Calcio. Italia contro Francia e Israele: bilancio delle due partite degli Azzurri

Magari alcuni pensano che sia ancora troppo presto per rilassarsi ma le prestazioni dell’Italia, molto convincenti, nelle gare contro Francia e Israele in Nations League potrebbero aver aperto un nuovo ciclo degli Azzurri, specialmente dopo l’Europeo da incubo giocato in Germania la scorsa estate. Durante le partite in Germania, la squadra allenata da Luciano Spalletti era sembrata inconsistente, senza idee e gioco, confusionaria e spaesata. Nella ripresa delle gare ufficiali della Nazionale, invece, sembra essere cambiato tutto. Tanti i cambiamenti, a partire dagli interpreti in campo che ritrovano soprattutto un Calafiori in splendida forma, un Tonali che dopo la lunga squalifica è ritornato più desideroso di giocare e vincere che mai e in generale un gioco più sbarazzino e determinato che mai. Prima dell’impegno contro la Francia, infatti, l’Italia era considerata nettamente sfavorita per il successo come indicato non solo dai media ma anche dal panorama delle scommesse pre-match e delle scommesse live ma invece gli Azzurri hanno ribaltato ogni previsione, stupendo tutti. Vero è che la Nations non è un campionato Mondiale o un Europeo ma innanzitutto serve per dare risposte sul campo rispetto alla propria identità di squadra, e inoltre ha un valore pratico perché serve a conquistare un posto tra le teste di serie in vista del sorteggio per le qualificazioni al prossimo Mondiale.

Italia-Francia

Nel primo confronto della Nations League 2024/2025, l’Italia ha battuto la Francia per 1-3. Già questo sarebbe un dato tutto positivo dopo la figuraccia rimediata contro la Svizzera agli Europei e la conseguente eliminazione dal torneo. E poi una vittoria in Francia contro ‘Le Bleus’ non arrivava da 16 anni. L’Italia parte sotto con un gol di Barcola dopo 14 secondi ma poi Dimarco pareggia e Frattesi e Raspadori mettono i sigilli per la vittoria. Un successo che è davvero totale per gioco, tattica ma anche e soprattutto per personalità e coraggio. Perché se dal punto di vista tattico la formazione di base è rimasta la difesa a tre e soprattutto una punta supportata dagli esterni con i centrali che cercano gli inserimenti, è anche vero che è cambiato tanto dal punto di vista dell’atteggiamento. Una Italia mai remissiva, portata al gioco offensivo, con continui cambi di campo e l’idea di attaccare l’avversario più che proteggersi. Proprio un cambiamento mentale prima che tattico, con gli Azzurri convinti dei propri mezzi, portati al sacrificio e alla corsa, contro un avversario, è da ricordare, con una rosa di qualità di gran lunga superiore a quella dell’Italia.

Italia-Israele

Contro Israele è vero che si aveva di fronte un avversario più modesto ma magari “la sbronza” della vittoria a Parigi poteva avere un effetto negativo, pensando di aver già completato una transizione verso squadra vincente. E invece no. L’Italia è rimasta concentrata, seppur cambiando tanto in campo. Un’Italia giovane e determinata quella vista in campo contro Israele. Un risultato stretto forse, (alla fine la gara è terminata 2-1), ma che regala altri tre punti in classifica nel girone della Nations League. A causa degli eventi internazionali si è giocato sul campo neutro di Budapest del “Bozsik Stadion” ma è stata gara vera. Dal punto di vista tattico Spalletti ha messo in campo una formazione che ha visto cinque nuovi titolari rispetto al match del Parco dei Principi, con Gatti e Buongiorno in difesa al posto di Di Lorenzo e Calafiori, Bellanova al posto di Cambiaso come terzino destro, e Raspadori e Kean prendono posto in attacco. Una gara partita piano ma a salire scatenata nel finale del primo tempo, momento in cui è arrivato il vantaggio firmato da Frattesi. Nella ripresa la Nazionale raddoppia poi con Kean e anche sfiorando il 3-0. L’unico brivido arriva poco prima del fischio finale quando Abu Fani accorcia le distanze ma senza spaventare di tanto il risultato ormai acquisito.