Assegnato a Paolo Pininfarina l’American Prize for Design 2024

Paolo Pininfarina è stato insignito dell’American Prize for Design 2024, riconoscimento conferito a designer e aziende che hanno realizzato contributi innovativi nella progettazione industriale di prodotti, arredi e trasporti.

Il premio è stato istituito nel 2016 ed è assegnato ogni anno dal Chicago Athenaeum Museum of Architecture and Design in collaborazione con l’European Centre for Architecture Art Design and Urban Studies. Figurano tra i vincitori delle scorse edizioni Gorden Wagener, progettista responsabile di Mercedes-Benz, l’esponente britannico dell’architettura high-tech Norman Foster, Flavio Manzoni, attuale Chief Design Officer di Ferrari, e il designer di origini egiziane Karim Rashid.

“Paolo era un esperto nei campi del design dell’arredo, dell’architettura, del design nautico e aeronautico e del product design – spiega Christian Narkiewicz-Laine, Presidente del Chicago Athenaeum – Il suo lavoro ha integrato perfettamente la tradizione automobilistica di Pininfarina con il design contemporaneo, migliorando la vita di tutti i giorni.”

La nomina di Pininfarina per l’assegnazione del premio era stata approvata dal Comitato Consultivo Internazionale del Chicago Athenaeum un mese prima del suo decesso, avvenuto il 9 aprile 2024 all’etĂ  di 65 anni. Il riconoscimento gli sarĂ  attribuito postumo ad Atene il 21 settembre in occasione del simposio “The City and The World”.

“Questo prestigioso tributo all’Ing. Pininfarina suscita emozioni contrastanti – afferma Silvio Angori, amministratore delegato di Pininfarina S.p.A. – Siamo rattristati che non possa accettarlo personalmente, ne sarebbe stato felice. Tuttavia, ci riempie di orgoglio poichĂ© onorare Paolo Pininfarina significa celebrare l’essenza di Pininfarina e la sua ereditĂ  nel design italiano. Siamo profondamente grati per lo straordinario contributo dell’Ing. Pininfarina. Il modo migliore per onorarlo è continuare a impegnarci per il futuro della Pininfarina, come lui avrebbe voluto.”

 

Luigi Marsero