LE  PERLE NERE DELLA MUSICA a cura di Edoardo Ferrati

SMETANA CREA L’IDENTITA’ MUSICA CECA-

 

Tra i numerosi anniversari di questo 2024 è caduto in silenzio in Italia, il bicentenario della nascita di Bedrich Smetana (foto) caduto il 2 marzo scorso. Smetana, considerato il padre della musica ceca, visse tempi turbolenti del secolo XIX° in Boemia (le terre ceche) che appartenevano all’unione dell’impero austriaco, ossia in un periodo in cui il rafforzamento della coscienza nazionale era uno dei pilastri della società locale che ha  portato all’esigenza di dimostrare che i cechi possedevano una propria arte distintiva, originale, non dipendente  dall’estero, Smetana era un neoromantico: seguiva l’esempio di Liszt e Schumann, ammirava la musica a programma, mentre l’opera pianistica durante il suo percorso compositivo ha sviluppato il fenomeno della polka (danza) in un brillante genere da concerto. Possedeva una eccellente visione del repertorio operistico  e del primo romanticismo Meyerbeer, Mozart, Rossini, Donizetti, Gluck. Auber e altrii.

Apprezzava il concetto di dramma musicale di Wagner senza, però, copiarlo. Il suo obiettivo era in realtà quello di “inventare” l’opera nazionale ceca. In seguito il regime comunista prese Smetana come modello Ii compositore “nazionale” per dimostrare che non aveva bisogno della cultura occidentale, diventando così un totem da non toccare., posizione che ha recato danni all’eredità e alla  recezione di Smetana.  Scelse temi legati alla promozione della nazione ceca, al rafforzamento della coscienza nazionale e i suoi temi storici e mitologici, tematiche  senza dubbio regionanali, difficilmente trasferibili all’estero che hanno limitato a livello internazionale la promozione delle sue opere, tutte composte in lingua ceca.

Antitedesco fino al midollo il compositore venne educato ad esprimersi in  tedesco-non scrisse una sola parola in ceco prima dei trent’anni: Fu un patriota prima che un nazionalista nel senso ottocentesco del termine. La differenza sta soprattutto negli obiettivi che andavano perseguiti e questo non significava chiusura verso gli elementi provenienti dall’estero, ma migliorava la condizione artistica del proprio paese nel tentivo di collocarlo al livello della musica europea dell’epoca.

Nato il 2 marzo 1824 a Litonys, Smetana, figlio di un birraio che amava la musica, a sei anni si produceva già come pianista, tentando la prima composizione un Galop in re maggiore. Terminati gli studi ginnasiali si stabilì a Praga dove per un certo periodo fece la fame .Venne aiutato dal suo insegnante che procurò al ragazzo un ruolo di insegnante privato di pianoforte. Nel 1848 scoppiò  la rivolta antiaustriaca verso cui manifestò adesione. Nel frattempo si sposò con la pianista Katerina Kolarova da cui ebbe una figlia morta in tenera età. Abbandonò Praga per tenere alcuni concerti a Goteborg in Svezia dove decise di stabilirsi fino al 1861, anno in ci morì la moglie. Trascorso appena un anno convolò a nuove a nuove nozze con Barbara Ferdinandi ,detta Betty, figlia di un proprietario terriero di origine italiana e di sedici anni più giovane. L’approvazione della Costituzione Boema ebbe riflessi positivi anche sul versante della vita culturale . In patria Smetana profuse il suo impegno nella fondazione di nuove istituzioni musicali e nella promozione di nuove idee su giornali.

A Praga venne aperto il Teatro Provvisorio per le rappresentazioni di opere in vista del Teatro Nazionale (Narodny Duvlado) . La costituzione di un repertorio autoctono diventò la sua ossessione, cosa che lo mise spesso in contrasto polemico con i circoli filooccidentali la cui roccaforte era il Conservatorio di impianto austro-tedesco .Una grave malattia all’udito lo costrinse  ad abbandonare l’attività concertistica, ma non quella compositiva. La terribile sordità condusse Smetana alla pazzia che scomparve il 12 marzo 1884 in un ospedale psichiatrico di Praga.