CHIERI. SORPRESE DI ARTE E DI STORIA – UN ALTRO BENEMERITO DEL DUOMO: GIOVANNI BATTISTA BERTONE

Il monumento eretto a Giovanni Battista Bertone dal Capitolo dei Canonici

“In onore di Giovanni Battista Bertone de Balbis, cavaliere gerosolimitano di gran croce, patrizio chierese, Balivo di Napoli, conte di Cellarengo, Mombello e Revigliasco, per avere egli, sull’esempio degli avi, più sontuosamente adornata  con regali strutture la chiesa principale, il Capitolo  dei Canonici di Chieri con grato animo pose. Anno 1679”: è la lapide,  collocata sopra l’ingresso della sacrestia, con la quale, insieme al sovrastante busto di marmo, i Canonici

Giovanni Battista Bertone in un ritratto di Charles Dauphin.

vollero rendere onore a quest’uomo al  quale la Collegiata di Chieri deve davvero molto. Infatti, sia quando fu tenuto lontano da Chieri dalle alte cariche rivestite nell’ambito del suo Ordine cavalleresco, sia quando tornò in patria come titolare della commenda di San Leonardo,  non perse occasione per accrescere il lustro della sua famiglia e insieme della chiesa Collegiata (o Duomo).  Nel 1657 fece completamente decorare in stile barocco l’abside e il presbiterio, una zona della chiesa sulla quale da tempo immemorabile i Balbo Bertone detenevano il patronato e che custodiva le tombe di famiglia. Questa è la descrizione che ne fece un viceparroco nel 1769: “Tutta la volta, sia della Cappella che del Coro, è ornata di pitture sacre rappresentanti diversi misteri riguardanti Gesù Cristo e la Vergine Santa intrecciati di diversi lavori di stucco, così pure le mura medesime sono ornate di stucchi, frammezzo ai quali sono riposti li suddetti quadri in tela rappresentanti uno il primo miracolo che ha fatto il Divin Redentore alle nozze di Cana, l’altro la Visita di Maria SS. ma a Santa Elisabetta; un altro Gesù Cristo nel Tempio che disputa coi Dottori; l’ultimo la Fuga in Egitto. Completano le pareti sino a terra i banchi dei Canonici, di antica struttura, con intaglio alla Mosaica, e questi sono per l’Officiatura. Fra le altre pitture sopra la volta, evvi una gran pittura che occupa tutto il Bacino del Coro, rappresentante la Vergine SS. ma Assunta in Cielo sostenuta da diversi gruppi di Angioli, e diversi altri Santi Apostoli in atto di ammirazione. Il muro sovra di cui s’appoggia detto Bacino  è ornato di diversi lavori d’architettura…”. Una decorazione che oggi non esiste più, eliminata quando, negli anni Settanta dell’Ottocento, si volle riportare il Duomo all’aspetto gotico originario anche senza farsi scrupolo di eliminare un capolavoro barocco. Ma non è tutto. Per dare prestigio alla sua famiglia, ma  insieme dotando la Collegiata di un’opera meravigliosa, negli anni fra il 1668 e il 1670  Giovanni Battista Bertone costruì la cappella del Crocifisso, con tutto l’imponente patrimonio artistico che contiene, fatto di raffinati arredi lignei, di dipinti e di stucchi dei maggiori artisti del momento. E poiché, d’accordo con il Capitolo dei Canonici, questa sua cappella la costruì sul sito della sacrestia esistente, egli costruì anche una nuova sacrestia: quella, imponente, che esiste tuttora. Ce n’è a sufficienza per fare di lui uno dei personaggi benemeriti della Collegiata e della città.

Antonio Mignozzetti