PIEMONTE ARTE: CAMBIANO COME MONTMARTRE, MANZONE, RAGALZI, MEMORIE D’ACQUA, GASTINI E MAINOLFI, VASI OFFICINALI, LEALE, MIGLIO, MOLINARO, SEGLIE…

Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

 

CAMBIANO COME MONTMARTRE. ECCO I VINCITORI

(Foto di Matteo Maso)

Grande successo di pubblico e di partecipazione all’edizione 2024 di Cambiano come Montmartre: oltre 42 gli artisti partecipanti al Concorso di #pittura il cui tema era #artisticamente. Primo premio a SIMONE TROTTA, seconda Monia Perrone in arte Armonia, terzo Gianfranco Oddone

Conclude l’assessore alla cultura del comune di Cambiano, Daniela Miron: “Un ringraziamento  particolare a tutti coloro che hanno reso possibile questa fantastica edizione, in particolare alla Giuria di critici, artisti e giornalisti: Silvana Nota, Rosangela Berghelli, Massimo Meli, Fulvio Donorà, Antonio Zaccone.”

MUSARMO MOMBERCELLI. “GIUSEPPE MANZONE. TESTIMONIANZE”

La mostra propone opere dell’artista astigiano Giuseppe Manzone, fra cui disegni, olii di proprietà del Musarmo e di collezionisti.

Giuseppe Manzone (Asti 1887- Torino 1983),  rivestì un ruolo di rilievo nel panorama piemontese del Novecento tanto da essere invitato a mostre ed eventi prestigiosi come la Biennale di Venezia ed esposizioni internazionali. Fu un abile ritrattista e fu considerato un “cantore” del paesaggio astigiano. Molte sue opere sono esposte presso musei piemontesi.

INFORMAZIONI UTILI

MUSARMO – Museo Arte Moderna e Contemporanea

Via Brofferio 24 (adiacente Caserma dei Carabinieri) – Mombercelli – AT 

La mostra rimarrà aperta dal 14 settembre 2024 al 3 novembre 2024.

Orario di visita: sabato e domenica dalle 15.30 alle 18.00

Per visite infrasettimanali e fuori orario: Tel.  338 4246055 – 346 4798585

– 0141 955205 – 0141 959610

Contatti: musarmo@gmail.com –

GALLERIA BIASUTTI. SERGIO RAGALZI. INSETTI

INAUGURAZIONE: giovedì 19 settembre 2024 ore 18

dal 19 settembre al 26 ottobre 2024

Galleria Biasutti & Biasutti, Via Bonafous, 7/L – 10123 Torino

Tel. 011/8173511 – 8158818 Fax 011/8158818

Orario: 10-12.30 – 15.30-19.30 chiuso domenica e lunedì

www.biasuttiebiasutti.com info@biasuttiebiasutti.com

Sergio Ragalzi, Insetti, 1987, pittura industriale su tela, cm 100×150

La galleria Biasutti & Biasutti presenta una mostra dedicata a Sergio Ragalzi (Torino, 1951 – 2024). Un omaggio all’artista, recentemente scomparso, protagonista della scena torinese e non solo, la cui ricerca si è focalizzata da sempre sull’uomo, sul senso di smarrimento che accompagna l’evolversi della specie e su una analisi delle radici dell’esistenza. Il titolo della mostra, Insetti, rimanda all’omonimo ciclo di dipinti realizzati a partire dalla fine degli anni Ottanta, quale tappa evocativa del noto racconto di Franz Kafka sulla metamorfosi. Spiegava Ragalzi in una recente intervista: “Lavoro da sempre sull’uomo, ho sondato tutte le possibilità di bombardamento e condizionamento dentro e fuori da noi: siamo soggetti a eventualità imprevedibili e proprio come il Gregor Samsa di Kafka rischiamo di svegliarci una mattina nel corpo di un insetto”1. Attraverso questo procedimento kafkiano all’arte, Ragalzi sembra liberare questa ansia irrazionale, definendo il suo “lavoro interiore ed esistenziale formato da due componenti: una materica e l’altra figurale, non figurativa, ma di elementi corporali identificati con il malessere dell’esistenza”2. Ecco che il turbamento dell’artista trova sfogo nelle grandi tele, esposte negli spazi della galleria. Eserciti d’insetti, “temibili e […] fastidiosi” 3, metafora dei limiti e della finitudine dell’uomo, si muovono occupando tutto lo spazio possibile, in sequenze dai ritmi serrati e martellanti, come marchiature, quasi un codice, un alfabeto insettiforme. “Con gli insetti ho iniziato a creare questa pittura timbrica, ripetitiva e ossessiva”4 , dichiarava Ragalzi nel colloquio con Trini, un’esatta riproduzione iconografica, nuove forme di vita ibrida rappresentate dall’alto, in un formato che le rende speculari e moltiplicabili, stampigliate eppure dipinte a mano. Quello di Ragalzi è un linguaggio originale e sapiente, la cui forza comunicativa è sostanziata dalla costante presenza del “nero”, profondo, totale, dirompente, “un non colore”, sosteneva, che “crea delle vibrazioni sulla superficie”5, che include ed esclude, che è buio e luce. Le forme allineate, immobili e senza tempo, prendono vita, agitate dall’uso di un oro brillante o di un rosso acceso o più spesso dal predominante bianco. Una visione profonda e consapevole, talvolta scomoda, che non ha mai seguito le leggi del mercato o l’estetica della contemporaneità, ma con una capacità di sogno, seppur cupo e doloroso, di racchiudere nelle sue tele affaticate le tracce e i segni della storia. Fino al 26 ottobre 2024

PALAZZO MADAMA. MEMORIE D’ACQUA. PAROLE E IMMAGINI

a cura di Matteo Rivoira e della Redazione dell’Atlante Linguistico Italiano, Università degli Studi di Torino

Palazzo Madama

Piazza Castello, Torino

Il percorso espositivo sviluppa alcune delle tematiche affrontate dalla mostra Change!, osservandole attraverso la lente interpretativa della lingua, della cultura popolare e della memoria collettiva: da quella della gestione dell’acqua secondo criteri di sostenibilità propri degli usi preindustriali, a quella della costruzione e cura del paesaggio come elemento vitale, sino al parallelo tra la biodiversità – rappresentata dalle svariate specie animali e vegetali – e la ricchezza terminologica dialettale documentata dall’Atlante Linguistico Italiano.

 

 

GALLERIA ROCCATRE. MOSTRA ARTISTI AMICI: MARCO GASTINI LUIGI MAINOLFI

Testo critico di Francesco Poli

DURATA 19 settembre – 24 ottobre 2024

INAUGURAZIONE giovedì 19 settembre 2024, ore 16

SEDE Galleria Roccatre Via della Rocca, 3b – 10123 Torino

CONTATTI Tel. +39 011 836765 roccatre@gmail.com www.galleriaroccatre.com

ORARI martedì-sabato 10.30-12.45 15.30-19.30

La galleria Roccatre inaugura una mostra che vuole essere un piccolo tributo all’amicizia tra due grandi artisti del panorama artistico torinese di fama nazionale e internazionale, Marco Gastini (Torino 1938 – 2018) e Luigi Mainolfi (Rotondi 1948). Il pittore e lo scultore erano legati da un rapporto di grande amicizia e stima reciproca seppur con una differente visione dell’arte. L’esposizione vedrà confrontarsi una straordinaria selezione di opere molto significativa del lavoro dei due maestri; vedremo dialogare i cromatismi e l’utilizzo dei diversi materiali di Marco Gastini (come il piccolo plexiglass del 1970, la monumentale opera del 1989 dal titolo L’albero di rugiada e il Quadrello blu su tela e ferro del 2002), con gli straordinari lavori in terracotta, bronzo e ferro di Luigi Mainolfi (“Città bronzetto” del 1987, “Città” in terracotta del 1990 e “Paesaggi” in ferro del 1995 per citarne alcuni).

COLLEGNO: ALLA SALA DELLE ARTI I VASI OFFICINALI

La Sala delle Arti, in via Torino 9, Certosa Reale a Collegno, ospita la mostra di ceramica con i vincitori del concorso “I Vasi Officinali VIII edizione”. Un discorso sempre ricco di contenuti e riferimenti all’impiego dei materiali che permettono di esprimere, in questa occasione, “Il Mito degli Argonauti” con l’affascinante

viaggio di Giasone che a bordo della nave Argo ha raggiunto le terre della Colchide. E, così, un gruppo di circa 50 eroi ha attraversato il tempo e la storia, da Anceo, figlio di Posidone, a Orfeo, il poeta Tracio, da Polifemo, figlio di Elato, a Tifi il timoniere, per riportare in patria il Vello d’oro: “Era accendeva in questi semidei un suadente dolce desiderio della nave Argo perché nessuno presso la madre restasse in disparte a marcire lontano dai rischi della vita, ma trovasse con gli altri coetanei, anche a prezzo della morte, il miglior elisir del suo valore. E quando il fiore dei naviganti discese a Iolco, Giasone tutti li passa in rassegna e li elogia”.

Da questa visione e interpretazione di Pindaro, emerge l’essenza del tema che gli artisti hanno sviluppato per partecipare al Concorso Nazionale Triennale di Ceramica d’Arte Contemporanea, intitolato a Lucio De Maria, promosso e organizzato dalla Associazione “Gli Argonauti” insieme all’amministrazione del Comune di Collegno, con il sindaco Matteo Cavallone e l’Assessore alla Cultura e al Commercio Clara Bertolo.

I lavori esposti rappresentano il “corpus” di una esposizione che conferma l’impegno e la creatività di ogni singolo artista nel trasformare, in sintesi, la materia in una vera e propria testimonianza della “navigazione”, attraverso i secoli, della ceramica tra forme innovative e dato cromatico.

Una navigazione che è possibile scoprire nei versi del “Carme presunto e altre poesie” di Jorge Luis Borges:

“Il mare è un antico idioma che non riesco a decifrare.

Nel suo fondale l’alba è un timido muretto imbiancato.

Dai suoi confini si leva il chiarore, come una fumata.

impenetrabile come pietra levigata persiste il mare innanzi alle

svelte giornate.

Ogni sera è un approdo.

Fragellato dal mare il nostro sguardo procede per il suo cielo:

dolce spiaggia remota, celeste argilla delle sere cittadine”.

In questa dimensione, l’indagine conoscitiva intorno alla ceramica d’autore si configura con le opere finaliste e premiate a Collegno. In particolare Oscar Pennaccino di Savona, “Primo Premio”, ha presentato “Morfeo, modellato su stampo fatto a mano, tappo in gres, smalti, ossidi e incisioni, che affida all’immagine il senso profondo del mito, del percorso incessante della fantasia, dell’immaginazione e di una rivelata e personalissima interiorità. Mentre Renza Laura Sciutto Montabone, vincitrice del “Secondo Premio” afferma che “lavorare con la terra è una delle attività più affascinanti” come si avverte osservando la composizione “Le erbe del monaco”, caratterizzata dalla lavorazione a colombino, smalti al rame, cristallina interna e cottura Raku.

Maria Chiara Taliano, “Terzo Premio”, con il vaso officinale “Lo scrigno”, lavorazione a fascia, terra semirefrattaria, smalti, interno ingobbio e cristallina, esprime invece il senso di una forma tondeggiante e armoniosa che si inserisce nello spazio circostante animandolo. E, infine, Pinuccia Armano, “Quarto Premio”, descrive il mitico-viaggio memoria degli Argonauti con la meditata composizione del vaso “Pagoda”, realizzato con una lavorazione a lastra, terra semirefrattaria, smalto e cristallina interna.

La 40° Edizione del Concorso contrassegnata da “Il Mito de Gli Argonauti” è arricchita dai lavori ideati ed eseguiti da tre allievi premiati a pari merito: Francesco Merlotti (“Gli Argonauti”, pittura), Antonio Novello (“La rete degli Argonauti”, incisione) e Marina Pautasso (“L’onda”, ceramica).

Angelo Mistrangelo

 

Orario:mercoledì-domenica 14,30-18,30, Info:3408240619, sino al 6 ottobre.

 

“PERSONALE” DI SERENA LEALE AL MUSEO DI TORNACO

Opera di Serena Leale

La scorsa domenica 15 settembre è stata inaugurata, presso il Museo etnografico di Villa Marzoni a Tornaco (via San Carlo), la mostra personale di Serena Leale, da titolo “tete-à-tete”, a cura di Emiliana Mongiat, che, nell’ambito del progetto “Cantieri d’Arte” (nelle foto opere in mostra dell’artista), continuerà fino al 13 ottobre (giorni e orari di apertura: sabato e domenica dalle ore 15,00 alle ore 18,00).

Serena Leale è una artista vercellese, ma novarese di adozione, che, da sempre, nelle sue opere, in pittura come in poesia, approfondisce, in chiave decisamente personale e spesso ironica, soggetti e caratteri femminili. La sua attività è iniziata in particolare negli anni Ottanta del secolo scorso, senza legarsi mai a gruppi o correnti del momento. Diplomata all’Accademia Albertina di Torino, è stata docente, fino al pensionamento, di Discipline Pittoriche, presso il Liceo Artistico Musicale e Coreutico “Felice Casorati” di Novara.

Riportiamo qui di seguito un ampio stralcio della presentazione della mostra, a firma di Serena Leale: “…Da sempre attenta alle tematiche femminili, che indaga partendo da sé stessa senza farsi nessun tipo di sconto, fin dalle prime esperienze Leale ha utilizzato il doppio canale espressivo dell’immagine e della parola.  Modalità operative che nelle sue opere appaiono variamente intrecciate sia nella definizione formale e grafica sia nei significati concettuali: il suo universo immaginifico si trasforma così in una critica ironica o feroce di abitudini quotidiane e di diffusi pensieri convenzionali… Negli ultimi anni è prevalso l’interesse per il linguaggio poetico e per l’arte performativa”.

Le opere di “In cucina” sono suggerite dalla presenza, nel Museo etnografico che la ospita, di molti soggetti appartenenti alla cucina, presenti nella civiltà contadina. La pittrice si esprime con un linguaggio pop, utilizzando supporti spesso particolari e provocatori; riprende, tra gli altri, oggetti e tavole apparecchiate, viste dall’alto in un contesto di cielo blu. Gli oggetti quotidiani si confondono spesso in manifestazioni espressive oniriche, in cui gli oggetti stessi perdono le originali caratteristiche funzionali e la cucina diventa la pagina di un libro di fiabe e fantasia, su un supporto di ricordi personali. Non mancano poi lavori con richiami al linguaggio Dada e immagini di cibi, anche questi sempre presentati in chiave ironica.

Enzo De Paoli

 

CIRCOLO DEGLI ARTISTI. “ARTISTI IN CAMERA-BIANCO E NERO, MOSTRA DI RENZO MIGLIO

La stagione espositiva del Circolo degli Artisti di Torino riprende dopo la pausa estiva, alla Giardiniera Reale di corso San Maurizio n. 6 a Torino, giovedì 19 settembre, con Artisti in camera – bianco e nero, mostra dedicata a una selezione di opere del poliedrico fotografo collegnese Renzo Miglio, a cura di Davide  Mabellini, direttore del Circolo degli Artisti.

Inaugurazione 19 settembre h. 18.30/23. Nei primi tre giorni di apertura, la mostra rispetterà un orario straordinario in occasione di ExhibiTo 2024, giornate di apertura collettive delle gallerie torinesi appartenenti al gruppo.

Artisti in camera – bianco e nero

Nella mostra allestita presso il Circolo degli Artisti di Torino vedremo esposta una selezione delle opere costituenti, il più ampio e articolato progetto al quale il fotografo Renzo Miglio si è dedicato dal 2007 al 2016 per il Comune di Rubiana e l’Archivio Francesco Tabusso. Le opere offriranno al pubblico la dimensione personale degli artisti coinvolti, ritratti in bianco e nero e immortalati all’interno dei loro luoghi più intimi e personali, gli atelier nei quali creano e materializzano la loro creatività, colti da un occhio esperto, attento ed indagatore e fissati come opere nel luogo dove l’arte viene concepita, elaborata e portata a compimento. Miglio è un fotografo che come un grande romanziere, racconta magnifiche storie, dense di poesia e sogni, senza necessità di penna e taccuino, ma con una eccellente conoscenza dell’obiettivo e capacità nel fissare l’immagine in maniera sorprendente. Immagine che narra di sentimenti e passioni, ma anche angosce e paure; e in questo narrare, Miglio, preso quasi dal vortice della passione a sua volta e dal tentativo di superare con l’obbiettivo i limiti della materia, si lascia rapire dalla creatività e la modella a suo piacimento Con Artisti in camera – bianco e nero, potremo ammirare un lavoro che attraverso ogni immagine, ci vuole condurre in un racconto differente, narrato intelligibile, attraverso i dettagli appositamente sottolineati dall’autore. Questi personaggi poliedrici, eclettici ed appassionati, diventano essi stessi opera d’arte, deponendo le difese di fronte alla macchina di Miglio e offrendo all’autore la loro immagine trasfigurata in soggetto ed elemento cardine dell’opera stessa. Come lo specchio rivelatore in Las Meninas di Velàzquez o Un bar aux Folies-Bergère di Manet, l’artista in epoca moderna non deve cercare di entrare nella scena, come i suoi predecessori, ma può prendersela di diritto, anche con un certo orgoglio e autorevolezza. L’impegno che costantemente l’artista applica al suo lavoro, dovendo spesso fronteggiare molteplici difficoltà, non solo per emergere nello stretto e angusto campo dell’arte, ma anche per difendere i valori e i midium espressivi che ciascuno rimodella e imprime nelle proprie opere, fornisce a questo schieramento di strenui autori e creatori di cultura, la giusta consapevolezza di rappresentare, di fronte ad un obiettivo, essi stessi quale opera d’arte ed essenza stessa della ricerca artistica.

La mostra si concluderà con un unico scatto a colori inserito nella selezione delle opere esposte, immagine che riporta la figura di un artista nel buio, al tavolo del suo studio, tra oggetti da collezione ed ispirazione, che arricchiscono l’ambiente alla sola luce di un lampadario dai vetri colorati, indicandoci così la prossima edizione di Artisti in camere – il colore.

Davide Mabellini

Giardiniera Reale del Circolo degli Artisti di Torino

C.so San Maurizio 6 – Torino

Dal 19 settembre al 4 ottobre

INGRESSO LIBERO

Dal lunedì al venerdì h. 15:30/19:30

Inaugurazione 19 settembre h. 18:30/23

Apertura straordinaria per Exhibi.To 2024 il 19 – 20/21 settembre h. 15:30/21

 

 

MOSTRA PERSONALE ‘BRUNO MOLINARO. I COLORI DEL MIO MONDO’.

MUSEO MIIT – DAL 20 SETTEMBRE AL 6 OTTOBRE 2024

BRUNO MOLINARO AL LAVORO NEL SUO STUDIO

I colori sono come le stagioni della vita e Bruno Molinaro ne ha assaporato fino in fondo ogni sfumatura, ogni emozione. Nasce così questa mostra antologica, che ripercorre con sincera e potente forza espressiva l’essenza dello spirito universale che il Maestro ha saputo cogliere in ogni istante dell’esistenza e che sempre ha provato al cospetto della bellezza. Bellezza della natura, della luce, del colore, della vita. Nell’arcobaleno pittorico di Bruno Molinaro ogni stagione ha i suoi colori: gli aranci e i rossi dell’autunno, i verdi e gli azzurri della primavera, i gialli assolati dell’estate e i fiori multicolori, i bianchi delle nevi, protagoniste di una prossima rassegna dedicata al Maestro. Molinaro racconta le sue emozioni con un segno rapido, senza ripensamenti, negli olii potenti come nei delicati e lievi acquerelli. In un ritratto da studio, in un affresco, in studi a matita il Maestro mette a fuoco la personalità dei soggetti, la loro psicologia, seguendo le linee e i volumi dei corpi, dei volti e degli sguardi, con profonda sensibilità poetica. Nelle tante pitture en-plein-air, invece, sa cogliere ogni vibrazione atmosferica, mutamento luministico, trasparenza tonale che rende con consumata maestrìa e tecnica sopraffina, sperimentata in tanti anni di passione. Bruno Molinaro ci sa coinvolgere sempre con nuove visioni, spaziando dalla grande tradizione del ‘bello di natura’ alla ricerca cromatica e compositiva: un alfabeto personalissimo nello stile e nella percezione degli spazi, nelle prospettive e negli orizzonti infiniti delle luci del Nord, in cui i nostri occhi e i nostri cuori rinascono ogni volta ammirando la bellezza del Creato.  (Guido Folco).

L’impegno, l’attenzione rivolta alla natura, la forza del colore, rappresentano alcuni dei momenti della pittura di Bruno Molinaro. E, in particolare si avverte una strenua volontà di trasmettere il senso di un dipingere che nel tempo si è mantenuto fedele al paesaggio, al lavoro quotidiano dei contadini, alla luminosità del colore che sottolinea un girasole o un prato a primavera. In ogni caso, Molinaro non perde mai di vista l’incontro con la realtà, con un mondo di sensazioni genuine, con un ambiente lungamente rivisitato e amato. E in tale direzione si identifica un clima espressivo mai dirompente o fortemente espressionistico, ma sempre e comunque legato a una felice resa del soggetto, a una piacevole adesione alle immagini di un mercatino rionale o a una composizione di fiori risolta con una pennellata immediata, rapida, freschissima’ (Angelo Mistrangelo).

 

‘BRUNO MOLINARO. I colori del mio mondo’

MUSEO MIIT – DAL 20 SETTEMBRE AL 6 OTTOBRE 2024

CORSO CAIROLI 4 – TORINO

ORARI: DAL MARTEDI AL VENERDI 15.30-19.30

SABATO 10.00-12.30 E 15.30-19.30

DOMENICA 10.00-12.30

INFO: 011.8129776 – 334.3135903

 

 

FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO. MOSTRE FUTURE A GUARENE

Inaugurazione di “Truly Rural” e “There is no Conquest without celebration” di Tin Ayala a Palazzo Re Rebaudengo e svelamento dell’opera Foam di Tauba Auerbach al Parco d’Arte Sandretto Re Rebaudengo

21 settembre 2024, Guarene

Programma

h 17.00, Palazzo Re Rebaudengo, Piazza Roma 1, Guarene

Laboratorio per famiglie, a cura del Dipartimento Educativo della Fondazione

La partecipazione è gratuita. Si consiglia la prenotazione inviando una mail a dip.educativo@fsrr.org

h 17.30, Palazzo Re Rebaudengo

Inaugurazione di “Truly Rural”

Artistə: Noor Abed, Massimo Bartolini, Sarah Ciracì, Mario Giacomelli, Helena Hladilová, Mauro Ledru, Marko Lehanka, Jumana Manna, Carol Rama, Athi-Patra Ruga, Eoghan Ryan, Wilhelm von Gloeden

A cura di Bernardo Follini

Inspirata dal contesto di Guarene, Truly Rural unisce un gruppo di artistə che condividono ricerche sul mondo rurale oltre all’estetizzazione del paesaggio. Il loro principale interesse è infatti quello di interrogare le connessioni tra agricoltura e terra da un lato, comportamenti sociali, economici e politici dall’altro. Al centro delle opere risiedono i temi dell’ecologia, del rapporto tra animale e umano, e del violento sfruttamento delle risorse naturali.

Inaugurazione di “There is No Conquest Without Celebration” di Tin Ayala

A cura di Bernardo Follini

In collaborazione con ENSBA – Lione

h 18.30, da Palazzo Re Rebaudengo al Parco d’Arte

Bandakadabra in concerto itinerante

h 19, Parco d’Arte

Svelamento di FOAM di Tauba Auerbach

Commissionato per il Parco d’arte, FOAM nasce da un ciclo di dipinti dell’artista con lo stesso titolo. Il mosaico, realizzato con quasi 100.000 tessere di pasta di vetro, riproduce il fitto intreccio di un lembo di schiuma.

Il lavoro è l’esito di una serie di passaggi: l’artista ha tratto l’immagine da fotografie al microscopio di schiuma di sapone, poi ha collaborato con un programmatore per sviluppare un algoritmo che modulasse la collocazione delle tessere e infine ha creato uno schema utilizzato da esperti artigiani per la realizzazione del mosaico.

 

 

CON/TEMPORARY SPACE: DIETRO I PORTONI. 10 RITRATTI DI DONNE OLTRE LE APPARENZE

Mostra personale di Matteo Fieno

Fino al 27 settembre 2024

Con/Temporary Space (Ex Teatro Macario), via Santa Teresa 10d – Torino

 

Dieci donne. Dieci portoni. Dieci storie. ARTÀPORTER presenta DIETRO I PORTONI. 10 ritratti di donne oltre le apparenze, la mostra personale di Matteo Fieno, artista figurativo contemporaneo conosciuto come “L’artista delle donne” per la sua particolare attenzione al mondo femminile.

La mostra, a cura di Massimo Gioscia, è visitabile dal 14 al 27 settembre 2024 presso il Con/Temporary Space (Ex Teatro Macario) in via Santa Teresa 10d, e accoglie dieci opere dell’artista, dieci ritratti di donne del passato, rielaborate in chiave contemporanea.

La mangiatrice di uomini, l’Esploratrice, La Sinta, La Responsabile, La Stilosa, La Pittrice, La Vittimista, La Scaltra, La Contessa e La Scienziata: le dieci donne non hanno nomi ma appellativi che le caratterizzano, che lasciano intuire qualcosa di sé.

Chi sono queste donne, quali storie si nascondono dietro ai loro occhi, ai loro sguardi severi ed espressioni coinvolgenti? Come in una sorta di gioco creativo, ogni visitatore può immaginare ciò che preferisce e poi, se desidera, andare a scoprire ciò che Matteo Fieno ha pensato per ognuna di loro nel “Diario di Dietro i Portoni”, il volume che accompagna le opere in mostra. Una sorta di diario di artista che raccoglie dieci racconti, uno per ogni donna ritratta, capace di svelare qualcosa di più della vita di queste protagoniste immaginifiche il cui volto è catturato nella tela. I racconti sono frutto dell’interazione tra l’artista e l’intelligenza artificiale: partendo da appunti, idee e stimoli di Fieno, l’IA ha prodotto i testi che raccontano dettagli e aneddoti della vita delle dieci donne.

Le opere di Matteo Fieno sono tutte realizzate a tecnica mista su tela quadrate di diverse dimensioni, i look delle protagoniste sono vintage, tipici dei primi anni del ‘900, proprio come i portoni in stile Liberty dietro ai quali si celano, metaforicamente, le dieci donne ritratte. In mostra sono infatti portate anche dieci fotografie di altrettanti portoni della Torino Liberty del secolo scorso, realmente esistenti e nascosti tra le vie della città, che Matteo Fieno ha immaginato fossero legati alla storia delle sue muse. Da quale portone esce ogni donna? Saranno i visitatori che, una volta scrutati i volti e scoperte le storie delle protagoniste, potranno provare ad abbinare ogni tela di Fieno alla fotografia del portone Liberty che l’artista ha immaginato per le sue donne.

In “DIETRO I PORTONI. 10 ritratti di donne oltre le apparenze” l’artista Matteo Fieno cattura l’essenza di queste donne misteriose, rivelando dettagli e sfumature che altrimenti rimarrebbero nascosti. Ogni pennellata è data con attenzione, ogni colore è scelto con cura per dar vita a un volto unico, suggestivo, che si mostra ma che allo stesso tempo nasconde qualcosa, un volto che può essere essenza e al contempo maschera di sé.

Attraverso queste opere l’artista vuole far riflettere sulla differenza tra realtà e apparenza, portando il pubblico a interrogarsi sulla propria identità, le proprie storie personali e su come queste si intreccino con il mondo che ci circonda. “DIETRO I PORTONI. 10 ritratti di donne oltre le apparenze” è un invito guardare al di là di ciò che sembra per provare a scoprire, e conoscere, ciò che davvero è.

DIETRO I PORTONI. 10 ritratti di donne oltre le apparenze.

Dal 14 al 27 settembre 2024

Orario 15.30/19.30, dal lunedì al sabato

Con/Temporary Space (Ex Teatro Macario), via Santa Teresa 10d – Torino

Ingresso gratuito

 

PALAZZO BAROLO. WORLD PRESS PHOTO EXHIBITION 2024

Palazzo Barolo, via delle Orfane 7

13 settembre – 24 novembre 2024

World Press Photo Exhibition 2024, la più prestigiosa mostra di fotogiornalismo al mondo, torna a Torino con 130 scatti. L’esposizione sarà allestita a Palazzo Barolo, in via delle Orfane 7, da venerdì 13 settembre a domenica 24 novembre.

La mostra presenta i lavori di fotogiornalismo e fotografia documentaristica vincitori della 67ª edizione del concorso, firmati per le maggiori testate internazionali, come National Geographic, BBC, CNN, Times, Le Monde, El Pais: immagini che offrono una panoramica sul presente e rappresentano un’opportunità per un viaggio critico nell’attualità, affrontando questioni come le guerre in Palestina e Ucraina, la vita dei migranti, l’emergenza climatica.

Di particolare impatto è la foto vincitrice del World Press Photo of the Year 2024, “Una donna palestinese stringe il corpo di sua nipote”, scattata da Mohammed Salem per l’agenzia Reuters il 17 ottobre 2023 nell’obitorio dell’ospedale Nasser. Già ribattezzata “La Pietà di Gaza” per il richiamo alla Pietà di Michelangelo, l’immagine ritrae Inas Abu Maamar, 36 anni, mentre culla il corpo senza vita della nipote Saly, di appena cinque anni, uccisa insieme ad altri quattro membri della sua famiglia da un missile israeliano che ha colpito la loro casa a Khan Younis, Gaza.

A Torino l’esposizione torna per l’ottavo anno consecutivo ed è organizzata da Cime, partner della World Press Photo Foundation di Amsterdam. L’apertura al pubblico è prevista per venerdì 13 settembre alle 16. Anche quest’anno, la mostra, che gode del patrocinio della Città Metropolitana di Torino, sarà accompagnata da una serie di conferenze dedicate alla fotografia e ai grandi temi dell’attualità.

ORARI

Lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e domenica: 10-20.

Venerdì e sabato: 10-21.

La biglietteria chiude 30 minuti prima.

OUVERTURE TAG TORINO ART GALLERIES

 

Gli aspetti e le innovazioni della cultura visiva contemporanea, si possono notare visitando la nuova edizione della rassegna “Ouverture”, che s’inaugura giovedì 19 settembre, dalle 16 alle 23, nelle gallerie dell’Associazione TAG-Torino Art Galleries, fondata nel 2000.

Diffusa su tutto il territorio cittadino, pone l’attenzione sulle mostre di artisti emergenti e affermati che coinvolgono il pubblico e i collezionisti lungo il percorso espositivo, come sottolinea la presidente Elisabetta Chiono.

Realizzata dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, la manifestazione offre un panorama ampio e diversificato, tra ricerche e sperimentazioni, del contemporaneo. Un’occasione, quindi, per cogliere da “Tucci Russo Chambres D’Art” il senso e i contenuti della personale di Gilberto Zorio o per vedere da “Giorgio Persano”, Palazzo Scaglia di Verrua, tre opere pittoriche di Luisa Rabbia o, ancora, accostarsi ai dipinti sofisticati del brasiliano Chico da Silva alla Galleria In Arco di piazza Vittorio Veneto, sino alle esperienze delle gallerie Umberto Benappi con l’artista Vik Muniz, Weber&Weber che ospita Simone Bubbico, Federica Patera e Andrea Sbra Perego, CRAG-Chiono Reisova con il ciclo di dipinti di Giacomo Modolo e Simòndi artefice dello spazio relazionale HABITAT.

Seguendo l’itinerario che si sviluppa tra il centro della città e la periferia, s’incontrano da “Photo&Contemporary” una decina di opere di Ernesto Morales, per poi entrare in contatto da “Metroquadro” con l’astrazione post-espressionista di Monique Rollins e scoprire alla “Roccatre” gli amici artisti Marco Gastini e Luigi Mainolfi. E da “Gagliardi e Domke” si ricorda l’inconsueto evento “Surprise”, mentre prendono forma e rilievo i lavori esposti da “Febo e Dafne” con la personale di Karina Chechik, “Riccardo Costantini Contemporary” e il progetto artistico di Ferdi Giardini, “Recontemporary” con una collettiva in collaborazione con la collezione video Seven Gravity Collection e infine la A Pick Gallery che presenta la collettiva di street art “Gràphos”.

Informazioni, orari e opere:info@torinoartgalleries.it, www.torinoartgalleries.it.

Angelo Mistrangelo

 

ALESSANDRIA. DANIELE ROBOTTI. FUORI – LUOGO. MOSTRA FOTOGRAFICA

Un’ impressione visiva della città

con Francesca Gilardi

Mercoledì 18 Settembre 2024, ore 18.00

Biblioteca Civica “Francesca Calvo” – P.zza Vittorio Veneto 1 Alessandria

“FUORI-LUOGO” Un’impressione visiva della città, è il titolo della mostra fotografica , realizzata da Daniele Robotti con Francesca Gilardi, che sarà inaugurata mercoledì 18 settembre nella  Biblioteca Civica “Francesca Calvo” di Piazza Vittorio Veneto 1 ad  Alessandria, alle ore 18.

La mostra è promossa dalla Amministrazione cittadina, organizzata dalla Biblioteca Civica con la partecipazione di ASM Costruire Insieme e dell’ Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Alessandria.

L’esposizione inoltre  rientra nell’ambito delle iniziative culturali proposte per l’autunno 2024 dal Polo Etnografico di Alessandria, costituito da Biblioteca Civica,  Associazione Cultura e Sviluppo, Museo  Etnografico “C’era una volta”,  Istituto Cooperazione Sviluppo,  ISRAL – Istituto per la Storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria,  Associazione PASSOdopoPASSO, Museo degli Antichi Mestieri e del Tamburello di Basaluzzo.

Il progetto fotografico di Daniele Robotti e Francesca Gilardi   cattura le emozioni, le riflessioni e le attese che sorgono quando ci si avvicina all’ingresso di una città e ci si prepara ad immergersi, per la prima volta nella sua vita quotidiana.

La mostra, ad ingresso libero,  resterà aperta fino al 18 ottobre 2024, visitabile dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 13.00, il martedì e giovedì anche dalle ore 14 alle ore 18.

 

RIVOLI. “CARTA CANTA”, OPERE DI BLAGANO’ E SCALEGHE

A Rivoli, alla Torre della Filanda, in via al Castello 8, si inaugura venerdì 20 settembre, alle 18, la mostra d’arte contemporanea “CARTA CANTA” con opere di Francesco Blaganò e Manuela Scaleghe, visitabile sino al 6 ottobre.

Dopo molti anni di inattività ritorna, tra cultura visiva e spiritualità, l’arte nelle splendide sale della Torre della Filanda. Blaganò e Scalenghe hanno composto con carta, tela, gommapiuma, resina e materiali di recupero quadri, sculture, pittosculture e installazioni preziose.

Nei giorni in cui a Torino si parla di spiritualità, anche Rivoli presenta lavori legati alla tematica concettuale, spirituale e fede. E, così, i due artisti percorrono da anni le vie dell’arte parlando di spiritualità e, in particolare, nelle cinque sale espositive verrà introdotto il discorso intorno  alla ricerca interiore narrata attraverso i soggetti delle loro opere, dai disegni a china alle esperienze su juta intonacata, dai teli di canapa dipinti ad acrilico alle sculture e alla moltitudine di pesci.

In sintesi, si tratta di vere e proprie narrazioni, “CARTE CANTA”, che esprimono concetti importanti attraverso le sacre scritture, ma anche attraverso l’opera di altri artisti chiamati volontariamente in causa o, ancora, tramite la musica o la letteratura. La mostra delimita un itinerario di molti anni per preparare un tempo di riflessione e di respiro creativo.

Un attimo di silenzio per progettare il nuovo cammino oggi in embrione. Un tempo di giubileo artistico per “meditare” nuova arte.

Alla Torre della Filanda sono esposte alcune opere che hanno segnato l’inizio di questo percorso. Opere su tela di juta intonacata con colori stesi con delle siringhe per Blaganò e dipinti informali con inserti poetici per Scalenghe, per giungere alle recenti creazioni in cui le due menti si fondono in una gestualità a quattro mani. Progettualità, costruzione e decorazione si uniscono nell’arte così come nella vita.

Orario visita: venerdì 16-20, sabato 10-12,30/ 16-20, domenica 16-20. Info e visite guidate: 3517429618.  

 

LA MONUMENTALE SCULTURA DELL’ARTISTA PAOLO BARICHELLO “DX PEACE SX” AL FORTE DI BARD DAL 22 SETTEMBRE 202

Il Forte di Bard ospiterà dal 22 settembre al 24 novembre 2024 la nuova monumentale opera realizzata dall’artista biellese Paolo Barichello dedicata al tema della pace dal titolo “Dx Peace Sx”. Una colomba con le ali spiegate formata dalla sagoma dei continenti e posizionata al centro della Piazza d’Armi, darà vita ad un dialogo di     forme ed incastri metallici dove l’uomo è il saldante indissolubile che unisce i popoli in un messaggio inequivocabile di speranza e fratellanza.

La colomba è interamente realizzata in acciaio, alta 4,80 metri, larga 2,80 metri del peso di 550 kg, firmata a Biella da centinaia di persone, sorvolerà il Monte Bianco, il Monte Cervino e il Monte Rosa a rappresentare un messaggio di speranza e di pace, per raggiungere, infine, il Forte di Bard dove, domenica 22 settembre a           partire dalle ore 18.00, verrà presentata in anteprima assoluta al pubblico, inserita nella sommità superiore di un missile a simboleggiarne l’impossibilita del lancio.

Il risultato finale sarà un’installazione alta complessivamente 7,80 metri con una base di circa sette metri, del peso totale di due tonnellate corredata di illuminazione alimentata da pannelli solari. L’installazione sarà affiancata da una serie di quadri dipinti su metallo e sculture dell’artista con riferimento alla “pace possibile”, alcune opere vogliono evidenziare la grave e disumana situazione che direttamente e indirettamente stiamo vivendo. I lavori saranno esposti nelle sale del Corpo di Guardia della fortezza dove saranno anche trasmesse immagini e video delle fasi di lavorazione e di volo.

L’opera “Dx Peace Sx” racchiude una profonda riflessione sull’idea di pace e unità nel mondo moderno. L’artista si ispira alla visione del planisfero, simbolo di ordine e precisione, ma trasforma questa immagine in qualcosa di più: un’opportunità per ridisegnare la mappa del mondo e immaginare un futuro di pace possibile. Attraverso le sue opere, l’artista esprime la convinzione che solo attraverso l’incontro e la collaborazione tra diverse culture e popoli si possa raggiungere la pace. I confini tra i continenti vengono simbolicamente eliminati e si riuniscono in un dialogo di forme e materiali, guidati dall’umanità come collante indissolubile.

L’evento inaugurale sarà seguito da un’esibizione del pianista Federico Gad Crema all’interno della Cappella militare e da una cena, alle 19.30, nel ristorante La Polveriera. Alle 21.00, si procederà all’accensione dell’opera.

 

 

CONCORSO A PREMI ILIO BURRUNI “COPIAMI A MODO TUO”

Diversi Enti e Istituzioni: A.P.S. Maresca ONLUS, Città di Gattinara, Città di Cuneo, Comune di Castagnole, Comune di Verrone, Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe”, Associazione Cuncordu APS di Gattinara, FASI Federazione delle Associazioni Sarde in Italia, collaborano con la famiglia Burruni per promuovere il Concorso “Copiami a modo tuo”; concorso nato nel 2020 per invitare i bambini a dipingere, a coltivare l’amore per l’arte e per ricordare il pittore Ilio Burruni, che ha dedicato la sua vita alla pittura figurativa, vede per l’anno scolastico 2024-25 la seconda edizione.

Nella prima edizione gli alunni di quarta della scuola primaria erano invitati a proporre una loro interpretazione dell’Autoritratto secondo Antonello da Messina eseguito dal Maestro Ilio Burruni nel 1986. In questa seconda edizione, rivolta agli alunni di quarta e quinta della scuola Primaria, viene riproposta l’opera, ma con l’intento che i bambini ritraggano se stessi, a modo loro, così come Ilio ha dipinto se stesso ispirandosi al pittore del’400.

I bambini possono vedere sul sito di Ilio Burruni il bando del concorso e l’opera proposta da interpretare in modo libero per auto presentarsi, così come il maestro Ilio ha pittoricamente dipinto se stesso.

Potranno realizzare il loro lavoro con strumenti, colori, carta o altro di cui dispongono. Le misure possono variare da un minimo formato A4 (foglio normale da stampante) a un massimo di formato A3 (foglio doppio di un A4). I piccoli artisti potranno eseguire il loro lavoro in classe oppure a casa, secondo le indicazioni dell’insegnante.

Il lavoro finito dovrà essere fotografato e l’immagine inviata all’e-mail: copiamiamodotuo@gmail.com entro il 31 marzo 2025.

Le fotografie dei lavori eseguite dai piccoli artisti verranno valutate da una giuria che ne selezionerà nove, tre, per primo, secondo e terzo premio ai quali corrisponderà il buono acquisto, e sei per interessanti ragioni artistiche (composizione, colore, originalità, tecnica, disegno, pittoricità) alle quali andranno i premi dei promotori. Le scelte della Giuria sono inappellabili.

Gli autori delle opere saranno invitati alla premiazione, alla quale potranno partecipare in presenza oppure on Line. Le opere dei tre vincitori e le sei segnalate saranno esposte in una sala pubblica a Gattinara accanto all’’originale del maestro Ilio, per la durata di dieci giorni. I tre vincitori riceveranno un attestato di merito e un buono per l’acquisto di materiale relativo all’attività del disegno e della pittura.

I buoni (per un ammontare massimo complessivo dei tre premi di non oltre 500 euro) saranno offerti dalla famiglia dell’artista Ilio Burruni, gli altri sei premi saranno donati dagli altri promotori

A tutti i partecipanti sarà inviato, via email, un attestato di partecipazione e le opere di ciascuno saranno visibili sul sito dell’artista, previa autorizzazione dai genitori o chi ne fa le veci.

I promotori, trascorso il tempo destinato alla produzione delle opere, definiranno le modalità operative: giuria, luogo e data della premiazione ed esposizione ecc.

Sito: https://burrunipittore.wixsite.com/burrunipittore

PROMOZIONE “BAM ON TOUR 2024 – SCULPTURA 3 NATURA/CULTURA

– Inaugurazione: Giovedì 19 Settembre 2024, dalle ore 16:00 alle 23:00

– Mostra: Venerdì 20 e Sabato 21 Settembre 2024, dalle 16:00 alle 21:00

– Prosecuzione della mostra: Dal Martedì 24 Settembre a Sabato 12 Ottobre 2024, dalle 16:00 alle 19:30 (dal Martedì al Sabato);

Artisti in esposizione: Enzo Bersezio, Marcello Corazzini, Christian Costa, Virginia Di Nunzio, Elio Garis, Gianni Gianasso, Ugo Giletta, Severino Magri, Claudio Totoro.

CASALE MONFERRATO. DIPINTI DI PASQUALE BARBERIS AL CASTELLO

Al Salone Marescalchi fino al 29 settembre

Sabato 14 settembre nel Salone Marescalchi del Castello del Monferrato è stata inaugurata la mostra di opere pittoriche di Pasquale Barberis in occasione del centenario della nascita.

Nato a Ottiglio Monferrato nel 1924, paesaggista e impressionista, ha allestito mostre personali ad Alessandria, Sestriere, Cervinia, Varese, Vercelli, Milano, Genova, Bologna e hanno scritto del suo operato artistico, tra gli altri, Francesco Leale, Angeleri, Angelino, Armandi, Balansino, Baldini, Leali, Mari, Martini, Mondello, Ramon e Visioli.

Dino Villani scrisse: “…Pasquale Barberis, un pittore che utilizzando una materia ricca e generosi si esprime tanto nel paesaggio che nelle figure inseritevi con franchezza ed equilibrio facendo muover le cose in un’atmosfera solare. Il gesto pittorico largo consente ad ogni modo all’artista di riuscire a rendere certe finezze ed a costruire il paesaggio con effetti spesso stupefacenti anche nei dettagli colti d’improvviso…”.

L’esposizione, visitabile gratuitamente negli orari di apertura del Castello del Monferrato, sarà aperta al pubblico fino al 29 settembre 2024.

 

CASTELNUOVO DON BOSCO. LA PITTURA DI SERGIO SEGLIE