Passione Fumetti: Le nuvole del soffitto di Roberto Biadi
Le nuvole del soffitto, di Roberto Biadi, ha indubbiamente la forma di un graphic novel. Si presenta infatti come un bel libro – a fumetti – nel pratico e curato formato che add editore utilizza per tutte le sue pubblicazioni. Stilisticamente però sfugge ad una definizione precisa. Il disegno è una “linea chiara” elegante e morbido quand’è cartoon, dettagliato e raffinato nelle rappresentazioni realistiche. Altrettanto originale è la narrazione, se di narrazione si può parlare, non essendoci una vera e propria trama. Le nuvole del soffitto potrebbe infatti essere considerato un fumetto underground, tanto è istintivo e personale, guidato esclusivamente dalla necessità dell’autore di trasmettere emozioni, sensazioni, idee semplici quanto straordinarie, citazioni letterarie e meditazioni filosofiche. Per farlo utilizza diverse forme di quell’arte sequenziale che sta alla base del fumetto – essendone peraltro definizione – ma anche dell’animazione. Forme in cui si muove agilmente passando dalla gabbia classica a quella delle strip, da una splash page ad una tavola domenicale, dal fumetto al meta-fumetto, a disegni che sembrano fatti per la Settimana Enigmistica. Insomma, Le nuvole del soffitto è qualcosa di folle e geniale, oltre che divertente.
Le nuvole del soffitto
Le nuvole del soffitto è la storia di un tale – dal viso topesco – che va dal dottore e scopre di essere morto. A parte questo la sua “vita” procede normalmente, o quasi. Beve molti caffè, ha un lavoro che ricorda quello del suo creatore, una figlia, una ex moglie con cui non ha un bel rapporto ma per cui forse prova ancora qualcosa. Insomma, continua a tirare avanti senza alcun entusiasmo, pervaso da un senso di inettitudine che si porta dietro dalla sua vita precedente, fatta di ritardi, occasioni mancate, fughe dalle responsabilità, in una ripetitività più confortante della felicità, ma con cui sembra essere arrivato il momento di fare i conti. Perché forse la questione non è essere vivi o essere morti, ma che cosa significa davvero essere vivi?
Roberto Biadi alla fumetteria Belleville di Torino
Roberto Biadi ha presentato Le nuvole del soffitto alla fumetteria Belleville di Torino, sabato 25 maggio 2024, insieme ad Emanuele Rosso, fumettista di cui ho parlato tempo fa nell’articolo dedicato a Goat e agli altri suoi graphic novel.
L’idea di partenza è nata circa 15 anni fa con l’ideazione del protagonista “topesco”, inizialmente destinato ad una storia diversa. Roberto Biadi ha precisato che non è un racconto autobiografico, anche se molti aneddoti e situazioni sono presi dalla sua vita – come la figura del nonno e i riferimenti alla Maremma – e alcune sequenze meta-narrative lo lascerebbero intendere. Per l’autore si tratta semplicemente di un espediente narrativo: la realtà che diventa finzione con il solo scopo di portare il lettore a porsi delle domande. Inoltre, nel corso della realizzazione del libro, ha lasciato molta libertà al “topo” di portare avanti la sua storia, gli ha lasciato prendere le sue decisioni. La libertà di fare, o meglio, di non fare.
Roberto Biadi ha scelto di far vivere il “topo” in una metropoli – non chiaramente individuabile – perché “in un paese non puoi essere solo come lo sei in una città”. E lui, solo lo è quasi sempre, rassegnato a subire gli inconvenienti della vita che continuano ad accadere – anche se è morto – usandoli come alibi per non fare, per continuare a stare solo, per rimandare gli impegni presi e non mantenuti. L’unica persona che ancora riesce a smuoverlo, a farlo sentire quasi vivo, è sua figlia.
Un elemento costante del libro, fin dalla copertina, è la presenza dei piccioni. Per l’autore sono un alter ego degli uomini. Convivono con noi nelle nostre città, cacano sulle nostre statue, sulla nostra cultura. Come fanno gli uomini. Noi li consideriamo sporchi, brutti, dei topi con le ali. Eppure fanno una cosa bellissima: volare. I piccioni sono protagonisti anche dell’introduzione del volume, in cui viene citato l’esperimento, effettuato dallo psicologo comportamentista Burrhus Frederic Skinner (1904-1990), che viene comunemente ricordato come “la superstizione del piccione” per similitudine con il comportamento umano nei riti propiziatori e scaramantici.
Emanuele Rosso durante l’incontro ha sottolineato come Le nuvole del soffitto, oltre ad essere un libro che spinge il lettore a porsi delle domande esistenziali – ma non aspettatevi le risposte – è soprattutto basato sul ritmo. Io ci ho trovato una rappresentazione del tempo fatta di vignette ripetute che mi ha ricordato le Cronachette di Giacomo Nanni (Coconino Press). Il tempo in cui il protagonista pensa, riflette o semplicemente attende, ci scorre davanti agli occhi costringendo anche noi a fermarci con lui. Altre volte – più rare, considerata la sua indole – si muove più veloce, quasi accelerando nell’azione, sdoppiandosi o moltiplicandosi dentro e tra le vignette. Vignette che – come ha evidenziato l’intervistatore – per il topo sono una vera e propria gabbia “grafica”. I piccioni invece si muovono liberi nelle tavole e tra le pagine.
Le nuvole del soffitto è un libro pieno di citazioni, soprattutto visive. Numerosi i quadri rappresentati, fra i puoi iconici della storia dell’arte, insieme a diversi omaggi fumettistici. Un altro gioco con il lettore, questa volta per invitarlo a cercare tra le pagine, indirizzandolo su opere che fanno volutamente parte dell’immaginario collettivo.
Roberto Biadi
Roberto Biadi nasce in Maremma nel 1983 e, dopo diverse peripezie, approda nel mondo della comunicazione, della pubblicità (Intimissimi) e dei video musicali (Carmen Consoli). Vive a Torino, con la figlia Nina e la moglie infermiera, e lavora in modo trasversale attraverso illustrazione, animazione, scrittura, pittura e videomaking, utilizzando e sperimentando svariate tecniche. I suoi cortometraggi animati in bianco e nero “H” e “Shunga”, sonorizzati e musicati da Enrico Ascoli, hanno ricevuto premi e menzioni in diversi festival. Nel 2019 è stato ospite d’onore al FAB (Festival of Animation Berlin), per cui ha realizzato anche il manifesto e il trailer animato. Con Le nuvole del soffitto, Roberto Biadi esordisce come fumettista, quasi per caso e senza un motivo specifico se non la passione per quello che ama fare.
Le nuvole del soffitto
di Roberto Biadi
add editore
232 pagine in b/n e tricromia a € 22
Immagini @add editore/Roberto Biadi/Festival of Animation Berlin