Gronda Est e studio di fattibilità. Sicchiero per Città Metropolitana incontra gli amministratori di San Raffaele Cimena-Gassino-Castiglione-Sciolze
A SAN RAFFAELE CIMENA AVVIATI GLI INCONTRI PER DEFINIRE SUL TERRITORIO I DETTAGLI DELLO STUDIO DI FATTIBILITÀ DELLA GRONDA EST. “TIPOLOGIE VIARIE DIVERSE DA ZONA A ZONA”
Nell’ambito del tavolo tecnico-politico sull’aggiornamento dello studio di fattibilità della Gronda Est, stamani a San Raffaele Cimena le ipotesi e le alternative di tracciato che i tecnici studio Meta hanno elaborato per il nodo San Raffaele Cimena-Gassino-Castiglione-Sciolze sono state al centro del confronto tra gli amministratori locali e la Città metropolitana di Torino, che era rappresentata dal Consigliere delegato all’ambiente, Alessandro Sicchiero, presente anche nella sua veste di Sindaco di Chieri. I successivi incontri e sopralluoghi saranno dedicati al nodo Pavarolo-Montaldo Torinese-Andezeno (martedì 1 ottobre) e ai nodi Chieri-Poirino e Santena-Cambiano, allo scopo di recepire ulteriori e puntuali osservazioni dei Comuni e di affrontare in modo puntuale tutte le eventuali criticità e interferenze con la viabilità minore
Il rapporto preliminarepresentato dalla studio Meta ipotizza una circonvallazione a Gassino con tratti in galleria. È su questa ipotesi che a San Raffaele Cimena hanno iniziato a confrontarsi i tecnici e gli amministratori locali, che hanno anche affrontato il tema della soluzione tecnica per lo scavalcamento del canale Cimena. All’elaborazione di un’ipotesi di tracciato condiviso sarà finalizzato un successivo sopralluogo, che sarà calendarizzato a breve. Anche per gli altri nodi saranno necessari incontri e sopralluoghi,.
Il Consigliere metropolitano Alessandro Sicchiero ha sottolineato stamani che “l’esigenza che sta alla base del lavoro degli esperti dello studio Meta, che stanno aggiornando lo studio di fattibilità su incarico della Città metropolitana di Torino,è quella di ridurre l’impatto del traffico pesante, generato dall’esigenza di ridurre i tempi e i costi di percorrenza imposti dall’attuale sistema tangenziale del capoluogo subalpino. Il ruolo della Città metropolitana è quello di far dialogare i tecnici con gli amministratori, in modo che le esigenze delle comunità locali emergano e vengano tenute nel debito conto. Sarà anche necessario ascoltare le argomentazioni delle associazioni ambientaliste e degli stakeholder del mondo economico”.
L’aggiornamento dello studio di fattibilità ha avuto come necessaria premessa l’analisi sui flussi di traffico attuali e prevedibili in futuro; il tutto alla luce delle linee guida del PUMS, il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, ma anche del Piano Strategico Metropolitano. La fase attuale di confronto è dedicata all’analisi delle osservazioni e riflessioni già presentate o in via di presentazione da parte delle amministrazioni comunali rispetto all’ipotesi del corridoio in cui localizzare un sistema viario che non avrà le caratteristiche e l’impatto ambientale di una tangenziale autostradale. Tra gli elementi di dettaglio da definire nella concertazione con i Comuni e con gli stakeholder locali vi sono i punti di intersezione con la viabilità locale. L’aggiornamento dello studio di fattibilità è basato su una stima di traffico di 25-30.000 veicoli al giorno sulla nuova viabilità. Ai tecnici sono stati indicati gli obiettivi di ridurre al minimo il numero di gallerie e viadotti e di prevedere tipologie viarie che variano a seconda delle zone attraversate e del volume di traffico ipotizzabile in quei singoli tratti. In taluni segmenti della Gronda Est si ipotizza la realizzazione di tratti di strada extraurbana principale di categoria B con due carreggiate separate, con due corsie per ciascuno dei due sensi di marcia: è il caso del nodo che fa capo a Chieri. In altri tratti, come il nodo Pavarolo-Montaldo Torinese-Andezeno, il rapporto preliminare per l’aggiornamento dello studio di fattibilità ritiene sufficiente una strada extraurbana secondaria di categoria C1, larga 10 metri e mezzo, con in aggiunta una corsia supplementare per consentire in salita il sorpasso in sicurezza dei veicoli pesanti che procedono a bassa velocità.