PIEMONTE ARTE: DE-COLL’, MORISOT, TOLKIEN A VENARIA, G.A.M., EPSTEIN, MORATH, RICCARDI, TORRE PELLICE…
Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo
IL CHIERESE DE-COLL’ ALLA ART FAIRINNSBRUCK
L’artista chierese Pier Tancredi Dew-Coll’ è presente con tre sue opere alla Art Fair Innsbruck, 28^ Fiera Internazionale di Arte Contemporanea, dal 25 al 27 ottobre, nello stand degli artisti della Galleria Mentana di Firenze.
G.A.M. : BERTHE MORISOT PITTRICE IMPRESSIONISTA
RICORDATI DI NON DIMENTICARE. NUTO REVELLI, UNA VITA PER IMMAGINI. MOSTRA FOTOGRAFICA A SAVIGLIANO
dal 19 ottobre al 17 novembre 2024
Museo Civico Gipsoteca Savigliano | Via San Francesco 19, Savigliano (CN)
Nuto Revelli è stato, con la sua opera e con la sua azione, un “testimone del suo tempo” – di quel tempo insieme terribile e fecondo che è stato il Novecento – un protagonista delle battaglie per la giustizia e per la libertà, un ricercatore di memoria tra le pieghe di una società contadina e montanara in trasformazione. Io ho scelto di raccontare, di testimoniare, il giorno in cui sono uscito dall’inferno della ritirata di Russia. L’ho fatto dopo essermi posto il dilemma: o dimentico tutta questa tragedia o ricordo tutto. Dimenticare voleva dire respirare, tornare a vivere, ma era troppo comodo, facile, persino immorale dopo il disastro al quale avevo assistito. E così ho giurato a me stesso: “Ricordati di non dimenticare”. Un giuramento che dura da sessant’anni e non sono stanco di ricordare. Anche se soffro, rivivo sofferenze, tragedie, volti, paesaggi, storie. Non si può, non si deve dimenticare. (Nuto Revelli)
Nuto Revelli fa parte di quella generazione di scrittori, come come Primo Levi e Mario Rigoni Stern, che giunsero alla scrittura non per sola vocazione interiore ma trascinati, per così dire, dalla Storia, per dovere civile e morale: per “far sapere” affinché gli orrori di cui erano stati vittime e testimoni non si dovessero mai più ripetere.
Il suo impegno costante è stato quello di restituire voce a coloro che voce non avevano: ai soldati vittime delle guerre, ai montanari e contadini che quelle guerre per primi le avevano pagate e che erano poi stati lasciati ai margini.
Attingendo al fondo fotografico dell’Archivio Nuto Revelli, la mostra Ricordati di non dimenticare. Nuto Revelli, una vita per immagini a cura di Paola Agosti e Alessandra Demichelis ripercorre la vita di Nuto Revelli: il giovane ufficiale in divisa, il partigiano a Paraloup ed in Francia, lo scrittore con i suoi testimoni, il marito a fianco della donna che ama, l’amico con cui condividere impegno e convivio. La mostra oltrepassa la vicenda individuale e trasporta chi osserva in un passato condiviso: nelle fotografie scorre quasi un secolo, la storia del Novecento tra dittature, guerre e rinascita e affiora il dettaglio di chi ne ha percorso ogni tappa con il piglio del testimone, in un cammino di consapevolezza umana e civile, tra impegno e vita privata.
É della vita di Nuto Revelli, del Novecento e della storia di tutti noi che narrano le fotografie esposte in mostra e raccolte, insieme a didascalie e parole, nel catalogo Ricordati di non dimenticare. Nuto Revelli, una vita per immagini, a cura di L’Artistica editrice di Savigliano.
La mostra con le sue 180 fotografie abbinate a citazioni e didascalie dialogherà con alcuni documenti selezionati dall’Archivio Nuto Revelli e altri conservati presso l’Archivio Storico del Comune di Savigliano che per l’occasione saranno presenti nel percorso espositivo.
Sarà possibile inoltre per il visitatore ascoltare alcuni estratti dall’audio originale dell’intervista realizzata da Nuto Revelli alla saviglianese Margherita Lemasson e dell’intervista realizzata a Nuto Revelli dalla CGIL.
La mostra è visitabile dal 19 ottobre al 17 novembre presso il Museo Civico Gipsoteca Savigliano in via San Francesco 19 a Savigliano.
Gli orari di apertura sono: sabato ore 15-18.30 e domenica ore 10-13 | 15-18.30
L’ingresso è gratuito.
Per le scuole è possibile prenotare una visita guidata di 1h alla mostra nelle mattine di martedì 29 ottobre, giovedì 7 novembre, martedì 12 novembre e giovedì 14 novembre scrivendo a
museocivico.gipsoteca@comune.savigliano.cn.it o telefonando al n. +39 0172 712982.
L’inaugurazione è sabato 19 ottobre | ore 17.00 | Museo Civico Gipsoteca Savigliano | Via San
Francesco 19, Savigliano (CN) con il dialogo tra Marco Revelli e Gustavo Zagrebelsky dal titolo Ricordati di non dimenticare. Le voci di chi non ha voce.
REGGIA DI VENARIA. TOLKIEN UOMO, PROFESSORE, AUTORE
G.A.M. MARY HEILMANN. MARIA MORGANTI
A CURA DI CHIARA BERTOLA E ELENA VOLPATO
29 ottobre – INAUGURAZIONE ORE 18:00
A partire dalle ore 18:15 avrà luogo la performance di Maria Morganti Ostensione #1, si consiglia un duplice
passaggio in mostra in due diversi momenti della serata così da apprezzare il modificarsi dell’allestimento.
GALLERIE D’ITALIA. MOSTRA “MITCH EPSTEIN. AMERICAN NATURE”
Intesa Sanpaolo apre al pubblico dal 17 ottobre 2024 al 2 marzo 2025 alle Gallerie d’Italia – Torino la mostra “MITCH EPSTEIN. AMERICAN NATURE”, la più importante retrospettiva del fotografo americano.
L’esposizione, curata da Brian Wallis (CPW – Center for Photography at Woodstock), presenta per la prima volta riunite le serie fotografiche più significative degli ultimi vent’anni di Mitch Epstein in cui esplora i conflitti tra la società americana e la natura selvaggia nel contesto del cambiamento climatico globale: American Power, Property Rights e Old Growth.
In anteprima, nella sala immersiva del museo, Forest Waves, un’installazione video e sonora delle quattro stagioni nelle foreste del Berkshire. Nelle sale del museo anche il cortometraggio di Epstein Darius Kinsey: Clear Cut, con immagini storiche dei taglialegna in posa accanto a enormi alberi abbattuti nel nord-ovest americano.
PALAZZO MADAMA. ALLUVIONI, FRANE E CAMBIAMENTO CLIMATICO: A TORINO UNA MOSTRA SUL PO ESPLORA LA CRISI AMBIENTALE GLOBALE
L’esposizione, la prima nel suo genere, mette al centro il cambiamento climatico raccontato attraverso gli occhi del Po, con un approccio radicalmente multidisciplinare e una rete di partner scientifici e istituzionali
Sono gli effetti del cambiamento climatico: la trasformazione dei fiumi, anche per via dell’azione dell’uomo; la moltiplicazione di fenomeni metereologici estremi, che con frequenza crescente colpiscono territori e comunità in maniera rovinosa; le allerte, che in questo periodo tornano a interessare tanti territori italiani ed europei, e non solo, e che colpiscono in particolare un Nord Italia ormai devastato da piogge torrenziali, alluvioni, frane, inondazioni.
A Torino, una mostra le ha messe al centro di un’ampia riflessione culturale: Change! Ieri, oggi, domani. Il Po, a Palazzo Madama fino al 13 gennaio 2025, è una mostra multidisciplinare e multifocale che utilizza il grande bacino idrico padano per parlare dell’allarme globale che in questi giorni risuona in ogni angolo del Pianeta. Attraverso lo sguardo del fiume, la mostra ripercorre la storia dell’acqua, degli uomini e degli animali che grazie e attorno ad essa hanno vissuto e prosperato, evolvendosi con i suoi mutamenti, influenzando a propria volta il corso e la vita del Grande Fiume.
Utilizzando la forma espositiva per coniugare discipline umanistiche, arti visive e apparati scientifici nello sforzo condiviso di rappresentare la crisi del nostro secolo nella sua totalità e interezza, Change! adotta i concetti di Mitigazione e Adattamento quali grandi filoni strategici che legano l’esposizione principale a un ecosistema di iniziative di grande e attualità e valore educativo: giornate di studio, esposizioni temporanee, conferenze ed incontri tematici completeranno il significato della mostra principale.
Change! Ieri, oggi, domani. Il Po rappresenta un progetto visionario che sfida i confini disciplinari per affrontare la crisi climatica con l’urgenza e l’innovazione che il nostro tempo richiede, raccontandola per quello che è: un evento che ci riguarda tutti, e che tocca ogni aspetto della vita umana.
APRE AD AOSTA LA MOSTRA INGE MORATH. LA FOTOGRAFIA È UNA QUESTIONE PERSONALE
Venerdì 18 ottobre 2024, alle ore 18, verrà inaugurata, presso il Centro Saint-Bénin di Aosta, la mostra Inge Morath. La fotografia è una questione personale a cura Brigitte Blüml-Kaindl, Kurt Kaindl e Daria Jorioz.
Il Centro Saint-Bénin di Aosta ospiterà fino al 16 marzo 2025 un’importante mostra dedicata ad Inge Morath, la prima fotografa ad essere nominata membro della celebre agenzia Magnum Photos, realtà fondata nel 1947 a New York da Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, David Seymour, George Rodger e William Vandiver. Si tratta di un nuovo progetto espositivo, prodotto da Suazes con la collaborazione di Fotohof e Magnum Photos, che permetterà al pubblico di apprezzare la sensibilità di questa autrice e di conoscere, per la prima volta in Italia, parti del suo lavoro mai esposte prima, alcune di stretta attualità.
Attraverso oltre 150 immagini e documenti originali, l’esposizione ripercorre il cammino umano e professionale di Inge Morath, dagli esordi al fianco di Ernst Haas e Henri Cartier-Bresson fino alla collaborazione con prestigiose riviste quali Picture, Life, Paris Match, Saturday Evening, Post e Vogue, attraverso i suoi principali reportage di viaggio.
Il titolo scelto La fotografia è una questione personale è tratto da una dichiarazione dell’autrice e vuole evidenziare la stretta correlazione fra il suo cammino umano e quello professionale.
Che si trattasse di celebrità o di gente comune, di singole persone o di comunità, le sue immagini sanno cogliere gli aspetti più intimi e profondi dei soggetti. Le sue fotografie ne riflettono la sensibilità umana ancor prima che professionale, ma al tempo stesso sono assimilabili a vere e proprie pagine del suo diario di vita. Lei stessa, infatti, disse: “La fotografia è essenzialmente una questione personale, la ricerca di una verità interiore”. Il suo lavoro riesce anche a cogliere l’anima dei luoghi, attraverso i suoi principali reportage di viaggio, che preparava con cura maniacale, studiando la lingua, le tradizioni e la cultura di ogni paese dove si recava, fossero essi l’Italia, la Spagna, l’Iran, la Russia, la Cina, al punto che il marito, il celebre drammaturgo americano Arthur Miller, ebbe a ricordare che “Non appena vede una valigia, Inge comincia a prepararla”.
Il progetto espositivo, realizzato specificamente per il Centro Saint-Bénin, si sviluppa in quattordici sezioni tematiche che ripercorrono le principali esperienze professionali di Inge Morath: prende avvio con le fotografie dei suoi esordi realizzate a Venezia del 1955, dove sono nati la passione e il rapporto con la fotografia, per arrivare ai celebri reportage in Spagna, Inghilterra, Iran, Francia, Austria, Messico, Irlanda, Romania, Stati Uniti d’America e Cina. Un’ulteriore sezione sarà dedicata alla serie Mask, frutto della collaborazione con l’illustratore Saul Steinberg. Il percorso all’interno di queste sezioni sarà arricchito da fotografie a colori che dialogheranno con la produzione in bianco e nero di questa autrice.
La mostra, inoltre, si arricchisce di due nuove sezioni mai esposte prima in Italia, con istantanee a colori ricavate dai reportage che la fotogiornalista, originaria di Graz, realizzò nel 1959 in Tunisia e nel 1960 presso la striscia di Gaza.
Orari di apertura: martedì-domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. La mostra resterà aperta fino al 16 marzo 2025.
COOPERATIVA BORGO PO E DECORATORI. “RIPENSAMENTI”, MOSTRA DI FABRIZIO RICCARDI
Giovedì 17 ottobre 2024, 17:30: Inaugurazione della mostra Ripensamenti, con i dipinti di Fabrizio Riccardi.
Presenta Stefano Morabito, esperto dell’arte fantastica e magica in Piemonte.
La mostra sarà visibile nella sala al primo piano nell’orario 10:30-12:30 e 17-19 (chiuso il mercoledì).
TORRE PELLICE. MOSTRE DI CHRISTIANE LOHR, RICHARD LONG E LISA TUCCI RUSSO
CUNEO. MOSTRA LA CARAVANE DES ANIMAUX DELL’ARTISTA CHARLINE MONTAGNÉ
Dal 18 al 20 ottobre 2024
A Palazzo Santa Croce a Cuneo (Via Santa Croce 6)
Orari di apertura: Venerdì dalle 15 alle 19. Sabato e domenica dalle 10 alle 19
Ingresso libero
Dal 18 al 20 ottobre 2024, presso Palazzo Santa Croce a Cuneo (Via Santa Croce 6), sarà possibile visitare la mostra “La caravane des animaux” dell’artista Charline Montagné. L’esposizione, organizzata nell’ambito del progetto “grandArte – Esperienze d’arte collettiva che possono generare comunità”, è sostenuta dalla Regione Piemonte e realizzata in collaborazione con l’Ufficio Europe Direct Cuneo Piemonte area sud ovest e Les Arts en Balade, con il patrocinio del Comune di Cuneo, nell’ambito di un progetto di scambio culturale tra Cuneo e Clermont-Ferrand.
La mostra arricchisce il dialogo artistico tra queste due città, unendo artisti e comunità in un’esperienza condivisa. La mostra presenta un’installazione unica composta da 10 coppie di sculture animale/umano realizzate in porcellana e gres bianchi e neri, disposte su una sezione di tronco d’albero illuminata e sormontata da una sospensione di rami, con quattro fonti luminose.
Le sculture di animali in porcellana bianca e bambini in porcellana nera, posizionate su un tavolo di legno, creano una processione visiva che evoca un viaggio o una migrazione. La luce radente proietta ombre sulla parete, amplificando l’effetto atmosferico e dando vita a una savana astratta composta da rami sospesi. In primo piano, una grande scultura di un primate osserva una bambina che la guarda, evocando un gioco di specchi tra l’umanità e il regno animale.
Questa giustapposizione tra materiali diversi e la proiezione delle ombre contribuiscono a un contrasto visivo intrigante, che invita alla riflessione. I bambini rappresentano forse la nostra vulnerabilità di fronte alla natura, mentre gli animali incarnano la forza e la potenza della natura. La mostra esplora temi come il movimento degli esseri viventi, la frontiera tra umano e animale e il nostro posto nel mondo naturale. “La Carovana degli Animali” interroga la relazione tra l’uomo e la natura, suggerendo un fragile equilibrio e una coesistenza possibile.
PER INFORMAZIONI: info@grandarte.it