PIEMONTE ARTE: CUNEO E IL GRAN TEATRO DELLE CITTA’, DE-COLL’, SAMARTINO, ANDREOTTI, ALESSANDRI, CESTARI, I BABACIU DI PEROTTI…

Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

CUNEO. DAL 30 NOVEMBRE “CANALETTO, VAN WITTEL, BELLOTTO. IL GRAN TEATRO DELLE CITTA'”

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Fondazione CRC e Intesa Sanpaolo presentano la grande mostra Canaletto, Van Wittel, Bellotto. Il Gran Teatro delle città. Capolavori dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica, che apre al pubblico da sabato 30 novembre 2024 a domenica 30 marzo 2025 negli spazi del Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo. Il progetto espositivo è realizzato in collaborazione con le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma e con il supporto organizzativo di MondoMostre.

La mostra consolida per il terzo anno la collaborazione tra Fondazione CRC − da sempre attiva nel sostegno e nella promozione di attività culturali finalizzate ad accrescere il ruolo e la riconoscibilità del territorio cuneese come centro di produzione artistica − e Intesa Sanpaolo − che con il Progetto Cultura esprime il proprio impegno per la promozione dell’arte e della cultura nel nostro Paese – dando seguito a quanto realizzato congiuntamente con le esposizioni I colori della fede a Venezia: Tiziano, Tintoretto, Veronese nel 2022 e Lorenzo Lotto e Pellegrino Tibaldi. Capolavori dalla Santa Casa di Loreto nel 2023, complessivamente visitate da oltre 54 mila persone.

Curata da Paola Nicita e Yuri Primarosa, delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, la mostra offre uno spaccato inedito sulla rappresentazione degli scenari urbani di Roma e Venezia nel Settecento attraverso le opere di tre maestri indiscussi della veduta: Giovanni Antonio Canaletto, Gaspar Van Wittel e Bernardo Bellotto, ai quali si affiancano i lavori del pittore piacentino Giovanni Paolo Pannini.

UN QUADRO DEL CHIERESE DE-COLL’ AL PREMIO INTERNAZIONALE “OMAGGIO A MASSIMO RAO”

“Il tavolo del tamarindo” dell’artista chierese Pier Tancredi De-Coll’ rientra nei 30 quadri prescelti per il Premio Internazionale Omaggio a Massimo Rao-“L’ importanza delle radici”. In esposizione fino al 31 ottobre a Telese (BN) sarà inserito nel prestigioso catalogo.

“RISCOPRIRE SAMARTINO: SGUARDI RAVVICINATI DAL PASSATO AL PRESENTE

Un progetto espositivo curato da Keart – Keep an eye on art per il ventennale di Paratissima.

In occasione della settimana dell’arte torinese, all’interno della nuova cornice scelta da Paratissima per celebrare il proprio ventennale, gli spazi Uffici/SNOS, in corso Mortara 24, è stato allestito nella Sala 223, piano 2, il progetto espositivo “Riscoprire Samartino: sguardi ravvicinati dal passato al presente”, curato da KEART – keep an eye on art, incentrato sulla analisi dell’archivio del pittore Edoardo Perrone di San Martino, in arte Samartino.

La collezione dell’artista, riunita recentemente a Torino dopo una lunga permanenza in Svizzera, ed ora oggetto di un approfondito studio e catalogazione, offre al pubblico e ai collezionisti l’opportunità di avvicinarsi all’opera di un pittore del Novecento con uno sguardo nuovo, che mette in assoluta evidenza una incredibile contemporaneità.

L’iniziativa mira a valorizzare l’ampia produzione artistica di Samartino attraverso un percorso espositivo che permette di osservare le sue pagine pittoriche, dai dipinti ad olio ai rapidi e immediati disegni, secondo prospettive inedite e ravvicinate. Grazie a uno studio dei particolari in “macrofotografia”, la mostra si concentra infatti sui dettagli compositivi, tecnica e uso del colore, “mettendo a fuoco” la precisione, lo stile grafico, le singolari sperimentazioni più o meno nascoste all’interno di alcune opere selezionate per questo appuntamento con la cultura visiva internazionale.Il pubblico verrà invitato a mettersi nei panni del team di KEART e “prestare attenzione” a ciò che si trova davanti, cercando, di volta in volta, una connessione con i dipinti attraverso le fotografie realizzate per questo evento da Paolo Gili.

Cercando la corrispondenza tra ogni particolare e le tele esposte, il visitatore-spettatore metterà in atto il processo di riscoperta di un linguaggio pittorico audace, intenso e moderno, eccezionalmente attuale. Ogni scatto – sia quelli stampati ed esposti sia la sequenza che è possibile approfondire con il collegamento con il vostro device – appare come un’opera a sé, perfettamente in equilibrio nel taglio prospettico, negli elementi tratteggiati con spatole di colore, velature incredibilmente diluite oppure graffi che scavano il pigmento.La selezione di materiali e dettagli che caratterizzano l’ampia, e diversificata, produzione di Samartino è presentata con un allestimento che il team di KEART ha attentamente curato con il supporto di “Moon Design – Interior & Concept Store, partner tecnico del progetto. Il percorso espositivo è stato ideato per accogliere il pubblico in un ambiente che invita a soffermarsi sui dettagli – proprio come suggerisce la mano e la controllata gestualità di Samartino. Il progetto verrà illustrato in occasione del talk dal titolo “Arte e Manutenzione: una narrazione preziosa e necessaria” che vedrà il restauratore Paolo Gili in dialogo con il critico d’arte e giornalista Angelo Mistrangelo, modera Benedetta Bodo di Albaretto, responsabile comunicazione per KEART. Al centro dell’incontro il progetto su misura per l’archivio Samartino, oltre alle esperienze e approfondimenti relativi ad altri progetti curati da KEART, mediante i quali verrà posta l’attenzione sull’importanza di coinvolgere il pubblico per conoscere e sostenere il patrimonio collettivo. Incontro a Paratissima, Casa Live, sabato 2 novembre dalle 12 alle 13 (https://www.paratissima.it/paratissima-live-2-novembre/).

Biografia

Edoardo Perrone di San Martino, in arte Samartino, è nato a Perosa Canavese il 16 ottobre 1901. Fu un artista ribelle alle tradizioni familiari nobiliari, votato alla pittura fino alla fine dei suoi giorni. Formatosi tra Torino, Firenze e Parigi con studio a Montmatre (dove ha frequentato l’Accademia della Grande Chaumiere e l’Accademia Ranson), visse un’esistenza dichiaratamente anticonformista, esponendo in significative e importanti gallerie a Parigi, New York e in Svizzera, dove trascorse gli ultimi anni sino alla morte avvenuta a Basilea il 17 luglio 1992. Il suo discorso artistico, caratterizzato da una pennellata ricca di colore e da un approccio realistico, continua a stupire per le sue atmosfere, la modernità e l’incisiva, convincente e interiore forza espessiva dei contenuti, tra materia pittorica e creatività.

Mostra

Paratissima Venti, Sala 223 – piano 2 – Uffici SNOS – in corso Mortara 24, 10149 Torino.Periodo: dal 31/10 al 3/11 2024 – orario sito www.paratissima.itInformazioni e contatti: www.samartino.it – www.keart.it – contact@samartino.itInstagram: @samartino.art – keart_keep.an.eye.on.artIn collaborazione con Moon Design Interior & Concept Store, via S. Martino 21, Moncalieri – @moondesign.it

“IL TEATRO DELLA VITA” DI LUCA ANDREOTTI AL BROLETTO DI NOVARA

Le mondine, dipinto di AndreottiI

Lo scorso sabato 19 ottobre è stata inaugurata a Novara, alla presenza di un folto pubblico, presso la Sala dell’Accademia del complesso del Broletto di Novara, l’interessante mostra “Il Teatro della Vita” di Luca Andreotti, a cura di Lorella Giudici, che ne ha anche curato il ricco catalogo (oltre a presentare la mostra attuale, ricostruisce con un esaustivo testo e numerose foto l’intera produzione dell’artista, attraverso una serie di capitoli: “Casette, tricicli e macchinine: “Quando il gioco è un sogno… irraggiungibile”, “Nature morte: una sfilata di oggetti… fuori posto”, “Macellazioni… futuriste”, “Un gineceo… in isolamento”, “Mondine, balilla e garzoni. Il mondo di ieri… a quadretti” e infine una nota biografica e l’elenco delle mostre realizzate).

La rassegna è aperta dal 19 al 27 ottobre, con i seguenti orari: martedì-domenica 10,00-19,00 (lunedì chiuso).

Sono esposti lavori, spesso di grandi dimensioni, che ricordano significativamente alcune serie di produzioni del pittore (tricicli, macchinine, nudi ecc.).

Chiude la mostra una grande quadro dedicato alle “Mondine” (nella foto), realizzato a tasselli (quadratini), una sua recente tecnica che ci ricorda i principi del Divisionismo, così come avviene, con particolari pennellate a sovrapposizione cromatica, per il nudo femminile “Dopo il risveglio” (2024), che vediamo in foto.

Dopo il risveglio, dipinto di Andreotti

Come scrive Lorella Giudici “Andreotti ama procedere per cicli, affronta qualunque tema con una sequenza di possibili varianti che, una dopo l’altra, tra il serio e il faceto, ne sviscerano i significati”.Come ho già avuto occasione di scrivere le opere del pittore mostrano una rara perizia esecutiva, spesso con eccezionale cura dei dettagli, e l’uso di una avvincente tavolozza che gioca su cromie particolarmente intense. A questo proposito, mentre in diversi lavori recenti si individua la ricerca di un linguaggio che richiama il Divisionismo, nelle produzioni precedenti era rilevabile l’attenzione all’Iperrealismo e alla Pop Art, anche se comunque, sempre, la sua pittura è assolutamente “personale”, espressione di una sensibilità e di un immaginario non riscontrabili in altri artisti. Le sue opere possono certamente essere definite attuali, ma assumono anche significati simbolici. Mostrano e dimostrano a volte scelte tematiche allusive, che, nel caso dei tricicli e delle macchinine, vogliono anche rappresentare un’età, quella dell’infanzia, con tutti i suoi cari ricordi.

A proposito delle macchinine, presenti anche in questa mostra, si ricorda che queste sono la semplificazione meccanica di un oggetto più complesso (l’automobile), come ha scritto anche Beatrice Pasquali in una sua nota critica. Una semplificazione che però mantiene in scala le proporzioni, i colori, la funzione essenziale di spostamento; si può vedere quindi come un oggetto complesso, di cui non necessariamente se ne conosca il funzionamento, ma che risponde alla volontà di colui che guida, un mezzo meccanico potente e rappresentativo di un progresso che appare inesaurito.

Ho anche già avuto occasione di ricordare che Andreotti non è solo un pittore; è in realtà “un artista”, nel significato più completo del termine. E’ infatti anche un musicista, un compositore ed esecutore. Questa sua poliedricità influenza peraltro anche i lavori pittorici, come è già stato osservato anche in precedenti presentazioni critiche.Luca Andreotti è nato a Novara nel 1962 e ha frequentato il Liceo Artistico di Novara. Si è poi iscritto all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, seguendo il corso di pittura di Beppe Devalle e dal terzo anno di Luciano Fabro, maestro con cui ha conseguito il diploma. Espone dagli anni Ottanta del secolo scorso, allestendo e partecipando a numerose personali e collettive.

Negli anni Novanta si è trasferito per qualche tempo a Lille in Francia, dove ha continuato a dipingere. Vive e lavora in provincia di Novara.

Enzo De Paoli

 

GIAVENO. MOSTRA TEMPORANEA: ‘LE CAMERE DELL’HOTEL SURFANTA’

26 ottobre- 26 gennaio 2025

a cura di Concetta Leto

Dopo quasi dieci anni dalla loro prima esposizione, tornano a Giaveno, presso il Museo Alessandri Le Camere dell’Hotel Surfanta del pittore Lorenzo Alessandri (1927-2000).

La mostra, curata dalla direttrice Concetta Leto, si inserisce tra le iniziative programmate per celebrare i sessant’anni del movimento Surfanta, gruppo fondato dal pittore torinese inisieme a Molinari, Colombotto Rosso, Abacuc, Macciotta, Camerini e Pontecorvo.

L’idea nasce dalla necessità di valorizzare l’ultimo ciclo pittorico che Alessandri definì ‘testamento spirituale’ composto da trentatré dipinti in cui l’artista esprime la sua visione, spesso ironica, del mondo e dell’umanità.Le Camere dell’Hotel Surfanta – come scrisse prima della scomparsa lo stesso autore – ‘sono squallide, tristi, lugubri, sporche, malamente illuminate da fioche lampadine, candele sul pavimento, lanterne a petrolio. Mobilia malandata, pagliericci sfondati, materassi a terra, tavolini traballanti, lavandini che perdono. In tutte è ben visibile una porta aperta accuratamente numerata che dà su un corridoio buio. Le mie camere sono completamente prive di finestre. In esse si recita a soggetto e le recite sono assurde…’.

In occasione di una loro prima esposizione, avvenuta nel 2013 proprio a Giaveno, il noto critico Vittorio Sgarbi le definì ‘sfrenate’. Come pochi artisti dopo Bosch, Alessandri sa raccontare le sue ossessioni in descrizioni mostruose e straordinarie.

Inventando situazioni e episodi impensabili, comici e tragici, il pittore libera e descrive i suoi incubi e i suoi turbamenti, spesso in forma di tormenti, candidandosi a primo surrealista italiano.Il percorso espositivo è corredato dai disegni preparatori delle opere che per la prima volta sono esposti al pubblico.

L’inaugurazione si svolgerà sabato 26 ottobre alle ore 17.00. L’esposizione si concluderà domenica 26 gennaio 2025.Catalogo in mostra – Ingresso libero

Orari di apertura: Via XX Settembre, 29 – Giaveno (TO). Ogni domenica: 10.00-12.30/ 14.30-19.00

www.museoalessandri.it

ARTE CITTA’ AMICA: MOSTRA DI GIORGIO CESTARI

TORINO, TESORIERA. MOSTRA DI ACQUERELLO ISPIRATA AL CANTICO DELLE CREATURE

Brevissimo fine settimana per la mostra di acquerello ispirata al Cantico delle creature di San Francesco, di cui ricorre l’8° centenario. Espongono le acquerelliste torinesi di Etranoi.

Ex scuderie Tesoriera, c.Francia 192, Metro Montegrappa.

Sabato 26 e domenica 27 ottobre.ore 9,30-12,30 e 15-18

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TORINO, GALLERIA DEL PONTE. MOSTRA “ASSONANZE DIVERGENZE”

TORINO. L’ARTE È NEI BAR

Gli eventi in programma al Pastis di Torino, per la settimana dell’arte

Anche quest’anno il Pastis organizza diversi eventi durante le giornate di Contemporary Art Torino e Piemonte.

Si parte da giovedì 31 ottobre con Spaghettissima, dalle 18.30 alle 20.30Il Pastis dedica al piatto italiano per eccellenza – gli spaghetti al pomodoro – le giornate di Artissima: Sarà compito degli spaghetti rifocillare gli artisti e i visitatori che saranno a Torino per seguire i tantissimi eventi in programma durante il mese di novembre. Poco più tardi, alle 22.30, inaugura la mostra Pangea di Matteo Baracco, nei locali di Conserveria Pastis, la mostra sarà visitabile fino al 3 novembre 2024.

Durante l’inaugurazione, l’artista Matteo Baracco darà vita a una performance in cui musica e pittura si fondono.

Venerdì 1° novembre (dalle 22.30) si rinnova l’appuntamento con il Sicilian Party organizzato dalla prestigiosa Galleria Laveronica, di base a Modica in Sicilia.

Domenica 3 novembre si riparte al mattino, ore 10, con la presentazione della fanzine ideata e scritta da Antonio Grulli, critico d’arte e curatore di Luci d’Artista. La pubblicazione “Torniamo ai bar vi prego”, disegnata dal grafico Filippo Nostri, è un elogio ai bar come spazi di incontro e d’arte, spazi d’avanguardia senza cui non esisterebbe l’arte contemporanea così come la conosciamo! La fanzine è a cura di Antonio Grulli, con il supporto di Pastis, edita da Sugonews.

La mattinata prosegue, alle ore 10.30 con Petit-déjeuner Rose Pastel, la Colazione con la Scuola di Santa Rosa, fondata da Luigi Presicce e Francesco Lauretta a Firenze, un’occasione per festeggiare i 7 anni di attività. La Scuola di Santa Rosa rappresenta un luogo di libera espressione, dove il disegno diventa il mezzo principale per esplorare la creatività e l’immaginazione. È uno spazio che promuove l’empatia e la connessione tra le persone attraverso l’arte. Ogni martedì, da sette anni, la Scuola è testimone di questo “miracolo” di libertà creativa!

SPAZIOBIANCO. I BABACIU DI PIETRO PEROTTI

A partire dalla metà degli anni Settanta sono apparsi nelle manifestazioni di piazza, oltre ai tradizionali cartelli e striscioni, anche pupazzi e maschere raffiguranti caricature di padroni e uomini di potere. Gli autori principali di questi“babaciu” sono stati – spesso in collaborazione tra di loro – Piero Gilardi e Pietro Perotti. I loro interventi, fondati sull’ironia e sulla satira, sono diventati una speciedi “teatro di strada” che ha caratterizzato per decenni i cortei del primo Maggio edi tante altre manifestazioni. Molti di quei “babaciu” sono stati sequestrati dalla Digos, altri sono andati perduti.

Ora Spaziobianco espone i lavori che Pietro Perotti è riuscito a salvare e a restaurare.

Fanno parte della mostra anche i testi,le fotografie e i video che documentano mezzo secolo di storia di questo originalissimo “teatro di strada”.

Inaugurazione venerdì 25 ottobre 2024 a partire dalle ore 18. La mostra rimarrà aperta fino al 15 novembre, dal lunedì al giovedì, dalle 17 alle 19 osu appuntamento.

Spaziobianco, via Saluzzo 23 bis (interno cortile) Torino – tel. 3336863429

mail: spaziobiancogallery@gmail. com

 

 

 

Apre ad Aosta la mostra “Letizia Battaglia. Senza fine”

L’Assessorato Beni e attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che giovedì 24 ottobre 2024, alle ore 18, verrà inaugurata, ad Aosta, nell’Area Megalitica, la mostra fotografica Letizia Battaglia. Senza fine, omaggio alla fotografa siciliana, paladina dei diritti civili.

Organizzata da Electa in collaborazione con l’Archivio Letizia Battaglia e la Fondazione Falcone per le Arti, la mostra è curata da Paolo Falcone

Una selezione di 70 fotografie riassume cinquant’anni del lavoro fotografico (1971-2020) di Letizia Battaglia (Palermo, 1935 – 2022) con immagini iconiche e meno conosciute. Se non manca una scelta di immagini della spietata guerra di mafia degli anni Settanta e Ottanta in Sicilia, questa mostra si apre si apre a un universo di fotografie realizzate fuori dalla sua terra, tappe di viaggi fondamentali per comprendere in modo più profondo l’insieme della sua opera e del suo pensiero. Fotografia, cronaca e vita privata confluiscono in unico percorso, che mette in luce la straordinaria sensibilità e umanità della fotografa palermitana. 

L’esposizione trova opportuna cornice negli ampi spazi dell’Area megalitica di Aosta, prezioso scrigno di testimonianze archeologiche che, dalla tarda epoca neolitica a oggi, restituiscono alla città un patrimonio di oltre 6000 anni di storia. Dalla Preistoria al Medioevo, passando attraverso le Età del Rame, del Bronzo, del Ferro fino a tutta l’epoca romana, l’età tardoantica e altomedievale, questo sito offre ai visitatori uno straordinario viaggio nel tempo in una cornice affascinante che lega passato e futuro.

L’Assessore Jean-Pierre Guichardaz sottolinea che: “il linguaggio di Letizia Battaglia ci colpisce e ci emoziona. La sua eredità è un messaggio di speranza per le giovani generazioni e ci auguriamo che gli studenti delle scuole valdostane vengano a visitare questa esposizione dal forte valore sociale. Si tratta di una proposta culturale significativa, che pone all’attenzione del pubblico il dialogo fecondo che si può instaurare tra l’Antichità e le espressioni artistiche del nostro tempo. Ci auguriamo che questa rassegna fotografica possa rappresentare anche un’occasione di rilancio per l’Area Megalitica di Aosta che la Soprintendenza per i Beni e le Attività culturali della Valle d’Aosta si sta impegnando a valorizzare e far conoscere e apprezzare ad un pubblico sempre più numeroso e internazionale”.

La mostra è accompagnata da un volume edito da Electa che nasce come prosecuzione e, soprattutto, ampliamento della mostra. I curatori del libro, Paolo Falcone e Sabrina Pisu, hanno coinvolto sette donne, scrittrici e autrici che hanno conosciuto o meno, amato, incontrato in un luogo vero o immaginario, al di là del vissuto propriamente detto ma comunque dentro un ideale comune, Letizia Battaglia. Il catalogo è in vendita al presso di € 32,00.

Il biglietto della mostra è incluso nel prezzo per l’ingresso all’Area Megalitica.

Mostra inserita nel circuito Abbonamento Musei.

Orari di apertura: martedì-domenica, dalle 10 alle 18. Chiuso il lunedì.

La mostra resterà aperta fino al 23 marzo 2025.