonisti dell’informale come Luigi Spazzapan, Umberto Mastroianni, Mattia Moreni, Piero Ruggeri, Sergio Saroni, Giacomo Soffiantino, Mario Merz, Pinot Gallizio e Piero Simondo.

L’ampia selezione degli artisti di livello internazionale, che espongono in quegli anni a Torino, comprende grandi artisti come Lucio Fontana, Afro, Giuseppe Capogrossi, Alberto Burri, Emilio Vedova, Jean Fautrier, Pierre Soulages, Georges Mathieu, Hans Hartung, Antoni Tapiés, Jean-Paul Riopelle, Asger Jorn, Pierre Alechinsky, Karel Appel, Imaï e Onishi.

Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto

Via Po, 55 Torino

27 marzo  – 1 settembre 2024

ORARI  Martedì, mercoledì e venerdì: 10.00 – 18.00

Giovedì 10.00-20.00 | Sabato, domenica e festivi: 10.00-19.00

La biglietteria chiude mezz’ora prima

Lunedì chiuso

ARCHITETTURE CHIERESI CONTEMPORANEE: 1945-2023″. FOTOGRAFIE DI GIANFRANCO VERRUA E GIANCARLO CAZZIN

NESPOLO AL MUSEO DELLA CERAMICA DI MONDOVÌ A CURA DI ERMANNO TEDESCHI

Inaugura domenica 24 marzo alle ore 11 presso il MOMUC – Museo della Ceramica di Mondovì un viaggio all’interno del Palazzo Fauzone di Germagnano con una cinquantina di opere con l’intenzione di mostrare il percorso artistico fortemente originale di Ugo Nespolo. Il focus è dedicato alla sua produzione tridimensionale e scultorea, sopratutto a quella ceramica. La mostra è realizzata con il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte e con il patrocinio del Comune di Mondovì.

IL SEGNO INCISO DI GRAZIELLA NAVARETTI BARTOLINI

Pittrice, esperta di tecniche calcografiche e sperimentali, Graziella Navaretti Bartolini è scomparsa in questi giorni nella Torino dove ha sviluppato un percorso creativo che unisce le preziose e delicate pagine cromatiche alla profondità del segno dell’acquaforte e acquatinta.

Formatasi nell’area culturale torinese, ha presentato i suoi lavori in diverse mostre personali allestite al Castello dei Doria a Castelsardo, Galleria Dantesca e al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, mentre in anni recenti ha presentato la sua pregevole ricerca, insieme a Giovanna Frova, al MUSLI di Palazzo Barolo, sul tema delle favole: “Metafore. Esopo e Fedro-Storie di animali”.

Un cammino, il suo, in cui ha alternato il discorso artistico all’insegnamento della moda e costume presso l’Istituto Statale d’Arte Aldo Passoni, mentre si ricorda la frequentazione del corso

di incisione tenuto da Franco Fanelli ed Ermanno Barovero nell’ambito della Scuola Libera del Nudo dell’Accademia Albertina, dove ha partecipato nel 2007 alla rassegna “15 anni di incisione”.

Invitata alla VII Biennale Internazionale per l’Incisione di Acqui Terme ha delineato con le sue opere gli aspetti di una visione tra natura e ambiente, tra paesaggi e la realtà circostante, in una sorta di poetico incontro e rapporto che lega indissolubilmente un “vissuto” del tutto intimo e personale che fa parte della storia di questa allieva di Mario Giansone.

Un discorso che si snoda attraverso le immagini degli alberi delle terre d’acqua e l’attesa dell’infinito, dell’ombra delle colline (che sembra affiorare dalle parole di Cesare Pavese e Giovanni Arpino) e di un temporale annunciato, che raccontano dell’intensa passione per l’arte.

Angelo Mistrangelo

 

BENE VAGIENNA. ANCORA POCHI GIORNI PER VISITARE LA MOSTRA “LA MAGIA DEL VETRO” DI SILVIO VIGLIATURO

Casa Ravera,  Via Vittorio Emanuele 43 – 12041 Bene Vagienna CN

La mostra resterà aperta  fino al 24 marzo 2024

Orari:

 Festivi 10,00-12,00 / 15,00-18,00

 Sabato pomeriggio 15,00-18,00

A Bene Vagienna, prosegue con grande successo l’esposizione delle opere del Maestro Silvio  Vigliaturo “La Magia del vetro” all’interno del Museo Casa Ravera.

 

L’artista espone, negli aulici spazi dell’antico palazzo nobiliare, un centinaio di sculture in vetro di varie dimensioni, insieme a dipinti  e oggetti che illustrano il lungo e proficuo percorso artistico di Silvio Vigliaturo, da decenni protagonista della scena nazionale e internazionale.

La mostra “La Magia del Vetro” Opere di Silvio Vigliaturo resterà aperta fino a domenica 24 marzo ed è prevista  la presenza dell’artista per illustrare le sue opere e la tecnica di realizzazione nonché il suo  percorso artistico nei giorni: domenica 10, 17 e 24  marzo  e sabato 16 e 23 marzo.

Per appuntamenti, è possibile contattare l’artista con una mail (a info@silviovigliaturo.it) o telefonicamente al numero 329 2178092

La sua “Bottega” Vigliaturo Studio Glass”, in cui lavora, si trova in Piazza Duomo 3D a Chieri.

“CRISTINA MITTERMEIER. LA GRANDE SAGGEZZA” ALLE GALLERIE D’ITALIA

Giovedì 14 marzo alle Gallerie d’Italia (Piazza San Carlo 156) aprirà al pubblico la mostra “La grande saggezza” della fotografa messicana Cristina Mittermeier. Nata nel 1966, Cristina Mittermeier prima di dedicarsi alla fotografia ha studiato Ingegneria biochimica in Scienze Marine. Attraverso i suoi numerosi viaggi, ha documentato le bellezze del pianeta e il rapporto di alcune comunità con il mondo naturale. Le sue opere sono una testimonianza di tradizioni e saperi tramandati di generazione in generazione, basati su un’ancestrale “grande saggezza” dalla quale possiamo imparare molto per indirizzare il nostro futuro. L’artista incoraggia una riflessione sul nostro ruolo nel mondo e sull’impatto delle nostre azioni quotidiane. La sua solida conoscenza scientifica ha dato valore aggiunto alla sua ricerca artistica tanto da farle ottenere premi e riconoscimenti internazionali per le sue immagini potenti che attirano l’attenzione sulla fragilità degli ecosistemi terrestri. Alcuni suoi scatti sono apparsi su importanti riviste di spicco, tra cui National Geographic e TIME. Cristina Mittermeier è inoltre fondatrice dell’International League of Conservation Photographers, una piattaforma dove fotografi professionisti si dedicano a documentare le meraviglie della natura e le sfide della conservazione ambientale. Nel 2014 diventa co-fondatrice, insieme a Paul Nicklen e Andy Mann, di SeaLegacy, un’organizzazione concentrata sull’utilizzo di fotografia e storytelling visivo per promuovere la conservazione degli oceani e delle specie marine. Attraverso le novanta fotografie di questa esposizione, curata da Lauren Johnston con la collaborazione di National Geographic, Gallerie d’Italia continua il progetto di indagine legata agli obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG) che in passato ha visto protagonisti fotografi di fama internazionale i cui progetti hanno saputo sensibilizzare i pubblici sulla fragilità del nostro ecosistema. Mercoledì 13 marzo dalle 19:00 alle 22:30 (ultimo ingresso ore 21:00) è possibile visitare gratuitamente la mostra in anteprima. In occasione dell’inaugurazione, giovedì 14 marzo dalle 18:30 alle 19:30 Cristina Mittermeier e la giornalista Giulia Zonca saranno presenti nella Sala Immersiva di Gallerie d’Italia in occasione dell’incontro “A GREATER WISDOM” per il quale si consiglia la prenotazione sul sito: https://gallerieditalia.com/it/torino/mostre-e-iniziative/in-evidenza/2024/03/14/cristina-mittermeier-firmacopie-e-incontro-inside/

Luigi Marsero

 

POLATO E ZAVATTARO ALLA “AZIMUT” DI NOVARA

Scardigno con le artiste

Lo scorso venerdì 8 marzo si è tenuto il vernissage della mostra di Liala Polato e Emma Zavattaro presso la sede di Azimut di via Canobio 7, nel centro storico di Novara. L’iniziativa si colloca nel contesto delle esposizioni “Arte Fuori dai Musei”, a cura di Vincenzo Scardigno, in collaborazione con Azimut Novara.

Il vernissage ha avuto, oltre all’intervento del curatore Scardigno e ai saluti delle artiste e del responsabile di Azimut, i contributi critici di Federica Mingozzi e la lettura di poesie di Mariamirella Frappietri.

La rassegna (nelle foto alcuni scorci) continuerà fino al prossimo 2 aprile (da lunedì a venerdì h. 10/18), ma non è un caso che l’apertura sia avvenuta l’8 marzo, giornata della festa della donna. Il ruolo della donna nell’arte contemporanea è diventato sempre più preminente e questa mostra è dedicata all’universo femminile appunto per celebrare l’8 marzo.

L’esposizione presenta le opere di una scultrice e di una pittrice, proponendo così un intenso dialogo tra le due tecniche esecutive.

Opera di Polato

Nei lavori di Liala Polato le parole si trasformano in oggetti reali tridimensionali e le luci, le ombre, le forme generate dalle composizioni sono la raffigurazione del rapporto che l’uomo ha con la comunicazione. La sua preparazione artistica applicativa (arredamento, grafica pubblicitaria, vetrinistica) e la formazione professionale in architettura hanno contribuito a definire le sue conoscenze tecniche, utilizzate nell’ideazione e realizzazione delle opere. I materiali dei lavori sono tipici dei complementi di arredo e delle finiture murali. Lo scopo della sua produzione appare interpretare l’idea come l’edificazione della medesima, utilizzando gamme tonali molto selezionate, spesso riconducibili solamente ad uno o due colori.

Le opere di Emma Zavattaro raffigurano donne e corpi, ma in particolare vogliono mettere in risalto l’universo delle donne nelle loro mille sfaccettature e in svariati, armoniosi atteggiamenti. Si tratta di figure sinuose e in equilibrio completate da una tavolozza vivace e variegata. Corpi di luce e colori appoggiati alle tele come fossero sculture in movimento. La combinazione dei pigmenti serve anche ad esprimere le emozioni di cui quei corpi sono pregni. Le emozioni superano però i confini dei corpi e delle tele e abbagliano il visitatore come in un inno alla vita nel suo scorrere.

I lavori di Zavattaro come quelli di Polato ci mostrano, certo con stili e tecniche diverse, il soggetto umano nella sua continua mutazione, nel suo continuo fluire.

Con la rassegna di Liala Polato e Emma Zavattaro, il progetto di Vincenzo Scardigno “Arte Fuori dai Musei” è giunto così al suo quarto appuntamento, con un’altra iniziative espositiva di alto profilo, sempre in sintonia con l’eleganza e lo stile dello spazio espositivo Azimut.

Enzo De Paoli.

FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO. INAUGURAZIONE DI QUATTRO MOSTRE e FORUM ITALICS 2024

19 marzo alle 19

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, il 19 marzo alle 19, presenta le mostre “Fly on the Wall” di Danielle McKinney, “Isthmus” di Mohammed Sami, “Je Vous Aime” di Diana Anselmo e “What the Owl Knows” di The Otolith Group.

“Fly on the Wall”, Danielle McKinney: la mostra presenta dipinti di figure femminili in interni domestici che esplorano momenti di solitudine e introspezione. Le opere offrono una visione autentica e intima del soggetto. Nel mondo anglosassone, l’espressione “fly on the wall” viene spesso usata come metafora per descrivere l’osservazione di una determinata situazione senza che il soggetto si accorga o sia coinvolto.

“Isthmus”, Mohammed Sami: la mostra esplora il rapporto tra pittura contemporanea e memoria episodica, concentrandosi sulla sensazione di essere momentaneamente spinti in un luogo mentale che non è “qui”. Le opere, create appositamente per l’occasione, invitano i visitatori a trovarsi in uno stato di sospensione, nel mezzo di qualcosa di indefinito e inquietante.

“Je Vous Aime”, Diana Anselmo: la mostra, a cura di Bernardo Follini, esplora il rapporto tra il pre-cinema e la storia di oppressione della comunità sorda, focalizzandosi sulla prima proiezione cronofotografica del 1891. Utilizzando immagini d’archivio e produzione video con il visual sign, l’artista esplora le politiche abiliste ed audiste legate alla nascita del cinema e l’esclusione sociale della comunità sorda oggi, offrendo un’opportunità di emancipazione attraverso una narrazione visuale.

“What the Owl Knows”, The Otolith Group: la nuova video installazione del collettivo inglese The Otolith Group è dedicata all’artista Lynette Yiadom-Boakye, di cui viene narrata la pratica intrecciata di pittura e poesia. L’opera sfida le aspettative verso il cinema documentario, incentrato sulla narrazione biografica, per sottolineare la relazione e le affinità tra media diversi, dal video, all’immagine dipinta, alla parola poetica.

Sempre il 19 marzo, dalle 17.30 alle 19 in auditorium, FORUM ITALICS 2024 – un progetto di ITALICS in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo -, si conclude con un incontro aperto al pubblico: “UN MONDO IN FIAMME. Geopolitica e arte: equilibri e influenze”, talk con Dario Fabbri, giornalista e analista fra i massimi esperti di geopolitica, e Luigi Fassi, direttore di Artissima, curatore e autore.

Il FORUM è l’appuntamento annuale pensato per favorire riflessioni e scambi sul sistema dell’arte e per confrontarsi sul ruolo presente e futuro delle gallerie come imprese culturali.

GALLERIA BIASUTTI&BIASUTTI. OMAGGIO A PIERO RUGGERI

La galleria Biasutti & Biasutti presenta una mostra dal titolo: “Omaggio a Piero Ruggeri”. Venti opere che coprono un arco di tempo compreso tra il 1956 e gli anni 2000. Tra i dipinti in mostra: Natura morta grigia del 1956, Omaggio a Charlie Parker e L’uomo nella cattedrale entrambi del 1957. Studio per due figure nel paesaggio del 1958, Studio per il martirio di San Matteo del 1958 e Paesaggio giallo e rosso del 1962. Iridescenze 2 del 1975, Interno rosso con figura e Collina nera del 1984. Una mostra che riassume una carriera artistica di oltre cinquant’anni, un omaggio ad un esponente dell’informale italiano a quasi quindici anni dalla scomparsa. Fino al 20 aprile 2024.

FONDAZIONE MERZ. SACRO È

con opere di Tiphaine Calmettes, Matilde Cassani, Giuseppe Di Liberto, Lena Kuzmich, Quỳnh Lâm, Tommy Malekoff, Lorenzo Montinaro, GianMarco Porru

A cura di Giulia Turconi

Dal 18 marzo al 16 giugno 2024

Fondazione Merz

via Limone, 24 – Torino

 Inaugurazione: lunedì 18 marzo 2024, ore 19

Performance Sparge la Morte di Giuseppe Di Liberto: lunedì 18 marzo ore 17.30 e 18.30

GianMarco Porru, Uma fonte, 2023, Courtesy the artist

La Fondazione Merz presenta, da lunedì 18 marzo a domenica 16 giugno 2024, la mostra Sacro è, un inedito progetto espositivo a cura di Giulia Turconi che vede protagoniste le opere di Tiphaine Calmettes (Ivry-sur-seine, Francia, 1988), Matilde Cassani (Domodossola, Italia, 1980), Giuseppe Di Liberto (Palermo, Italia, 1996), Lena Kuzmich (Vienna, Austria, 1998), Quỳnh Lâm (Saigon, Vietnam, 1988), Tommy Malekoff (Virginia, USA, 1992) Lorenzo Montinaro (Taranto, Italia, 1997) e GianMarco Porru (Oristano, Italia, 1989).

L’esposizione prende le mosse a partire dalla raccolta di poesie Sacro Minore di Franco Arminio per introdurre una riflessione imperniata sul concetto di “sacro”, rintracciato e approfondito nella sua dimensione quotidiana ponendo l’accento sulla meraviglia dell’esistere e sulla poesia che si cela nella vita di ogni giorno. Attraverso i linguaggi di una giovane generazione di artisti e artiste, una scelta dettata dalla volontà di concentrarsi su un sacro odierno, contemporaneo e rinnovato, Sacro è vuole costruire una celebrazione alla sacralità focalizzandosi sulla sua accezione intima e privata e suggerendo un ritorno alla comunità e all’umanità manifestando una visione universale e collettiva.

Dalla materialità dell’opera d’arte che negli elementi del lavoro di Tiphaine Calmettes evoca le forze latenti del nostro mondo, si passa alla dimensione collettiva che Matilde Cassani rintraccia nelle tradizioni popolari; se Giuseppe Di Liberto si concentra sulla morte e sui riti, Quỳnh Lâm utilizza fiori e colori come metafore per porre domande sul processo naturale della vita; dove Tommy Malekoff esamina le dinamiche che regolano il comportamento di un gruppo sociale immerso in uno spazio pubblico, Lorenzo Montinaro riflette sul tema della memoria e dell’esperienza personale con lavori carichi di elementi sacrali, mentre GianMarco Porru celebra il silenzio e la sacralità di quei momenti in cui si ricerca il contatto con se stessi. Completa la mostra la videoinstallazione di Lena Kuzmich, realizzata in collaborazione con EXPOSED Torino Foto Festival, che punta i riflettori sul rapporto tra forme di vita e tecnologia invitando il visitatore a domandarsi se un ritorno allo stadio della natura sia realmente possibile.

Per contribuire alla riflessione sui contenuti della mostra, la curatrice propone la visione del film Teorema di Pier Paolo Pasolini in cui l’autore avanza una ininterrotta indagine sulla sacralità nascosta. Il film viene proiettato con un calendario definito nella sala video della Fondazione.

CASTELLO DI NOVARA. CONFERENZA “IL RITRATTO MONDANO” IL 14 MARZO E APERTURA STRAORDINARIA A PASQUETTA

Conferenza nell’ambito della mostra

Boldini, De Nittis et les Italiens de Paris

Castello di Novara

Giovedì 14 marzo ore 18.00

Il ritratto mondano: cronaca dipinta dell’alta società nella Parigi della Belle Epoque

Silvia Capponi, Componente del Comitato Scientifico della mostra e autrice di testi in catalogo

La conferenza è a ingresso gratuito e non include la visita alla mostra.

APERTURA STRAORDINARIA

La mostra resterà aperta a Pasqua e Pasquetta (lunedì 1° aprile)

FUBINE MONFERRATO. LA CRESCENTINA. “CHARTAE”, PERIPLO DELL’ARTE IN 30 OPERE SU CARTA

CASALE MONFERRATO. “IL RISO, UN RACCONTO, DUE SGUARDI”

Al Castello la mostra fotografica con gli scatti di Gianni Berengo Gardin

“Il riso, un racconto, due sguardi” è il titolo della mostra che ha aperto sabato 9 marzo 2024 alle ore 17,00 nelle Sale al Secondo Piano del Castello del Monferrato e sarà aperta al pubblico fino al 5 maggio 2024.

L’itinerario espositivo si sviluppa su due percorsi che sono allo stesso tempo paralleli, ma strettamente legati tra loro.

Il primo, ha come protagonista Gianni Berengo Gardin e offre ai visitatori fotografie in bianco e nero realizzate nel biennio 2010/2011 dal maestro, che ha vissuto nelle diverse stagioni la risaia, la sua gente e la Tenuta Colombara, luogo storico della produzione risicola che racchiude le memorie ed i ricordi di chi negli anni ha dedicato la propria vita alla coltivazione del riso e si offre come un vero ecomuseo della cultura popolare.

Il secondo, frutto dell’attento lavoro di Cele Bellardone e Dino Boffa, racchiude gli scatti di backstage realizzati durante il lavoro che il Maestro, con grande entusiasmo, ha realizzato alla Tenuta Colombara di Livorno Ferraris, coinvolto da una storia emozionante che parla di risaie, lavoro e tradizioni.

L’Assessore Gigliola Fracchia afferma: “Questa mostra costituisce un tassello significativo nella trama della crescita culturale della nostra comunità con l’opera del maestro internazionale della fotografia Gianni Berengo Gardin. La sua visione artistica straordinaria si fonde armoniosamente con la preziosa collaborazione di Cele Bellardone e Dino Boffa, dando vita a un’esplorazione unica e suggestiva del mondo del riso, parte della nostra identità cittadina”.

La mostra, realizzata grazie alla collaborazione con Riso Acquerello, sarà visitabile gratuitamente nelle giornate di sabato e domenica dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 15,00 alle ore 19,00.

CSA FARM GALLERY. UNICA © 17/ SEVENTEENTH ROUND – “ARBORES” ALBERTO RIBÈ.

Inaugurazione: Giovedì 14 Marzo 2024 dalle ore 17.00 alle ore 20.00

Orari mostra: Dal 14 al 23 Marzo 2024 dal Mercoledì al Sabato dalle 16.00 alle 19.30

 

Evento di presentazione del progetto artistico “Arbores” di Alberto Ribè, che per la prima volta esporrà negli spazi di CSA Farm Gallery.

L’artista esplora il simbolismo dell’albero come rappresentazione di unicità, interconnessione, unità nella diversità e ricerca di crescita spirituale.

Gli alberi sono interpretati come simboli di rinascita, rigenerazione e connessione con la natura, offrendo metafore della complessità e della bellezza della vita, nonché spunti di riflessione sulla trasformazione e il cambiamento costante.

 

CSA Farm Gallery (by Mauricrenaissanceart) – Via Vanchiglia 36 – 10124 Torino (IT)

COOPERATIVA BORGO PO & DECORATORI. MOSTRA FOTOGRAFICA “LA GUERRA INCIVILE”

Giovedì  scorso 7 marzo, Alessandra Montrucchio e Margherita Oggero hanno dialogato su La neve di Mariupol con l’autrice Monica Perosino, inaugurando anche la mostra di fotografie, scattate dalla inviata di La Stampa in Ucraina, La guerra incivile.

La mostra è visibile nella sala al primo piano fino al 26 marzo, nell’orario 10:30-12:30 e 17-19 (chiuso il mercoledì).

I MUSEI CIVICI DI CUNEO ENTRANO A FAR PARTE DELLA RETE LILLIPUT A PICCOLI PASSI NEI MUSEI

Da sabato 16 marzo le neofamiglie con bambini in visita al Museo Civico e al Museo Casa Galimberti avranno a disposizione gratuitamente kit e percorsi di visita su misura

Da sabato 16 marzo 2024, per festeggiare l’imminente ricorrenza della Festa del papà, le giovani famiglie con bambini in visita ai Musei civici di Cuneo avranno gratuitamente a disposizione nuovi strumenti e percorsi di visita mirati, realizzati grazie alla collaborazione e al coordinamento di Lilliput, a piccoli passi nei musei.

I nuovi sussidi alla visita consistono in una scheda per famiglie che guiderà i visitatori in tre punti o tappe del museo, dove ad attenderli ci sarà l’immagine dell’animale-guida del museo, un simpatico lupo per il Museo Civico e un grazioso cagnolino per il Museo Casa Galimberti. In ciascuna delle tre tappe sarà possibile svolgere un’attività con tutta la famiglia servendosi di un kit per il “perfetto esploratore-visitatore” che verrà gratuitamente consegnato all’inizio del percorso. Dall’imitazione collettiva del “ballo delle sciabole” davanti all’omonimo dipinto delle collezioni del Museo Civico agli scatti fotografici con sfondo in stile “famiglia Galimberti”.

Le nuove possibilità di visita specificatamente indirizzate al pubblico delle famiglie sono state realizzate grazie a Lilliput, a piccoli passi nei musei, una rete mista di soggetti no profit, profit, enti pubblici e privati, attivi in ambito culturale e pedagogico su tutto il territorio nazionale, che si propone di contribuire a rendere i musei e i luoghi di cultura i punti cardine per la crescita culturale e sociale dei bambini e delle loro famiglie. Lilliput ha affiancato entrambi i musei civici cuneesi nella creazione di percorsi di visita #amisuradifamiglia consigliando diverse attività che possono essere svolte usando gli strumenti di un kit di esplorazione appositamente pensato e adattato ad ogni singolo museo aderente. Le attività proposte sono studiate per attivare i sensi, soffermarsi sulle opere, immaginare e stimolare la fantasia tutti.

“L’adesione di entrambi i Musei civici alla rete di musei di “Lilliput, a piccoli passi nei musei”, si inquadra nel più ampio raggio delle azioni poste in essere dalla Città di Cuneo attraverso il progetto Cultura 0-6 Crescere con cura, cofinanziato dalla Compagnia di San Paolo e nato per promuovere e comunicare con chiarezza e immediatezza tutte le proposte culturali che la Città mette a disposizione dei bambini e di chi si occupa di loro.” afferma Cristina Clerico, Assessora alla Cultura della Città di Cuneo.

Cultura 0-6 si basa sulla “Carta dei diritti dei bambini all’arte e alla cultura”, un documento redatto nel 2011 a Bologna da un gruppo di lavoro promosso da La Baracca – Testoni Ragazzi che ha coinvolto insegnanti, educatori, dirigenti scolastici e genitori, e sul “Manifesto del Sistema Infanzia” nato nell’ambito di un processo partecipato avviato a Cuneo nel 2015 che ha visto l’adesione, oltre al Comune, di altri 15 soggetti tra nidi e scuole di infanzia pubblici e privati, enti locali, enti gestori, ASO, associazioni, cooperative.

Ricordiamo gli orari di apertura:

Museo Civico di Cuneo: dal martedì alla domenica, dalle 15.30 alle 18.30;

Museo Casa Galimberti: sabato e domenica, visite guidate alle ore 15.30 e alle ore 17.

 

TORINO, MUSEO DELLA FRUTTA: COLLETTIVA 30+3 ARTISTI “LE MELE DELL’ABBAZIA”

𝗗𝗮 𝘃𝗲𝗻𝗲𝗿𝗱ı̀ 𝟴 𝗺𝗮𝗿𝘇𝗼 𝘀𝗮𝗿𝗮̀ 𝘃𝗶𝘀𝗶𝘁𝗮𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗮𝗹 𝗠𝘂𝘀𝗲𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗙𝗿𝘂𝘁𝘁𝗮 ❞𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗼 𝗚𝗮𝗿𝗻𝗶𝗲𝗿 𝗩𝗮𝗹𝗹𝗲𝘁𝘁𝗶❞,

𝗶𝗻 𝘃𝗶𝗮 𝗣𝗶𝗲𝘁𝗿𝗼 𝗚𝗶𝘂𝗿𝗶𝗮 𝟭𝟱 𝗧𝗼𝗿𝗶𝗻𝗼, 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮 𝟯𝟬 + 𝟯 𝗔𝗿𝘁𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗟𝗲 𝗠𝗲𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’ 𝗔𝗯𝗯𝗮𝘇𝗶𝗮, 𝗽𝗿𝗲𝗰𝗲𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗲𝘀𝘁𝗶𝘁𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗹𝗮 𝗳𝗼𝗿𝗲𝘀𝘁𝗲𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗔𝗯𝗯𝗮𝘇𝗶𝗮 𝗮 𝗩𝗲𝘇𝘇𝗼𝗹𝗮𝗻𝗼.

𝗖𝘂𝗿𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗮 𝗠𝗼𝗻𝗶𝗰𝗮 𝗥𝗼𝗹𝗳𝗶𝗻𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗠𝗥&𝗥𝗙 𝗔𝗿𝘁𝗲 𝗖𝗼𝗻𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼𝗿𝗮𝗻𝗲𝗮 𝗧𝗼𝗿𝗶𝗻𝗼, 𝗰𝗼𝗶𝗻𝘃𝗼𝗹𝗴𝗲 𝟯𝟮 𝗮𝗿𝘁𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗽𝗿𝗲𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝗳𝗿𝘂𝘁𝘁𝗼, 𝗶𝘀𝗽𝗶𝗿𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗮𝗹 𝗳𝗿𝘂𝘁𝘁𝗲𝘁𝗼 𝗮𝗱𝗶𝗮𝗰𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗮 𝗦𝗮𝗻𝘁𝗮 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗩𝗲𝘇𝘇𝗼𝗹𝗮𝗻𝗼, 𝗮𝘁𝘁𝗿𝗮𝘃𝗲𝗿𝘀𝗼 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗶 𝗹𝗶𝗻𝗴𝘂𝗮𝗴𝗴𝗶 𝗮𝗿𝘁𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗶 𝗿𝗮𝗰𝗰𝗵𝗶𝘂𝘀𝗶 𝗶𝗻 𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗼𝗿𝗻𝗶𝗰𝗶.

𝗟𝗮𝘂𝗿𝗮 𝗔𝗺𝗯𝗿𝗼𝘀𝗶 – 𝗦𝗶𝗹𝘃𝗶𝗮 𝗕𝗲𝗰𝗰𝗮𝗿𝗶𝗮 – 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗥𝗼𝘀𝗮 𝗕𝗲𝗻𝘀𝗼 – 𝗠𝗮𝘀𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗕𝗲𝗿𝗿𝘂𝘁𝗶 – 𝗔𝗻𝗻𝗲 𝗖𝗲́𝗰𝗶𝗹𝗲 𝗕𝗿𝗲𝘂𝗲𝗿 – 𝗠𝗶𝗮 𝗖𝗮𝘀𝘁𝗿𝗼 – 𝗥𝗶𝗰𝗰𝗮𝗿𝗱𝗼 𝗖𝗼𝗿𝗱𝗲𝗿𝗼 – 𝗖𝗮𝗿𝗹𝗮 𝗖𝗿𝗼𝘀𝗶𝗼 – 𝗔𝗱𝗿𝗶𝗮𝗻𝗮 𝗖𝗼𝘀𝘁𝗮𝗺𝗮𝗴𝗻𝗮 –

𝗠𝗮𝘁𝗶𝗹𝗱𝗲 𝗗𝗼𝗺𝗲𝘀𝘁𝗶𝗰𝗼 – 𝗟𝘂𝗶𝗴𝗶 𝗙𝗮𝗿𝗶𝗻𝗮 – 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗲𝗻𝘇𝗼 𝗙𝗲𝗿𝗿𝗲𝗿𝗼 – 𝗩𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗙𝗶𝗹𝗶𝗽𝗽𝗶 – 𝗥𝗲𝗻𝘇𝗼 𝗙𝗼𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼 – 𝗖𝗮𝗿𝗹𝗮 𝗚𝗵𝗶𝘀𝗼𝗹𝗳𝗶 – 𝗔𝗻𝗴𝗲𝗹𝗮 𝗚𝘂𝗶𝗳𝗳𝗿𝗲𝘆 – 𝗔𝗻𝗻𝗮 𝗟𝗲𝗾𝘂𝗶𝗼 – 𝗠𝗮𝗿𝗴𝗵𝗲𝗿𝗶𝘁𝗮 𝗟𝗲𝘃𝗼 𝗥𝗼𝘀𝗲𝗻𝗯𝗲𝗿𝗴 –

𝗣𝗮𝗼𝗹𝗮 𝗠𝗮𝗹𝗮𝘁𝗼 – 𝗔𝗻𝗴𝗲𝗹𝗮 𝗣𝗶𝗲𝘁𝗿𝗶𝗯𝗶𝗮𝘀𝗶 – 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗼 𝗣𝗿𝗲𝘃𝗲𝗿𝗶𝗻𝗼 – 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗴𝗶𝗼 𝗥𝗮𝗺𝗲𝗹𝗹𝗮 –

𝗖𝗹𝗮𝘂𝗱𝗶𝗼 𝗥𝗼𝘁𝘁𝗮 𝗟𝗼𝗿𝗶𝗮 – 𝗢𝗿𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗥𝗼𝘃𝗲𝗿𝗮 – 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗻𝗮 𝗦𝗮𝘀𝘀𝗼 – 𝗥𝘆𝘀𝘇𝗮𝗿𝗱 𝗦𝗲𝗺𝗸𝗼 – 𝗨𝗴𝗼 𝗦𝗽𝗼𝗹𝘃𝗲𝗿𝗮𝘁𝗼 – 𝗔𝗻𝗻𝗮 𝗧𝗼𝗿𝗿𝗶𝗲𝗿𝗼 – 𝗘𝗹𝗶𝗼 𝗧𝗼𝗿𝗿𝗶𝗲𝗿𝗶 – 𝗟𝘂𝗶𝘀𝗮 𝗩𝗮𝗹𝗲𝗻𝘁𝗶𝗻𝗶 – 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗼𝘃𝗶𝗻𝗶𝗰𝗶𝗼 – 𝗔𝗹𝗺𝗮 𝗭𝗼𝗽𝗽𝗲𝗴𝗻𝗶.

𝗜𝗻 𝗱𝗮𝘁𝗮 𝟴 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗲 𝟭𝟲.𝟬𝟬 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝟭𝟴.𝟬𝟬. 𝘀𝗶 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗮̀ 𝘂𝗻 𝗶𝗻𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗿𝘁𝗶𝘀𝘁𝗶, 𝘂𝗻𝗮 𝗟𝗲𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗶𝗻𝘁𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗺𝗲𝗹𝗲, 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗽𝗿𝗲𝘁𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗮 𝗦𝘁𝗲𝗳𝗮𝗻𝗶𝗮 𝗥𝗼𝘀𝘀𝗼 𝗮𝘁𝘁𝗿𝗶𝗰𝗲 𝗲𝗱 𝘂𝗻 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗿𝗶𝗼 𝗠.𝗘.𝗧.𝗘.- 𝗥𝗶𝗰𝗰𝗮𝗿𝗱𝗼 𝗗𝗶 𝗚𝗶𝗮𝗻𝗻𝗶, 𝗘𝗹𝗶𝗮𝘀 𝗙𝗮𝗿𝗶𝗻𝗮 𝗲 𝗟𝘂𝗱𝗼𝘃𝗶𝗰𝗼 𝗱’𝗔𝗽𝗼𝗹𝗹𝗼.

𝟴 𝗺𝗮𝗿𝘇𝗼 – 𝟭𝟴 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟰

 

𝗢𝗿𝗮𝗿𝗶𝗼 𝟭𝟬.𝟬𝟬-𝟭𝟴.𝟬𝟬 𝗱𝗮𝗹 𝗹𝘂𝗻𝗲𝗱ı̀ 𝗮𝗹 𝘀𝗮𝗯𝗮𝘁𝗼.

𝗵𝘁𝘁𝗽://𝘄𝘄𝘄.𝗺𝘂𝘀𝗲𝗼𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮𝗳𝗿𝘂𝘁𝘁𝗮.𝗶𝘁/

𝟬𝟭𝟭 𝟲𝟳𝟬𝟴𝟭𝟵𝟱

𝗔𝗽𝗲𝗿𝘁𝘂𝗿𝗮 𝟴 𝗺𝗮𝗿𝘇𝗼, 𝗰𝗵𝗶𝘂𝘀𝘂𝗿𝗮 𝗺𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗶𝗻 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗼𝗺𝗶𝘁𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘁𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗺𝘂𝘀𝗲𝗶, 𝟭𝟴 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟰.

𝗜𝗻𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗿𝘁𝗶𝘀𝘁𝗶 ,𝗟𝗲𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗶𝗻𝘁𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗺𝗲𝗹𝗲 𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗲𝗿𝘁𝗼, 𝟴 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗲 𝟭𝟲.𝟬𝟬-𝟮𝟬.𝟬𝟬