PIEMONTE ARTE: DE CHIRICO, UNIA, CASA CASORATI, BLAKE, TOTINO ART NIGHT, LUCI D’ARTISTA…
Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo
MUSEO ACCORSI OMETTO. GIORGIO DE CHIRICO: 1924
8 novembre – 2 marzo 2025
Dopo la mostra PARIGI ERA VIVA. DE CHIRICO, SAVINIO E LES ITALIENS DE PARIS (1928-1933), Giorgio de Chirico torna a essere protagonista di una esposizione presso il Museo Accorsi-Ometto di Torino. L’occasione nasce dal centenario del Surrealismo (1924-2024), segnato, nell’ottobre del 1924, dalla pubblicazione del Manifeste du surréalisme del critico francese André Breton.
Prendendo in esame uno specifico arco temporale che va dal 1921 al 1928, la mostra, curata da Victoria Noel-Johnson, è la prima a porre l’attenzione sugli eventi intorno al 1924, anno cruciale per la fondazione del movimento francese, del quale il pittore italiano è considerato, dallo stesso Breton, il precursore. L’esposizione intende, quindi, evidenziare l’importanza del ruolo del pittore italiano nella nascita e nello sviluppo del Surrealismo, nonché analizzare il suo complicato rapporto con André Breton, il fondatore del movimento, con il poeta francese Paul Éluard e sua moglie Gala (che poi sposò Salvador Dalì).
Sono oltre 70 le opere esposte tra cui una cinquantina di dipinti e disegni su carta di Giorgio de Chirico, affiancate a una ventina di ritratti degli artisti, poeti e scrittori surrealisti, fotografati da Man Ray e Lee Miller, tutte provenienti da collezioni private o da importanti musei ed istituzioni, come la GNAM (Galleria Nazionale d’Arte Moderna) di Roma, il MART (Museo d’Arte Moderna di Rovereto e Trento) di Trento, l’Unicredit Art Collection di Milano, la Casa Museo Boschi Di Stefano di Milano, la Casa Museo Rodolfo Siviero di Firenze, il Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese di Roma, l’Istituto Matteucci di Viareggio, la Bibliotheca Hertziana – Istituto Max Planck di Roma, il Musée d’art et d’histoire Paul Éluard (Saint-Denis) e il Lee Miller Archives dell’East Sussex, UK. Grazie al prestigioso prestito della Bibliothèque littéraire Jacques Doucet di Parigi, verrà inoltre esposto per la prima volta il carteggio de Chirico – Breton (1921-1925), inclusa la lettera del 1924, finora poco conosciuta, in cui l’artista propose di realizzare per Breton la prima replica di un’opera del periodo metafisico, quella de Le muse inquietanti del 1918.
A PALAZZO MADAMA LE SUGGESTIVE SCULTURE DI SERGIO UNIA
Nell’affascinante cornice del Giardino del Castello degli Acaja,all’interno di Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino, in piazza Castello, è stata allestita un’esposizione di 13 sculture in bronzo dell’artista monregalese Sergio Unia, che esprimono un meditato percorso espressivo.Il progetto “Sergio Unia. In Ascolto” sviluppa i grandi temilegati al rapporto con la natura, le forme dell’antico, l’infanzia e i giochi dell’adolescenza, in una sorta di poetico racconto figurale tra classicità e aspetti del contemporaneo.Il discorso si dipana attraverso la vegetazione, i
frammenti di pilastri e vasi lapidei, le rovine e le testimonianze di un passato che rivive nel rapporto con un robusto torso virile o con la delicata resa di “Maia con l’aquilone”, sino ad entrare in diretta visione con le deliziose “Adolescente con flauto (Rossana)” e “Danzatrice (Elena)”.Promossa da Fondazione CRC, in collaborazione con Fondazione Torino Musei, la rassegna, organizzata durante le giornate torinesi dell’arte contemporanea, rappresenta un ulteriore documento della molteplicità dei linguaggi della cultura visiva, della possibilità di proporre al pubblico, ai turisti, che visitano la città e le suggestive località piemontesi, e ai collezionisti, i vari momenti figurali o concettuali di una singolare e vitale stagione artistica.E tutto questo si è notato durante l’inaugurazione della rassegna con la presenza di giornalisti, personalità, esperti, fotografi e curatori di mostre che hanno contribuito a delineare il cammino di uno scultore che fa della tradizione un baluardo tramite cui leggere la quotidianità e, in sintesi, fissare nello spazio atmosferico la gestualità di una ballerina, il profilo di una “Bimba sui pattini” e il reperto “La musa”.In particolare, la “”cifra” stilistica dell’”hortus conclusus” cui l’artista è approdato – ha scritto Marcella Cossu per la personale “Sergio Unia. Il giardino delle donne di bronzo”, presso la Raccolta Manzù, Ardea – vie più circondandosi di una falange di:danzatrici, pattinatrici, musiciste, donne assorte, in piedi, sedute o accovacciate, lo sguardo abbassato a difendere una trepidamente ascosa vita interiore, in contrasto con la nudità, casta ma dichiarata, dei corpi”.Formatosi ai corsi liberi del nudo di Filippo Scroppo all’Accademia Albertina di Belle Arti, Unia ha affidato alla materia, alla misurata evidenza delle forme, al dialogo con l’ambiente circostante, il senso di una scrittura per immagini che appartiene a una tradizione rivisitata e trascritta mediante un plastico modellato.
Angelo Mistrangelo
Orario visita: lunedì e da mercoledì a domenica 10-18, sino al 9 dicembre.
Ingresso, incluso nel biglietto del museo, 10 euro, 8 euro ridotto, gratuito Abbonamento Musei e Torino+Piemonte card.
Gratuito per i residenti in provincia di Cuneo con documento di identità.
Info:palazzomadama@fondazionetorinomusei.it, comunicazione@fondazionecrc.it (Francesco Bertello), pietro@impressostudio.it (Pietro Ramunno).
PAVAROLO. COLAZIONE A CASA CASORATI
Conversazione aperta con Luisa Rabbia, Gianluigi Ricuperati e Maurizio Cilli
Il Comune di Pavarolo e l’Archivio Casorati presentano VENERDì 1 NOVEMBRE alle ore 11 la Colazione a Casa Casorati e la Conversazione aperta con l’artista Luisa Rabbia in dialogo con lo scrittore e curatore Gianluigi Ricuperati e l’architetto e artista Maurizio Cilli.
L’evento sarà un’occasione per approfondire la mostra THE BEGINNING in presenza dei relatori ospiti che esploreranno la relazione tra le opere di Luisa Rabbia e quelle di Huma Bhabha, Ross Bleckner, Gianni Caravaggio, Mario Diacono, Jason Dodge, Scott Grodesky, Jannis Kounellis, Piero Manzoni, Claudio Parmiggiani e Beatrice Pediconi.
Sarà presentato il catalogo della mostra edito da Prinp Editore.
L’evento è a ingresso libero.
REGGIA DI VENARIA. BLAKE E LA SUA EPOCA
TAG – TORINO ART NIGHT #28. NOTTE DELLE ARTI CONTEMPORANEE
Sabato 2 Novembre 2024 ore 18 – 23
L’Associazione TAG – Torino Art Galleries in concomitanza della settimana dell’arte torinese e in concomitanza di Artissima, è lieta di annunciare la 28esima edizione della “TAG – TORINO ART NIGHT”, durante la Notte delle Arti Contemporanee, che si terrà sabato 2 novembre 2024 dalle ore 18 alle 23, un percorso delle mostre proposte dalle gallerie torinesi associate a TAG, realizzato grazie al sostegno della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, unico ente sostenitore sin dalla prima edizione. Fondata nel 2000, l’Associazione TAG – Torino Art Galleries – riunisce attualmente 18 gallerie d’arte torinesi.
L’Associazione ha per scopo la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea, come elemento di crescita culturale del territorio e della comunità locale, favorendo lo sviluppo di una sensibilità artistica attraverso l’incontro delle arti plastiche e figurative con il pubblico, gli appassionati e le nuove generazioni. Si pone come soggetto di riferimento per gli Enti Locali, collaborando alle loro iniziative e al tempo stesso ideando e realizzando diversi progetti e attività specifiche ed autonome, tra i quali si ricordano: “ManifesTO” (in collaborazione con il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea e l’Assessorato alla Cultura della Città di Torino), “Outlook”, e le differenti edizioni di “TAG Ouverture” e delle “Notti delle gallerie TAG”, realizzate grazie al sostegno della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT (e della Camera di Commercio di Torino).
Le mostre nelle gallerie associate TAG
La neo-associata a TAG, la galleria Mazzoleni, presenta la più vasta mostra in galleria di Melissa McGill mai realizzata. Eridanus: The River Constellation (Eridano: la costellazione del fiume) che raccoglie opere realizzate dal 1998 al 2024. Il progetto espositivo mette in luce il legame tra l’acqua, gli esseri viventi e il cosmo, che attraversa tutta l’opera artistica di McGill. Mostra personale del designer artista Martino Gamper da Franco Noero: Martino Gamper studia scultura sotto la guida di Michelangelo Pistoletto all’Accademia di Belle Arti di Vienna e successivamente conclude un Master in Design del prodotto con Ron Arad presso il Royal College of Art di Londra. Lavorando sia in nel campo del design che in quello artistico, Gamper si dedica ad un ampio spettro di progetti tra cui design di mostre, interior design, commissioni e alla progettazione di prodotti in serie per l’avanguardia del settore internazionale del mobile.Artista cinese di fama mondiale, Liu Bolin (Shandong 1973) ha la sua personale con lavori recenti da Photo & Contemporary; Bolin è famoso per le sue performances di camouflage durante le quali si autoritrae in ambientazioni urbane ed architettoniche e grazie ad un accurato e totale body-painting, si mimetizza con lo spazio circostante. Bolin realizzò la sua prima serie fotografica nel 2005, mentre il suo studio veniva distrutto dal governo durante la demolizione del villaggio Suojia. Mosso dall’ingiustizia, si rese conto della fragilità umana di fronte al potere politico, posando davanti al suo studio distrutto nell’opera intitolata “Suojia Village”. Da allora iniziò a lavorare alla sua famosa serie «Hiding in the City», realizzata oltre che in Cina, in diverse metropoli occidentali. Giorgio Persano ospita due personali: quella di Herbert Brandl, decano dell’arte austriaca nato a Graz nel 1959 e giunto a rappresentare il suo paese nella 52. Biennale di Venezia del 2007, e il portoghese Julião Sarmento artista che nel corso di una carriera importante ha utilizzato una grande varietà di media: pittura, disegno, scultura, installazioni, fotografia, film, video, performance. La galleria CRAG – Chiono Reisovà art gallery propone due mostre in due spazi diversi: la prima personale in Italia dell’artista spagnola Bea Sarrias (Barcellona, 1979) in via Parma 66D. L’artista, interessata alla figurazione legata alla architettura moderna e contemporanea, esplora in questa mostra un filone dedicato alla figura dell’architetto Gio Ponti, i cui spazi architettonici e la poetica rivivono nei dipinti attraverso lo sguardo e l’interpretazione dell’artista. La seconda mostra è una collettiva presso la CRAG Home Gallery, via maria vittoria 45 e s’intitola DOMA.A PICK GALLERY inaugura le mostre Good Idea di Manfred Peckl (con una performance inaugurale il 31 ottobre), Corpo a corpo di Silvia Gatti e Claudia Vetrano e Dance me to the end of love di Casper Faassen (in collaborazione con Mc2Gallery), mentre Riccardo Costantini Contemporary propone la personale di Simone Stuto, dal titolo Rebis, a cura di Barbara Ruperti, con le nuove opere di pittura e alcune ceramiche del giovane artista siciliano che ci guida in un viaggio simbolico nella dualità insita nella natura umana, che si traduce in un dialogo continuo e incessante tra luce e ombra, tra maschile e femminile, tra divino e umano e tra inizio e fine. Febo e Dafne propone la personale di Mice Jankulovski a cura di Melanie Zefferino. Nato nel 1954, vive e lavora a Skopje, è un eccezionale artista multimediale che ha esplorato diverse discipline fin dalla sua prima giovinezza – dal disegno alla pittura utilizzando diversi materiali e tecniche, tra cui la pittura satirica su vetro, dal palindromo al disegno e all’animazione dei cartoni animati. Il suo lavoro creativo che abbraccia diversi media riflette la sua visione del mondo come una realtà in continua evoluzione in cui una moltitudine di cose che si muovono attraverso il tempo e lo spazio si sovrappongono su un piano che si estende infinitamente lontano. Giuliana Cunéaz, con la la mostra Qui ma non ora da Gagliardi e Domke presenta le ultime fasi della sua ricerca iniziata anni fa con il video, passata attraverso l’esperienza del 3D e approdata ora all’AI. La belle au bois dormant è un’installazione interattiva realizzata con l’uso dell’Intelligenza Artificiale. Il lavoro consente allo spettatore di avere un’esperienza emozionale. Non c’è più una singola opera da contemplare, bensì un’azione che colloca al centro la personalità del singolo fruitore. Luce Gallery inaugura la personale della pittrice inglese Connie Harrison, Bloomscapes. Harrison lavora sovrapponendo paesaggi con composizioni diverse, costruendo un senso generale di un paesaggio astratto. Forme organiche, naturali ed elementi, galleggiano tra primo piano e sfondo, dentro e fuori dalla familiarità.Weber&Weber presenta i dipinti caleidoscopici del giovane artista dublinese Colm Mac Athlaoich. I ricordi catturati attraversano il processo di uno stato onirico, fluttuando tra rappresentazione e astrazione. Colm Mac Athlaoich (1980, Dublino, Irlanda) lavora e viaggia tra l’Irlanda e il Belgio. Ha studiato e lavorato con maestri incisori di The Graphic e The Black Church Print Studios. È stato co-fondatore e co-direttore della Monster Truck Gallery and Studios, Dublino. La sua precedente carriera come incisore, illustratore e musicista ha formato la sua pratica pittorica. Recontemporary cura una mostra in collaborazione con Galleria Monica De Cardenas. Attraverso una selezione antologica delle opere video dell’artista visiva olandese Juul Kraijer, la mostra Ephemera invita gli spettatori a contemplare i confini tra la realtà e l’etereo, creando un dialogo continuo tra dimensione fisica e metafisica. Attingendo dal simbolismo mitologico, Kraijer crea una sorta di mondo alternativo in cui l’essere umano e la natura sono profondamente connessi, sfidando i confini dell’esistenza, tra il tangibile e il trascendente. Continua da Tucci Russo Chambres D’Art la ricca mostra personale di Gilberto Zorio, mentre nella sede di Torre Pellice si inaugurano due personali: quella del grande maestro della Land Art Richard Long, Muddy River Muddy Boots, e di Christiane Löhr, dal titolo Campi aperti, elastici.La Galleria Umberto Benappi porta avanti la personale di Vik Muniz, Pictures of Junk, a cura di Chiara Massimello. La mostra è dedicata all’artista brasiliano nato nel 1961 a San Paolo. Si approccia inizialmente all’arte come scultore ma, affascinato dalle riproduzioni fotografiche delle sue sculture, decide di focalizzare la sua attenzione sulla fotografia. Durante gli anni ’90, diventa famoso per il suo approccio sperimentale al processo fotografico, parodiando immagini iconiche e celebri della cultura pop e della storia dell’arte. Alla Galleria In Arco continua la personale dell’artista brasiliano Chico da Silva. I suoi dipinti esuberanti e sofisticati frantumano le categorie oppressive in cui un tempo erano relegati. Rappresentazioni grafiche, spesso mitologiche o incantate, di creature e flora brasiliana sono rese surreali attraverso i suoi colori vivaci, le linee intricate, i modelli vivaci e le caratteristiche esagerate come artigli, lingue e becchi allungati. Metroquadro propone la personale di Monique Rollins, Welcome to Electric Ladyland, con cura e catalogo di Roberto Mastroianni. L’astrazione post-espressionista della Rollins ha la capacità di istituire uno spazio estetico, che si presenta come un portale verso un’altra dimensione, in cui pensiero, immaginazione e spirito si incontrano, dando vita a una molteplicità di narrazioni aniconiche capaci di interpellare l’osservatore e con esso instaurare un dialogo sulle questioni esistenziali dell’umano. Roccatre organizza Amici artisti: Marco Gastini e Luigi Mainolfi a cura di Francesco Poli. In mostra, una significativa selezione di opere di due grandi artisti del panorama artistico torinese e non solo, ovvero Marco Gastini (Torino, 1938 – 2018) e Luigi Mainolfi (Rotondi, 1948), che furono legati da una profonda amicizia e da una comune visione dell’arte. HABITAT. Lo spazio relazionale dell’essere rappresenta la seconda edizione di Post Scriptum, il format attraverso il quale la Galleria Simóndi apre la sua stagione espositiva. La mostra collettiva, curata dalla galleria in collaborazione con Marguerite Kahrl, esplora le reti visibili e invisibili che circondano e collegano i sistemi viventi della nostra società aprendo un’ampia riflessione su tematiche che spaziano dall’architettura, alla bioedilizia, allo studio di ecosistemi e nuove forme abitative. Oltre a Marguerite Kahrl (Beverly, Massachusetts – 1966), gli artisti invitati a partecipare sono: Alessandro Manfrin (Savigliano, Italia – 1997), Marjetica Potrč (Ljubljana, Slovenia – 1953), Eugenio Tibaldi (Alba, Italia – 1977).
TORINO. SI APRE UFFICIALMENTE LA VENTISETTESIMA EDIZIONE DI LUCI D’ARTISTA.
Da Venerdì 25 ottobre, con la prima accensione, Torino torna a illuminarsi e trasforma ancora una volta il suo cielo con installazioni luminose di grandi artisti pensate per lo spazio pubblico.Anche per questa edizione la Fondazione Torino Musei è stata incaricata dalla Città di Torino, nell’ambito della sua missione istituzionale, a operare per la valorizzazione e realizzazione di quello che è il suo progetto più longevo e rappresentativo del ruolo dell’arte contemporanea per l’identità e la vita culturale della città. Luci d’Artista è, nell’ambito del nuovo Piano strategico, la quinta linea culturale della Fondazione Torino Musei (insieme a GAM, MAO, Palazzo Madama e Artissima) e ha l’obiettivo di trasformare la manifestazione in una vera istituzione di ricerca artistica permanente.In questa nuova edizione saranno consolidate e ulteriormente implementate le linee guida di indirizzo introdotte già con la 26a edizione, visto anche il riscontro del pubblico: insieme al curatore Antonio Grulli saranno quindi rafforzate le iniziative di superamento dei confini invernali della manifestazione grazie a una programmazione attiva tutto l’anno e si continuerà nella ridefinizione delle varie sezioni di Luci d’Artista. Un nuovo corso accompagnato da un rafforzamento della comunicazione, sempre più internazionale, con social rinnovati e un sito internet che raccoglie la storia della manifestazione. Il tutto per valorizzare una collezione unica e straordinaria e raggiungere una visibilità nazionale e internazionale stabile, rendendo la manifestazione ancora più inclusiva ed ecologicamente sostenibile, basti pensare che grazie a circa un milione di sorgenti luminose quasi del tutto a Led, Iren fornirà maggiore luminosità e ridotti consumi, con 13,5 km di linee elettriche a collegare le Luci, che impegneranno una potenza complessiva di soli 121 kW.LE DUE NUOVE INSTALLAZIONI LUMINOSEPer la 27a edizione, Luci d’Artista si arricchisce di due nuove installazioni luminose firmate da grandi artisti selezionati dal Comitato Scientifico di Luci d’Artista, che in quest’ultimo anno si è completamente rinnovato ed è oggi composto da Chiara Bertola e Francesco Manacorda, rispettivamente direttori della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea – e del Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea, e da Antonio Grulli, curatore di Luci d’Artista.La selezione dei due nuovi artisti di Luci d’Artista 27 è il frutto di una serie di incontri tra i membri del Comitato scientifico, durante i quali si è deciso di affiancare una stella dell’arte globale a un grande Maestro indiscusso. I nomi sono quelli di Andreas Angelidakis e di Luigi Ontani con le rispettive luci VR Man e Scia’Mano.
ALBA: INAUGURATA IN FONDAZIONE FERRERO LA MOSTRA “IMPRONTE DI LUCE” DI GIUSEPPE PENONE
Visitabile fino al 16 febbraio 2025
Nella serata di venerdì 25 ottobre è stata inaugurata “Impronte di luce”, la mostra personale di Giuseppe Penone organizzata e ospitata dalla Fondazione Ferrero.
La mostra, curata da Jonas Storsve e visitabile fino al 16 febbraio 2025, propone oltre centro opere dell’artista italiano nativo di Garessio, una serie mai esposta prima in Italia, per un racconto visivo dedicato al tema dell’impronta.
Una vera e propria antologia capace di raccontare l’arte di Penone in tutte le sue forme, trasmettendo l’intimo rapporto tra l’artista e la materia
(ingresso gratuito, mercoledì, giovedì e venerdì 15.00 -19.00, sabato, domenica e festivi 10.00 – 19.00).(Foto: Silvia Muratore)
CUNEO FOTOGRAFIA. MOSTRA “DESTINO DIVISO”
La mostra fotografica Destino diviso: un dialogo fotografico tra forza e vulnerabilità, organizzata dall’Associazione CuneoFotografia nell’ambito della rassegna 8 MARZO È TUTTO L’ANNO – 25 NOVEMBRE 2024, sottolinea la forza e la vulnerabilità della donna per sensibilizzare sul tema della violenza di genere. Attraverso immagini potenti, esplora la resilienza femminile e la fragilità umana, invitando alla riflessione sulle complesse dinamiche relazionali e sulle capacità di resistenza e superamento delle donne.
Dal 31 ottobre al 25 novembre 2024
CUNEO – Palazzo Santa Croce Via Santa Croce, 6 – davanti al Complesso San Francesco
INAUGURAZIONE: giovedì 31 ottobre 2024 dalle 18,00
ORARIO DI VISITA: Venerdi 17,30 – 22,00 – Sabato e Domenica 15,30 – 19,00
Venerdi 1° novembre 15,30 – 19,00
Lunedi 25 novembre 10,00 – 12,30 / 15,30 – 19,00
INGRESSO LIBERO
Per informazioni: info@cuneofotografia.it
MELISSA MCGILL. ERIDANUS: THE RIVER CONSTELLATION
Mazzoleni, Torino 30 ottobre 2024 – 8 febbraio 2025
Eridanus: The River Constellation (Eridano: la costellazione del fiume) è la più vastamostra in galleria di Melissa McGill mai presentata, che raccoglie opere realizzate dal 1998al 2024. Il progetto espositivo mette inluce il legame tral’acqua,gli esseri viventi e il cosmo,che attraversa tutta l’opera artistica di McGill.La mostra invita i visitatori a esplorare prospettive, mappature, narrazioni sull’acqua,costellazioni e legami tra passato, presente e futuro quali elementi della collettività, chepossono divenire esperienze condivise ricche di significato e con un impatto positivodurevole.In una coinvolgente conversazione con l’acqua e i materiali organici e naturali, la mostrariflette i valori dell’artista in tema di ambiente, sostenibilità e futuro sia negli interventi di artepubblica che nei lavori di studio.
A New York la mostra “Disegnare la città. L’Accademia Albertina e Torino tra Eclettismo e Liberty” e “Metaquadreria. Opere degli studenti dell’Albertina”
Disegnare la città, L’Accademia Albertina e Torino tra eclettismo e liberty è il titolo di una fortunata mostra alla Pinacoteca Albertina, inaugurata nell’ ottobre del 2021, prima parte di un progetto pluriennale dedicato alla valorizzazione e conoscenza del nostro patrimonio storico conservato negli Archivi dell’Accademia, voluta dalla Presidente dell’Accademia, Paola Gribaudo e dall’allora Direttore, Edoardo Di Mauro, recentemente scomparso, a cui va, in questo frangente, il ricordo dell’attuale Direttore Salvo Bitonti e di tutta l’Accademia.
Accogliendo l’invito del Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di New York, Fabio Finotti, a cui siamo profondamente grati, di essere presente in terra americana con una mostra che evidenziasse l’eccellenza delle nostre raccolte, abbiamo deciso di soffermarci sul progetto della città nell’epoca di maggiore innovazione architettonica e decorativa di Torino, tra fine Ottocento e primi del Novecento: l’epoca del Liberty e dell’eclettismo decorativo.
Tra Ottocento e Novecento l’Accademia Albertina fu una fucina di formazione e ricerca che contribuì a definire la nuova immagine di Torino nel processo di trasformazione da città capitale a città industriale. Obiettivo del progetto è illuminare questa vicenda, e ciò che fu attorno ad essa, attraverso un percorso fatto di preziosi e affascinanti progetti decorativi, solitamente inaccessibili al pubblico.
L’eclettismo è lo stile principale del tempo indagato dal progetto. Le sue matrici culturali permettono una nuova libertà al progettista, aperto ad ampi repertori, che spaziano nella storia e nei luoghi. A inizio Novecento, in contemporanea con l’approccio eclettico, si diffonde il Liberty che, a partire dall’Esposizione internazionale d’arte decorativa moderna del 1902, trova nell’Albertina terreno fertile di sperimentazione. A Torino le pianificazioni della seconda metà dell’Ottocento sono esempi di sperimentazione di una nuova immagine urbana, sintesi di decoro e qualità dello spazio pubblico.
Vengono esposti ora a New York venti meravigliosi acquerelli di Giulio Casanova (1875 – 1961), docente di Decorazione che con grande maestria ideò e dipinse gli elementi artistici dei suoi straordinari progetti: dal Caffè Baratti & Milano in piazza Castello a Torino al volume dedicato al Treno Reale concepito in preparazione del matrimonio tra Umberto di Savoia e Maria José del Belgio e ancora oggi a servizio della Presidenza della Repubblica.
Accanto alle opere storiche vi sono creazioni contemporanee degli allievi dell’Accademia di Belle Arti in un progetto installativo multimediale, a cura di Laura Valle e Gerardo De Pasquale.Un immersivo dialogo tra arte e scienza nei linguaggi della pittura e le nuove tecnologie. Una trama semantica che unisce elementi di antropologia simbolica alla contemporaneità del linguaggio videomapping in un dialogo anche distopico-utopico nella codificazione dell’invenzione iperrealistica. Un’originale “Metaquadreria” dagli esiti sorprendenti e inaspettati dedicata alla città che ha saputo incarnare l’idea della città del futuro, quale è e sarà sempre New York.
EDICOLA 51. VISIBLE / INVISIBLE. TRACES OF PERCEPTION. A NIGHT OF CONTEMPORARY ART
Opening venerdì 1 novembre | ore 18 – 21
Aiello Pini – Allemandi – Banfo – Barichi – Basso – BeccariaBellobono – Bussola – Casazza – Cauda – Fabbris – GaggiaGalante – Gaido – Lena – Macchi – Mandelli – MetzMorales – Olmann – Pession – Ratti – RezzaRotiroti – Torgue – Viale – Zambotti
Venerdì 1 novembre, dalle 18.00 alle 21.00, in occasione della settimanadell’Arte Contemporanea che coinvolgerà la città di Torino, gli spazi di Edicola51 accoglieranno per il quarto anno consecutivo un progetto espositivo con lapartecipazione di 27 artisti che daranno vita alla mostra Visible / Invisible -traces of perception.Visible / Invisible – traces of perception si pone l’obiettivo di aprire unmomento di confronto e dialogo fra le artiste e agli artisti che nelle sale diEdicola 51 – lo spazio nato nel 2021 nel centro di Torino come Studio d’Artistae luogo di condivisione progettuale – esporranno ognuno un’opera sceltacome testimonianza emblematica della loro ricerca. La mostra, proponendosicome una riflessione sulla nostra percezione e sui meccanismi dirappresentazione dell’invisibile, vedrà protagonista un gruppo di artisticontemporanei che pur appartenendo a generazioni differenti e con linguaggieterogenei, condividono la necessità di ristabilire dinamiche di collaborazionecome parte integrante del processo creativo che conduce alla realizzazionedell’opera. Vincolato per lungo tempo a un sistema esclusivamente ancoratoalle consuete dinamiche di mercato, il mondo dell’arte contemporanea stamanifestando, soprattutto in questi ultimi anni, l’esigenza di creare nuovesinergie che pongano l’artista nella condizione di ricucire un dialogo con losguardo del pubblico.L’opera d’arte contemporanea restituisce nella sua capacità sintetica le fasi diun processo di ricerca che risponde per l’artista all’esigenza di confrontarsicon le radici più profonde della propria poetica, coltivata prevalentemente nelsilenzio dello studio e della pratica creativa. Visible / Invisible – traces ofperception nasce quindi con l’obiettivo di costruire un’occasioni di incontro fraartisti, contribuendo a generare nuove opportunità di ascolto e diavvicinamento tra l’opera d’arte e lo sguardo del pubblico.Per questa edizione Edicola 51 nel suo piano interrato ospita Recontemporaryche presenta Beyond New Visions, una mostra collettiva che segna un nuovocapitolo nella storia di Recontemporary.
Edicola 51
Piazzetta Madonna degli Angeli, 2 – Torino
Opening: Venerdì 1 Novembre | ore 18 – 21
Sabato 2 e Domenica 2 Novembre su appuntamento.
Coordinamento: Artefora – Centro per l’Arte Contemporanea
APART FAIR 2024 / VIII edizione
Torino, 30 ottobre – 3 novembre 2024, Promotrice delle Belle Arti
Art and antiques fair
Dal 30 ottobre al 3 novembre 2024 APART FAIR introduce nuovamente la settimana dedicata alle arti a Torino. Giunta alla ottava edizione la mostra si consolida come il più importante appuntamento in Piemonte per il mondo dell’antiquariato e tra i più rilevanti a livello nazionale.
Nella storica Palazzina della Promotrice delle Belle Arti i 40 galleristi portano le loro opere migliori dall’archeologia al design contemporaneo, dall’Europa all’Asia ed all’America.
L’impegno dell’Associazione Piemontese Antiquari, organizzatrice della mostra, ha portato ad avvalersi per il vetting delle opere esposte del comitato scientifico della Federazione Italiana Mercanti d’Arte coordinato dal presidente Fabrizio Pedrazzini.
APART FAIR è l’unica mostra in Piemonte e tra le poche a livello nazionale che garantisce l’autenticità delle opere attentamente esaminate prima dell’apertura.
Tra le opere esposte di notevole interesse il dipinto di Giovanni Boldini “Ritratto della Signora Martinez de Hoz databile 1907/1910 (Galleria Bottega d’Arte Montecatini Terme – Cortina d’Ampezzo – Forte dei Marmi).
Altre opere di rilievo: Bernardo Falconi, busto di Giovanni Battista Trucchi di Levaldigi, 1664-1668 ca. (Galleria Bertola Torino); Emile Gallè, lampada, Francia, 1900-1905 (Liberty e Déco Alessandro Macrì Torino); Giuseppe Maggiolini, cassettone, 1796-98, (Galleria Goglia Aversa); Dora Maar “ Composizione” 1950 (Galleria Pirra Torino); arazzo norvegese del 1860, (Galleria David Sorgato Milano); danzatrice in terracotta, Cina, II secolo a.C., (Ajassa Torino); Justus Sustermans “Ritratto di Margherita De’Medici Farnese”, 1639 circa, (Conti Caponi Galleria Firenze); i sei Juke Boxes più rari al mondo costruiti dalla Wurlitzer tra il 1939 e il 1941 (Casa Museo De Angelis Torino).
All’interno della mostra sono previste contaminazioni contemporanee grazie alla collaborazione della Galleria Lunetta 11 per l’inserimento nel salone centrale di un grande dipinto di Ismaele Nones che dialoga con un grande dipinto di Georg Speyer del 1894 (Alberto Savio Antichità Trino Vercelli).All’interno di APART è anche presente una mostra collaterale di rari manifesti cinematografici degli anni 30 e 40 di film aventi come protagonista Sherlock Holmes.
Con l’Istituto Europeo di Design IED ed il quotidiano La Repubblica, APART FAIR ha nuovamente istituito un contest fotografico che coinvolgerà all’interno della mostra glistudenti dei corsi di fotografia. La giuria è presieduta dall’Avv. Fulvio Gianaria.Fitto il calendario di incontri dedicati al mondo dell’arte in collaborazione con il Museo Egizio, storici dell’arte e altre realtà museali torinesi.La mostra è organizzata dall’Associazione Piemontese Antiquari APA in collaborazione con ASCOM Confcommercio Torino e Provincia e Federazione Italiana Mercanti d’Arte FIMA. www.apartfair.itwww.facebook.com/apart017www.instagram.com/apart_torino www.associazionepiemonteseantiquari.org
ORARI
Mercoledì 30 ottobre 13 – 22.
Da giovedì 31 ottobre a sabato 2 novembre 10,30 – 20,30.
Domenica 3 novembre 10,30 – 19,30.
CROSSING. Attraversare una collezione
a cura di Cristina Beltrami
Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica
28 ottobre – 8 dicembre 2024
In occasione di Artissima 2024, Palazzo Madama ha il piacere di presentare il progetto Crossing, una mostra che tiene insieme quattro artisti di diversa formazione e provenienza che hanno accettato di confrontarsi con i maestosi spazi, la storia millenaria e la vastissima collezione di Palazzo Madama.
L’esposizione apre con le sculture di Frédérique Nalbandian – collocate in cima allo scalone juvarriano – in omaggio alla fondazione romana dell’edificio.
Scultrice francese, Nalbandian presenta a Torino tre monumentali figure stanti di evidente rimando all’antico. L’idea di reperto appartiene da sempre alla sua pratica artistica reinterpretato però secondo un impiego inatteso dei materiali, come accade a Torino con Panacée, tre opere che se di prim’acchito paiono figure in marmo, a uno sguardo ravvicinato rivelano la loro consistenza di stoffa e sapone, quest’ultimo proveniente dal saponificio Fer à Cheval di Marsiglia, fabbrica d’antica tradizione con cui l’artista collabora da anni. È proprio nel gioco dell’illusione, nell’inversione tra percezione e realtà, che l’opera di Nalbaldian balza nel contemporaneo tracciando sia un dialogo tra forme che appartengono alla scultura antica sia omaggiando l’eredità dell’Arte Povera che proprio a Torino ha avuto uno dei suoi luoghi nevralgici.
Il percorso della mostra prosegue all’interno del museo, nella sala delle ceramiche, con una serie di vasi di grandi dimensioni realizzati da RunoB, giovane artista cinese di nascita e veneziano d’elezione, che porta a Palazzo Madama una serie di 10 vasi realizzati durante la sua recentissima residenza a Nove (Vicenza) e interamente dedicati alla vastissima collezione ceramica del museo. Visitando la sala, RunoB è stato colpito dai motivi decorativi delle ceramiche antiche molto spesso a tema culinario: egli dunque ha deciso di reinterpretare in chiave contemporanea il tema del cibo chiamando in causa l’iconografia dei fast-food e della sempre più diffusa abitudine del take-away. Il contrasto tra il soggetto attualissimo e le classiche forme della storica manifattura vicentina – conservata naturalmente anche nella collezione del museo – rendono l’installazione di questo pittore prestato alla ceramica quanto mai attuale e soprattutto efficace nel rileggere la produzione maiolica da una prospettiva nuova.
Il grande tondo di quasi due metri che Marta Sforni ha realizzato appositamente per Crossing è certamente un omaggio al monumentale lampadario del 1928 dei Fratelli Toso che domina il centro della sala dedicata ai vetri, ma al contempo si inserisce in una ricerca, sia pittorica sia concettuale, che l’artista sta portando avanti da anni. Il lampadario veneziano è infatti il soggetto per eccellenza della pittura di Marta Sforni e, al contempo, esso rappresenta per l’artista una sorta di stella, un astro che fa parte di una costellazione articolata che da Murano trova connessione e rimandi anche in luoghi lontani, ovunque un lampadario veneziano abbia trovato collocazione. L’originalissima e personale tecnica di Marta Sforni racconta questi giardini pensili per sottili velature che si concentrano in particolare sui dettagli – le bossette, in termine tecnico, e i fiori – dei questi sontuosi manufatti antichi.
A chiudere il percorso di Crossing, la veranda juvarriana ospita la grande installazione di Giuseppe Lo Cascio, giovane artista palermitano particolarmente attento ai temi della memoria e di un quotidiano restituito attraverso un uso inatteso e spettacolare degli oggetti. Le sue costruzioni modulari sono schedari monumentali che vanno intesi come un immenso raccoglitore di memoria e, di conseguenza, di conoscenza. Sono torri di Babele in metallo e cartoncino o lamine plastiche, oggetti presenti in ogni ufficio, e che qui ribadiscono però la ragione stessa del museo, inteso come rifugio del sapere in cui persino l’etimo deriva dalle Muse, mitologiche figlie di Zeus, e custodi della memoria e della conoscenza da tramandarsi nei secoli.
Crossing intende dunque offrire un’occasione di riflessione sulla ricca collezione di Palazzo Madama partendo da una nuova prospettiva, una angolazione possibile e non vincolante, data da strumenti “altri” rispetto al nostro sguardo. Il visitatore si troverà dunque in quattro momenti di inciampo rispetto al consueto percorso di visita e sarà guidato ad ogni passo da una didascalia estesa che spiega la ragione della presenza dell’artista e dell’opera in quel luogo, nonché di un codice QR code che gli permetterà di approfondire il soggetto tramite testi critici e immagini.
INFO UTILI:
ORARI: lunedì e da mercoledì a domenica: 10 – 18. Martedì chiuso.
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura.