Quei ragazzi di Odessa che lottano per i propri sogni

“ Potranno tagliare tutti i fiori ma non fermeranno mai la primavera.”

                                                                                          Pablo Neruda.

 

Per tutti bambini di Odessa (città in Ucraina sul Mare Nero gemellata con Genova ) è finito l’anno scolastico , ma purtroppo lì la guerra non va in vacanza. Ogni giorno le sirene angoscianti interrompono qualsiasi cosa che fanno gli allievi del liceo musicale “Stolyarsky”, uno dei migliori in Europa, e li fanno correre in rifugio. In questi momenti loro non provano nessun odio, ma solo la paura , chiudono le orecchie per non sentire i rumori esterni e vogliono solo che finisca presto e dopo scuola possano vedere di nuovo i genitori.

“Non sappiamo dove cadano i missili”,- racconta la maestra di bandura ( strumento musicale tradizionale ucraino di rara bellezza) Tetiana Vasyltsiv,- a noi non dicono niente, cerchiamo solo di salvarci. Molto spesso i bambini hanno sonno a scuola perché anche di notte capita di correre nei rifugi. Dall’inizio della guerra la situazione non è migliorata, è peggiorata , ma parlano di meno. La nostra città era bellissima prima della guerra. Adesso è cambiato tutto: di sera abbiamo il coprifuoco, usciamo per il lavoro, per le cose necessarie, è difficile fare una passeggiata spensierata. La nostra fortuna è che siamo degli artisti e possiamo sublimare le nostre preoccupazioni in musica”.

  Forse per allontanare dalla guerra i giovani e talentuosi musicisti è nato il progetto “ I giovani ambasciatori della cultura “ di Tetiana Marcova, l’assessore della cultura e turismo di Odessa in pensione da quest’anno ma ancora consulente di sindaco di Odessa. I gruppi di giovani musicisti portano in diversi paesi europei i concerti nelle piazze, nelle scuole, nelle sale dei concerti, con il loro programma di alto livello professionale. Nel programma ci sono diversi strumenti: violino, violoncello, pianoforte, bandura (strumento appartenente al gruppo cordofoni a pizzico). I ragazzi cantano e suonano con le loro maestre, nel repertorio ci sono canzoni popolari ucraine, classiche e canzoni italiane. Tutte le canzoni sono cantate con il cuore e tutte le canzoni portano la luce al pubblico, per questo il loro programma in Liguria, dove sono stati dieci giorni, lo  hanno chiamato “Gli angeli della musica”. “Il fatto che mi ha colpito di più -dice una spettatrice- é la loro gioia e felicità che danno al pubblico nonostante loro situazione difficile, per la prima volta ho visto bambini così interessati alla musica classica e popolare”.

“Dopo l’Italia i nostri bambini sono tornati felici e suonano ancora meglio, hanno ricevuto tanto calore e generosità che danno le forze per andare avanti”- ha detto Viktor Moldovanov, il direttore del prestigioso liceo musicale Petr Stolyarsky.

Se noi non abbiamo il potere di  fermare la guerra, possiamo però dare il nostro piccolo contributo umano: salvare le persone. Di solito si cerca di salvare le opere d’arte di valore, ma a volte dobbiamo salvare anche gli artisti, specialmente così giovani e talentuosi come gli allievi della scuola Stolyarsky.

Nataliya Plyaskina