“No alla Gronda Est, sì a valorizzare il trasporto ferroviario”
“Sarebbe non solo opportuno ma doveroso , come sottolineato nell’ultima riunione a Pavarolo del tavolo Tang/Est, elaborare/ prendere in considerazione anche il trasporto ferroviario. Ce lo impongono le linee guida della Comunita’ Europea , il rapporto presentato al Parlamento Europeo da Enrico Letta e la Morale . Si, perchè bisogna smetterla di violentare la natura. Troppi danni si sono gia’ fatti. Non continuiamo su questa strada. E…non è retorica. Ma sono appello a tutti per tutti. Nel 2026 dovra’ essere rinnovata l’adesione al MAB UNESCO della Riserva Biosfera Collina Po. Il progetto della Gronda Est che si vorrebbe attuare – nasce vecchio fuori dal tempo attuale e soprattutto del futuro – va a peggiorare i parametri del SITO Immateriale UNESCO gia’ problematici in quanto la Citta’ di Torino è uno dei punti critici per quanto riguarda l’ambiente.”
Sergio Gaiotti, sindaco di Montaldo Torinese, ribadisce con forza il suo netto rifiuto all’idea di realizzare la granda est, di cui si sta ragionando a livello progettuale preliminare in questi giorni. Gaiotti appoggia quindi in pieno le recenti proposte fatte sul tema da Pro Natura Piemonte, che poggiano su una valorizzazione dei collegamenti ferroviari esistenti. Queta la nota di Pro Natura:
“Iniziamo con la ferrovia Asti-Chivasso, che potrebbe alleggerire in modo notevole la strada fra Brusasco e Torino e anche la superstrada che passa da Settimo. Inoltre si ridurrebbe il traffico sulle strade che dall’astigiano portano verso Torino e l’area metropolitana. In effetti la linea serve una zona collinare che ha numerosi comuni. Ne cito alcuni, in ordine sparso, ma non sono tutti: Cocconato, Cunico-Scandeluzza, Chiusano, Cossombrato, Serravalle d’Asti, Sessant, Montiglio, Murisengo, Brozolo, Lauriano, Brusasco, San Sebastiano Po, tutti comuni dotati di stazione. La linea è funzionanante e hanno fatto viaggi turistici, ma per renderla
funzionale occorre un intervento di messa in sicurezza di una galleria (a Bruzolo, mi pare). Non si tratta di una grande opera, ma occorre la volontà politica d’intervenire.Si tenga conto che, oltre ai comuni citati, ve ne sono numerosi altri nell’area, che potrebbero raggiungere con l’auto la stazione più vicina e andare in treno a Chivasso o Asti, di qui a Torino o a Milano. Il traffico su strada verrebbe notevolmente ridotto.Lo stesso discorso vale per altre zone: ripristinare la Torino-Ceres (che ora è limitata a Germagnano). la Torino -Rivarolo- Pont Canavese (con deviazione da Rivarolo a Castellamonte): tutte linee funzionanti ancora nel dopoguerra. La Pinerolo-Torre Pellice (ora sostituita da bus che spesso perdono la coincidenza a Pinerolo e quindi molti prendono l’auto, intasando l’area metropolitana).La Saluzzo-Savigliano che favorirebbe il collegamento fra Saluzzo e Torino.Negli ultimi anni la Regione Piemonte ha ripristinato alcune altre linee soppresse quando si credette di risparmiare eliminando i cosiddetti “rami secchi”.