PIEMONTE ARTE: TESORI DEL PASSATO A CHIERI, ARTISTI PER CAMBIANO, RIALLESTIMENTO G.A.M., ACQUI, RIVOLI, STOISA, CUOGHI, GERMINALE, ITALO CREMONA, SOFFIANTINO, HABITAT, AVIGLIANA, SAVIGLIANO…
Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo
CHIERI. “TESORI DAL PASSATO” DAL 7 AL 15 SETTEMBRE 2024 AL SANTUARIO DELL’ANNUNZIATA
I paramenti chiusi negli armadi della sacrestia del Santuario tornano alla luce per rivelare preziosi ricami e stoffe, un piccolo patrimonio artistico poco conosciuto e studiato. Piviale, pianeta, velo omerale, manipolo, paliotto: ne scoprirete bellezza, uso e significato nella liturgia, ammirando anche antichi oggetti sacri alcuni legati alla nostra Confraternita della Misericordia.
Sabato 7 Settembre ore 16,30 Inaugurazione Santuario dell’Annunziata di Chieri
Ingresso Piazza Trieste, 1.
SI CERCANO ARTISTI PER CAMBIANO COME MONTMARTRE
La terza domenica di settembre torna “Cambiano come Montmartre”, manifestazione artistica finalizzata a ricreare per un giorno lo spirito e l’atmosfera del noto “quartiere dei pittori” parigino. Domenica 15 settembre – dalle ore 11:00 alle 19:00 – il centro storico sarà animato dal tradizionale concorso a premi di pittura estemporanea e da tante altre iniziative culturali, musicali e di socialità. Il concorso, ormai giunto alla XXXVII edizione, avrà come tema “ArtisticaMENTE”, un avverbio che richiama la ricerca e indagine artistica durante il processo creativo.
Il concorso è aperto a tutti e l’iscrizione dovrà effettuarsi presso l’Info Point in Piazza Giacomo Grosso, tra le ore 8:00 e le ore 11:00 di domenica 15 settembre 2024 presentando la seguente documentazione:
- contributo di partecipazione: 10€
- tagliando compilato e firmato per l’accettazione del regolamento (https://
www.comune.cambiano.to.it/wp-content/uploads/sites/17/2024/07/CONCORSO-
PITTURA.pdf )
- una tela sulla quale si realizzerà l’opera in estemporanea che sarà timbrata dagli
organizzatori.
Per contribuire alla buona riuscita della manifestazione, ogni pittore potrà esporre i propri quadri nel punto in cui esegue l’opera in concorso impegnandosi a presenziare nella propria postazione almeno fino alle ore 16.30. La consegna dell’opera in concorso dovrà avvenire presso l’Info Point di Piazza G.Grosso (oppure in caso di maltempo presso la Biblioteca in via Lagrange 1) tra le ore 16.00 e non oltre le 16.30. Il dipinto, che non dovrà presentare autografi o altre indicazioni che possano consentire l’individuazione dell’autore, dovrà preferibilmente essere munito di cornice e gancio in modo da poter essere appeso. Le opere partecipanti saranno esposte, a cura degli organizzatori, nel cortile del Municipio o, in caso di maltempo, nella Biblioteca Comunale dalle ore 16,30 alle ore 19 per poi essere restituite ai proprietari solo dopo la premiazione prevista a partire dalle ore 18,30 in Piazza Squassino (in caso di maltempo nella sala conferenze della Biblioteca Comunale)
I premi in palio sono 600 € per il primo classificato, 400 € per il secondo e 250 € per il terzo. Per ulteriori informazioni rivolgersi all’Ufficio Cultura (011.9440105/interno 6 Fax 011.9441106) o tramite mail a segreteria@comune.cambiano.to.it
Luigi Marsero
LA GAM CHIUDE PER RIALLESTIMENTO DA LUNEDÌ 9 SETTEMBRE 2024
Riapertura il 16 ottobre
Grande fermento alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, dove a inizio estate sono già partiti, a museo aperto, i lavori di riallestimento degli spazi espositivi delle collezioni al primo e secondo piano del museo, per la grande inaugurazione della Prima risonanza prevista il 15 ottobre.
Per riqualificare gli spazi di accoglienza al pubblico e in particolare il foyer, che ritroveremo rivisto e rinnovato secondo l’idea di apertura e ariosità che caratterizzò lo spirito originale alla costruzione del museo, la GAM sarà chiusa al pubblico dal 9 settembre al 14 ottobre 2024.
L’ultimo giorno per visitare la mostra Italo Cremona. Tutto il resto è profonda notte sarà domenica 8 settembre. L’esposizione chiuderà quindi con una settimana di anticipo rispetto alla data comunicata.
Fino all’8 settembre è gratuita la visita alle mostre Jacopo Benassi. Autoritratto criminale e SilenzioSuono – SoundSilence (chiusura mostre 1 settembre).
Le mostre temporanee Italo Cremona. Tutto il resto è profonda notte e Expanded. I paesaggi dell’arte sono visitabili con tariffe secondo regolamento.
Durante la chiusura del museo i servizi al pubblico della Biblioteca d’Arte e dell’Archivio fotografico non subiranno variazioni e saranno garantiti con le consuete modalità.
ACQUI. PALAZZO ROBELLINI OSPITA LA MOSTRA “UMBERTO MASTROIANNI – ENNIO MORLOTTI – GRAFICA”
a cura di Adriano Benzi e Rosalba Dolermo
Riparte l’appuntamento annuale con la Mostra di Adriano Benzi e Rosalba Dolermo, un evento molto atteso dal pubblico, che segue ormai da anni con interesse le opere di importanti protagonisti del Novecento. Le Mostre curate da Adriano Benzi e Rosalba Dolermo, realizzate in collaborazione con il Comune di Acqui, propongono, di volta in volta, linguaggi espressivi diversi che parlano il linguaggio universale dell’arte, e, accanto alla tradizionale Mostra Antologica, ricoprono un ruolo di primo piano nell’attività culturale della nostra Città, offrendo al pubblico un’esposizione di elevato valore culturale e artistico.
Quest’anno la Mostra ideata dai due curatori, dal titolo “Umberto Mastroianni – Ennio Morlotti – grafica”, intende rendere omaggio a Umberto Mastroianni ed Ennio Morlotti, massimi artisti del ventesimo secolo, che saranno i protagonisti di una mostra che raccoglie circa 70 opere (calcografie-acqueforti, litografie, serigrafie, tecniche miste), appartenenti alla collezione di Adriano e Rosalba Benzi. La Mostra si terrà presso i locali di Palazzo Robellini di Acqui Terme (Piazza Abramo Levi, 7) dal 1° settembre al 27 ottobre 2024. Una rassegna che consente di ripercorrere le tappe fondamentali del loro lavoro nel campo della grafica. La Mostra sarà inaugurata sabato 31 agosto alle ore 18,30 e rispetterà il seguente orario di apertura: dal 1° settembre al 27 ottobre 2024, da martedì a domenica 10 – 12,30 e 16 – 19. Lunedì chiuso. Ingresso gratuito.
Importanti protagonisti della vicenda artistica italiana ed europea del secondo Novecento, Umberto Mastroianni (Fontana Liri, 21 settembre 1910 – Marino, 25 febbraio 1998) ed Ennio Morlotti (Lecco, 21 settembre 1910 – Milano, 15 dicembre 1992) si collocano anche nell’olimpo degli artisti specializzati nella grafica. Artisti, scultori, pittori, disegnatori, capaci anche di effettuare sostanziali interscambi artistici tra l’incisione e la pittura modulando ed influenzando, ora nell’uno ora nell’altro campo, invenzioni ed emozioni. Mastroianni e Morlotti hanno partecipato alle più importanti rassegne artistiche nazionali e internazionali, Biennale di Venezia compresa, ed hanno esposto in numerose mostre personali in Italia e all’estero.
A corredo dell’esposizione, ci sarà un catalogo con tutte le immagini in gruppi omogenei e commentate da scritti di Gianfranco Schialvino e Francesco Proto.
CASTELLO DI RIVOLI. MUSEO DAL VIVO. CORPI ERRATICI
Due giornate di attività per il pubblico con la presenza degli artisti Mohammad Al Faraj, Moza Almatrooshi, Matilde Cerruti Quara, Ufuoma Essi, Lamin Fofana, Invernomuto, Lea Porsager
Il Castello di Rivoli presenta i due nuovi appuntamenti autunnali di Museo dal Vivo. Il programma promuove forme di sperimentazione a cavallo tra discipline diverse attraverso giornate in cui arte visiva e i vari linguaggi della contemporaneità, come il cinema, la danza e la musica, si mescolano. Il progetto esplora la duplice natura della parola ‘live’ (in italiano ‘dal vivo’ e ‘vivere’), evidenziando il legame indissolubile tra arte e partecipazione del pubblico all’interno degli spazi del Museo.
Gli appuntamenti di Museo dal Vivo si terranno nelle giornate di sabato 28 settembre e sabato 12 ottobre 2024 – Giornata del Contemporaneo AMACI – mettendo a disposizione del pubblico una serie di attività realizzate in collaborazione con artisti internazionali, presentati per la prima volta al Castello. I due incontri sono dedicati al tema dei Corpi Erratici – titolo mutuato dai massi erratici presenti nel paesaggio morenico della Val di Susa – e sono a cura di Giulia Colletti.
Trasportati dai ghiacciai alpini a fondovalle in era glaciale, questi imponenti blocchi di roccia depositati in luoghi inaspettati del territorio piemontese divenivano spesso oggetto di culto e di rituali sacri, di cui restano ancora tracce nel folclore popolare. Questo perché erano composti da sedimenti difformi dall’ambiente circostante e pertanto erano testimoni di un insolito vagare. I massi erratici materializzano pertanto una disposizione a situarsi ‘fuori posto’ rispetto al contesto che si trovano ad abitare, invitando a una riflessione sulle contemporanee dinamiche di migrazione e transizione di corpi umani e non umani nonché sulle sfide dei cambiamenti climatici passati ed attuali.
Gli artisti coinvolti nelle due giornate sono Mohammad Al Faraj, Moza Almatrooshi, Matilde Cerruti Quara, Ufuoma Essi, Lamin Fofana, Invernomuto, Lea Porsager.
Il programma mescola riti sociali, archivi immateriali e diversi linguaggi e approcci culturali che indagano, in due giornate, l’importanza della memoria collettiva, non come mera somma di esperienze individuali, ma come processo di narrazione condivisa che cementa un’identità comune. Promuovendo l’incontro di ricerche transdisciplinari, gli appuntamenti mettono in luce come le arti performative, così come i corpi viventi, non esistono in uno spazio circoscritto, ma prendono forma e senso nella loro esistenza erratica che muta di continuo direzione e che si nutre del superamento di confini geografici, disciplinari e di classificazioni imposte.
Il palinsesto comprende vari interventi artistici che affrontano le sfide individuali e corali legate alla cancellazione e alla riabilitazione della narrazione storica. L’accento è posto sul movimento, sia fisico sia immaginifico, con ricerche che indagano transiti, attraversamenti di confini e la costruzione di altri mondi, abbracciando uno stato di metamorfosi personale e collettiva.
CUNEO. LUIGI STOISA. LA GRANDE SETE. IL CATALOGO DELLA MOSTRA
SANSICARIO. MOSTRA DI VANNI CUOGHI
GALLERIA UMBERTO BENAPPI –31.08.2024 – 22.09.2024
La Galleria Umberto Benappi, con il supporto creativo di Riccardo Pietrantonio, conclude la stagione estiva nella “galleria di montagna”, con la mostra La messa in scena della Pittura. Vanni Cuoghi. Lo spazio di Sansicario nasce per ospitare progetti realizzati con la collaborazione di gallerie italiane e internazionali e per dare la possibilità di proporre cultura in territori dislocati.
Quarto e ultimo ospite della rassegna estiva è Giuseppe Pero (Torino, 1965), che propone negli spazi di montagna una mostra rimasta in sospeso dal 2020, da quando il mondo si è fermato a causa degli eventi pandemici che tutti ricordiamo. Laureato in Scienze Politiche con una tesi sull’impatto della coltivazione e commercio del cacao in Costa d’Avorio, Pero non si è mai occupato di cacao. Il primo lavoro infatti è nello studio di Aldo Mondino, come assistente dell’artista. Nel 1996 apre la sua prima galleria insieme a Gian Enzo Sperone, la Milleventi di Torino, alla quale seguiranno tante altre avventure in questo campo. Nel tempo, ha lavorato con artisti di diverso calibro, tra cui Julian Schnabel, Giulio Paolini, Carl Andre, o ancora Andrea Mastrovito, Omar Ba e Vanni Cuoghi.
Vanni Cuoghi (Genova, 1966) è diplomato in scenografia presso l’Accademia di Brera, Milano. Nel corso della sua attività ha partecipato a numerose biennali in Italia e all’estero, tra cui la Biennale di San Pietroburgo (2008), la Biennale di Praga (2009), la 54^ Biennale di Venezia, Padiglione Italia (2011), la 56^ Biennale di Venezia, Collateral Italia Docet (2015), e a mostre pubbliche presso diverse istituzioni, come Palazzo Reale di Milano (2007), l’Haidian Exhibition Center di Pechino, in occasione dei XXXIX Giochi Olimpici (2008). Dall’ottobre 2015 è titolare della cattedra di Pittura presso l’Accademia Aldo Galli di Como.
Inaugurazione sabato 31 agosto 2024, ore 18 – Sansicario Alto
GERMINALE – MONFERRATO ART FEST. 6 – 29 SETTEMBRE 2024
Inaugurazione – Rinco di Montiglio – Quasi Fondazione Carlo Gloria
6 settembre, ore 17.00
GERMINALE – Monferrato Art Fest è la rassegna annuale di Arte Contemporanea diffusa che si svolge tra le colline del Basso Monferrato da venerdì 6 a domenica 29 settembre 2024, a cura di Francesca Canfora.
L’epicentro dell’evento, che comprende in tutto 12 diversi comuni, si trova a Rinco di Montiglio dove la Quasi Fondazione Carlo Gloria APS, ente organizzatore della rassegna, ha trovato sede nel 2023 iniziando la sua attività in ambito artistico e culturale.
I primi progetti realizzati hanno condotto in modo naturale a pensare di dare vita a itinerari, viaggi ed esplorazioni aprendosi verso il territorio del Monferrato, sito parte del patrimonio UNESCO insieme a Langhe e Roero.
GERMINALE – Monferrato Art Fest coinvolge artisti affermati e mid-career con installazioni site specific, sculture e progetti espositivi.
Sono 20 gli artisti in mostra: Paolo Albertelli e Mariagrazia Abbaldo, Elizabeth Aro, Enrico Ascoli, Domenico Borrelli, Gisella Chaudry, Roger Coll, Luca Coser, Carlo D’Oria, Francesca Dondoglio, Chiara Ferrando, Carlo Gloria, Paolo Grassino, Jiri Hauschka, Fabio Oggero, Paolo Pellegrin, Fabio Pietrantonio, Luisa Raffaelli, Enrica Salvadori e Luisa Valentini.
In Residenza, selezionati tramite apposito bando, saranno parte dell’evento tre giovani artisti under 35 i cui nominativi verranno comunicati in sede di conferenza stampa.
L’evento riprende il nome del settimo mese del calendario rivoluzionario francese, termine a sua volta tratto dal latino germinalis (da germen, “germoglio”), con il significato di “mese in cui germogliano le piante”.
Germinale reca nel suo nome, in modo propiziatorio, l’idea di rinascita, di germogli e di nuove foglie, che in questo caso diventa metafora più estesa di una fioritura culturale di tutto il territorio attraverso i vari linguaggi espressivi dell’arte contemporanea. L’obiettivo è di promuovere e valorizzare paesi, borghi e comuni ricchi di attrattive ancora da scoprire, attraverso un’esposizione diffusa in luoghi particolari e di eccezione che costellano tutto il Monferrato.
Chiese sconsacrate, castelli e altri spazi simbolici della forte eredità e tradizione locale costituiscono lo scenario perfetto in cui ambientare opere d’arte – pittura, fotografia, scultura o grandi installazioni di dimensione ambientale – in modo da offrire nuove e attuali interpretazioni di questi luoghi, finalizzate alla conoscenza, tutela e valorizzazione integrata del sito.
Il progetto prevede i seguenti altri contenuti:
– una Residenza per tre giovani artisti under 35 selezionati tramite bando, Elisabetta Mariuzzo, Gabriele Diversi e Fabio Riaudo. Gli artisti verranno ospitati a settembre per tutta la durata dell’evento a Cocconato con uno spazio atelier a loro disposizione. Questo luogo sarà insieme laboratorio creativo e spazio espositivo, dando modo ai visitatori di vedere non solo le opere d’arte, ma conoscere di persona gli artisti e poter assistere al processo di produzione artistica.
– una Residenza per street artist under 35, selezionato l’artista Monograff tramite bando, finalizzata alla produzione di un murale, traccia permanente di questa prima edizione: l’opera rimarrà sul territorio, arricchendone sia il paesaggio culturale che il patrimonio artistico contemporaneo. L’intervento sarà realizzato sul fabbricato del Peso, all’interno della Cantina Sette Colli di Moncalvo, individuata come luogo di particolare interesse. Negli anni la Cantina Sociale si è trasformata in una Cooperativa tra Viticoltori, risultando una realtà erede di un alto valore simbolico legato alla tradizione, alla storia e alla cultura locale.
La Cantina Sette Colli è partner e sponsor del progetto e per selezionare chi realizzerà l’opera è stato lanciato un apposito bando riservato ad artisti under 35.
– una Residenza per un artista che si svolgerà nella Chiesa di Villa Toso a Tonco. L’artista ospitato in residenza trascorrerà il mese di settembre per tutta la durata dell’evento a Tonco, allestendo il proprio atelier nella Chiesa di Villa Toso e che sarà aperto al pubblico.
Contestualmente condurrà laboratori e workshop presso la Scuola dell’Infanzia e Primaria situata nell’attigua Villa Toso.
– talk, incontri e passeggiate artistiche: è previsto un live-program di natura divulgativa in cui artisti e curatori racconteranno le opere, le mostre e il progetto.
– laboratori didattici per grandi e piccini, workshop e atelier arricchiranno l’offerta espositiva.
LE SEDI ESPOSITIVE E I COMUNI COINVOLTI
- MONTIGLIO/RINCO (AT) – Quasi Fondazione Carlo Gloria
- MONTIGLIO (AT) – Chiesa di San Lorenzo
- VILLADEATI (AL) – Chiesa di San Remigio
- MURISENGO (AL) – Chiesa di San Michele
- TONCO (AT) – Chiesa di Villa Toso
- FRINCO (AT) – Casa dell’Architetto
- ALFIANO NATTA (AL) – Castello di Razzano
- ALFIANO NATTA/CARDONA (AL) – Chiesa S.Agata
- COCCONATO (AT) – QOQQO Atelier, Via Roma 3310
- MONCALVO (AT) – Cantina Sette Colli – Cooperativa tra Viticoltori
- CALLIANO MONFERRATO (AT) – ex Chiesa SS. Annunziata
- PIOVA’ MASSAIA (AT) – Ex-cinema, sede Associazione Fra’ Guglielmo Massaia
- PORTACOMARO (AT) – Casa dell’Artista
- GRANA MONFERRATO(AT) – Prediomagno
Germinale Monferrato Art Fest è realizzato con il patrocinio della Regione Piemonte e di Alexala e con il sostegno operativo territoriale di Ente Turismo Langhe Monferrato Roero.
ITALO CREMONA. TUTTO IL RESTO È PROFONDA NOTTE
a cura di Giorgina Bertolino, Daniela Ferrari, Elena Volpato
In collaborazione con Mart di Rovereto
24 aprile – 15 settembre 2024
GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
18 ottobre 2024 – 26 gennaio 2025
Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
La GAM di Torino dedica all’opera e all’universo creativo di Italo Cremona una mostra antologica che ripercorre l’intera produzione dell’artista.
La mostra, a cura di Giorgina Bertolino, Daniela Ferrari, Elena Volpato, è frutto della collaborazione tra la GAM di Torino e il Mart di Rovereto, dove la mostra si trasferirà il prossimo autunno.
Il notturno è uno dei temi della pittura di Italo Cremona, una condizione espressiva, esistenziale e filosofica che produce sogni, incubi, apparizioni, immagini fantastiche. “Tutto il resto è profonda notte” è la frase con cui Cremona aveva concluso uno dei testi di “Acetilene”, rubrica che negli anni cinquanta firmava per “Paragone”, la rivista di Roberto Longhi. Pittore-scrittore, intellettuale poliedrico ed eccentrico, nei dipinti e negli scritti Italo Cremona ha indagato la Zona ombra (titolo di un suo libro edito da Einaudi nella serie bianca dei “Coralli”): un territorio capiente, dove il buio entra in contatto con la luce attraverso lampi vividi o barlumi; attraverso il chiarore di una lampada ad acetilene (il lume usato un tempo da minatori e speleologi) o la scia di una stella cadente, come nel romanzo distopico La coda della cometa.
Tutto il resto è profonda notte è dunque un titolo-insegna, la chiave scelta per tracciare un percorso espositivo dedicato all’intero arco della pittura di Italo Cremona, dalle prime prove giovanili di metà anni Venti fino alle opere della prima metà degli anni Settanta, dalle nature morte prossime alle atmosfere del Realismo magico alla visionarietà del “surrealista indipendente”, come amava definirsi.
La mostra raccoglie un centinaio di dipinti e una selezione di disegni e di incisioni e documenta la più alta qualità pittorica dell’artista, rileggendo nel presente l’originalità del suo immaginario. A partire dal nucleo di opere appartenenti alla collezione della GAM (dall’Autoritratto nello studio del 1927 a Metamorfosi del 1936, a Inverno del 1940), l’antologica conta su una serie di prestiti da musei, tra cui il Mart, partner del progetto (Composizione con lanterna, 1926 e La Libra, 1929), i Musei Civici Luigi Barni di Vigevano (con Dialogo tra una conchiglia e un guantone da scherma del 1930 e un coeso nucleo di dipinti visionari degli anni Quaranta-Cinquanta), l’Accademia Albertina di Belle Arti e i Musei Reali – Galleria Sabauda di Torino.
Grazie a una ricerca capillare, la mostra presenta numerose opere provenienti da collezioni private e prestiti da istituzioni come il Museo Casa Mollino (Ritratto di Carlo Mollino del 1928), l’Archivio Salvo (Autoritratto giovanile del 1926) la Collezione Bottari Lattes (Vittoria sul cavallo di gesso, 1940), la Collezione Rai – Radiotelevisione Italiana di Torino (Piccolo Golem, 1940).
Basata sullo studio e la rilettura dei materiali documentari, conservati nel Fondo Italo Cremona all’Archivio di Stato di Torino e in archivi privati, Italo Cremona. Tutto il resto è profonda notte è accompagnata dal catalogo edito da Allemandi, con saggi delle curatrici e un ricco corredo iconografico.
Il percorso espositivo segue la progressione cronologica delle stagioni creative di Cremona, enucleando in alcune sale le sue costanti espressive: particolari attenzioni di natura iconografica e di natura poetica sulle quali l’artista si è trovato a tornare più volte.
Una sala centrale del percorso, eletta a cabinet des folies, è dedicata alla prolungata frequentazione del fantastico, del grottesco e del surreale, con una selezione di dipinti dove la pennellata sembra farsi sempre più esatta e nitida quanto più si avventura nell’espressione del bizzarro.
Nella sala delle facciate, la visione si sposta sulle architetture torinesi, un motivo pittorico peculiare, sviluppato dall’artista lungo i decenni: apparentemente deserte d’ogni presenza umana, dipinte in realtà come quinte di un segreto teatro cittadino, le facciate silenziose dei palazzi e delle case alludono sempre a uno spazio ulteriore.
La natura più idiosincratica dell’ampia produzione di nudi è accostata ponendo in evidenza le prove in cui il tradizionale esercizio accademico scivola verso una visionaria produzione di epifanie, apparizioni di alterità, piccole allucinazioni che non distinguono più la realtà del corpo della modella dalla segmentazione pittorica dei suoi dettagli.
Intervallando le immagini oniriche o perturbanti, le armi improprie dei disegni e delle incisioni, con il senso più epidermicamente pittorico del suo operare – con la forza plastica dei suoi anni Venti e Trenta, l’intensità lirica dei suoi anni Quaranta, l’esattezza disegnativa impressa sull’emozione cromatica dei suoi anni Cinquanta – la mostra mette in evidenza gli aspetti più attuali e contemporanei dell’opera di Cremona e della sua figura di intellettuale irregolare, impegnato in numerosi ambiti creativi e affine, nel suo modo insolito di interpretare il Novecento, ad altre figure eccentriche di Torino quali Carlo Mollino e Carol Rama.
La mostra si fonda sulla convinzione che il suo insegnamento pittorico e intellettuale ha lavorato negli anni, nelle generazioni, molto più di quanto non si sia riconosciuto sinora.
GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea – Via Magenta, 31 – 10128 Torino
Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto – Corso Bettini 43, Rovereto 38068 TN
CORIO. GIACOMO SOFFIANTINO. LA REGOLA DELLA TRASGRESSIONE
QUARTZ STUDIO. DAVIDE MINEO. MASSE NON NULLE
via Giulia di Barolo 18/D
10124 Torino
9 settembre 2024 h 19:00
09.09.2024 – 19.10.2024
Lunedì 9 settembre 2024, alle ore 19:00, Quartz Studio è lieto di presentare Masse non nulle, la prima personale a Torino di Davide Mineo (Palermo, 1992), a cura di Carlo Corona.
Masse non nulle – dichiara l’artista – è un convertitore di intenzioni, un insieme di valori concreti, gesti, immagini, forme. Una presenza meccanica che diventa analisi sequenziale di un’essenza, scomposizione di un tutto nelle parti che lo costituiscono, riducendo un sistema in elementi. Una semplicità che è complessità risoluta. Meccanismi di scansione di impressioni, pensieri, istinti che diventano osservabili, contemplabili al di là della possibilità di coglierne o comprenderne il senso.
SIMONDI. HABITAT. LO SPAZIO RELAZIONALE DELL’ESSERE
testo di Lucy R. Lippard
Artisti: Marguerite Kahrl, Alessandro Manfrin, Marjetica Potrč, Eugenio Tibaldi
Inaugurazione: Giovedì 19 settembre 2024, ore 16:00 – 23:00
Durata: 20 settembre – 3 novembre 2024
HABITAT. Lo spazio relazionale dell’essere è la seconda edizione di Post Scriptum, il format attraverso il quale la Galleria Simóndi ogni settembre apre la sua stagione espositiva. La mostra collettiva, curata dalla galleria in collaborazione con Marguerite Kahrl, esplora le reti visibili e invisibili che circondano e collegano i sistemi viventi della nostra società aprendo un’ampia riflessione su tematiche che spaziano dall’architettura, alla bioedilizia, allo studio di ecosistemi e nuove forme abitative. HABITAT. Lo spazio relazionale dell’essere suggerisce e promuove strategie e buone pratiche per una visione futura più inclusiva e relazionale, spingendoci oltre i limiti spesso imposti dalla società, dallo spazio e dal corpo che abitiamo. Oltre a Marguerite Kahrl (Beverly, Massachusetts – 1966), gli artisti invitati a partecipare sono: Alessandro Manfrin (Savigliano, Italia – 1997), Marjetica Potrč (Ljubljana, Slovenia – 1953), Eugenio Tibaldi (Alba, Italia – 1977).
La mostra HABITAT. Lo spazio relazionale dell’essere è realizzata in collaborazione con le gallerie Gian Marco Casini (Livorno), Umberto Di Marino (Napoli) e Galerie Nordenhake (Berlino, Stoccolma, Città del Messico). Si ringraziano per aver contribuito a questa seconda edizione Karin Fink, geografa e relational designer; Lucy R. Lippard, scrittrice, attivista e autrice d’arte; John Thackara, autore e curatore; e l’associazione culturale Messy Lab, Collettivo di Ceramica.
AVIGLIANA. MOSTRA “LE MILLE E UNA NOTTE”
Personaggi, profumi, colori, delizie di un Oriente mitico
Ex Chiesa di Santa Croce
Piazza Conte Rosso – 10051 Avigliana (To)
Artisti: Franca BARALIS, Gesebel BARONE, Tiziana BERROLA,
Ines Daniela BERTOLINO, Susanna BIANCHI, Cetty BONIELLO,
Ivo BONINO, Nadia BRUNORI, Luisella COTTINO, Mara COZZOLINO, Giuliana CUSINO, Monica DE MARTIN, Piero DELLA BETTA,
Lorenzo DI LAURO, Francesco DI MARTINO, Sara DUDINO,
Maria José ETZI, Francesca FINELLO, Silvana GAVAZZA, Sonia GIROTTO, Elisabetta GRANDI, Beppe GROMI, Pippo LEOCATA,
Gianmatteo LOPOPOLO, Davide MAZZETTO, Marina MONZEGLIO,
Mahtab Fereshte MOOSAVI, Patrizia MORETTI, Patrizia PIGA,
Guido ROGGERI, Valeria TOMASI, Mara TONSO,
Anna TOSI, Nino VENTURA, Serena ZANARDO
Pitture, sculture, ceramiche, acquerelli, fotografie, grafiche digitali
Organizzazione: Associazione culturale “Arte per Voi” – Avigliana (To)
Durata: da sabato 24 agosto a domenica 6 ottobre 2024
Orario di apertura: sabato e domenica dalle 15:00 alle 19:00
“Le Mille e Una Notte” non sono un libro, sono piuttosto un mondo, un enigma infinito.
Sono una raccolta complessa e magmatica di racconti, le cui intricatissime vicende restano ancora da esplorare e da scrivere.
L’assemblaggio delle storie all’interno del racconto cornice, di origine indo-persiana, costituisce la griglia di tutta l’opera. La bella Shahrazàd – che si dice avesse letto e raccolto mille libri di storie delle genti antiche, delle gesta dei re e dei loro poeti – fa della narrazione lo strumento per distogliere il re Shahriyàr dal funesto progetto di unirsi ogni sera a una vergine e di ucciderla il giorno successivo per vendicarsi del tradimento della moglie e di tutte le donne. Non solo egli stesso e suo fratello Shahzamàn sono vittime dell’infedeltà delle rispettive spose, lo sono persino all’avvicinarsi di un essere sovrannaturale, quel genio “alto, dalla testa grossa, dal largo petto” che incute loro terrore facendo “ribollire” il mare. La prima notte di nozze, con la complicità della sorella Dunyazàd, Shaharazàd riesce, praticando abilmente l’arte dell’interruzione del racconto, ad affascinare e a incuriosire il re al punto da fargli sospendere l’esecuzione. Il racconto acquisisce così potere salvifico per innumerevoli notti, fino a quando, per un potente rovesciamento, la rabbia e il risentimento lasciano la mente e il cuore del re per far posto all’affetto e al rispetto per Shaharazàd, che nel frattempo gli ha dato tre figli.
Grazie all’arte affabulatoria di Shaharazàd, al suo saper incatenare una storia all’altra e nel sapersi interrompere al momento giusto, scopriamo il segreto del ritmo, della narrazione in prosa, ciò che tiene vivo il desiderio di ascoltare il seguito.
ARTE E CULTURA FILO CONDUTTORE DELL’AUTUNNO DI SAVIGLIANO
Due mostre dalle insolite prospettive protagoniste di una stagione all’insegna dell’originalità
Ad un anno dall’originale mostra olfattiva “Smelling the World”, che nel 2023 ha contribuito a fare conoscere le attrattive di Savigliano ad un ampio pubblico, arte e cultura delineano un nuovo inconsueto percorso artistico che connoterà l’autunno 2024. Periodo in cui Savigliano, piccolo gioiello della piana cuneese, si rivela meta ideale per un excursus da Alba e dalle vicine Langhe, indiscussa culla gastronomica e ribalta della Fiera Internazionale del Tartufo di Alba (12 ottobre – 8 dicembre).
Il prologo di una stagione dagli alti contenuti culturali prenderà il via il 7 settembre nelle sale auliche di Palazzo Muratori Cravetta, residenza dove soggiornarono il Re di Francia Francesco I (1515) e l’Imperatore Carlo V (1536), da quest’anno parte dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, con una mostra che vuol essere un viaggio tra le tre più importanti realtà museali saviglianesi, la Gipsoteca Davide Calandra, il Museo Ferroviario ed il Mùses (Accademia europea delle essenze). Mostra patrocinata dal Comune di Savigliano e realizzata grazie al supporto dell’Associazione Culturale Stendhal, alla forte personalità delle sue fondatrici che hanno immediatamente creduto nel progetto dei due artisti. L’Associazione nasce proprio con lo scopo di portare alla luce gli artisti presenti sul territorio, metterli in contatto tra loro creando connessione e contaminazione e far conoscere le loro opere.
“GESSI, PROFUMI E ROTAIE” – questo il titolo dell’esposizione, visitabile fino al 6 ottobre, vede protagoniste centocinquanta immagini (fotografie e tecniche miste) realizzate con la tecnica della cianotipia che ricostruiscono un singolare percorso, frutto di un lavoro durato oltre un anno da parte degli autori MICHELANGELO BIOLATTI e BIAGIO DI NIQUILO, uno saviglianese doc e l’altro d’adozione che hanno realizzato immagini di forte impatto anche per chi già conosce i tre musei in quanto la loro visione sposta il punto di vista dal consueto, il banale, il “dejà vù” a favore di una diversa prospettiva estetica.
Caratteristico ed affascinante il colore “Blu di Prussia” delle CIANOTIPIE (kyanos in greco identifica i colori scuri ed in particolare le sfumature del BLU) che dona una particolare suggestione d’altri tempi alle opere. La tecnica utilizzata risale infatti al 1842 e segna il primo importante traguardo nell’evoluzione della tecnica fotografica.
Si prosegue e dal 26 ottobre fino al 2 febbraio 2025 Palazzo Muratori Cravetta ospiterà la mostra “Elio Garis. La materia dello spirito. Genesi dell’opera. Genesi della mostra”.
L’artista, attivo dal 1975, vanta una carrellata di mostre e molteplici riconoscimenti e un numero notevole di commissioni pubbliche per opere scultoree. Fra queste, la più recente è Circùito, scultura/installazione dedicata a Gianni Agnelli nella sua Villar Perosa in provincia di Torino, e due opere nella stessa Savigliano.La mostra, in questo caso, non è pensata in un’ottica meramente espositiva, ma con lo scopo difar convivere due momenti esperienziali, quello dedicato espressamente all’artista e quello delle riflessioni visive e comunicative degli studenti coinvolti. Un doppio registro che ha suggerito i due sottotitoli con cui la mostra si presenta al pubblico.
CAMAGNA MONFERRATO. LALA MEREDITH-VULA
Panorama Monferrato / Camagna (AL)
Una mostra diffusa di Simòndi a cura di Carlo Falciani
4 – 8 settembre 2024
In occasione della quarta edizione di Panorama, a cura di Carlo Falciani, Simòndi presenta le opere di Lala Meredith-Vula nella cornice di Camagna Monferrato.
L’artista ha ideato per Panorama Monferrato 50 reasons why nature is important: looking at the sky (2024), un’opera inedita tratta dal ciclo Haystacks, da lei iniziato nel 1989 e tuttora in corso. L’opera è una dichiarazione in stile warholiano che prevede la reiterazione della stessa fotografia di un pagliaio per 50 volte. Consapevole delle crescenti difficoltà di concentrazione, non solo nell’osservazione di un’opera d’arte ma anche nella fruizione di notizie, Lala Meredith-Vula propone la ripetizione di un’immagine puramente pastorale e lirica, in contrasto con la frenesia della vita moderna.
La serie Haystacks, di cui una selezione è stata esposta nel 2017 a Kassel in occasione di documenta14, è costituita da un vasto repertorio di fotografie (oltre 4.000), sia diapositive di celluloide che immagini in formato digitale, alcune delle quali in attesa di essere scansionate, altre mai stampate. Realizzate tra le campagne del Kosovo, dell’Albania, della Macedonia e del Montenegro, le fotografie di Lala Meredith-Vula ritraggono covoni dalle incredibili qualità scultoree, sono un racconto della sua terra d’origine, della vita delle persone del luogo, segnate dalla cura della terra, ma anche da guerre, faide sanguinarie (le cui riconciliazioni sono state documentate dall’artista nel ciclo Blood feud reconciliation) e, più recentemente, dalla crisi economica.
Lala Meredith-Vula (Sarajevo, 1966) è un’artista e fotografa britannica di origine kosovara, principalmente nota per la sua serie fotografica Haystacks che documenta i tradizionali pagliai dei Balcani, esplorando temi di ruralità, tradizione e memoria. La sua opera si distingue per l’approccio documentaristico e la sensibilità verso le questioni sociali e culturali. Lala Meredith-Vula ha studiato arte al Goldsmiths’ College di Londra e ha partecipato a numerose mostre internazionali, tra cui la 48° e la 52° Biennale di Venezia, Padiglione Albania, e documenta14 a Kassel nel 2017. Nel 1988 fu invitata da Damien Hirst, insieme agli altri Young British Artists, alla mostra Freeze tenutasi a Londra.
SUSA. CASTELLO DI ADELAIDE: MISTERI E MAGIE. UN EVENTO TRA STORIA E LEGGENDA
Il 1° settembre 2024, alle ore 21.00, il Castello di Adelaide si prepara a vivere una serata unica con l’evento “Misteri e Magie”. Questo appuntamento, parte del ciclo di incontri “Il Castello Racconta”, offrirà ai visitatori un’esperienza indimenticabile, grazie a una visita teatralizzata che li condurrà alla scoperta degli aspetti più enigmatici e leggendari della storia del castello.
Le visite teatralizzate, ormai diventate una tradizione consolidata per il Castello di Adelaide, hanno saputo avvicinare nel tempo un vasto pubblico, affascinato dal modo coinvolgente e spettacolare con cui vengono narrati eventi e curiosità legati a questo luogo ricco di storia. “Misteri e Magie” si inserisce perfettamente in questo filone, aggiungendo un tocco di mistero e incanto che renderà la serata ancora più speciale.
Protagonista della serata sarà un curioso personaggio interpretato da Alberto Barbi, che accompagnerà i visitatori attraverso le antiche sale del castello. Con il suo carisma e la sua maestria condurrà il pubblico in un viaggio tra leggende, magie e segreti, svelando i lati più nascosti e affascinanti di questo antico maniero.
La visita è a prenotazione obbligatoria e ha un costo di 10 euro a persona, con una tariffa ridotta a 5€ per i minori di 16 anni. Per partecipare, è possibile prenotare inviando una mail all’indirizzo castellosusa@gmail.com o tramite messaggio WhatsApp al numero 3456124682.