PIEMONTE ARTE: DE-COLL’, SILENZIOSUONO, TAG ART SUMMER PARTY, MONTALI, LA MILANESIANA, PINOT GALLIZIO, GRANATO, SQUILLACCIOTTI, PASTIS…

Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

 

IL CHIERESE DE-COLL’ TRA I FINALISTI DEL PREMIO ARTE MILANO

L’artista chierese Pier Tancredi De-Coll’ è stato scelto tra i finalisti al Premio Arte Milano-A60 Contemporary Art Space. Le opere selezionate saranno esposte al Centro Culturale di Milano fino al 29 giugno 2024.

Il Centro Culturale di Milano è stato fondato nel 1981, inizialmente come Centro Culturale San Carlo, e rinominato Centro Culturale di Milano all’inizio degli anni ’90. Il 2017 ha visto la ristrutturazione dell’intero spazio creato dal noto architetto milanese Luigi Caccia Dominioni , promossa da Fondazione Cariplo. La relazione congiunta fra il Centro Culturale ed il Comune di Milano nell’ambito della promozione della cultura, rappresenta un importante valore capace di connotare questo spazio, luogo di presentazione, diffusione e scambio della cultura e dell’arte. Situato nel cuore di Milano, a 400 metri dal Duomo, il Centro Culturale di Milano è il cuore dello scambio culturale e artistico della città.

G.A.M. : SILENZIOSUONO – SOUNDSILENCE

Mostra 28 Giugno 2024 – 1 Settembre 2024

Progetto sostenuto dal PAC 2022-2023 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura

Inaugurazione aperta al pubblico: giovedì 27 giugno dalle ore 18:00

mostra a cura di Elena Volpato

 

SilenzioSuono – SoundSilence è la mostra con cui si presenta al pubblico il nuovo capitolo collezionistico del Museo: 471 dischi d’artista, una collezione il cui nucleo principale fu raccolto negli anni da Giorgio Maffei e a cui la GAM ne ha aggiunti di ulteriori, in una logica di accrescimento futuro della raccolta.

L’esposizione permetterà di vedere le copertine dei dischi – molte disegnate dagli stessi artisti – e dal giorno della sua apertura sarà possibile ascoltare sia in mostra sia in Videoteca, rinnovata nel suo servizio di consultazione, tutte le tracce audio e leggere i documenti interni agli album.

La collezione è rappresentativa di molte tra le più importati sperimentazioni artistiche di ambito sonoro e poetico, a partire dalle prime ricerche sonore futuriste con performance di declamazione dinamica ed esecuzioni musicali di Filippo Tommaso Marinetti e Luigi Russolo. Il Dadaismo è rappresentato da opere di Richard Huelsenbeck, Kurt Schwitters, Tristan Tzara, Hugo Ball e Raoul Hausmann con i loro fono-poemi composti di sillabe in puro rapporto asemantico.

Sono presenti le opere di Arthur Petronio che, sotto l’influenza di Wassily Kandinsky, elaborò nel 1919 una teoria della “verbophonie” e le ricerche informali di Karel Appel e Jean Dubuffet, condotte con suoni tratti dagli elementi della natura. Fa parte della raccolta Le Lettrisme, disco con i componimenti di Isidore Isou e Maurice Lemaître del 1958. Quello stesso anno nasceva la rivista “Cinquème Saison” diretta da Herni Chopin, presente con molte altre opere in collezione, e che produsse dischi di Bernard Heidsieck e Ferdinand Kriwet, altrettanto rappresentati. Nella raccolta anche le ricerche sul silenzio di Yves Klein e John Cage. L’intera produzione Fluxus è presente con opere di Joseph Beuys, Philip Corner, Robert Filliou, Dick Higgins, Yoko Ono, Nam June Paik, Ben Vautier, Wolf Vostell e altri.

La Performance Poetry della Beat Generation è inclusa con numerosi dischi curati da John Giorno e con la partecipazione di William Burroughs, Allen Ginsberg e tutti i poeti del progetto rivoluzionario Dial-a-Poem.

Oltre a Beuys, alcune delle principali figure della stagione delle neovanguardie concettuali sono rappresentate: Lawrence Weiner, uno dei principali artisti che seppe coniugare con coerenza l’interesse parallelo per il disco, il libro e il video; Allan Kaprow, con il suo How to Make a Happening e Richard Long con A Round of Desert Flovers.

Degli anni Ottanta è presente molta parte della produzione di Laurie Anderson: dalle performance musicali multimediali alla Spoken Poetry. Della stessa stagione sono presenti dischi con contributi di Christian Boltanski, Bertrand Lavier e Georg Baselitz.

Degli anni Novanta Christian Marclay e Katharina Fritsch sono le due figure principali nella raccolta. Infine, degli anni 2000, sono in collezione opere di Henrik Hakansson, Carsten Nicolai, Rodney Graham e Martin Creed.

La collezione si è arricchita anche delle prime 13 uscite della Xong collection – Artist Records, costola di Xing, dedicata ad artisti che intendono il campo sonico come una delle piattaforme in cui espandere i loro mondi e la loro immaginazione, utilizzando “Lo spazio del disco” per focalizzare e amplificare la propria poetica.

 

Giovedì 27 giugno, la sera dell’inaugurazione, un programma di 3 sound performances coinvolgerà artisti che sono parte della collezione GAM.

 

Il programma:

Arena Paolini, dalle ore 19:00 – partecipazione gratuita

 

Riccardo Baruzzi, in Cinque Punti con la collaborazione della soprano Elena Busni

Partendo dal suo interesse per il rapporto tra disegno, pittura e musica, Baruzzi nel 2021 ha selezionato i cinque punti del Trattato della Pittura di Leonardo Da Vinci dove si parla di disegno e, tramite la guida di uno spartito aleatorio, li ha affidati al canto di Elena Busni. La soprano attraversa lo spazio scandendo, con i propri passi accompagnati da sonagli che porta alle caviglie, un ritmo con cui interagisce l’artista che, al centro dello spazio, manipola un altoparlante facendone uno strumento di creazione di nuovi suoni, variando le frequenze dei battimenti con un uncinetto trovato nell’attrezzatura da pesca del nonno. Nella collezione di dischi GAM è presente il vinile di Riccardo Baruzzi e Pieter Vermeersch, Ecnanoser, prodotto da P420 e pubblicato da NERO.

 

Francesco Cavaliere, Corpi abissali-primo piano stelle ‘O’

La performance è un’attivazione di una scultura di vetro Sàbanas II, 2023, espansione dell’ensemble di sculture vitree Abyssal Creatures realizzate dall’artista con Xing per Italian Council e acquisita per la GAM dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. L’opera nasce da un percorso di scrittura fantastica, una saga che si ispira alle immagini della flora marina degli abissi, ibridate con figure archetipiche dell’inconscio umano. Il corpo abissale, coagulatosi in forma scultorea, con la collaborazione dei maestri di soffiatura dei forni di Murano, viene portato alla vita da Cavaliere con un’azione tra story-telling e magia del suono in un’atmosfera tra alchimia e science-fiction. È in preparazione, collegato a questo progetto, un disco d’artista di Cavaliere per la collana Xong collection (Xing) che entrerà a far parte della collezione di dischi GAM.

 

Jacopo Benassi + Untitled Noise, ROZZO

La performance nasce dalla decostruzione di due brani capitali della storia della musica: Venus in Furs di Lou Reed e The End dei Doors. Jacopo Benassi interviene nella performance musicale di Untitled Noise facendo dei testi dei due brani una esecuzione urlata, spontanea e istintuale come tutta la sua arte, una sorta di azione poetica di spoken word. L’artista si muoverà tra il pubblico creando con le persone un contatto diretto e utilizzando alcune macchine fotografiche per catturare gli astanti con il flash nella loro espressività naturale, trascinandoli così all’interno dell’azione.  ROZZO è stata incisa su un vinile pubblicato da Tonini Editore e fa parte della collezione di Dischi d’artista della GAM.

TORINO ART GALLERIES: TAG ART SUMMER PARTY

27 giugno 2024 dalle ore 18.00 alle ore 22.00

Luisa Rabbia courtesy Galleria Giorgio Persano

L’Associazione TAG – Torino Art Galleries organizza giovedì 27 giugno dalle ore 18.00 alle 22.00, il TAG Art Summer Party. Sarà una iniziativa diffusa sul territorio torinese presso gli spazi delle gallerie associate a TAG che hanno aderito all’iniziativa.

E’ un invito ai cittadini e turisti, collezionisti e appassionati d’arte, a visitare le mostre per brindare insieme in vista dell’estate, creando così un’occasione conviviale per approfondire la conoscenza degli artisti ed il lavoro di ciascuna galleria e le nuove proposte estive.

“L’Associazione TAG prosegue la sua attività di promozione e condivisione dell’arte contemporanea con il desiderio che questo spirito sia percepito e diffuso in città, con l’entusiasmo di accogliere gli appassionati e un nuovo pubblico” sostiene la presidente di TAG Elisabetta Chiono.

LISTA DELLE GALLERIE ADERENTI E DELLE LORO MOSTRE

A PICK GALLERY presenta la nuova collettiva “Più reale della realtà, più finta della finzione” con i lavori di artisti quali: Alessia Calzavara, Alessandro De Bellis, Martina De Giorgi, Alessandro De Palma, Giovanni De Mojana, Giorgio Garzella, Cinzia Laliscia, Giuliana Lo Presti, Francesca Macis, Federica Mambrini, Alessandro Truffa, Christian Velcich a cura di JEST (Francesca Cirilli).

CRAG – Chiono Reisova Art Gallery, presenta una collettiva di artisti e la nuova opera dell’artista Bea Sarrias in attesa dell’inizio delle residenze d’artista il 3 luglio.

Febo e Dafne presenta una mostra collettiva, che intende proseguire l’esplorazione espandendo il progetto esposto alla fiera The Phair. Le fotografie in mostra fanno parte della ricerca degli artisti con i quali ha lavorato negli ultimi anni, oltre ad una nuova proposta. Le immagini sia pure realizzate in diversi ambiti hanno in comune la presenza dell’essere umano, sia fisicamente rappresentato che richiamato attraverso sentimenti ed emozioni diverse. Sensazioni che permettono ad ognuno di esplorare la propria capacità di cambiare ed evolversi come essere umano. Artisti: Riccardo Bandiera, Karina Chechik, Diego Dominici, Carlo Gloria, Luisa Raffaelli, Mery Rigo, Marta Scavone, Stefano Stranges..

Gagliardi e Domke presenta due mostre: la prima è Quantum Landscapes di Davide Maria Coltro, accreditato pioniere dei nuovi media. Grazie allo sviluppo del Quadro Mediale, dalla fine degli anni Novanta, Coltro ha sviluppato una ricerca poetica dai contenuti estetici sorprendenti, assumendo devices, bit, pixel come unici materiali da porre in relazione tra loro con la ferma volontà di rimanere in continuità teorica e storica con la pittura. La seconda mostra è quella di TIM WHITE-SOBIESKI. Terminal Echoes.

La galleria Umberto Benappi presenta una nuova collettiva Estiva che inaugura proprio il 27 giugno.

Giorgio Persano presenta due personali: quella di Marco Bagnoli dal titolo Volucelle tratto da un quadro di Picabia e scritto di suo pugno. La scritta contiene la parola luce che è il filo conduttore della mostra e dà titolo anche alla scacchiera in alabastro con la forma degli scacchi che rimanda sia alla figura del danzatore di Harappa – custodito nel museo archeologico di Delhi – sia per allusione  all’ultima partita di Marcel Duchamp. La seconda personale è quella di Luisa Rabbia, The Gods. La mostra, concepita come spazio di riflessione sulla vulnerabilità e l’imprevedibilità dell’esistenza umana, intreccia eventi attuali con cosmologia e elementi letterari come Le metamorfosi di Ovidio – peraltro raffigurate anche nel ciclo di affreschi seicenteschi sulla facciata e nel cortile della galleria. Per Ovidio, una vera comprensione del mondo significa negare la sua oppressiva solidità e permettere che tutto si trasformi in qualcos’altro. Conseguentemente, la metamorfosi da una materia all’altra è possibile, nonostante le apparenze esterne, perché tutte le forme originano dalla stessa sostanza. Questo legame intrinseco tra tutte le entità viventi giace al centro del linguaggio artistico di Luisa Rabbia. Rappresentazioni di esseri umani, corpi che evocano paesaggi, forme cellulari e vegetali, tutto si fonde nel suo lavoro riflettendo l’interesse dell’artista per il concetto che tutte le cose sono la causa cooperante di tutto quello che esiste.

 

metroquadro accoglie Marks and traces dell’artista giapponese Shinya Sakurai (Hiroshima, 1981), conosciuto per il suo linguaggio iconico, ermetico ed astratto: vent’anni dal suo arrivo a Torino, città in cui dal 2004, con Osaka, divide vita e lavoro. In queste sue ultime tele, i segni fluidi e le composizioni geometrizzanti lasciano scie che, come impronte, tracciano un percorso personale, pregno di nuovi indizi.

Photo&Contemporary presenta la personale di un maestro della fotografia Arno Raphael Minkkinen, Body Landscapes. Il noto autore finlandese ritrae se stesso da 50 anni e sempre in autoscatto, nudo, ma senza esibire mai il volto. Le immagini in bianco e nero evidenziano e celano il suo corpo, capace di mimetizzarsi nell’ambiente che spesso risulta ostile: neve, rocce o alberi, riuscendo a creare ‘landscapes’ unici in cui il suo corpo entra a far parte integrante dello scenario che lo circonda.

Riccardo Costantini propone la mostra dal titolo “10 Anni” di BAHAR HEIDARZADE a cura di Elena Radovix. Fa riferimento a 10 anni di vita, quelli che Bahar, artista iraniana multidiscliplinare ci racconta attraverso le sue opere.  Una sequenza cronologica di dipinti realizzati con tecnica mista, acrilici, cera, gesso su tela, danno forma ad una pittura astratta. Le immagini che ne risultano affiorano da suo vissuto più intimo, tumultuoso e mai raccontato. Nelle sue pitture, gestuali, materiche i toni si sovrappongono, si uniscono, si cancellano in un turbinio esplosivo che svela e contemporaneamente nasconde. I suoi sono sentimenti contrastanti di esperienze vissute nel suo Paese di origine. .

La galleria Roccatre propone Stefania Ricci, artista, sognatrice, immersa in un mondo di stupore per la genialità della Natura, che in ogni suo frammento racchiude segreti ed incantesimi. Nel mondo delle meraviglie propone il suo lavoro ibrido, che incorpora alla tecnica fotografica, la pittura ed il disegno. Una seconda mostra, Estremi a confronto, accoglie invece i lavori di Carla Accardi, Laura Castagno, Italo Cremona, Lucio Fontana, Daniele Galliano, Irolli, Carlo Levi, Luigi Mainolfi, Enrico Paulucci, Carol Rama, Mino Rosso, Salvo.

Weber&Weber propone la personal di Roberto Kusterle, Chiaro di Luna (testo di Nataša Kovšca). Il motivo centrale della maggior parte delle fotografie dell’artista sono le creature fantastiche raffigurate nel processo di metamorfosi da una forma di vita ad un’altra, da uomo ad animale, a vegetale o ad altri elementi naturali. Le sue immagini ibride sono il punto di partenza per riflettere sul rapporto tra uomo e natura, sull’alienazione e su una possibile simbiosi tra di essi.

RISCOPRIRE A BOSIA L’ARTE DI DEDALO MONTALI

In occasione del decimo anniversario del Premio Ancalau, che si è tenuto a Bosia in Alta Langa il 22 e 23 giugno, è stata presentata un’intensa ed essenziale mostra dedicata all’artista Dedalo Montali (Cagliari 1909- Rodello-Cuneo 2001): una vera e propria riscoperta di questo incisore, pittore, scultore e poeta, che appartiene alla cultura visiva tra secondo Novecento e nuovo Millennio, tra interiorizzate pagine creative e la sottesa energia di un linguaggio in cui è definita, e si avverte, la sua personalità:”…la mia produzione non è legata in modo univoco a nessuno di questi “ismi” (futurismo, cubismo, espressionismo, surrealismo, astrattismo, simbolismo…): rappresenta piuttosto la somma di determinazioni prese nell’arco di tutta la vita e addirittura in contrasto con ogni simmetria dominante del gusto corrente”.

Formatosi all’Accademia di Brera a Milano, ha stabilito importanti relazioni con il poeta Salvatore Quasimodo, con Anton Giulio Bragaglia e Gino Ghiringhelli, mentre ha lavorato e insegnato in Francia e a Torino, dove gli è stata organizzata una grande personale nelle sale della Promotrice delle Belle Arti al Valentino. La sua avventura artistica e umana si è conclusa a Rodello (Cuneo) nelle Langhe, che conserva un ampio “corpus” di opere negli spazi del MUDI-Museo di Arte Sacra Contemporanea, che concorre a delineare – suggerisce Don Valerio Pennasso – i momenti e gli aspetti di un’esperienza artistica “che è sempre una sorta di comunicazione personale, vissuta prima in sé e realizzata, in fondo, per gli altri”.

E, così, nell’Antico Municipio di Bosia si possono vedere, sino al 28 luglio, la scultura “Strumento musicale antropomorfo” e la tela “Carenaggio”, che documentano un percorso che unisce – sottolinea Francesco Poli – “paesaggi industriali e naturali” e quelle testimonianze sul ” tema che ha consentito all’artista di sviluppare con maggiore libertà inventiva le più complesse sperimentazioni compositive sul piano pittorico e su quello delle articolazioni plastiche in sculture a tutto tondo e in basso rilievo con vari materiali, soprattutto il legno ma anche il metallo. Si tratta degli strumenti musicali che diventano pretesti figurativi per complesse e contorte modulazioni spaziali curvilinee e spezzate”. Nell’ambito degli strumenti musicali, si ricorda il ciclo “Omaggi a Schònberg” (1973-79) corredato da un puntuale testo del musicologo Massimo Mila: “Il motivo iconografico caro a Montali degli strumenti musicali spezzati. fracassati, e sfigurati, rappresenta gli strumenti musicali che Schònberg ancora utilizzava per rimettere assieme in scala dodecafonica i pezzi del distrutto sistema tonale”.

La rassegna allestita a Bosia, promossa dal sindaco Ettore Secco e da Silvio Saffirio, presidente Associazione Culturale Ancalau, costituisce un ulteriore e significativo punto di riferimento intorno alla singolare ricerca di Montali, scandita da una sofferta e dolente “Crocifissione” (fonte di ispirazione anche per l’artista contemporaneo Andrea Zanninello) che dialoga con la tenica mista “Grandi Uccelli Rossi sul Cielo di Deauville”, raggiungendo una straordinaria misura compositiva accompagnata e permeata da una lancinante e penetrante frase musicale.

                                         Angelo Mistrangelo

                                                                                                                                    

REGGIA DI VENARIA. MOSTRA “LE ROSE DI STEFANO DI STASIO” PER “LA MILANESIANA”

Dal 26 giugno al 24 settembre LA MILANESIANA, ideata e diretta da ELISABETTA SGARBI, ospita la mostra “Le rose di Stefano Di Stasio” alla Reggia di Venaria (Venaria Reale – Torino, Piazza della Repubblica 4) che espone 16 oli su tela di Stefano Di Stasio, tra i pionieri del ritorno alla pittura figurativa a cavallo degli anni Settanta e Ottanta, radicalmente in antitesi con l’azzeramento operato dalle ultime neoavanguardie degli anni Settanta.

L’artista propone un’arte visionaria che, pur con un realismo narrativo precisissimo, delinea una dimensione lontana dal tempo della cronaca, quasi metafisica, certamente enigmatica. «Per cento anni il Novecento ha goduto nel rompere il giocattolo della pittura, per vedere cosa c’era dentro. Fu gesto necessario, ma nel disincanto. Si cercò, allora, una nuova magia. Dalla fine degli anni Settanta, per me fu magia ricomporre i pezzi del giocattolo, nella ritrovata illusione delle immagini dipinte. Mi sono venuti incontro miti e figure, uomini, donne, interni, paesaggi, natura, animali, piante, fiori… Tra i fiori trionfa la rosa, bellezza e pericolo, compagni del quotidiano» Stefano Di Stasio

«Il giusto mezzo, la giusta proporzione tra le cose sono il grimaldello con cui Di Stasio spalanca una nuova dimensione, mostrando l’enigma della realtà. Mi è sembrato che la Rosa / le Rose offrissero un’ulteriore possibilità agli enigmi di Di Stasio. In realtà lui non ci abbandona di fronte all’Enigma, ma, a volte, indica la soluzione, togliendola dall’oscurità e dandogli la forma e il profumo e il colore di una rosa» Elisabetta Sgarbi

L’inaugurazione sarà mercoledì 26 giugno alle 20.00, interverranno Stefano Di Stasio, Vittorio Sgarbi ed Elisabetta Sgarbi.

Per partecipare all’inaugurazione, prenotarsi al seguente link: www.eventbrite.com/e/biglietti-le-

rose-di-stefano-di-stasio-908169197517?aff=ebdsshios.

La mostra è a cura di Elisabetta Sgarbi.

Progetto di allestimento Luca Volpatti.

In collaborazione con Consorzio delle Residenze Reali Sabaude e Ciaccio Arte.

Apertura mostra “Le rose di Stefano Di Stasio”: dal martedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore 17.00;

sabato, domenica e festivi: dalle 9.30 alle 18.00.

A seguire, sempre il 26 giugno all’interno del complesso della Reggia di Venaria Reale, alle ore

21.00 nella Cappella di Sant’Uberto si terrà “CARAVAGGIO” di e con VITTORIO SGARBI per il ciclo RINASCIMENTI E SCOPERTE dedicato ai maestri dell’arte. Vittorio Sgarbi racconterà un Caravaggio sorprendente e soprattutto estremamente contemporaneo. Sgarbi ha pubblicato “Caravaggio. Il punto di vista del cavallo” (nuova edizione 2021, La nave di Teseo).

Saluti Istituzionali di Guido Curto (Direttore della Reggia di Venaria Reale). Introduce Elisabetta

Sgarbi.

In collaborazione con Consorzio delle Residenze Reali Sabaude.

RACCONIGI. PER LA MOSTRA DI UNIA UN INCONTRO SULL’ AMORE NELL’ARTE

benedetta lauro

Sabato 29 giugno, alle ore 16.30, nella Pinacoteca civica Levis Sismonda di Racconigi si svolgerà il terzo appuntamento collaterale alla Mostra Personale “L’incantamento della forma”, dell’artista Sergio Ùnia.

L’incontro, intitolato “Vivamus, mea Lesbia, atque amemus”, sarà condotto da Benedetta Lauro ed offrirà un approfondimento sul tema della rappresentazione dell’amore nell’arte, partendo dai raffronti con i grandi maestri del passato consacrati dalla Storia dell’Arte all’analisi dell’opera artistica del Maestro Sergio Ùnia.

Uno strumento in più, quello di una giovane studiosa laureata in Storia delle arti e conservazione dei beni artistici – indirizzo moderno presso l’Università Ca’ Foscari, per allargare la visione sull’opera pittorica, grafica e scultorea di Sergio Ùnia.

PINOT GALLIZIO E LA PITTURA: CONTESTI, INCONTRI, COLLABORAZIONI

a cura di Archivio Gallizio, Torino

La Libreria Borgopo’ dedica un omaggio a Pinot Gallizio (Alba, 1902-1964), ricordandone, in occasione del sessantesimo anniversario della scomparsa, l’itinerario di artista e ricercatore.

Il suo itinerario pittorico si sviluppò dalle sperimentazioni tecniche e materiche e dalle iconografie antropomorfe, esemplificate in questa occasione da due monotipi realizzati intorno alla metà degli anni Cinquanta. Proprio nei monotipi è possibile individuare l’inizio del percorso che lo condusse nel 1958 alla pratica della pittura industriale, che trovò la sua espressione più articolata e complessa nella Caverna dell’antimateria, allestita a Parigi nel 1959 negli ambienti della Galerie Drouin. Dopo i cicli narrativi del 1960-61 (La Gibigianna e La Storia di Ipotenusa), egli pervenne infine alle ricerche segniche dell’ultimo periodo.

Una serie di documenti originali, appartenenti all’Archivio Gallizio, permetterà di ricostruire il suo ruolo nell’ambito sia del Movimento Internazionale per un Bauhaus Immaginista – fondato nel 1953 da Asger Jorn – sia dell’Internazionale Situazionista, alla cui costituzione, avvenuta nel 1957 a Cosio d’Arroscia, Gallizio partecipò insieme ad Asger Jorn, Piero Simondo, Elena Verrone, Walter Olmo, Guy-Ernest Debord, Michèle Bernstein e Ralph Rumney.

Per sottolineare la rilevanza di quei rapporti, saranno esposti, accanto alle opere di Gallizio, un monotipo di Piero Simondo e due litografie a colori di Asger Jorn.

Delle molte diramazioni di queste relazioni, sullo sfondo degli interessi dell’artista albese nel campo della botanica, dell’archeologia, dell’antropologia, parleranno Edoardo Borra della Fondazione Ferrero di Alba e Giorgina Bertolino, Francesca Comisso e Maria Teresa Roberto dell’Archivio Gallizio.

Inaugurazione Mercoledì 26 giugno 2024, h. 18,30

La mostra sarà visitabile fino al 6 Luglio 2024 dal martedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19:30.

 

TABULA RASA. MOSTRA DI LUCA GRANATO

A cura di Francesco Sena

giovedì 27 giugno ore 18

Conserveria Pastis

 Tabula Rasa è un progetto espositivo che si configura come un percorso attraverso le contraddizioni e le dinamiche che caratterizzano il meridione d’Italia, mettendo in luce una riflessione critica sull’abitare contemporaneo. Questa mostra si sviluppa in un contesto multidisciplinare, includendo installazioni, video-arte, sculture e opere pittoriche, ciascuna delle quali contribuisce a una narrazione complessa e stratificata.

Al centro della mostra vi è il drammatico processo di emigrazione dei giovani meridionali: un numero allarmante di essi parte per studiare o lavorare, raramente tornando alla terra madre, che non sempre riesce a soddisfare le esigenze di una contemporaneità globalizzata. Questo esodo massiccio provoca un profondo mutamento del paesaggio urbano e sociale, segnato da fenomeni di svuotamento e spopolamento a favore dei centri settentrionali ed europei.

Granato esplora il duplice volto di questa realtà, denunciando la pericolosa forma di abbandono che affligge molte aree del sud, oramai segnate da edifici vuoti e terreni incolti, in netto contrasto con i fenomeni di turistificazione forzata. La mostra mette in evidenza l’aridità sociale che caratterizza il territorio meridionale, e che interessa soprattutto le aree interne, contribuendo ulteriormente alla desertificazione fisica e sociale del territorio.

Tabula Rasa è un invito alla riflessione critica sulla trasformazione del paesaggio urbano, sociale e culturale del meridione, in un dialogo con le sfide e le opportunità del presente. Laddove “il vecchio mondo sta scomparendo e quello nuovo tarda a comparire”, passato e presente si intrecciano davanti a un futuro incerto. Ogni opera diventa una tessera di un mosaico più grande, che racconta la storia di una terra in ambigua metamorfosi.

La mostra si pone come punto di partenza per nuove domande e nuove possibilità, un invito a

guardare oltre le apparenze e comprendere le profonde radici di un territorio che, nonostante le sue contraddizioni, continua a vivere e a reinventarsi. Tabula Rasa diventa così un’occasione per riflettere sulle dinamiche di abbandono e resistenza, sulla perdita e la reinvenzione, offrendo una visione critica e priva di mistificazione del futuro del meridione italiano.

RACCONIGI. “STORIE DAL MONDO IN CASTELLO”. IL NUOVO PERCORSO ESPOSITIVO

L’inaugurazione di Storie dal mondo in Castello. Meraviglie da quattro continenti a Racconigi che si terrà al Castello di Racconigi sabato 29 giugno alle ore 11.00.

Il nuovo percorso espositivo permanente restituisce al pubblico, per la prima volta, oltre cento oggetti facenti parte della raccolta extraeuropea conservata nella residenza, a seguito di un complesso programma di restauri a cura del nostro Laboratorio: un patrimonio ancora poco noto, costituito da doni diplomatici, regali di ospiti illustri, omaggi o ricordi di viaggio legati alle relazioni internazionali degli ultimi due sovrani di Casa Savoia, Vittorio Emanuele III e Umberto II, che ci racconta un Castello inedito e sempre più interconnesso al resto del mondo.

 

CHIOMONTE. MOSTRA “A WAR PLAY” DI GIULIO SQUILLACCIOTTI

L’inaugurazione della mostra A War Play, dell’artista Giulio Squillacciotti, a cura di ARTECO e CRIPTA747, si terrà sabato 29 giugno 2024 dalle 15 alle 19, presso la Pinacoteca G.A. Levis di Chiomonte.

Il progetto, visitabile fino al 25 gennaio 2025, è risultato vincitore del “PAC 2022-23 – Piano per l’Arte Contemporanea”, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e si inserisce in un programma di residenze d’artista sviluppato dalla Pinacoteca G.A. Levis di Chiomonte. L’obiettivo è ospitare artiste e artisti contemporanei, coinvolgendoli nella rilettura delle opere del paesaggista Giuseppe Augusto Levis – attivo durante i primi vent’anni del Novecento –  in un confronto con il territorio della Val di Susa, la sua natura, le sue tradizioni e le sue comunità, al fine di incrementare le collezioni civiche con un nucleo di opere d’arte contemporanea.

A gennaio 2024, l’artista Giulio Squillacciotti è stato invitato in una residenza di ricerca per realizzare un progetto in dialogo con il contesto valsusino, partendo da alcune immagini provenienti dell’archivio fotografico di Giuseppe Augusto Levis, simulazione e allo stesso tempo testimonianza storica del primo conflitto mondiale.

A partire da questo patrimonio fotografico, Squillacciotti, realizza un gioco, o una pièce teatrale, A War Play dove la macchina da presa segue quattro personaggi intenti a ri-mettere in scena un’immagine di guerra. La meta-narrazione della guerra viene rappresentata attraverso un loop visuale non distante da ciò che ci circonda quotidianamente sui media.

Attraverso la manipolazione dell’immagine, Squillaciotti elabora una nuova interpretazione, aggiungendo ulteriori stratificazioni alla messa in scena e solleva una questione fondamentale riguardo a come la costruzione visiva possa influenzare la percezione e l’interpretazione dello spettatore, anticipando e, talvolta, sovvertendo la veridicità della narrazione.

A War Play è anche una pubblicazione edita da Humboldt books che ripercorre il progetto in chiave teorico-narrativa, raccogliendo racconti, esperienze e riflessioni maturate durante la sua realizzazione.

 

LA FESTA DEL PASTIS IL 3 LUGLIO – DALLE ORE 18 IN PIAZZA FILIBERTO 9

La storia inizia così. Rewind. Torniamo indietro. Più precisamente a ventiquattro anni fa. Siamo nel 2000, a Torino. È giugno, fa caldo.

Da un balcone al primo piano, su una piazzetta dietro Porta Palazzo, scendono dei quadri. Per gli addetti ai lavori, vedere quei ragazzoni bidimensionali affacciarsi sulla piazza, ha un valore importante: i quadri sono di un grande artista precocemente scomparso, Raffaello Ferrazzi. Sotto: un’insegna, una tenda, “lavori in corso” dicono. Presto, aprirà un nuovo locale, in questa zona chiamata Quadrilatero.

Da quel giorno, quell’angolo di Piazza Emanuele Filiberto, civico 9, diventerà il Pastis.

In Conserveria inaugura una mostra di Francesco Lauretta. Il curatore è Antonio Grulli. Si parla, si ride, si beve e si legge. Si, si legge. Sul testo espositivo, una frase: la cultura è nei bar. Così, il Pastis incontra Antonio Grulli.

Da questo incontro inaspettato, casuale e da quelle parole così specchianti, nasce una folgorazione.

In occasione del ventiquattresimo compleanno di Pastis, siamo lieti di invitarvi al primo atto di una festa lunga un anno, mercoledì 3 luglio 2024. Un grande evento per celebrare insieme l’arte e la cultura nei bar con gli artisti e gli amici che hanno abitato il nostro passato e che animeranno il nostro futuro.

Scuola di Santa Rosa

In Conserveria: “Appesi”

“Affiggere arte in giro per la città è come salutare un figlio dopo averlo cresciuto.”

Durante tutta la serata, in Conserveria Pastis, sarà attivo un intervento artistico

interattivo a cura di Why-T

Musica e aperitivo

Live concert de “il veicolo”

Dj set Djoy

PROGRAMMA

Artisti invitati

18.00

18.00

Presentazione del manifesto “La cultura è nei bar”

“La cultura è nei bar” a cura di Antonio Grulli, realizzato da Sugonews per

l’occasione.

Intervengono: Antonio Grulli (critico d’arte) e Fabrizio Vespa (DIrettore Sugonews)

19.00

20.00 – 21.00

18.00 – 20.00 / 21.00 – 23.00

Gianni Colosimo e Luisa Bruni, Alessandro Sciaraffa, Valerio Berruti, Francesco

Lauretta, Gabriele Garbolino, Franko B, Guerrilla Spam, Paolo Galetto,

Domenico Borrelli, Valentina Daga, Matteo Baracco, Richy Ferrero, Samuele

Mollo, Silvia Beccaria, Raul Gilioli, Sergio Pontillo, Maria Claudia Farina,

Elisabetta Ajani, Link Hg, Daniele Galliano, Paolo Grassino, Monica Saccomandi,

Vanessa Vozzo, Francesco Sena, Carlo D’oria, Davide Bramante, Pierluigi

Pusole, Giulia Caira, Alice Belcredi, Francesca Robiolio, Davide Robaldo, Nikus

Luca, Leandro Agostini, Enrico Tommaso de Paris, Sergio Cascavilla, Maura

Banfo, Luca Razzano, Piero Acuto, Umberto Benappi, Guido Alvigini, Br1, Gec,

Donato Sansone, Jessica Caroll, Jimmy Rivoltella, Marta di Trapani, Nina Silla,

Antonia Ricciardi, Annamaria Nicolussi Principe, Turi Rapisarda.

Un progetto degli artisti Francesco Lauretta e Luigi Presicce che nasce il 9

ottobre 2017 a Firenze, al Lungarno Santa Rosa. Ogni martedì, i due artisti si

incontrano al Bistrot di Santa Rosa per disegnare collettivamente con

chiunque lo desideri, offrendosi come maestri di disegno. La Scuola di Santa

Rosa è un luogo in cui ci si riappropria del tempo, senza nessun obiettivo se non

quello di condividere un tempo liberato perché sottratto alla frenesia delle

nostre vite.

I lavori realizzati con la scuola di Santa Rosa, insieme agli artisti amici del

Pastis, copriranno le pareti interne del locale.