Italiani e nuove tecnologie: entusiasmo e scetticismo nel panorama digitale
Una recente indagine condotta da Ipsos e presentata in occasione del Festival Internazionale dell’Economia, ha analizzato l’atteggiamento degli italiani verso le tecnologie digitali, restituendo un quadro complesso, ma molto interessante. Le innovazioni che stanno trasformando la società sembrano infatti aver conquistato la maggioranza della popolazione italiana, non senza suscitare però dubbi e timori.
L’entusiasmo per le nuove tecnologie
Un primo dato interessante che emerge dallo studio riguarda l’approccio positivo dei nostri connazionali verso la tecnologia. La ricerca rivela infatti che due italiani su tre utilizzano frequentemente e con piacere i sistemi digitali, con particolare interesse verso l’e-commerce e l’Intelligenza Artificiale (IA). Il 70% degli intervistati si esprime in modo positivo rispetto alle trasformazioni digitali, evidenziando come le nuove tecnologie siano sempre più integrate nella vita quotidiana. Le piattaforme di acquisti online, in particolare, sembrano aver guadagnato rapidamente popolarità grazie alla loro praticità e convenienza, aspetti citati come prioritari dal 46% degli intervistati.
Anche l’Intelligenza Artificiale, pur essendo ancora in una fase di diffusione limitata rispetto ad altre tecnologie, ha raccolto opinioni prevalentemente favorevoli, dimostrando come ci sia una diffusa curiosità nei confronti delle potenzialità di questo nuovo strumento, già protagonista in molti ambiti della nostra vita. Pensiamo, per esempio, alla presenza costante dell’IA nel settore dell’intrattenimento, con soluzioni che vanno dalla personalizzazione delle piattaforme di streaming fino ai giochi online, dove gli utenti possono non solo cimentarsi nelle sfide con gli altri utenti ma anche apprendere nuove strategie, studiando il poker come si gioca anche con l’aiuto di guide e tool di supporto.
Non solo, gli italiani si dimostrano curiosi e affascinati dalle potenzialità di questa innovazione anche per quanto riguarda le sue applicazioni nel miglioramento dei processi lavorativi e nella gestione di molte altre operazioni quotidiane.
Dubbi e riserve: tra fiducia e scetticismo
Se da un lato si rileva un entusiasmo generale nei confronti della tecnologia, la ricerca mette in luce anche qualche elemento di dubbio. In particolare, il tema della fiducia nell’informazione digitale rappresenta uno dei nodi centrali per molti intervistati: l’80% degli italiani continua infatti a considerare più affidabili i media tradizionali, come libri, radio e televisione, rispetto ai social network e solo il 40% del panel considera i social come fonti attendibili, evidenziando una diffusa diffidenza verso le informazioni che circolano online e la difficoltà di distinguere tra notizie vere e fake news.
Un altro aspetto controverso riguarda la gestione del progresso tecnologico. Anche su questa questione l’opinione pubblica si spacca: il 40% degli italiani preferisce che il settore privato guidi l’innovazione tecnologica, mentre il 22% teme che le grandi aziende dell’hi-tech possano avere un controllo eccessivo sulle tecnologie senza adeguata regolamentazione. Un’ampia fetta di intervistati (38%) si dichiara invece indecisa, mostrando forte incertezza sul miglior modello di gestione.
L’e-commerce e il dilemma del commercio locale
Tra le soluzioni più apprezzate dagli italiani, abbiamo visto come l’e-commerce rappresenti oggi una realtà consolidata per il nostro mercato, con una netta crescita degli acquisti eseguiti via web. In realtà, anche in questo ambito si evidenziano delle preoccupazioni, in particolare per quanto riguarda il futuro del commercio locale.
Il 25% degli intervistati teme infatti che la diffusione del commercio digitale possa far scomparire le relazioni umane tipiche degli acquisti nei negozi fisici, mentre il 23% esprime preoccupazione per le conseguenze economiche, come la perdita di posti di lavoro a livello locale.
La privacy: un valore fondamentale o negoziabile?
Altro tema di forte discussione riguarda il dibattito sulla privacy, con la maggioranza degli italiani (37%) che considera la protezione dei dati personali un diritto fondamentale, ma con un altro segmento significativo della popolazione (44%) disposto a sacrificare parte della propria riservatezza in cambio di maggiori benefici, come una maggiore sicurezza.
Le nuove generazioni, in particolare, sembrano più inclini a questo compromesso, riflettendo una mentalità più aperta verso lo scambio di dati personali per vantaggi percepiti. Proprio la GenZ, infine, è quella che esprime la maggiore fiducia nelle capacità dell’IA (47%), contro una percentuale più bassa nelle altre fasce demografiche, dove continua a prevalere una preferenza per l’intervento umano in decisioni complesse e delicate.
L’indagine di Ipsos mette insomma in evidenza un’Italia in bilico tra entusiasmo e preoccupazione per le nuove tecnologie. Se da un lato il digitale ha ormai conquistato una buona parte della popolazione, dall’altro restano dubbi su temi chiave come la privacy, la fiducia nelle informazioni digitali e il ruolo delle grandi aziende tecnologiche, nodi ancora complessi da sciogliere, ma che il consolidamento tecnologico contribuirà pian piano a risolvere, possibilmente con approcci equilibrati e regolamentazioni adeguate.