PIEMONTE ARTE: HARARI/ITALIANS, “GUARIRE CON L’ARTE”, NOVECENTISTI, MAX PINCKERS, DE WAN, SHINYA SAKURAI…
Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo
ALBA, FONDAZIONE FERRERO. HARARI / ITALIANS. GRANDI PROTAGONISTI TRA NOVECENTO E DUEMILA
Un progetto di Guido Harari
5 aprile – 26 maggio 2024
Fondazione Ferrero
Strada di mezzo, 44 – Alba (CN)
Opening: giovedì 4 aprile 2024, ore 18.00
Guido Harari in conversazione con Beppe Severgnini
La Fondazione Ferrero di Alba presenta, da venerdì 5 aprile a domenica 26 maggio 2024, il progetto espositivo HARARI / ITALIANS di Guido Harari, un viaggio in divenire che il fotografo coltiva da oltre trent’anni e che si sviluppa attraverso i volti e le storie di una selezione di personaggi che hanno lasciato e stanno ancora lasciando il proprio segno nella storia italiana.
Dopo gli appuntamenti di Ancona, Ferrara e Milano, il progetto fotografico di Guido Harari approda ad Alba in una nuova veste, che prevede anche la proiezione del documentario “Guido Harari. Sguardi randagi” (Italia, 2023, 52’) per la regia di Daniele Cini. «Il documentario racconta la vita e l’arte di uno dei più grandi fotografi italiani contemporanei, maestro dei ritratti musicali. A chiunque venga in mente un’immagine iconica di Lou Reed o David Bowie, Frank Zappa o Kate Bush o degli italiani Giorgio Gaber, Fabrizio de André, Vasco Rossi, Gianna Nannini, con ogni probabilità sta pensando a una fotografia di Guido Harari», come si ascolta proprio nel video.
HARARI / ITALIANS restituisce una narrazione per immagini delle figure eccezionali che hanno modellato la memoria storica italiana. L’idea è scaturita dall’incontro di Harari con il giornalista Beppe Severgnini, che alla fine degli anni Novanta lanciava in RAI il programma “Italians, cioè italiani” dove intervistava trenta connazionali celebri in tutto il mondo.
I protagonisti della trasmissione di Severgnini sono diventati i soggetti di una serie di trenta ritratti realizzati da Harari nello studio della Rai, a riprese concluse. Tra questi figuravano Umberto Eco, Dario Fo, Gina Lollobrigida, Alberto Tomba, Gae Aulenti, Krizia e molti altri.
Negli anni, il progetto ha continuato a nutrirsi e allargarsi, evolvendosi in un vero e proprio archivio di figure storiche che hanno cambiato il volto dell’Italia e anche di giovani e brillanti scommesse sul futuro. Il ritratto corale di Guido Harari si estende a personaggi come Alda Merini, che accoglie il fotografo nel suo appartamento sui Navigli; Gianni Agnelli, che racconta il suo incontro con Andy Warhol; Ennio Morricone, che suggerisce di essere ritratto nascosto dietro una porta, lasciando visibili solo i propri occhiali fluttuanti a mezz’aria; Nicolò Govoni e Bebe Vio, due giovani che ogni giorno combattono per costruire la società italiana del domani.
Con spontaneità e maestria, documentandosi con cura, ma senza costringere il soggetto con rigide istruzioni, Guido Harari coglie l’essenza dei protagonisti dei suoi scatti e con la mostra HARARI / ITALIANS esplora il ritratto come strumento di indagine dell’altro.
Spiega Guido Harari: “Nei ritratti come nella vita, il momento giusto è all’improvviso. C’è un picco di attenzione durante uno shooting. In una progressione che ci porta ad immergerci in un mondo altro, si produce e sostiene un livello massimo di concentrazione, di produzione di emozioni. Presto si instaura il silenzio di una comunicazione telepatica, non verbale. Una modalità di incontro non intellettuale, totalmente emozionale”.
HARARI / ITALIANS porta ad Alba l’evoluzione più recente di un progetto creativo di memoria storica ancora in essere, dove la sfida del dialogo tra autore e soggetto procede attraverso ogni singolo scatto e ai volti del passato si accompagnano quelli delle nuove generazioni in un racconto molto personale della storia italiana recente e contemporanea.
Accompagna la mostra, in anticipo sul volume che sarà pubblicato a fine anno da Rizzoli Lizard Editore, un Album che, oltre alla documentazione fotografica dell’esposizione, riunisce i contributi di Guido Harari e Beppe Severgnini.
UN LIBRO DI CARLA BERTONE PER “GUARIRE CON L’ARTE”
Nelle edizioni della Libreria Editrice Psiche di Torino è stato pubblicato il libro di Carla Bertone “Guarire con l’arte” (16 euro, 2024), copertina illustrata dall’opera “Custodisci il fuoco” di Iller Incerti, design e impaginazione sono invece di Chiara Borda.
Laureata in Estetica del Talento, specializzata in arte sacra e critico d’arte, Carla Bertone pone l’attenzione sul tema “come migliorare il proprio benessere visitando i musei” e, in particolare, sottolinea che “Per me l’arte è cibo, ossigeno. passione e, soprattutto, guarigione”.
In questa dimensione il volumetto stabilisce connessioni, riferimenti e, in sintesi, un dialogo che, capitolo dopo capitolo, suggerisce una personale visione e interpretazione della cultura visiva all’interno di un “viaggio attraverso la sacralità dell’arte nella storia e i suoi riverberi sul contemporaneo”, mentre apre una riflessione “su quanta bellezza ha l’uomo dentro e quanta bellezza esiste intorno a noi”.
Una riflessione che accompagna il lettore lungo rivelazioni, benefici, aspetti psicologici che fanno parte di una stagione della cultura che è “uno specchio nel quale possiamo contemplare riflessa la bellezza della natura”.
E dalle pagine legate alla “Sacralità e religione nell’arte dell’antichità” alla “Chiamata alle arti”, dall’”Arte come cura” a “Curarsi al museo”, fluisce il discorso della Bertone arricchito da contributi grafici, incontri, documenti fotografici e sottili sensazioni, in cui si avverte il fascino di un pensiero scandito dalle parole: “dobbiamo riempire questo silenzio” o “da ogni possibile angolazione cerco di costruire fiabe” o, ancora, “vivere è un compromesso tra l’essere e l’esistere”.
L’arte infine, sostiene Stefano Ferrari dell’Università di Bologna, è “terapeutica nella misura in cui consente di esprimere, elaborare e alla fine condividere emozioni profonde”.
Angelo Mistrangelo
GALLERIA FOGLIATO – MOSTRA NOVECENTISTI DAL 6 APRILE ALL’11 MAGGIO
Sabato 6 aprile verrà inaugurata la mostra NOVECENTISTI che si protrarrà fino a sabato 11 maggio 2024.
Saranno presenti un centinaio di opere provenienti da raccolte private e dalle famiglie degli artisti.
Elenco dei pittori presenti:
- Abrate, N. Aimone, L. Ajmone, E. Alciati, E. Allimandi, G. Allosia, G. Bargoni, R. Borella, J. Boswell, M. Calandri, C. Carrà, Fr. Casorati, G. Chessa, G. Da Milano, G. Emprin, E. Fico, A. Forgioli, N. Galante, F. Gentilini, L. Gischia, G. Grande, C. Levi, R. Licata, M. Lisa, P. Maggioni, U. Mastroianni, F. Menzio, M. Merlo, P. Morando, G. Morbelli, M. Mori, C. Musso, R. Pasteris, E. Paulucci, E. Peluzzi, V. Petrella da Bologna, P. Rambaudi, M. Reviglione, F. Rognoni, A. Rolla, P. Ruggeri, M. Schifano, F. Scroppo, Ett. Sobrero, G. Sobrile, P. Solavaggione, L. Spazzapan, F. Tabusso, F. Tomea, D. Treves, D. Valinotti, F. Vellan.
Orario galleria 10,30-12,30 / 16-19 – chiusi lunedì e festivi.
EXPOSED TORINO FOTO FESTIVAL PRESENTA MAX PINCKERS. STATE OF EMERGENCY
Harakati za Mau Mau kwa Haki, Usawa na Ardhi Yetu
a cura di Salvatore Vitale
La prima mostra dedicata al progetto documentaristico realizzato in collaborazione con i veterani Mau Mau e i reduci della guerra keniota, che tenta di colmare i vuoti storici del racconto ufficiale del periodo coloniale britannico. Una esposizione che anticipa il programma del Festival EXPOSED che dal 2 maggio al 2 giugno porta a Torino le più interessanti ricerche fotografiche internazionali
10 aprile – 2 giugno 2024
Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica
Piazza Castello, Torino
Nel tentativo di ricostruire e colmare i vuoti storici relativi al racconto ufficiale del periodo coloniale keniota, con la mostra State of Emergency – Harakati za Mau Mau kwa Haki, Usawa na Ardhi Yetu, a cura di Salvatore Vitale, EXPOSED Torino Foto Festival presenta dal 10 aprile al 2 giugno negli spazi di Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica un progetto documentaristico di finzione, realizzato dal fotografo Max Pinckers in collaborazione con i veterani Mau Mau e i kenioti sopravvissuti alle atrocità della guerra. Si tratta della prima mostra dedicata al progetto, che con la sua straordinaria importanza storica anticipa la ricchezza del programma del festival che dal 2 maggio al 2 giugno porta in città alcuni tra i più interessanti esempi della ricerca fotografica internazionale.
State of Emergency – Harakati za Mau Mau kwa Haki, Usawa na Ardhi Yetu è un progetto documentaristico tutt’ora in corso, che attraverso rievocazioni dal vivo o “dimostrazioni”, crea una nuova visualizzazione della lotta per l’indipendenza dal dominio coloniale britannico che si svolse negli anni Cinquanta e che, mostrando oggi le esperienze del passato, vuole parlare a un pubblico futuro.
Il progetto intreccia archivi frammentari, fotografie di resti architettonici e simbolici del passato, siti di fosse comuni, dimostrazioni e testimonianze di chi ha vissuto ed è sopravvissuto alla guerra. Con gli archivi coloniali deliberatamente distrutti, nascosti o manipolati, questo progetto crea “documenti immaginati” per fare luce sugli angoli ciechi della storia, colmando lacune storiche.
Nel 2014, Max Pinckers è stato invitato all’Archive of Modern Conflict di Londra, dove si è imbattuto in una collezione di materiale di propaganda britannico degli anni Cinquanta relativo all’emergenza Mau Mau in Kenya, che è diventato punto di partenza di una lunga ricerca su uno degli episodi più violenti della storia coloniale britannica.
Le riproduzioni di questo archivio coloniale costituiscono il cuore di State of Emergency – Harakati za Mau Mau kwa Haki, Usawa na Ardhi Yetu.
State of Emergency è un tentativo di collaborazione, ricostruzione e nuova immaginazione di possibili futuri di riparazione e riconciliazione. Con la collaborazione di National Museums of Kenya, Kenya National Archives and Documentation, Nyeri Museum, Karatina University, i membri della Mau Mau War Veterans Association of Kenya, Kenya Human Rights Commission, The National Archives (UK), Bristol Archives and Museums, the Archive of Modern Conflict e the Flemish Government, il progetto fornisce una risposta collettiva volta a curare, senza cancellare, le ferite ancora aperte della violenza coloniale, proponendo uno strumento riparatore che, attraverso il mezzo fotografico, racconta ai potenti la verità di chi l’ha vissuta.
La mostra è accompagnata e integrata da una pubblicazione realizzata grazie alla collaborazione tra Max Pinckers e l’Associazione dei veterani Mau Mau di Murang’a, Nanyuki e Mukurwe-ini, avviata sotto la guida del defunto Presidente Nazionale Elijah Kinyua (alias Generale Bahati), con la guida e sostegno dei Musei Nazionali del Kenya e dell’Università Karatina.
TORINO. INAUGURATA LA MOSTRA PALAZZO LASCARIS E I SUOI ABITANTI
Quattro secoli di vita: dai fasti barocchi di fine ‘600, fino alle ultime leggi regionali approvate nell’aula sotterranea. Questo racconta la mostra “Palazzo Lascaris e i suoi abitanti”, allestita in occasione della fine della XI legislatura regionale e per presentare gli importanti lavori di restauro in corso.
“Abbiamo scelto di riportare il palazzo all’antico splendore – ha dichiarato il presidente Stefano Allasia – Un investimento importante del Consiglio regionale che ha recuperato le facciate, sostituito infissi, sta adeguando impianti elettrici e eliminando barriere architettoniche. Opere necessarie per salvaguardare un complesso aulico straordinario e renderlo funzionale all’attività legislativa dell’ente ed aperto ai cittadini che vorranno visitarlo”.
Marco Boglione, fondatore e presidente del Gruppo BasicNet, qui nel suo ruolo di presidente della Fondazione Cavour, ha detto: “Sono molto felice come cittadino, come imprenditore e come presidente della Fondazione di questa collaborazione con il Consiglio regionale per la mostra dedicata a Palazzo Lascaris. Nei 42 anni dell’Ottocento in cui la famiglia Benso di Cavour fu proprietaria dell’edificio, lo statista piemontese artefice dell’Unità d’Italia affinò, anche tra queste stanze, il suo ambizioso progetto politico italiano ed europeo”.
L’esposizione è aperta da una grande Linea del tempo che racconta la storia del palazzo barocco di via Alfieri. La costruzione architettonica è narrata attraverso documenti originali, fotografie e video, fino agli attuali imponenti restauri – che si concluderanno nel 2025 – che hanno svelato affreschi ottocenteschi e decori finora sconosciuti.
Gli abitanti del palazzo in quattro secoli di vita sono rappresentati nella seconda sala da una serie di ritratti, originali o riprodotti, degli uomini e delle donne che hanno fatto la storia di questo edificio, assieme ad alcuni memoriabilia, come un abito da ballo di metà Ottocento e alcuni importanti documenti d’epoca. Qui vissero famiglie aristocratiche, ma anche inquilini borghesi che abitavano gli ammezzati e le soffitte, poi vennero le banche e le istituzioni pubbliche, fino alla Snia di Riccardo Gualino e alla Camera di Commercio, che a Palazzo Lascaris ebbe la sua sede dal 1948 al 1974.
La terza sala della mostra è interamente dedicata al Consiglio regionale che “abita” Palazzo Lascaris dal 20 settembre 1979. I ritratti dei 17 presidenti che si sono succeduti, le foto dei principali avvenimenti accaduti in più di 40 anni e alcuni documenti originali della nostra storia compongono l’allestimento. Tra gli altri vediamo: il primo Statuto della Regione Piemonte del 1970 e quello del 2005, la macchina a tasti Michela usata fino a poco tempo fa per rendicontare le sedute d’Aula, i documenti scritti a mano delle prime sedute consiliari.
Una grande bandiera del Piemonte domina la sala, sopra una gigantografia dell’aula consiliare com’è oggi: essa rappresenta il cuore di tutte le attività che si svolgono attualmente a Palazzo Lascaris, dove nascono tutte le leggi della Regione Piemonte.
La mostra ha la curatela di Marco Fasano, direttore della Fondazione Camillo Cavour di Santena (presieduta da Marco Boglione), e la consulenza della storica dell’arte Arabella Cifani. Oltre ai materiali provenienti dall’archivio storico e fotografico del Consiglio regionale, hanno collaborato tra gli altri: la Camera di Commercio di Torino, l’Archivio storico della Città di Torino, la Soprintendenza per i beni architettonici, la Fondazione Franco Albini di Milano, la Galleria d’Arte Moderna, la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino.
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 30 settembre 2024, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17, con ingresso gratuito.
IMPORTANTE: l’ingresso – dato il cantiere tutt’ora presente nell’intero palazzo – è aperto da via Lascaris 9, sul lato opposto rispetto a quello ufficiale di via Alfieri 15.
“LE STANZE DELLE MERAVIGLIE” IN MOSTRA A BENE VAGIENNA
Dal 7 aprile al 30 giugno, si rinnova a Palazzo Lucerna di Rorà a Bene Vagienna l’incontro con le opere della rassegna, curata per il Circolo degli Artisti da Davide Mabellini, sul tema “Le stanze delle meraviglie” ispirata dalla mostra dei soci Lorella Massarotto e Mirko Andreis, ospitata nel mese di novembre 2023 nella sede torinese di corso San Maurizio 6.
Dedicata a Louis Aragon, la citazione che apre questo intervento
mette in evidenza il linguaggio dei surrealisti, il fascino indiscusso delle immagini che prendono forza e contenuto dalla fantasia, da una libera rappresentazione, da un’immaginazione che esprime i turbamenti e le interiori emozioni dell’animo umano e, in particolare, evoca un dettato che va da Andrè Breton a Salvador Dalì, da Renè Magritte a Max Ernst. E proprio di quest’ultimo, il poeta Paul Eluard ha scritto nel 1939, per le edizioni Gallimard di Parigi, il testo “Au-delà de la peinture”: “Attraverso i suoi “collages”, i suoi “frottages”, i suoi quadri, esercita incessantemente la volontà di confondere forme, eventi, colori, sensazioni, il futile e il grave, il fuggevole e lo stabile, l’antico ed il nuovo, la contemplazione e l’azione, gli uomini e gli oggetti, il tempo e la durata, l’elemento ed il tutto, notti, sogni e luce”.
In queste parole si scopre uno straordinario universo con personaggi onirici, bizzarre collezioni e personalissimi mondi che rivelano il fascino indiscusso delle Wunderkammer che a partire del Rinascimento hanno custodito tesori e oggetti creando spazi della fantasia e della memoria, precursori dei grandi musei del nostro tempo.
La collettiva si snoda all’insegna di una sequenza di lavori, ricorda Gian Giorgio Massara, che “raccontano di Wunderkammer moderne”, di fotografie realizzate negli studi degli artisti piemontesi, di impressioni antropomorfe e installazioni di luce, di vasi, sculture, curiosità.
Il tutto scandito tra sogno e realtà, tra la cibernetica e singolari e coinvolgenti testimonianze, sino alle figure e progetti ambientali, stanze magiche e inquietanti espressioni delineate attraverso una scrittura che unisce e completa il discorso di questa “camera dell’arte” ricca di storie originali, di materiali, di reperti legati alle ricerche contemporanee.
Angelo Mistrangelo
ART & DESIGN WEEK DE WAN MILANO
Dal 10 al 21 aprile De Wan in via Manzoni 44 a Milano ospita Cross Border Passion, una collettiva di quattro artisti internazionali a cura del critico Vittorio Raschetti.
L’espressione multiculturale dei suoi protagonisti invita il visitatore alla scoperta di una nuova vitalità cromatica, del geometrismo e dell’astrazione tramite il dialogo con le loro opere. Invitati da Artedia Concept Art Expo, che promuove formazioni e provenienze diverse nel settore, questi artisti sviluppano un’originale commistione di linguaggi espressivi che vanno dal neo-gestualismo semiotico di Eva Perez, alle sculture minimaliste di Patrik Alvarez, alle ricerche neo-plasticiste sulla monocromia di Steffi Düsterhöft a cui si affiancano i lavori informali di Roberto De Wan. Quest’ultimo propone per l’occasione anche eleganti parei Limited Edition e shopper serigrafate con alcuni dei suoi quadri, un omaggio esclusivo agli ospiti di questo vernissage. Inaugurazione Mercoledì 10 aprile ore 18,00 – social @dewan_milano –
METROQUADRO. SHINYA SAKURAI. MARKS AND TRACES
6 aprile – 22 giugno 2024
inaugurazione sabato 6 aprile ore 16 – 19
L’esposizione “marks and traces” segna una ricorrenza nel percorso dell’artista giapponese Shinya Sakurai (Hiroshima, 1981), conosciuto per il suo linguaggio iconico, ermetico ed astratto: vent’anni dal suo arrivo a Torino, città in cui dal 2004, con Osaka, divide vita e lavoro.
Nella stessa data ed ora, inaugura negli spazi di Tomdesign, attigui alla galleria, in Corso San Maurizio 73, la mostra “Piccola scatola di cristalli” dell’artista giapponese Yoshiko Suzuran.
orario della galleria
gio – ven – sab | ore 16 – 19
o su appuntamento
metroquadro
Corso San Maurizio 73/F
10124 Torino
info@metroquadroarte.com
COSTANTINI CONTEMPORARY. LESSEMA
Giovedì 4 aprile 2024 alle ore 18.00, la galleria Riccardo Costantini Contemporary inaugura nei propri spazi la mostra Lessema, che ha come protagonisti i tre artisti Enrico Iuliano, Gino Sabatini Odoardi e Saverio Todaro.
Il lessema è unità di base del lessico, che può essere una radice, una parola autonoma, o una sequenza di parole fissatasi nell’uso in modo tale che i suoi singoli elementi non possono più essere scambiati né sostituiti con sinonimi.
Ma soprattutto è un’unità astratta, aggettivo molto caro alle ricerche artistiche contemporanee.
Gli artisti invitati a partecipare collimano a livello generazionale, e pur presentando segnali di tangenza sono ben distinguibili per quanto concerne gli esiti formali e l’umore che impregna i loro lavori. La grammatica comune è declinata con lemmi differenti, tra binario, alfabetico e immagine.
L’esposizione, più che una collettiva, si caratterizza per essere una personale in tre tempi, in cui affinità e divergenze vengono messe in evidenza dagli slittamenti formali e di significato.
Enrico Iuliano (Torino, 1968) incentra il suo lavoro sul valore e sulle possibilità espressive dell’atto comunicativo, ponendo in relazione costruzione plastica e ambiente nella ricerca di un equilibrio tra stabilità e dinamismo. Autore di sculture concettuali, la sua riflessione sulla percezione conoscitiva non è mai fredda, presentando invece a tratti note di lirismo e afflato simpatetico.
Gino Sabatini Odoardi (Pescara, 1968) è partito dalla pittura, abbandonata nella sua versione classica nel 1994, da quando ha iniziato a mettere “sotto plastica” gli strumenti e le opere del pittore. Il lavoro che l’artista porta avanti è sempre stato un lavoro di ricerca e approfondimento sulla vita e sull’arte: ha percorso un tragitto iconografico ampio e complesso che lo ha portato nell’ultimo decennio a cimentarsi con una forma sinuosa ed antica come quella della piega. Ha indagato negli anni anche diverse aree simboliche: il dogma (religioso e politico), la memoria, il concetto di postumo e soprattutto il bicchiere (simbolo anti-simbolico).
Saverio Todaro (Berna, 1970) si muove tra pittura, scultura e opere in estensione ambientale, rielaborando i codici visivi del mondo contemporaneo in maniera originale. Sempre attento alle implicazioni del presente, a partire dalle suggestioni provocate da Internet, la sua ricerca si è direzionata verso gli scenari che emergono dalla connessione globale e dal controllo che esercita sul mondo: la gestione del sapere, l’identità del soggetto, le relazioni sociali.
La mostra si propone come confronto tra linguaggi, in un percorso che ne esplora autorialità e peculiarità, in cui gli interstizi non sono marginali ma sono differenti possibilità di spazio vitale.
Lessema è curata da Gaetano Centrone, critico e docente di Storia dell’arte all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.
Date: dal 4 al 27 aprile 2024
Inaugura: Giovedì 4 aprile dalle ore 18.00
Orari: da martedì a sabato ore 11.00 – 13.00 e 15.00 – 19.30.
Lunedì e domenica chiuso.
BRA. MOSTRA “I COLORI DEL VERDE”
A Palazzo Mathis dal 6 al 28 aprile le opere dell’artista braidese Silvia Brizio
Inaugura sabato 6 aprile alle 17.30 a Palazzo Mathis, a Bra, la mostra “I colori del verde”, personale della pittrice braidese Silvia Brizio.
Nello storico palazzo di piazza Caduti per la Libertà saranno esposte cinquanta opere dell’artista, che presenta in mostra creazioni ispirate alla realtà naturale, interpretata con libertà e con uno stile personale di cui ha dato prova nel suo percorso artistico. I fiori, le foglie, i particolari di verde osservati in vari contesti, altro non sono che punti di partenza, pretesti per “giocare” con forme e colori, per fare arte. Una pittura sincera ed emozionata, la sua, dove la forma espressiva è la protagonista.
Silvia Brizio è nata a Bra. Diplomata al Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti di Torino, insegnante di disegno e arte, ha curato la sezione Scultura del testo Arte in Bra e numerosi studi artistici di arte locale. Tiene corsi divulgativi di Arte.
La mostra sarà visitabile ad ingresso gratuito fino a domenica 28 aprile. Orari: da lunedì a domenica, ore 10-12.30 e 15-18
CHERASCO. CON “DISEGNIAMO L’ARTE” BAMBINI E FAMIGLIE SCOPRONO I SEGRETI DI PALAZZO SALMATORIS
Indovinelli, esplorazioni e disegni: Palazzo Salmatoris si prepara ad accogliere bambini e famiglie, domenica 7 aprile, per l’undicesima edizione della manifestazione interregionale “Disegniamo l’arte”. Organizzata dall’associazione Abbonamento musei, la rassegna propone, quest’anno, attività e percorsi dedicati alla scoperta di animali, fiori e piante in tele e affreschi. Un tema declinato attraverso le visite e i laboratori gratuiti in programma alle 10 e alle 16, previa prenotazione all’Ufficio turistico del Comune (chiamando lo 0172-42.70.50). Potranno partecipare, suddivisi in gruppi, i bambini fra i 6 e i 14 anni e le loro famiglie. Gli affreschi del palazzo nobiliare saranno il filo conduttore della giornata, che incomincerà con un tour guidato fra gli ambienti di maggiore impatto visivo. Lo Scalone d’onore, il Gabinetto del silenzio, con le decorazioni del pittore Sebastiano Taricco, la Sala della pace e quella dei soffitti lignei saranno altrettante tappe di un viaggio alla scoperta dell’apparato musivo di un edificio, dimora temporanea, fra gli altri, dei Savoia e di Napoleone Bonaparte. Terminata l’esplorazione, i giovanissimi partecipanti dovranno improvvisarsi architetti e pittori, riprogettando la facciata della residenza: per farlo avranno a disposizione pennarelli e pastelli del prestigioso marchio Carioca, sponsor dell’iniziativa.
L’edizione 2024 di “Disegniamo l’arte” ha ricevuto la candidatura di 165 fra residenze storiche e musei, in tre diverse regioni: Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia. Palazzo Salmatoris figura nella rosa di prestigiosi monumenti piemontesi, accanto a poli come il Museo del risorgimento, il Museo egizio e Palazzo Madama.
VINOVO. MOSTRA “AB OVO – Luci misteri e alchimie”
CASALE MONFERRATO. LE BAMBOLE DI CARTA NELLA TRADIZIONE GIAPPONESE
Nella Ex Cappella del Castello del Monferrato la mostra “Washi-Ningyō”
“Washi-Ningyō. Le bambole di carta nella tradizione giapponese” è il titolo della mostra organizzata dall’Associazione di cultura giapponese Yamato, curata da Juliet in Zena con un percorso di oltre 30 opere (2D e 3D), che verrà inaugurata venerdì 5 aprile 2024 alle ore 18,00 e resterà aperta al pubblico fino al 14 aprile 2024.
Le washi-ningyō (o washi-ningyou utilizzando la traslitterazione kunrei) sono capolavori artigianali realizzati con scopo decorativo fin dal periodo Edo (1603-1868) ispirate a personaggi storici o del teatro giapponese.
Il percorso espositivo sarà caratterizzato dalle opere dal maestro Akio Maruyama (丸山晃生) nato e cresciuto ai piedi del Monte Fuji, nella prefettura di Shizuoka, dove inizia a realizzare bambole in carta washi fin da bambino, sotto la guida della madre Noriko ( 丸山 典子 ), insegnante d’arte, anch’essa artefice delle opere in mostra.
Grazie alla particolare carta d’antica origine e ai personaggi del teatro o della storia rappresentati, ogni bambola di carta racconta e tramanda abiti, usi e costumi del Giappone in un determinato periodo del passato o del presente.
La mostra, aperta nelle giornate del 6, 7, 12, 13 e 14 aprile dalle 10,00 alle 19,00 sarà visitabile gratuitamente.
Contestualmente alla mostra, il maestro Maruyama proporrà per la prima volta in Italia laboratori in presenza dedicati alla realizzazione delle Washi Ningyo, per diffondere la conoscenza di quest’arte e condividere la passione per l’artigianato tradizionale giapponese: per maggiori informazioni sarà possibile scrivere all’indirizzo email yamato.casale@gmail.com
ALMESE. AL RICETTO PER L’ARTE LA MOSTRA “VIM CORPUS TULIT” DELL’ARTISTA MASOUDEH MIRI.
Il Ricetto per l’Arte – Agorà della Valsusa – di Almese ha inaugurato giovedì 28 marzola mostra d’arte “VIM CORPUS TULIT” dell’artista Masoudeh Miri. L’esposizione è realizzata con il patrocinio della Città Metropolitana di Torino, dell’Unione Montana Valle Susa e del Comune di Almese, in collaborazione con il Valsusa Filmfest.
Dopo il grande successo della mostra fotografica “Il Grembo della Resistenza” di Stefano Stranges, prosegue la tematica dedicata alla donne e alla Resistenza attraverso l’esposizione di una selezione di opere pittoriche dell’artista iraniana Masoudeh Miri a cui è stato assegnato il premio Bruno Carli partigiano e primo Presidente del Valsusa Filmfest, nel 2023.
Il premio consiste nel viaggio e nell’ospitalità durante l’edizione del festival. Vengono prese in considerazione esperienze che attualizzino i concetti e i valori della Resistenza e della nostra Carta Costituzionale. Realtà impegnate sul territorio in difesa dei diritti e dell’ambiente, in quella che a buon titolo può essere definita Nuova Resistenza.
Le opere esposte nella mostra fanno parte di un percorso con tematiche che vedono da una parte il vissuto dell’artista stessa e dall’altra le vicissitudini delle donne iraniane dopo la rivoluzione del 1979. In una società in cui ogni aspetto della vita quotidiana della donna è regolata dalla teocrazia, un’artista non può esimersi dal raccontarla attraverso le sue opere.
“VIM CORPUS TULIT” dell’artista Masoudeh Miri
Almese – Ricetto per l’Arte – Agorà della Valsusa
28 marzo – 14 aprile 2024
Orari: sabato e domenica 15.00-18.00 in settimana su prenotazione
Info e prenotazioni: Associazione Culturale Cumalè – Tel. 3289161589 – cumale.ass@gmail.com
RI-CONNESSIONI, ALLA SANDRETTO UNA MOSTRA SULLA MEMORIA E I RICORDI DEI PAESI D’ORIGINE
Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Comitato Diritti Umani e Civili e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
Fino al 14 aprile la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ospita la mostra Ri-connessioni, che nasce dalla collaborazione tra il Comitato regionale per Diritti i Umani e Civili e la Fondazione stessa. La mostra presenta le opere di Arvin Golrokh (Teheran, 1992), Bahar Heidarzade (Teheran,1981) e Ahmad Nejad (Lahyjan, 1968), artisti e artiste nati in Iran e residenti a Torino.
AVIGLIANA. PASSAGGIO A ORIENTE. MOSTRA COLLETTIVA DEGLI ALLIEVI ED EX-ALLIEVI DEI CORSI DI CERAMICA DEL CENTRO OPERATIVO FLORA DI TORINO
ex Chiesa di Santa Croce, Piazza Conte Rosso – 10051 Avigliana (To)
Apertura: sabato 6 aprile 2024 ore 16:00
Durata: da sabato 6 aprile a domenica 5 maggio 2024
Orario di apertura: sabato e domenica dalle 15:00 alle 19:00
Cogliendo l’invito di Luigi Castagna, presidente dell’Associazione culturale “Arte per Voi” di Avigliana, ho sviluppato con lui il progetto di allestire un’esposizione di manufatti in ceramica invitando gli allievi dei corsi di formazione realizzati da vent’anni dal Centro Operativo Flora di Torino per conto della Regione Piemonte con il sostegno del Fondo Sociale Europeo.
Durante il mio impegno di formazione dei corsi, negli anni, ho avuto contatto con decine di allievi trasmettendo loro i saperi di questa antica lavorazione.
E’ stata questa una grande occasione per ognuno di noi di sviluppare, in un dialogo e confronto continuo, tecniche ed esperienze con particolare attenzione a percorsi di crescita personale della creatività attraverso la contaminazione con l’arte moderna, il design e la psicologia della forma, tenendo conto delle nuove possibilità tecnologiche e mantenendo sempre lo spirito originale del lavoro ben fatto, tipico dell’artigianato contemporaneo, ricco di tradizioni millenarie soprattutto nel nostro paese.
Molti degli allievi alla fine del percorso di formazione hanno avviato un’attività inserendosi nel settore dell’artigianato artistico, producendo opere di ceramica sia in oggetti d’uso che attraverso forme creative.
Questa mostra, permette di mettersi in gioco e di aprire un colloquio con gli altri esprimendo personalità, attitudini e tecniche creative che costituiscono un arricchimento personale.
Auguro a tutti i partecipanti di proseguire il cammino affascinante nel mondo dell’arte con entusiasmo e curiosità.
“…l’atto creativo rivela i lati nascosti, in altre parole l’invisibile. L‘arte è così una continua mutazione del mondo in illimitate espressioni”
Adonis (Alî Ahmad Sa îd Isbir)
Romana Pavan
docente dei corsi di ceramica del
Centro Operativo Flora di Torino
AGLIANO TERME. LA PRIMA MOSTRA IN BAART “STILL THINKING” DI GABRIELE SANZO FINO AL 3 MAGGIO
La mostra è visitabile tutti i giorni dal GIOVEDI al MARTEDì dalle ore 10 alle ore 18.
Lo spazio BAart di Agliano Terme riapre le porte dopo la pausa invernale e presenta la prima mostra della nuova stagione: Still Thinking dell’artista astigiano Gabriele Sanzo in programma dal 24 marzo al 3 maggio 2024. I visitatori potranno vedere una selezione di tele realizzate con tecniche miste che ritraggono volti umani che si dissolvono in forme astratte ed evocano emozioni contrastanti. Così l’artista descrive l’esposizione: «STILL THINKING è una mostra, come recita il titolo, a cui devo ancora pensare. Un processo metacognitivo al quale si aggiunge una domanda inconscia: questa mostra davvero mi appartiene? Ho voluto portare un segno ed una visione completamente diversa da quella che è la mia sensibilità, accettandone la sfida e le sue conseguenze. La pittura diventa esigenza e narrazione di un voler uscire dagli schemi, un senso di alienazione verso quello che è il quotidiano. Espressioni al limite dell’astratto, attraverso grandi tele di tecniche miste, quasi a ricordare che non siamo la somma delle singole parti, ma una visione molto più generica e ampia. STILL THINKING è forse la mostra più coraggiosa che ho fatto in questi anni, dove il Gabriele illustratore e surrealista si lascia andare ai turbamenti e alle angosce del momento, in una forma più intima ma feroce. Una mostra necessaria, almeno per me».
CUNEO. MOSTRA “L’ARTE DELLA COESIONE”
Gli spazi espositivi della Fondazione del Collegio dei Geometri di Cuneo ospitano dal 4 al 21 aprile la prima antologica dell’innovativo collettivo artistico, gruppo E_qui di Cuneo
Da oltre dieci anni questo gruppo di artisti ha sperimentato in Piemonte, tra Cuneo, Mondovì, Torino e Ivrea come esempi, diversi ambiti delle forme artistiche, da opere pittoriche a performance, passando per video, sculture e azioni installative, sviluppando linguaggi contemporanei di creazione che toccano le nuove frontiere dell’arte contemporanea.
Sperimentazioni, trasformazioni, relazioni sono gli spazi di azione di questo collettivo artistico che in quasi tre lustri ha elaborato diverse forme di creatività, ricercando confronti con la realtà quotidiana nelle sue diverse espressioni, da interventi in spazi pubblici come l’azione “Ciao Serafino” in cui si prendono cura di una scultura pubblica, alle ricerche in ambito storico con la serie di video dedicati alla piccola Pinacoteca del Comune di Cuneo, alla recente serie di “Coesioni” sviluppata con artisti del territorio cuneese.
Per il collettivo E_qui, l’arte non è solo estetica ma anche dialogo, amicizia, vita che pulsa nell’incontro col prossimo, in modo aperto e giocoso, per godere di attimi di intense emozioni.
Il progetto espositivo è realizzato seguendo un filo cronologico in cui le diverse azioni artistiche sono raccontate da materiale storico e da una serie di supporti multimediali fruibili con lo smartphone.
In sintonia con i progetti esposti, anche il pubblico potrà essere protagonista di un’opera collettiva che si configurerà nel periodo dell’esposizione.
L’evento accoglie anche alcune opere degli amici artisti con cui hanno collaborato all’insegna del valore di comunità artistica, che nel dialogo e confronto produce nuove sperimentazioni, di cui potrete vedere alcuni esempi con le opere del progetto “Coesioni”.
Si ringraziano gli artisti Alex Occelli, Luna Potenziere e Claudio Signanini per la preziosa collaborazione e la piacevole condivisione che si è realizzata nel tempo.
L’evento gode del Patrocinio del Comune di Cuneo.
Sala del Collegio dei Geometri di Cuneo
via S.Giovanni Bosco, 7/h Cuneo
dal 4 al 21 aprile 2024, sabato e domenica, orari di apertura 16 – 19,30
Inaugurazione giovedì 4 aprile, dalle ore 18 alle 19,30
Ingresso libero