I ratti di Chieri sempre più numerosi e rivoltanti. Serve più impegno nel combatterli
In questi caldi pomeriggi d’agosto, lesti scorrazzano negli angoli di periferia
Segnalando come premessa la comunicazione istituzionale del Comune “Animali da prevenire: Ratti”, seguita dal sottotitolo “Provvedimenti per la prevenzione e il controllo delle infestazioni di ratti e topi”, consultabile sul relativo link del Comune:
https://www.comune.chieri.to.it/it/page/animali-da-prevenire-ratti
nel perimetro della città, un incontro ravvicinato con qualche disinvolto roditore di varia taglia che zampetta lesto anche a bordo strada, seminando il terrore nella paura ancestrale di molte signore e suscitando ribrezzo in generale, si fa sempre più frequente.
Al di là di ogni polemica, ma solo per amor di civica decenza e decoro della città, dopo un veloce, quanto spettacolare transito di un topo frettoloso dalle parti di strada Andezeno, tra qualche strillo e gemito di disgusto mi è rimasto impresso il commento rassegnato di un paio di signore: “quello non è niente, certe volte sono grossi così (indicando l’avambraccio), ma quelli del Comune se ne fregano, parlano, ma non fanno niente”; innescando dunque una serie di brevi commenti tra i pochi presenti.
Senza voler evocare un demagogico “Vox populi vox Dei”, il commento val bene qualche riflessione. Non si può dire che il Comune ignori la presenza della vasta comunità di roditori, sulla succitata ordinanza del 20 maggio 2024, che invita cittadini e amministratori, a segnalare le bestiacce e porvi rimedio, vi sono dei rimandi ben definiti ad altre ordinanze e consigli per la battaglia che risalgono al settembre del 2016, quand’era sindaco Claudio Martano.
In sintesi: un consiglio ispirato dallo stato dell’arte, suggerisce alle istituzioni di aggiornare il tavolo della questione. Topi, ratti e pantegane, come si potrà leggere su un comunicato del 2016, non li si sterminerà mai. Questo non vuol dire porgere a loro l’onore delle armi, oppure passare la palla ai cittadini, cosicché se la sbrighino loro per primi.
Invece, anziché sanzionare, forse è tempo di operare insieme, poiché se è vero che il comportamento del cittadino ha la sua responsabilità, è altrettanto vero che fognature, parchi, rigagnoli e natura umida ai margini della città, sono ambienti favorevoli all’insediamento dei roditori, ma di un’altra competenza.
Il problema è serio, occorre far fronte comune e, dopo la crociata dei dossi, andata a segno senza far prigionieri, alzare il tiro, dichiarare guerra ai ratti con la medesima dedizione. Le ditte specializzate in derattizzazione, proprio a Chieri non mancano. Non è una bella cosa vederli crescere di popolazione, anche se, per onor di cronaca, vederli sfrecciare tra le auto parcheggiate, fa molto ridere i bambini…
Carlo Mariano Sartoris