SORPRESE DI ARTE E DI STORIA. Un protagonista nel Duomo del ‘400: Enrico Rampart
Volendo elencare i personaggi più significativi nella storia del Duomo di Chieri, uno dei primi che viene in mente è il sacerdote fiammingo Enrico Rampart, del quale abbiamo già accennato parlando della recente riscoperta della sua tomba nella cappella di San Martino del Duomo stesso. Delle sue origini non sappiamo nulla, se non che proveniva da Oudenarde, piccolo centro nei pressi di Lovanio, in Fiandra, e non conosciamo i motivi che lo portarono a Chieri: possiamo solo immaginare che avessero a che fare con gli intensi rapporti non solo commerciali che nei secoli XIV-XVII intercorsero fra le Fiandre e la nostra città. La sua presenza a Chieri, dove visse per circa cinquanta anni, è documentata dal 1456, quando i Gribaldi lo nominarono “sindaco” e “governatore” del loro ospedale (l’ospedale dei Gribaldenghi, appunto, o dell’Annunziata), che egli ricostruì e dotò di una nuova cappella, sul cui altare campeggiava la bella Annunciazione dipinta dal frate fiammingo Gillio Tavernier, la stessa che oggi possiamo ammirare nel santuario che ne ha preso il posto. Ma mentre svolgeva questo suo compito, Rampart tesseva altri importanti rapporti. Nel 1462 i Diano lo nominarono cappellano della cappella che possedevano nella Collegiata (Duomo). Nel 1476 fece un viaggio a Roma su incarico di Iolanda di Savoia. Nello stesso anno diventò rettore della chiesa di Cuines in Savoia e nel 1483 canonico della Collegiata chierese. In vari modi si adoperò per il bene di quest’ultima chiesa: come rivendicava nel suo testamento steso nel luglio del 1506, contribuì finanziariamente ad importanti interventi di ampliamento e trasformazione della stessa; la dotò di benefici fondiari e di rendite; la arricchì di reliquiari preziosi, eseguiti in loco come nel caso del busto d’argento di Santa Genesia o fatti venire dalle Fiandre, come la statua d’argento della Madonna col Bambino, un’opera unica al mondo, che nel 1952-53 fu esposta alla mostra dell’arte fiamminga del XV secolo a Bruxelles (ma che nel 1976 è stata rubata e mai più ritrovata). (Sul Rampart vedere anche: Elena Chiri Pignocchino, voce: Rampart Enrico, in: Dizionario biografico dei Chieresi illustri, Andezeno 2010, p. 190).
Antonio Mignozzetti