PIEMONTE ARTE: STOISA. FISSORE, GUIFFREY, FORGIONE E PANINO, NOVARA, CASTELLAMONTE, METROPOLI…

Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

CUNEO. “LA GRANDE SETE”, MOSTRA DI LUIGI STOISA

L’Associazione Culturale GrandArte presenta la mostra personale di Luigi Stoisa a cura di Roberto Mastroianni.

La mostra, dislocata in due sedi, presenterà opere realizzate dall’artista contemporaneo Luigi Stoisa a partire dalla fine degli anni ’70: nel complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo opere storiche e polimateriche animeranno le diverse cappelle e completeranno la navata centrale raccontando della “Grande sete”. Nel Palazzo di Santa Croce invece, una moltitudine di progetti, sanguigne, sculture e video, racconteranno la genesi del lavoro e riporteranno il pubblico alla fonte di tutto. La mostra sarà visitabile dal 14 giugno 2024, giorno dell’inaugurazione, che si svolgerà alle 17:30, e a seguire fino al 25 agosto, dal martedì alla domenica dalle ore 15.30 alle ore 18.30 con ingresso libero. Durante l’evento inaugurale saranno presenti l’artista Luigi Stoisa, il curatore Roberto Mastroianni e il Segretario Generale del Ministero della Cultura, il dott. Mario Turetta.

L’evento, parte del progetto “GrandArte, esperienze d’arte collettiva che possono generare comunità”, è sostenuto dalla Regione Piemonte con il contributo di Fondazione CRT, Fondazione CRC e con il Patrocinio del Ministero della Cultura e della Città di Cuneo. Grazie al sostegno della Cartiera Pirinoli s.c. verranno realizzate delle installazioni ad hoc per la mostra.

 

UN’ASSOCIAZIONE PER DANIELE FISSORE

Prende forma il 2 giugno, alle 16, in Strada Palazzo 11 a Savigliano, l’”Associazione per l’archiviazione e la tutela dell’opera di Daniele Fissore”, nata dall’esigenza di salvaguardare l’opera e la storia artistica di Daniele Fissore

(1947-2017), formatosi all’Accademia Albertina di Torino, che ha esposto alla X Quadriennale di Roma e in altre importanti sedi, mentre Francesco Poli lo ha definito “artista rappresentante l’iperrealismo italiano”. Il Consiglio Direttivo è composto da Francesco Poli, Marco Albertaro, Cesare Girello, Margaret Sgarra con Miresi e Simone Fissore che porteranno avanti un impegnativo e coinvolgente programma culturale. Il 2 giugno sarà possibile visitare lo studio dell’artista, dove si potranno vedere opere storiche, inediti pastelli, disegni su carta e alcune tele con soggetto i “green”.

Contatti: info@danielefissore.it.

                                                         a.mi.

 

 

VERSO L’INVISIBILE. OPERE DI ANGELA GUIFFREY

NUOVA MOSTRA PRESSO IL MUSEO DIOCESANO SAN GIOVANNI DI ASTI

 

 

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Venerdì 31 maggio 2024 alle ore 17.30 presso il Museo Diocesano San Giovanni di Asti (via Natta 36), sarà inaugurata la mostra personale “VERSO L’INVISIBILE, dove saranno presentati dipinti su tela, carta e stoffa di vocazione concettuale dell’artista torinese Angela Guiffrey. Le opere, avvolte da un silenzio intriso di spiritualità e simbolicità, si porranno in intenso dialogo con gli spazi suggestivi del Museo Diocesano.

«Le riflessioni aniconiche raccolgono nell’essenzialità del segno la cifra stilistica della pittrice: sovrapposizioni monocromatiche s’intersecano a lievi accenni aggettanti, “fili”, che conducono a una sorta di legame dialogico con un’emotività appena sussurrata o tessere metalliche, che mettono in relazione il rigoroso impianto compositivo con il potenziale immaginifico dell’essere umano» (Clizia Orlando).

Motivo ricorrente nel lavoro dell’artista è il quadrato, figura di ordine, equilibrio e perfezione, con profondi risvolti simbolici anche in ambito cristiano: la Gerusalemme Celeste descritta nell’Apocalisse di san Giovanni, prospettiva e compimento finale della storia della salvezza, viene descritta con pianta quadrata per significare la perfezione e la stabilità raggiunte. Il numero quattro, collegato alla figura del quadrato, richiama il numero dei vangeli canonici, dei bracci della croce, dei fiumi che scorrono dall’Eden e delle creature misteriose collocate accanto al trono di Dio nell’Apocalisse (Tetramorfo) a cui saranno successivamente associati i vangeli.

Una parte importante nel percorso espositivo sarà destinata ai “neri”. L’uso del nero come colore dominante genera un’atmosfera di mistero, mentre gli eterei fili metallici o gli inserti di foglia oro aggiungono accenti di consistenza e contrasto. Anche in queste opere traspare un richiamo alla mistica cristiana, alla “notte oscura” di cui parla san Giovanni della Croce nei suoi scritti quando l’anima, trasformata dall’amore, al culmine dell’esperienza estatica si unisce a Dio e la notte diventa “pacifica, abissale e oscura intelligenza divina”.

La suggestione espressiva di questa profondità troverà la propria soluzione evocativa nella cripta, tra le statue trecentesche di san Giovanni Evangelista e san Giovanni Battista dove sarà collocata “In nero”, tecnica mista su laminil: pigmento, filo metallico e impercettibili baluginii luminosi contribuiscono a narrare un’atmosfera metafisica in una rarefatta proiezione di trascendenza.

Angela Guiffrey è nata a Torino. Si è diplomata in Decorazione presso l’Accademia Albertina di Torino. Ha insegnato Discipline pittoriche presso il Liceo Artistico Cottini di Torino. Espone dal 2003, partecipa in numerose mostre personali e collettive ed è vincitrice di diversi concorsi pubblici. Vive e lavora a Torino.

Il percorso espositivo, curato da Clizia Orlando, con il patrocinio della Provincia di Asti e del Progetto Città e Cattedrali, sarà aperto al pubblico dal 31 maggio al 28 luglio 2024 con il seguente orario: venerdì 16-19, sabato e domenica 9.30-13 e 16-19; nei restanti giorni della settimana su prenotazione all’indirizzo museo@sicdat.it oppure al 351.707.7031. Possibilità di visite guidate su prenotazione.

Per tutta la durata dell’evento l’ingresso al Museo Diocesano sarà con offerta libera.

 

 

ALLA SALA DELLE ARTI DI COLLEGNO ESPONGONO FORGIONE E PANINO

 

La mostra “Tra immagine e astrazione” di Rocco Forgione e Antonio Panino si apre venerdì 31 maggio, alle 18, alla Sala delle Arti di Collegno, presso la Certosa Reale, Parco Generale C.A. Dalla Chiesa con ingresso in via Torino 9, sino al 16 giugno (orario: mercoledì-domenica 15-19).

Tra immagine e astrazione si sviluppa l’esposizione che riunisce le opere di Forgione e Panino in una particolare e coinvolgente esperienza. Il discorso si snoda attraverso i vari aspetti di una ricerca che, in momenti diversi, racconta il cammino dei due artisti contemporanei sempre attenti al valore della forma e del segno, del dato cromatico e delle sottese e interiori emozioni.

Del surrealista Rocco Forgione, autore di vibranti apparizioni, la sequenza delle figure, dei volti, delle espressioni emergono dall’ interpretazione della vita e delle vicende dei malati mentali che erano ricoverati nell’Ospedale Psichiatrico di Collegno, “Quello che tutti chiamavano manicomio”, in una sorta di diario per storie e immagini, sguardi e abbracci affettuosi, reperti e ricordi di un viaggio nell’antichità. E il viaggio all’interno degli ospedali esprime comportamenti, sorrisi inquietanti e rassegnate solitudini, tanto che Pier Maria Furlan ha sottolineato che “Gli artisti intravedono mondi che solo con il tempo gli altri riescono a svelare”, mentre lo scrittore e psichiatra Mario Tobino ha detto: “La mia vita è qui, nel manicomio di Lucca. Qui si snodano i miei sentimenti. Qui sincero mi manifesto. Qui vedo albe, tramonti, e il tempo scorre nella mia attenzione. Dentro una stanza di manicomio studio gli uomini e li amo”. Gli uomini e le donne diventano altrettanti soggetti per Forgione, suggeriscono riflessioni, personalissime sensazioni e profili di poltrone, di incontri nel locale refettorio in occasione della “Colazione del mattino” e dell’opera “Delia”.

Sperimentazione, tensione grafica e astrazione, fanno parte del linguaggio di Antonio Panino, che ha tratto dalla frequentazione dell’artista e docente Francesco Preverino quella energia che gli ha permesso di realizzare composizioni come “aB9787” e “aB911”. Autore e animatore culturale, Panino ha dato vita alla manifestazione artistica “Piscina Arte Aperta” e ripercorre, di volta in volta, un itinerario all’insegna di una grafia che occupa lo spazio creando un continuo e inesausto dialogo tra le sue opere.

E in questa dimensione si identifica la sua passione per il disegno e la pittura, la forza incisiva della linea scandita dalle campiture di un colore sempre capace di fissare un meditato “aB9819” e “aB9817” secondo una scrittura che appartiene alla misura espressiva fra Novecento e nuovo Millennio. Queste soluzioni tecnico-informali, sostenute da un tratto penetrante, definiscono una narrazione che richiama l’attenzione sulle ricerche del critico Gillo Dorfles quando parla di “concezione segnica e gestuale” o di “segni, del tutto astratti” nel descrivere le tendenze dell’arte contemporanea.

Due artisti, quindi, due universi e due diverse connotazioni creative, che rivelano la volontà di comunicare le prorie suggestioni, il fascino di un segno assoluto e una figurazione dalle cadenze intensamente comunicative.

 

Angelo Mistrangelo  

 

22° PREMIO NAZIONALE ARTE CITTA’ DI NOVARA

Opera di Domenico Minniti

La scorsa domenica 26 maggio ’24 è avvenuta l’inaugurazione del 22° Premio Nazionale Arte Città di Novara (nella foto l’inaugurazione), organizzato dal Comune di Novara presso il Castello Visconteo Sforzesco, con l’apertura ufficiale della mostra degli artisti invitati e di quelli in concorso, che continuerà fino al prossimo 2 agosto (feriali 15/19, sabato e festivi 10/13 e 15/19).

La mostra propone opere di pittura, scultura e fotografia ed è curata, come tutte le precedenti edizioni, da Vincenzo Scardigno, con l’importante collaborazione di Federica Mingozzi e del Prof. Cordero (“l’arte –ha dichiarato quest’ultimo- resterà eterna perché è l’anima di un popolo”). L’inaugurazione ha registrato anzitutto i saluti delle autorità, che hanno ricordato come i 54 iscritti al concorso, che hanno superato la selezione, arrivino da tutta Italia (tra l’altro l’iscrizione, a differenza di altri concorsi, è assolutamente gratuita e i premi non sono in denaro, ma in targhe e nella possibilità di esporre in specifiche mostre, curate dallo stesso Premio in ambienti di pregio).

Dopo la diffusione del bando di concorso sono arrivate più di 800 proposte di artisti interessati, di queste ne sono state scelte appunto 54 per l’ufficiale iscrizione ed esposizione delle relative opere. Questi lavori rappresentano uno spaccato di quanto ci offre oggi l’arte contemporanea: dal figurativo all’astratto, all’informale, alla scultura, alle installazioni e alla fotografia.

Dopo avere invitato i numerosissimi presenti a vedere ed osservare con attenzione queste opere, l’inaugurazione è stata anche l’occasione per consegnare due importanti premi a persone che si sono particolarmente distinte nel mondo dell’arte e della cultura: l’artista Mario Surbone e il Dottor Mario Turetta del Ministero ai Beni Culturali ed Artistici.

Sculture di Uldino Desuò

Mario Surbone, nato a Treville Monferrato l’8 settembre 1932, dopo aver concluso gli studi presso il Liceo Artistico di Torino, dal 1950 al 1954 ha frequentato l’Accademia Albertina di Belle Arti, dove è diventato allievo di Felice Casorati. E’ notissimo per il suo informale e naturalismo astratto, con richiami al movimento spazialista di Fontana. Si è poi dedicato alla realizzazione di acrilici su legno. Dagli anni Ottanta del secolo scorso in poi gli elementi presi dalla natura e la sua simbologia diventano predominanti nella produzione.

Per ciò che riguarda Mario Turetta, si ricorda che il Consiglio dei Ministri, nella sua riunione del 6 aprile 2023, svoltasi a Palazzo Chigi e presieduta dal Presidente Giorgia Meloni, su proposta del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, ha deliberato il conferimento dell’incarico di Segretario Generale del Ministero proprio a Mario Turetta, dirigente di prima fascia.

Durante l’inaugurazione, che si è conclusa con la consegna dei premi agli artisti vincitori, ci si è anche soffermati sugli artisti invitati fuori concorso, le cui opere aprono l’esposizione. Tra questi ultimi ricordiamo i novaresi Corrado Bonomi, Domenico Minniti (nella foto una sua opera) e Uldino Desuò (nella foto le sue sculture).

Enzo De Paoli

 

CASTELLAMONTE. CARLOS CARLÈ –  FUOCO MATERIA FORMA

Al Centro Ceramico Museo Fornace Pagliero 1814

Di Castellamonte (TO)

Fino al  30 giugno

Prosegue fino al 30 giugno, presso il “Centro Ceramico Museo Fornace Pagliero 1814”, in frazione Spineto,  61, a Castellamonte (To), l’antologica a cura di Antonella Gulli, della Gulli Arte di Savona, che collabora all’evento, dal titolo: “Carlos Carlè –  Fuoco Materia Forma”.

Dopo l’apertura, avvenuta lo scorso 27 aprile alla presenza di artisti liguri venuti a rendere omaggio all’opera e alla memoria di un grande uomo e di un grande artista, l’evento ha già portato a Castellamonte un buon numero di visitatori.

Nel suo testo critico, Gabriel Caldirola ricorda: “A Carlos Carlè piaceva raccogliere pietre durante le sue passeggiate lungo le spiagge di Albissola e Savona. Raccoglieva cascotes, sassi, pezzi di pietra modellati dal lento lavorio dell’acqua, del vento e della sabbia per un tempo incalcolabile, forse segreto nella sua operosità; ignaro del flusso granulare della storia. Li chiamava sassi, anziché pietre, perché potevano essere anche conchiglie, ossa, vetri, residui anonimi di pezzi di ceramica levigati dalle intemperie. Resti, in ogni caso.

Il suo non era un metier de collecteur. Carlos ammirava i cascotes come fossero piccole sculture, ma non si limitava a contemplarli: li usava. In questo si differenziava dal collezionista. Diceva che un cascote,  attraverso la forma che ha preso, poteva offrirgli un’idea su come finire un suo pezzo, così come le variazioni tonali di una delle sue superfici potevano offrirgli un modello per risolvere un problema di smaltatura”.

“La mia opera è molto semplice” diceva Carlè “fatta di spazi puliti in cui si possono trovare alcune zone di smalti, luce e cambi di colore, con qualche sfumatura, buchi, righe che lo attraversano, colori leggermente diversi con ossidi”.

L’allestimento sarà aperto lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì dalle 14 alle 18,  sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. Costo del biglietto: 6 euro l’intero e 4 euro il ridotto.  Ingresso gratuito per chi ha l’abbonamento Torino Musei. Per informazioni telefonare ai numeri  3774390604 e 0124582642  o consultare il sito www.fornacepagliero.it .

 

 

ASSEGNATI I PREMI DI PITTURA “METROPOLI DI TORINO” 2024

Al Teatro Vittoria di Torino sono stati premiati domenica 26 maggio i vincitori della Biennale d’Arte “Metropoli di Torino” 2024, 9° edizione del Concorso Internazionale di Pittura, Disegno Grafica e Acquerello promosso e organizzato dal Centro Artistico Culturale “Arte Città Amica” con presidente Raffaella Spada.

Corredata dal catalogo, con copertina e grafica di Egidio Albanese, la manifestazione è stata seguita da un pubblico numeroso alla presenza di esponenti delle amministrazioni cittadine e regionali, tra le quali Raffaella Tittone per la Regione Piemonte, Silvio Magliano Consigliere Regionale, Sergio Bartoli Sindaco di Ozegna, Roberto Tentoni già Consigliere Regionale, mentre è stato letto un messaggio di Stefano Lo Russo Sindaco di Torino e il Maestro Fabrizio Sandretto ha suonato alcuni brani al pianoforte.

Il Direttore Letterario di “Arte Città Amica” Danilo Tacchino ha introdotto la premiazione presentando i componenti della giuria: Angelo Mistrangelo critico d’arte, in qualità di presidente, Vincenzo Papa critico d’arte, Orietta Lorenzini della storica Società Promotrice delle Belle Arti di Torino, Pietro Giorgio Viotto pittore (gestore del Sito di Arte Città Amica) e Raffaella Spada presidente di “Arte Città Amica”.

Sono state premiate le opere dei seguenti autori:

PITTURA

1° Premio – Daniele Amato “Blue room”

2° Premio – Paolo Panico “Composizione NO1PP”

3° Premio – Giulia Osella “01:20”

4° Premio – Maria Teresa Iannizzi “Il faro”

5° Premio – Luisa Giannone “Intimità”

 

Premio Speciale della Giuria – Alireza Sadvandi “Aspettando”

 

Targa di merito – Andrea Lai “Mediterraneo”

Targa di merito – Gianna Masoero “Terra madre”

Targa di merito – Franco Sozzo “Senza titolo”

Segnalazione di merito – Natalia Mazur Monika “Piccole donne”

 

ACQUERELLO

1° Premio – Ala Zarvanytska “Cappero”

2° Premio – Irene Pietrosanti “Curriculum Vitae”

 

Segnalazione di merito – Sergio Perosa “Ritratto ragazza”

Segnalazione di merito – Emanuela Pederzoli “L’ulivo rosso”

 

DISEGNO E GRAFICA E NUOVE ESPRESSIONI

1° Premio – Giorgio Cestari “Torino davanti alla Consolata”

2° Premio – Patrizia Cavazzuti “Guardami”

 

Segnalazioni di merito – Duilio Carpitella “Prospettiva inversa”

Segnalazione di merito – Simona Mastropietro “Piccioni”

 

Segnalato – Andrea Caramaschi “Elisa”

Segnalato – Aurora Rospicio “Speranza nei tuoi occhi”.

 

Le opere vincitrici e selezionate sono esposte al Mausoleo della Bela Rosin, in strada Castello di Mirafiori 148/7, Torino, sino al 9 giugno con orario: lunedì e giovedì 9-13, mercoledì 9-13/15-19, domenica 15-19.

 

 

CREATIVAMENTE ROERO – RESIDENZE D’ARTISTA TRA BORGHI E CASTELLI: INAUGURATE LE OPERE D’ARTE

Creativamente Roero – Residenze d’Artista tra Borghi e Castelli ha inaugurato le opere d’arte realizzate nel corso della sesta edizione dal titolo e tema Bloc-notes. Appunti di viaggio, a cura di Patrizia Rossello, nei Comuni di Baldissero d’Alba, Bra, Canale e Montaldo Roero. Quest’anno gli artisti invitati in residenza sono rispetti vamente Elena Mazzi, Enrico Iuliano, Marcello Nocera e Paola Anziché.

 

 

 

 

 

 

 

ALESSANDRIA. INCHIOSTRO FESTIVAL 2024: “RIFLESSI”

L’illustrazione e la calligrafia incontrano colore, musica e danza

Inchiostro Festival è il luogo dove è possibile scoprire come prendono forma le immagini che popolano il nostro immaginario visivo, dove i migliori illustratori si ritrovano per raccontare una storia partendo dal foglio bianco, sotto i nostri occhi.

Non cambia la formula centrale di questo evento culturale che ospiterà sabato 1 e domenica 2 giugno 2024 nel Chiostro di Santa Maria di Castello, in una residenza artistica breve, tanti illustratori, calligrafi, stampatori d’arte per creare un vero e proprio laboratorio d’eccellenza del segno e della manualità aperto ad un pubblico attivo e coinvolto fra workshop, incontri e spettacoli serali.

Ogni edizione viene abbinata ad un tema, una parola ispiratrice che, insieme ad una citazione, ne racconta l’origine e amplia gli stimoli creativi: quest’anno si è scelto la parola simbolo “Riflessi” che, dopo una quadrilogia sul tema ambientale che continua a nelle iniziative di street art, come quelle realizzate con l’artista Luca Font ed Egato6 nelle scuole di secondo grado per #Beretraspartente (e nelle azioni pratiche per la tutela dell’ambiente messe in atto dentro il festival con “Questo non è un bicchiere”), guarda ora dentro e ci porta in un viaggio nell’animo umano.

Per due giorni la Città sarà Capitale dell’illustrazione, accoglierà artisti di provenienza nazionale e internazionale, uniti nell’eccellenza della manualità e dell’espressione grafico-visiva.

L’Associazione Inchiostro Festival, con il patrocinio del Comune e Provincia di Alessandria, organizza la manifestazione grazie al prezioso supporto di volontari, professionisti e partner tecnici d’eccellenza che, insieme ad aziende partner, riescono a proporre un’esperienza unica per il visitatore che inizia già il con la festa di benvenuto venerdì 31 maggio con l’AperInchiostro, in via Dante 45 presso Inn Ale Cafè, fra musica e brindisi.

Gli artisti sono ospitati nel Chiostro pernottando nell’Ostello, per lavorare, confrontarsi, esibirsi e coinvolgere il pubblico in workshop e spettacoli che dureranno l’intero fine settimana.

Il sostegno alla manifestazione è affidato all’importante contributo dei soci e dei fan dell’Associazione, principali finanziatori tramite le donazioni all’ingresso dell’evento e le tante prenotazioni on-line (utili anche per potersi prenotare ai workshop), i contributi dati durante le partecipazioni alle tante iniziative culturali proposte in Città.

Il linguaggio visivo principale della manifestazione per dieci anni è stato costituito dal bianco e nero dell’inchiostro, ma ora si apre a tutti i colori per ampliare il fascino delle opere realizzate con tante e differenti tecniche manuali.

Insieme ad artisti del segno come i calligrafi danno insieme forma alle idee, trasmettono e moltiplicano la loro visione con gli artigiani stampatori che, con le tecniche di stampa tradizionali che vanno dai caratteri mobili di piombo e legno fino al torchio, la serigrafia, la risograph e la cianotipia coinvolgono il pubblico nello sperimentare in prima persona questo viaggio affascinante. Dal foglio vuoto alla stampa d’arte, dalla voglia di comunicare alla stampa fra esempi di autoproduzione a fumetti o progetti editoriali partecipati e unici.

Gli Artisti

Il Festival accoglie ogni anno circa 50 artisti tra i migliori della scena italiana e internazionale dell’illustrazione, della calligrafia e della stampa d’arte che si cimentano con opere realizzate in tempo reale ed espongono le loro ultime creazioni che si possono acquistare o andranno all’asta.

Fra loro gli artisti ospiti di questa edizione sono: Carlo Stanga, Marco Somà, Olesia Sekeresh (Ucraina), Joey Guidone, Serena Gianoli, Alberto Casagrande, Margherita Caspani, Pablo Cammello, Toni Demuro, Matteo Baldrighi, Lucia Carlini, Carlos Lalvay Estrada, Daniela Ferretti, Giulia Garofalo, Andrea Oberosler, Mattia Picariello, Piger, Greta Puccini. Le stamperie ospiti sono Malleus (Tortona), Archivio Tipografico (Torino), Antica Stamperia d’Arte Busato (Vicenza), Betterpress Lab (Roma), Stamperia d’arte fondazione Il Bisonte per lo studio dell’arte grafica (Firenze), Print Club Torino e con i nuovi granditissimi ingressi di Fallani (Venezia) e Pica (Genova).

Con la presenza straordinaria di Riccardo Guasco, autore del manifesto e co-fondatore del festival, Flavio Rosati e Anna Rossi di Autori di Immagini, Giulia Pavani di Morsi Editore e Gianluca Garofalo di C.atWork Agency.