Villanova d’Asti entra nel Distretto del Cibo Chierese e Carmagnolese:la Gallina Bionda diventa protagonista
Il Distretto del Cibo amplia la sua offerta di prodotti tipici accogliendo il Comune di Villanova d’Asti.
«Con grande orgoglio, annunciamo che Villanova d’Asti è ufficialmente entrata a far parte del Distretto del Cibo Chierese e Carmagnolese, rafforzando il legame tra i comuni del territorio e valorizzando ulteriormente le eccellenze gastronomiche locali. Questo passo rappresenta un’importante opportunità per promuovere e tutelare le tradizioni culinarie della nostra zona, con un particolare focus sulla Gallina Bionda, piatto tipico di Villanova d’Asti», commenta Roberto Ghio, presidente del Distretto del Cibo Chierese e Carmagnolese.
Il Distretto del Cibo Chierese e Carmagnolese, noto per la sua attenzione alla qualità dei prodotti e al rispetto delle tradizioni, accoglie Villanova d’Asti come nuovo membro, arricchendo il proprio patrimonio gastronomico con la Gallina Bionda, simbolo della cucina locale.
Questo prodotto, che si celebra ogni anno a ottobre con la sagra “Elogio della Bionda”, è rinomato per la sua delicatezza e autenticità, rappresenta al meglio l’identità culinaria del nostro territorio e diventerà una delle pietanze di punta del Distretto.La Bionda piemontese era un tempo molto diffusa in Piemonte. Negli anni Sessanta del Novecento industrializzazione e agricoltura intensiva causarono il declino della razza, che è adatta solo per l’allevamento in libertà. Il suo recuperò iniziò nel 1999. Alla Bionda piemontese è stato conferito lo statuto di prodotto agroalimentare tradizionale (P.A.T.)
«Questo traguardo non rappresenta solo un riconoscimento del nostro impegno nella valorizzazione della nostra tradizione agricola e gastronomica, ma sottolinea soprattutto il profondo legame territoriale che storicamente ci unisce al Pianalto», conferma Roberto Peretti sindaco di Villanova d’Asti.
L’ingresso di Villanova d’Asti nel Distretto del Cibo Chierese e Carmagnolese rappresenta infatti un’importante tappa nel percorso di promozione delle eccellenze locali e si inserisce in una strategia più ampia di valorizzazione del territorio, attraverso iniziative volte a sostenere la filiera agroalimentare e a promuovere il turismo enogastronomico.Villanova è da sempre conosciuta per la produzione, l’allevamento e la vendita della gallina bionda, un simbolo non solo del comune di Villanova ma dell’intera area del Chierese e Carmagnolese. Tuttavia, il legame di Villanova con questo territorio va ben oltre l’aspetto produttivo: «È un legame che affonda le radici nella geologia e nella morfologia del nostro paesaggio, con il rio Banna che unisce Santena a Villanova e rafforza questa connessione naturale tra le nostre comunità – prosegue Peretti – Storicamente, Villanova è stata associata all’Altopiano del Poirinese, non a quello del Monferrato. Questo dettaglio è di fondamentale importanza poiché dimostra come, già in passato, la comunità Villanovese fosse integrata e unita a quella del Pianalto. Anche dal punto di vista storico, Villanova ha sempre mantenuto una relazione speciale con il Chierese-Carmagnolese, un legame che risale ai tempi dei Savoia e del marchesato di Saluzzo. La nostra tradizione di allevamento della gallina bionda, un animale che ha attraversato i secoli e che era presente sia nel nostro territorio che nei possedimenti dei Savoia, testimonia la nostra connessione storica e culturale con questo territorio».Non va dimenticato, inoltre, l’importanza del grano biondo, un altro prodotto tipico che da secoli viene coltivato nelle nostre terre e distribuito nel Pianalto e del Chierese Carmagnolese. Questo cereale rappresenta un altro filo conduttore tra Villanova e le comunità circostanti, un legame che rafforza ulteriormente l’identità condivisa.
Ghio prosegue: «Siamo estremamente felici di accogliere Villanova d’Asti all’interno del nostro Distretto. La Gallina Bionda è un esempio perfetto di come la nostra terra sappia offrire prodotti di alta qualità, legati a tradizioni secolari. Con questa nuova collaborazione, siamo certi che riusciremo a valorizzare ulteriormente la cultura enogastronomica del territorio, creando nuove opportunità di crescita per tutti i comuni coinvolti».Conclude Ghio: «L’ingresso di Villanova nel distretto del Cibo del Chierese Carmagnolese non è solo una formalità, ma il riconoscimento di una storia comune, di tradizioni condivise e di una geografia che ci unisce profondamente. Siamo fieri di poter continuare a coltivare questi legami, portando avanti con orgoglio le nostre tradizioni, e guardando al futuro con la consapevolezza delle nostre radici storiche»