PERSONAGGI NOVARESI 3. ISABELLA LEONARDA “LA MUSA NOVARESE”
Via Isabella Leonarda è una nuova via nel borgo del Torrion Quartara ed è dedicata alla compositrice novarese Isabella Leonarda (1620-1704). Lo storico Cotta (1645-1719) la definisce, non a caso, “la musa novarese” nel suo volume “Museo Novarese” (Milano 1701).
Isabella Leonarda (nella foto) nasce infatti a Novara il 6 settembre 1620 da una delle famiglie più illustri della Città (Leonarda è il nome da lei scelto quando divenne una suora delle Orsoline).
Leonardi (Leonarda) Isabella è figlia del conte Giannantonio e di Apollonia Sala. All’età di 16 anni entra nella Congregazione delle Vergini di S. Orsola, fu consacrata ufficialmente nel 1639 e nel monastero resterà fino alla morte, che la colse all’età di 83 anni, il 25 febbraio 1704. Una prima casa delle Orsoline fu nella parrocchia di San Giacomo, dove nel 1586 otto di loro iniziarono la vita in comune, come ricorda Emilie Dahnk Baroffio nel suo saggio “La compositrice Isabella Leonarda 1620-1704”, pubblicato sul volume della rivista “Novarien” n. 47, “Mezzo secolo di studi novaresi”, anno 2018, della casa editrice Interlinea.
Ecco cosa scrive Baroffio al proposito di queste religiose: “Non erano tenute ad osservare la clausura, erano dedite alla dottrina cristiana e a opere di bene. Affinché potessero esplicare meglio le loro pie attività, il nobile Alberto Tornielli de’ Signori di Vergano lasciò loro in eredità la sua casa ampia e bella nella parrocchia di Sant’Eufemia. Le Vergini circa il 1597 si trasferirono nella nuova sede, ricostruirono e ingrandirono questa loro proprietà, la cui area era compresa tra il vicolo San Nicola, via Cannobio, via Mossotti e via Tornielli, allora via Sant’Orsola. In quest’ultima si trovava l’ingresso principale, che portava a quell’elegante chiostro quadriportico che ancor oggi è tra i più graziosi della Città di Novara” (nelle foto area in cui sorgevano chiesa e monastero e il chiostro quadriportico). Dalla parte sinistra del chiostro le religiose costruirono la loro chiesa interna ed esterna, che si affacciava su via Sant’Orsola. La chiesa oggi non esiste più e l’intero complesso fu adibito ad uso civile dopo la soppressione della Congregazione nel 1810. Il Nobile Collegio delle Vergini Orsoline ospitava prevalentemente religiose provenienti da famiglie aristocratiche e danarose. Il Collegio aveva certamente una discreta agiatezza e una buona levatura culturale. Lì Isabella Leonarda trascorse quasi settant’anni e, come ricorda ancora Baroffio, “vi scrisse una quantità sorprendente di bella musica”.
Le tappe della sua carriera monastica sono ricostruite sulla base delle indicazioni tratte dai frontespizi delle raccolte delle sue composizioni. Inizialmente Leonarda si definisce “Madre nel collegio di S. Orsola di Novara”, quindi è “Superiora”, “Madre Vicaria”, di nuovo “Superiora” e di nuovo “Madre Vicaria”. All’età di 78 anni non risulta più avere cariche nella Congregazione, ma nella raccolta del 1700 viene definita “Consigliera”, probabilmente un titolo onorario in riconoscimento del suo servizio.
Nell’ambito della vasta produzione di Isabella, interamente dedicata alle composizioni sacre, risulta prevalente il mottetto per voce solista con l’accompagnamento dell’organo e, in alcuni casi, di altri strumenti.
Leonarda, figura caratteristica della musica barocca, forse anche violinista, operò anche nella scrittura strumentale e appare come una delle figure più rappresentative fra le compositrici attive in Italia tra la fine del XVI e il XVII secolo. Attratta da sempre dalla musica, (per un breve periodo fu anche maestra di cappella) pubblicò i suoi primi spartiti nel 1640 in una raccolta realizzata da Gasparo Casati, maestro di Cappella nel Duomo di Novara. In seguito troviamo notizia di circa 200 composizioni sacre, pubblicate in 20 collezioni tra il 1640 e il 1700 a Venezia, Milano e soprattutto a Bologna, dove si conserva ancor oggi circa la metà delle sue musiche sopravvissute. Per ciò che riguarda la tipologia delle musiche, si ricordano in particolare messe, mottetti solistici e musica strumentale per archi e basso continuo.
Le sue musiche ancora oggi sono inserite in concerti o eseguite durante funzioni religiose. La produzione comprende 122 Mottetti, 18 Concerti sacri, 12 Sonate a 1,2,3 e 4 istrumenti, 17 Messe e 11 Salmi concertati. I testi che accompagnano alcune sue musiche forse furono scritti proprio da lei.
Come scrive Baroffio “nessuna donna prima di lei ha prodotto tanta musica, e nessuna ha avuto la fortuna che delle sue composizioni si sia conservata una percentuale così alta. Sulle venti collezioni pubblicate, sedici infatti sono rimaste fino ad oggi” e sempre Baroffio ricorda: “E’ di Jane Bowers dell’Università di Milwaukee il merito di aver fatto conoscere in America, attraverso i suoi studi sociologici e le conferenze sulle donne musiciste, la nostra religiosa”. Su iniziativa della Bowers è stata registrata a New York dalla ditta “Leonarda Records” la prima messa di Isabella. Inoltre, contemporaneamente, a Colonia, in Germania, Elke Mascha Blankenburg ha trascritto altre opere di Leonarda e le ha inoltre eseguite, con due complessi da lei fondati, oltre che in Germania anche in Francia, Italia, Svizzera e Austria.
Enzo De Paoli