CHIERI. SORPRESE DI STORIA E DI ARTE. Generosità con qualche caduta di stile

Madama Cristina

Nel 1651, allorché il Capitolo dei Canonici della Collegiata e il Comune di Chieri e il  Vescovo  di Torino mons. Giulio Cesare Bergera decisero di costruire un nuovo e più grande santuario che ospitasse il quattrocentesco dipinto dell’Annunciazione davanti al quale si era verificato il “miracolo del muto” e che stava attirando a Chieri  un  gran numero di pellegrini, la realizzazione del progetto fu resa possibile anche dall’interessamento della  Corte sabauda. Madama Cristina mise a disposizione il suo architetto di fiducia, il frate Carmelitano Scalzo Andrea Costaguta.

La stessa e il figlio, il duca Carlo Emanuele II, il 21 novembre 1651 furono presenti alla posa della prima pietra. Il 22 marzo 1652, festa dell’Annunciazione, furono di nuovo presenti, questa volta accompagnati dalle principesse Lodovica e Margherita e dalla principessa di Baviera.

Madama Cristina contribuì alle spese versando la somma di 500 ducatoni, pari a mille lire del tempo, e altre mille lire le versò il Duca: sostanziosi contributi che si aggiungevano a quelli che sicuramente furono messi a disposizione dalle  famiglie chieresi più ricche,  sia quelle rimaste a Chieri sia quelle emigrate a Torino per importanti incarichi  governativi.

E’ curioso, perciò, e desta meraviglia il fatto che le stesse persone, mentre davano prova di generosità e nobiltà, compivano gesti che oggi definiremmo “cadute di stile”.

Giorgio Turinetti

Madama Cristina, per esempio, mentre metteva a disposizione il suo architetto, scriveva una lettera al Capitolo con la quale per l’esecuzione dell’opera praticamente raccomandava l’impresario Gaspare Casagrande: “Approviamo molto il pensiero vostro di conferire la fabbrica della Chiesa di codesta SS. ma Annontiata al Capo Maestro Gaspare Casagrande, dalla cui intelligenza et isperienza provata nelle fabbriche più importanti diquesta Città non puotiamo ch’augurare una riuscita grande della predetta”.

Giorgio Turinetti, Rettore delle Finanze e della Compagnia di San Paolo, originario di Chieri, in una lettera spedita al Capitolo si vanta di essere stato lui ad ottenere il finanziamento di mille lire da parte di Madama Cristina: ““Madama Reale a mia supplicazione ha accordato in elemosina alla Madonna Santissima dell’Annunciazione lire mille…  Inoltre farà rimettere un contraltare ricchissimo. Senatore Giorgio Turinetti”. Una raccomandazione e una vanteria: non proprio il massimo, considerato il rango dei protagonisti! Ma dopo tutto, visti i risultati, non è il caso di andare a cercare il pelo nell’uovo!

Antonio Mignozzetti