PIEMONTE ARTE: TRAME D’AUTORE A CHIERI, DE-COLL’, “PAESAGGI” A NOVARA, RICOGNIZIONI CONTEMPORANEE, CASTELLO DI RIVOLI 40 ANNI, CROSSING, MUJTUAL AID, GILETTA…
Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo
CHIERI. TRAME D’AUTORE. MOSTRA DIFFUSA DI FIBER ART PER CELEBRARE 25 ANNI DI SPERIMENTAZIONE ARTISTICA INTERNAZIONALE NELLA COLLEZIONE CIVICA DI CHIERI
A cura di Silvana Nota
Comitato scientifico: A. Giordano, M. Zefferino, S. Nota, M. Tiberio e C. Zucca
LE SEDI:
Museo del Tessile Biblioteca civica “Nicolò e Paola Francone” Cappella San Filippo Neri
APERTURE CON INGRESSO LIBERO: VENERDÌ e SABATO ore 15-1814 novembre – 21 dicembre 2024
Si inaugura giovedì 14 novembre 2024 la mostra diffusa che celebra il venticinquennale della Collezione Civica di Fiber Art “Trame d’Autore”, con l’obiettivo di richiamare il valore di una preziosa raccolta custodita a Chieri, città che ha saputo coniugare tradizione e innovazione, industria e museo tessile, arti applicate e nuove sperimentazioni.
La rassegna, a cura di Silvana Nota con il supporto del comitato scientifico, è un’iniziativa congiunta del Comune di Chieri e della Fondazione Chierese per il Tessile e per il Museo del Tessile, con il sostegno della Regione Piemonte e il Patrocinio della Città Metropolitana di Torino.
ino al 21 dicembre 2024 sarà aperta al pubblico presso tre sedi cittadine – il Museo del Tessile (Via Santa Clara 10), la Biblioteca civica “Nicolò e Paola Francone” (Via Vittorio Emanuele II, 1) e la Cappella di San Filippo Neri (Via Vittorio Emanuele II, 63).
Le 35 opere in mostra opere costituiscono una raccolta attraverso cui è possibile leggere non solo la storia della Fiber Art, ma, trasversalmente, anche inedite pagine di storia dell’arte. Arazzi non convenzionali, installazioni, artwear, unwearable art, libri tessili, stich illo, sculture a muro, trovano spazio in luoghi di significato nella città. La sala della Porta del Tessile, già cappella del convento delle clarisse d’impianto quattrocentesco, ospita un ensemble di opere realizzate al telaio e off loom di rilevante impatto visivo e poetico. Un lavoro site specific nella cappella barocca di San Filippo Neri smaterializza i confini della realtà in un’atmosfera rarefatta e contemplativa. Opere di piccole dimensioni ma di significativa importanza sono presentate alla Biblioteca civica, anch’essa luogo ideale per un linguaggio profondamente intellettuale e di seducente bellezza.
La curatrice Silvana Nota, che insieme all’artista olandese Martha Nieuwenhuijs avviava 25 anni fa il pionieristico progetto espositivo e collezionistico sviluppatosi dalle biennali di Fiber Art fino a “Tramanda”, e alla formazione della raccolta “Trame d’Autore”, presenta con soddisfazione questa mostra diffusa – frutto anche del suo impegno a Chieri nell’arco degli anni. Una mostra articolata, che include gli esiti contemporanei di artisti giovanissimi ma anche lavori storici di autori affermati, così da tracciare una storia della Fiber Art dalle origini a oggi. Da diverse parti del mondo provengono gli artisti coinvolti: Antonietta Airoldi, Paola Bitelli, Leonilde Campora, Tegi Canfari, Fabio Celeste, Laura Frus, Sugane Hara, Nando Luraschi, Gabriela Naftanaila Leventu, Muriana Paparà, Zabu Wahlen, Bartu Basoglu, Patricia Black, Clotilde Ceriana Mayneri, Vagaram Choudhary, Silvia Heyden, Sue Hiley Harris, Nanna Hertoft, Agneta B. Lind, Elham Mosslemi Aghili, Martha Nieuwenhuijs, Isaura Ramirez, Alikhani Reyhaneh e Valeria Scuteri.Il percorso espositivo, in sintonia con la natura, la storia e dello spirito dei luoghi ospitanti, è all’insegna di un dialogo intergenerazionale e interculturale in cui il tessile come medium artistico si coniuga a espressioni concettuali veicolate anche attraverso un linguaggio multisensoriale, dunque intelligibile per chiunque si avvicini alla Fiber Art.
«Con questa iniziativa di raffinato calibro – commenta Melanie Zefferino, Presidente della Fondazione chierese per il Tessile e Museo del Tessile – nuove trame arricchiscono l’arazzo in cui passato e presente si intrecciano insieme a fili d’arte, gli stessi che uniscono la Città di Chieri alle sue sedi istituzionali vocate alla cultura, alla memoria storica e alla vitalità intellettuale e creativa».
Aggiunge l’assessora alla Cultura Antonella Giordano: «Buon compleanno alla splendida Collezione Civica Trame d’autore! Questa mostra, così come il progetto RestArt – Museo relazionale Imbiancheria del Vajro realizzatosi nel 2021 e 2022, vuole continuare a valorizzare la cultura tessile chierese e lo straordinario patrimonio di opere di Fiber Art posseduto dalla Città di Chieri. Un patrimonio importante dal punto di vista storico e culturale, ma anche estetico, capace di raccontare il sapere immateriale legato al tessile, sprigionandone le potenzialità artistiche».
TRAME D’AUTORE
14 novembre al 21 dicembre 2024
Orari: Venerdì e Sabato, dalle 15:00 alle 18:00
LE SEDI: § Museo del Tessile: Via Santa Clara 10, Chieri § Biblioteca civica “Nicolò e Paola Francone”: Via Vittorio Emanuele II 1, Chieri§ Cappella di San Filippo Neri, Via Vittorio Emanuele II 63, Chieri
Ingresso libero
UN QUADRO DI DE-COLL ALLA MOSTRA DEDICATA AL MITO DI AYRTON SENNA
Si inaugura il 9 Novembre nel Complesso di San Giovanni a Cava De Tirreni una grande mostra di pittura con più di 50 Artisti Nazionali e Internazionali, dedicata al mito del grande campione di Formula 1 Ayrton Senna. La mostra grafico-pittorica su Ayrton Senna sarà ospitata dal 9 al 17 novembre 2024 e vedrà la partecipazione dell’artista chierese Pier Tancredi De-Coll’ che esporrà una sua opera sul tema.
“PAESAGGI” GRANDE MOSTRA AL CASTELLO DI NOVARA, DA MIGLIARA A PELIZZA DA VOLPEDO
Giovedì 31 ottobre è stata inaugurata per la stampa al Castello Visconteo Sforzesco di Novara la grande mostra “PAESAGGI – realtà impressione e simbolo – Da Migliara a Pellizza da Volpedo” (nella foto l’inaugurazione alla presenza di un folto pubblico, oltre alle autorità e agli organizzatori), che dal 1 novembre 2024 continuerà fino al 6 aprile 2025 (orari: martedì-domenica 10,00-19,00, apertura straordinaria 8 e 26 dicembre 2024, 1, 6 e 22 gennaio 2025, chiuso il 24, 25 e 31 dicembre).
La rassegna, curata da Elisabetta Chiodini e accompagnata da un ricco catalogo, è organizzata da METS Percorsi d’Arte, dopo il grande successo di pubblico e critica registrato dalle grandi mostre degli anni scorsi, sempre presso il Castello di Novara.
L’iniziativa è organizzata congiuntamente a Comune di Novara e Fondazione Castello di Novara, con il patrocinio e contributo della Regione Piemonte, il patrocinio di Commissione Europea e Provincia di Novara ed è realizzata grazie al sostegno di numerosi enti operanti nel Novarese e non solo.
Si tratta di oltre settanta opere provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private, che presentano l’evoluzione della pittura di paesaggio tra Piemonte e Lombardia dagli anni Venti dell’Ottocento al primo decennio del Novecento, una tematica non sempre
valorizzata quanto merita, ma decisamente importante per la storia dell’arte dell’Italia e dell’Europa, i cui protagonisti sono famosi artisti di quel periodo.
La rassegna ci porta in un viaggio dalla campagna all’alta montagna tra Piemonte, Svizzera e Lombardia, dai laghi al mare fino agli scorci urbani di Milano.
La prima sezione è dedicata alla “Pittura di paese”, dalla veduta al paesaggio, con paesaggi del periodo romantico di insigni artisti di area settentrionale. Tra gli altri Marco Gozzi (a cavallo tra il neoclassico e il romantico), Giovanni Migliara, con il suo dipinto “Esterno di città con ponte illuminato da chiaro di luna ed officina di maniscalco” e poi le opere di Luigi Basiletti, Giuseppe Canella, Massimo D’Azeglio, Giuseppe Bisi.
“Il naturalismo romantico d’oltralpe e la sua influenza sul paesaggismo italiano”, con le tendenze della pittura di paesaggio romantico-naturalistica mitteleuropea, è invece il titolo della seconda sezione che espone i lavori del ginevrino Alexandre Calame (“Paese con macchia”) e del tedesco Julius Lange (“Paesaggio nordico con montagne”), le cui opere, con la loro presenza alle mostre di Brera, influenzeranno la nuova generazione di paesaggisti che studierà la natura dal vero, ma anche quelli dell’italiano Antonio Fontanesi con il dipinto “Vespero”. Fontanesi deciderà di lavorare “en plein air” dopo l’incontro con le produzioni dei paesaggisti francesi della scuola di Barbizon (Corot, Daubigny, Rousseau, Troyon), conosciute visitando l’Esposizione Universale di Parigi del 1855.
La terza sezione “Incontri, amicizie e sodalizi artistici. Dallo studio ginevrino di Alexandre Calame a Rivara e Carcare” propone tra gli altri “Il mattino”, “Aprile. Sulle rive del lago del Bourget” di Antonio Fontanesi e “La via ferrata” del genovese Tammar Luxoro e ancora l’opera realista “Le imposte anticipate – buoi al carro” di Pittara (nella foto) e “Sulle rovine dell’antico castello” di Rayper. Da Ginevra e dalla scuola di Calame arriveranno molti giovani pittori paesaggisti, tra gli altri: i torinesi Carlo Pittara e Vittorio Avondo, il portoghese Alfredo De Andrade e il genovese Ernesto Rayper. Nasceranno sodalizi artistici fondamentali per le successive esperienze nel campo realista, poi note con i nomi delle località dove gli artisti si riunivano a dipingere: Rivara, nel Canavese e Carcare, nel Savonese.
La quarta sezione, dal titolo “Verso la pittura di impressione”, con opere come “La quiete del lago” di Filippo Carcano e “Il ruscello” di Eugenio Gignous, mostra come dalla prima metà degli anni Settanta del XIX° secolo il paesaggio diventi il luogo privilegiato per il confronto con il vero. Filippo Carcano, prima pittore di scene di genere, in compagnia di Eugenio Gignous, comincerà a lavorare “en plein air” presso i laghi lombardi e poi nei dintorni di Stresa, sul Mottarone, alla ricerca di un nuovo linguaggio che rappresentasse al meglio “L’impressione del vero”.
La quinta sezione “Il trionfo del naturalismo lombardo e la diffusione del nuovo linguaggio” espone, tra le altre: “Pianura lombarda” di Filippo Carcano, considerato il capolavoro del Naturalismo lombardo (Carcano era considerato il caposcuola del Naturalismo lombardo), “Il porto di Genova da Palazzo Doria” di Pompeo Mariani e
“Vespero di novembre” di Francesco Filippini. Esposti inoltre lavori significativi di Eugenio Gignous, Leonardo Bazzaro, Achille Befani Formis, Lorenzo Delleani e altri.
La sesta sezione è invece dedicata a “Il naturalismo nel paesaggio urbano: tra i Navigli e il Carrobbio” e propone scorci del paesaggio urbano milanese di Giovanni Segantini, Mosè Bianchi, Emilio Gola, dall’inizio degli anni Ottanta ai primi anni Novanta. Tra le opere presentate ricordiamo in particolare “Il Naviglio al Ponte San Marco” e “Nevicata” di Giovanni Segantini e “Milano di notte” di Mosè Bianchi.
La settima sezione “Tra vita en plein air e intimità familiare. Leonardo Bazzaro all’Alpino” espone opere che rappresentano la montagna verbanese, la campagna di Gignese, il giardino del villino del pittore all’Alpino, sulla strada che da Gignese portava al Mottarone. Tra gli altri dipinti: “I miei fiori” e “Passa la funicolare”.
La sezione ottava “Dalle Prealpi all’alta montagna” propone dipinti eseguiti negli anni Novanta. Particolarmente interessanti: “Il lago del Mucrone” di Lorenzo Delleani, “Dall’alto” e “Il ghiacciaio di Cambrena” di Filippo Carcano, “Dalle montagne del lago Maggiore” di Ludovico Cavaleri.
La nona sezione della mostra è dedicata ai lavori di autori che hanno operato in ambito divisionista, come Giovanni Segantini, Angelo Morbelli, Giuseppe Pellizza, Emilio Longoni, Carlo Fornara. Tra le opere esposte: “Mezzogiorno sulle Alpi” e “L’amore alla fonte della vita” di Giovanni Segantini, “Sul fienile” di Giuseppe Pellizza da Volpedo, “Nebbia domenicale” e “Alba domenicale” di Angelo Morbelli, “L’aquilone” di Carlo Fornara.
L’ultima sala della mostra presenta l’Itinerario “Pellizziano” e vi è collocata anche “La Clementina” (nella foto), un dipinto di Pellizza che non si vedeva dalla Biennale di Venezia del 1909. La rassegna fa infatti parte di un percorso di approfondimento della figura di Pellizza, avviato da METS Percorsi d’Arte congiuntamente alla GAM di Milano. Questo percorso terminerà a Milano nell’autunno del 2025, con una importante mostra monografica organizzata da METS e dalla GAM, presso la quale si trova l’opera simbolo di Pellizza: “Il Quarto Stato”.
Enzo De Paoli
40 Anni del Castello di Rivoli. Giovedì 19 dicembre 2024
In occasione del suo quarantesimo anniversario, da giovedì 19 dicembre 2024 il Castello di Rivoli presenta un nuovo programma di progetti pensati per celebrare i principi guida all’origine dell’istituzione e proiettarla nel futuro con i suoi valori fondativi rinnovati. Francesco Manacorda, Direttore del Castello di Rivoli, dichiara: “Il quarantesimo anniversario del Castello di Rivoli rappresenta un momento di grande riflessione sul percorso intrapreso dal Museo, sul ruolo che ha giocato nell’evoluzione dell’arte contemporanea e su come questo solco sin qui tracciato debba inscriversi in un futuro in cui vogliamo portare l’arte contemporanea al centro della vita e della società. Con i vari progetti, desideriamo rendere omaggio alla visione che ha portato alla luce il Museo, ma anche aprire nuove prospettive sulla collezione e avvicinare ad esso le nuove generazioni, offrendo loro uno spazio dove possano esplorare e contribuire alla vita dell’istituzione”.
Il ri-allestimento delle collezioni: Ouverture 2024
Ouverture 2024 celebra i 40 anni di attività del Castello di Rivoli. Il titolo Ouverture cita intenzionalmente quello utilizzato per la mostra inaugurale curata da Rudi Fuchs, primo Direttore del Castello. Aperta al pubblico proprio il 19 dicembre 1984, la mostra era progettata come ipotesi di una collezione a venire. Incentrata su opere al tempo nuove o recenti, la mostra riconosceva il valore delle ricerche individuali dei singoli artisti, più che la loro appartenenza a movimenti storico-artistici. La nuova versione ne riattiva gli stessi principi, usando però l’eccezionale collezione che nel frattempo l’istituzione ha costruito.Il progetto si concentra principalmente sulle opere della collezione prodotte a partire dagli anni 2000 – con qualche eccezione che, come per Fuchs, sono aggiunte quali desiderata – per riaffermare l’essenziale focus sul contemporaneo dell’istituzione. Ouverture 2024 è concepita come una proposta per un museo del XXI secolo, radicato in Europa, ma aperto a una più ampia visione globale. Come nella versione originale, la mostra raccoglie voci che hanno profondamente segnato il discorso artistico, ed è ispirata da principi di inclusione, partecipazione sociale e culturale.Dichiara Marcella Beccaria, Vicedirettore del Castello di Rivoli: “Tenendo conto degli sviluppi che hanno avuto luogo nel mondo dell’arte contemporanea negli ultimi decenni, Ouverture 2024 fa anche riferimento all’ambizioso e articolato programma di mostre organizzate dal Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea nel corso degli anni e alla crescita organica della sua collezione, nella quale molte opere sono nate grazie all’eccezionale contesto della dimora sabauda incompiuta e al dialogo diretto tra i direttori, i curatori e gli artisti”.Ouverture 2024 è a cura di Francesco Manacorda e Marcella Beccaria.
L’installazione di Gabriel Orozco
Nel contesto delle celebrazioni per il quarantesimo anniversario del Castello di Rivoli, nella sala 18 del Castello è presentata la monumentale installazione Shade Between Rings of Air (Ombra tra anelli d’aria), 2003, di Gabriel Orozco (Xalapa, Messico, 1962). Entrata nelle Collezioni del Museo nel 2023 grazie a una generosa donazione dell’artista, l’opera è ispirata al capolavoro dell’architettura italiana La Pensilina, struttura realizzata nel 1952 da Carlo Scarpa, per il Padiglione centrale presso i Giardini della Biennale di Venezia. Copia in scala 1:1 della struttura di Scarpa, l’installazione di Orozco accoglie l’intero progetto originale, nei cui connotati l’artista riconosce equilibri e relazioni che appartengono alla sua stessa ricerca, a partire dalla predilezione per la cultura giapponese e le forme circolari. “Proponendo un’esperienza che cattura l’effimera temporalità della luce e dell’aria, questa generosa donazione arricchisce le collezioni del Museo di un’opera capace intrecciare un insieme di relazioni culturali, temporali e stilistiche” dichiara Marcella Beccaria. Dopo l’iniziale presentazione in occasione della 50esima Biennale di Venezia nel 2003, Shade Between Rings of Air è stata esposta al Palacio de Cristal a Madrid e successivamente al Palacio de Bellas Artes a Città del Messico nel 2004. Il nuovo allestimento è sviluppato appositamente per il Castello di Rivoli ed è realizzato in dialogo con l’artista.Gabriel Orozco. Shade Between Rings of Air è a cura di Marcella Beccaria.
Il Castello incantato
Il Castello incantato intende dedicare ai non adulti un intero piano del Castello di Rivoli. Riconoscendo i bambini e i giovani quali ‘visitatori ideali’ di tali spazi, il progetto permette al resto del pubblico di esperire un allestimento disegnato per i loro occhi, menti e cuori e come tale un museo ‘re-incantato’. In tal senso si tratta di un progetto innovativo che trasforma il Museo in una palestra pedagogica esperienziale e inclusiva e in una scuola di cittadinanza attiva. Nato dalla collaborazione tra il Dipartimento Educazione e un team di docenti, il progetto si basa su un approccio partecipativo di co-creazione del percorso museale con i fruitori stessi, in particolare bambini e ragazzi. Per la prima volta, la narrazione intorno alle opere sarà un work in progress pensato e costruito insieme a un gruppo di ragazzi di Rivoli tra i 6 e 17 anni.Il Castello incantato si ispira all’idea di museo agorà, luogo di incontro e confronto dove l’arte è al centro di un processo di formazione e crescita che coinvolge tutta la comunità. Il progetto vuole essere un’opportunità, nel quarantesimo compleanno del Castello di Rivoli, per ri-attualizzare la missione istituzionale del Museo di “promuovere la conoscenza dell’arte del nostro tempo” attraverso il coinvolgimento diretto del pubblico del futuro per favorire il processo di crescita sociale e civile delle persone e del territorio.Paola Zanini, Responsabile Dipartimento Educazione del Museo, afferma: “Il Castello incantato è un’opportunità per favorire il senso di appartenenza al Museo da parte dei giovani, un dispositivo per attivare la creatività, il pensiero critico, la collaborazione e la capacità di affrontare l’inatteso. L’approccio innovativo che Il Castello incantato propone coglie pienamente lo spirito con cui il Dipartimento Educazione ha lavorato fin dall’apertura del Museo attraverso la partecipazione attiva e la condivisione dei progetti che sono sempre stati i principi ispiratori del nostro lavoro”.Il Castello incantato è a cura di Francesco Manacorda, Marcella Beccaria e Paola Zanini.
“RICOGNIZIONI CONTEMPORANEE” A NOVARA.
Lo scorso 2 novembre è approdata a Novara presso Azimut Capital Management (via Canobio 7) la rassegna “Ricognizioni contemporanee”, mostra del progetto Il Gusto dell’Arte di Art Exhibition, a cura di Vincenzo Scardigno, con presentazione critica di Federica Mingozzi (nella foto una delle sale durante l’inaugurazione).
Sono esposte una ventina di opere dei seguenti artisti: Debbia Marinella, Devincenzi Antonio, Dragani Raffaele, Mastrangioli Emidio, Minera Roberto, Minniti Domenico, Panelli Giorgio, Parotti Tina, Polato Liala, Pompa Domenico, Pracchi Miriam, Priori Rossella, Pulimeni Gianmarco, Rabozzi Stefano, Talgio Giorgio, Topa Andrea, Tornielli Davide.
La rassegna, che continuerà fino al 19 novembre (h. 10-19, chiuso sabato, domenica e festivi) propone una prima parte delle opere precedentemente esposte (dall’8 al 14 settembre 2024) presso la Sala della Gran Guardia di Portoferraio nell’isola d’Elba, mentre i lavori degli artisti dell’isola saranno oggetto di una prossima mostra.
L’esposizione offre un interessante spaccato dell’arte contemporanea, dal figurativo all’informale, con l’utilizzo di varie tecniche, dal consueto dipinto ad olio al materico e dall’assemblaggio all’installazione, con una prevalenza di arte informale (nella foto un dipinto informale di Domenico Minniti).L’iniziativa avvia la seconda stagione espositiva proposta nella sede di Azimut e anticipa una importante rassegna che si terrà prossimamente al Castello di Galliate.
L’inaugurazione della rassegna è stata anche l’occasione per presentare, nell’area esterna di Azimut, la scultura di Salvatore Fiore, che ha sostituito quella dell’artista Galliatese Angelo Bozzola e che diventerà così l’emblema delle future iniziative.
Enzo De Paoli
CHIERI. “COME L’ACQUA CHE SCORRE”, PROROGATA LA MOSTRA DI TEGI CANFARI E DEI SUOI GIOVANI ALLIEVI
E’ stata prorogata a metà novembre la mostra “Come l’acqua che scorre” di Tegi Canfari e dei suoi giovani allievi, presso la Libreria La Torre di Chieri.
E’ visitabile negli orari di apertura della libreria.
PALAZZO MADAMA. CROSSING. ATTRAVERSARE UNA COLLEZIONE
a cura di Cristina Beltrami
28 ottobre – 8 dicembre 2024
Crossing è una mostra che tiene insieme quattro artisti – Giuseppe Lo Cascio, Frédérique Nalbandian, RunoB e Marta Sforni – differenti per età, formazione e provenienza e che hanno accettato di confrontarsi con i maestosi spazi, la storia millenaria e la vastissima collezione di Palazzo Madama.
L’esposizione apre con le sculture di Frédérique Nalbandian (Mentone, Francia, 1967) collocate in cima allo scalone juvarriano in omaggio alla fondazione romana dell’edificio. Scultrice d’origine francese, Nalbandian presenta a Torino tre monumentali figure stanti di evidente rimando all’antico. L’idea di reperto appartiene da sempre alla sua pratica artistica reinterpretato però secondo un impiego inatteso dei materiali, come accade a Torino con Panacée, tre opere che se di prim’acchito paiono figure in marmo, ad uno sguardo ravvicinato rivelano la loro consistenza di stoffa e sapone, quest’ultimo proveniente dal saponificio Fer à Cheval di Marsiglia, fabbrica d’antica tradizione con cui l’artista collabora da anni.
Il percorso della mostra prosegue all’interno del museo, nella stanza delle ceramiche, con una serie di vasi di grandi dimensioni realizzati da RunoB (Zhang Xiaodong,1992) giovane artista cinese di nascita e veneziano d’elezione, che porta a Palazzo Madama una serie di vasi realizzati durante la sua recentissima residenza a Nove (Vicenza) e interamente dedicati alla vastissima collezione ceramica del museo.
Il grande tondo – Ritornello – di quasi due metri che Marta Sforni (Milano, 1966) ha realizzato ex-novo per Crossing è in primis un omaggio al monumentale lampadario del 1928 dei Fratelli Toso che domina il centro della sala, nonché alla splendida ciocca del pianterreno, ma al contempo si inserisce in una ricerca, sia pittorica che concettuale, che l’artista sta portando avanti da anni.
A chiudere il percorso di Crossing, la veranda juvarriana ospita un’articolata installazione di Giuseppe Lo Cascio (Baucina, Palermo, 1997), giovane artista palermitano, particolarmente attento ai temi della memoria e di un quotidiano restituito attraverso un uso inatteso e spettacolare degli oggetti.Le sue costruzioni modulari sono schedari monumentali che vanno intesi come un immenso raccoglitore di memoria e di conseguenza di conoscenza.
AOSTA. MOSTRA “ALLEZ-VOIR LÀ-HAUT. TÉMOIGNAGES 1943-1945 EN VALLÉE D’AOSTE”
Chiesa di San Lorenzo, Piazza Sant’Orso – Aosta
dal 9 novembre 2024 all’8 giugno 2025
ingresso gratutio
L’Assessorato Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali informa che venerdì 8 novembre 2024, alle ore 18, negli spazi della Chiesa di San Lorenzo di Aosta, sarà inaugurata l’esposizione documentaria Allez-voir là-haut. Témoignages 1943-1945 en Vallée d’Aoste.La mostra si inserisce nell’ambito delle celebrazioni per l’Ottantesimo anniversario della Resistenza, della Liberazione e dell’Autonomia promosse e sostenute dalla legge regionale 14/2023 approvata dal Consiglio regionale della Valle d’Aosta.Il fulcro dell’esposizione, realizzata dalla Struttura Attività espositive e promozione identità culturale, curata da Daria Jorioz e Tulipe Trapani, è il tema della memoria, poiché le fotografie selezionate nel fondo Octave Bérard, conservato al BREL, realizzate in Valle d’Aosta tra il 1945 e il 1967, quindi a partire dal periodo immediatamente successivo al termine della Seconda Guerra Mondiale, documentano il coinvolgimento delle comunità locali nell’ultimo periodo bellico, focalizzando l’attenzione sulla trasmissione del ricordo collettivo legato alla lotta partigiana, con riferimento alle commemorazioni, alle cerimonie e alle inaugurazioni di monumenti dedicati alla Resistenza.Il percorso espositivo, articolato in ventidue tappe, si compone di una selezione di documenti provenienti dagli archivi regionali, nello specifico fotografie corredate da didascalie con informazioni di contestualizzazione storica. La sequenza narrativa procede attraverso una doppia dimensione temporale, partendo dall’evento commemorativo e giungendo, in retrospettiva, ai fatti e alle persone oggetto della commemorazione. L’angolazione è antropologica, con lo sguardo rivolto alle comunità locali. La comunicazione avviene contemporaneamente in italiano, francese e nelle varianti locali di patois.La mostra è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese riccamente illustrato, edito dalla Tipografia Duc, in vendita al prezzo di 18 euro.
Orario di apertura: martedì-domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.
L’esposizione, a ingresso gratuito, sarà aperta al pubblico fino all’8 giugno 2025.
CASTELLO DI RIVOLI. MUTUAL AID. ARTE IN COLLABORAZIONE CON LA NATURA
A cura di Francesco Manacorda e Marianna Vecellio
31 ottobre 2024 – 23 marzo 2025
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea presenta Mutual Aid – Arte in collaborazione con la natura, il grande progetto espositivo dedicato alla visione multispecie a cura di Francesco Manacorda e Marianna Vecellio che apre al pubblico da giovedì 31 ottobre 2024 a domenica 23 marzo 2025. La mostra, ideata appositamente per lo spazio della Manica Lunga, esplora il concetto di mutuo appoggio approfondendo la collaborazione creativa tra esseri umani e natura, in un’inedita riflessione restituita al pubblico attraverso le esperienze di oltre venti artisti e i loro collaboratori non umani che hanno affrontato il tema dagli anni Sessanta a oggi: Maria Thereza Alves, Michel Blazy, Bianca Bondi & Guillaume Bouisset, Andrea Caretto & Raffaella Spagna, Castor fiber, Agnes Denes, Hubert Duprat, Echinoidea, Fraxinus, Henrik Håkansson, Halobacterium, Heliconius doris, Helix pomatia, Tamara Henderson, Hypolimnas bolina, Aki Inomata, Renato Leotta, Lumbricus terrestris, Nicholas Mangan, Yiannis Maniatakos, Myscelia cyaniris, Nour Mobarak, Morpho Menelaus, Nephila senegalensis, Nerium oleander, Precious Okoyomon, Plankton, Giuseppe Penone, Tomás Saraceno, Robert Smithson, Vivian Suter, Trametes versicolor, Trichoptera, Natsuko Uchino e altri. Il titolo della mostra trae origine dalle tesi del filosofo russo Pëtr Kropotkin (1842–1921) sintetizzate nel suo saggio Il mutuo appoggio. Un fattore dell’evoluzione. In opposizione alle teorie del contemporaneo Charles Darwin, che vedeva nella competizione l’innesco fondamentale all’evoluzione, Kropotkin ipotizza che, in uno scenario instabile e con risorse limitate, la migliore opzione di sopravvivenza sia la collaborazione tra specie. Il “mutuo appoggio” tra i diversi elementi in gioco diviene quindi il fattore chiave dell’evoluzione e il cuore pulsante della mostra che si sviluppa negli spazi del Castello di Rivoli, dove ogni opera presentata è completata o co-realizzata grazie al contributo di elementi o agenti non umani. L’esposizione invita a rimettere in discussione la divisione tra cultura e natura, tra ambiente ed essere umano. Attingendo a diversi linguaggi espositivi come il video, la pittura, il suono, l’installazione e la scultura, Mutual Aid – Arte in collaborazione con la natura esplora visioni che cercano nuove modalità di collaborazione con altre specie, trasformando la Manica Lunga del Castello di Rivoli in un organismo “vivente” dove opere e processi naturali cooperano alla realizzazione di una vera e propria mostra vivente.
RACCONIGI. FRANCO GILETTA. LA LITURGIA DEL SEGNO
sabato 9 novembre 2024 alle ore 16.30, negli spazi della Pinacoteca civica Levis Sismonda, a Racconigi, avrà luogo l’inaugurazione della Mostra “La liturgia del segno. Ascendenze, risonanze e visioni atemporali”, dell’artista Franco Giletta.
La rassegna, promossa dalla Città di Racconigi, è organizzata dal Comitato delle volontarie e dei volontari della Pinacoteca civica Levis Sismonda insieme all’Associazione culturale Carlo Sismonda APS, vanta il patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia di Cuneo e del Comune di Racconigi ed è stata realizzata grazie ai contributi di Ottica AR, GMT srl, Mille Baci, SiMAG, Racca Onoranze funebri, M2C Gonella, Pulisav, SMAF grafica e stampa e vanta la collaborazione di Progetto Cantoregi e SOMS.
Curata da Anna Cavallera, direttrice artistica della Pinacoteca civica Levis Sismonda di Racconigi, l’esposizione intende ripercorrere la lunga carriera espressiva di Franco Giletta, dalla quale emerge il suo indiscusso talento segnico e compositivo, attraverso una selezione di una quarantina di opere grafiche e pittoriche – dagli schizzi alle litografie, dai disegni alle opere pittoriche di grandi dimensioni -, realizzate dall’artista in circa quarant’anni di fervida attività, iniziata nel 1984, data del suo primo premio, conseguito in occasione di un concorso di pittura a Costigliole Saluzzo.
In occasione dell’inaugurazione è prevista una performance musicale del Maestro Enrico Sabena, compositore, produttore musicale, music supervisor e storytelling creativo.
Nel corso della rassegna si prevede l’organizzazione di incontri e serate di approfondimento sui temi toccati dall’esposizione, con la partecipazione delle realtà associative del territorio, delle scuole e di personalità dell’arte e della cultura.
GRASSO. GIUSEPPE GABELLONE E DIEGO PERRONE
mostra a cura di Elena Volpato
GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
Piano -1, Videoteca / Media Collection
apertura al pubblico 2 novembre 2024 – 16 marzo 2025
La GAM è felice di presentare l’esposizione GRASSO dedicata ai primi sette numeri della rivista ideata nel 2016 da Giuseppe Gabellone e Diego Perrone.
Il nome risponde alla inusuale grandezza della rivista, un vero fuori formato, che per essere letta deve potersi dispiegare nei suoi due metri di base per tre metri di altezza.
Grazie al sostegno della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, è stato possibile realizzare il settimo numero intitolato Amedeo Special, nome di un cocktail inventato negli anni Quaranta da Amedeo Gandiglio, barman dello storico locale torinese Chatam, e rivisitato per l’occasione da Marco Torre, del Bar Cavour, su invito dei due artisti.
“Il cocktail campeggia a tutta grandezza sulla rivista – scrive la curatrice – come l’uguale e il contrario del linguaggio fotografico pubblicitario. Restano le dimensioni esasperate del pop, ma sono svaniti i luccichii accattivanti e l’energia vitale. Al loro posto scivolano nell’immagine penombre crepuscolari di color rosa, verde e bruno, come sfumate da vapori d’assenzio in vecchi caffè.
Ogni numero di GRASSO divora un linguaggio affine ma diverso da quello delle arti visive. Il numero 02 ha arrestato e incastonato il flusso narrativo di una performance in un mosaico di foto, il numero 04 ha trasformato in un arazzo una lunga intervista, esaltandola fino al limite dell’illeggibilità, il numero 06 è occupato da un disegno dove le ferree regole iconografiche e stilistiche del manga giapponese si sono intrecciate con la cultura giudaico-cristiana e una certa voglia di pittura…
GRASSO è bello, come i progetti paradossali, come tutte le cose enormi e fragili, un gigante dai piedi di carta.” La mostra è parte dell’impegno collezionistico che la GAM e la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT rivolgono ai libri e alle riviste d’artista dal 2017 con l’istituzione del Fondo intitolato a Giorgio Maffei.
DOMODOSSOLA. PASSI SILENZIOSI NEL BOSCO. NICOLA MAGRIN INCONTRA HUGO PRATT
Festival dell’illustrazione Di-Se | Quarta edizione,parte II |
dal 16 novembre 2024 al 2 febbraio 2025,
Domodossola
Passi silenziosi nel bosco. Nicola Magrin incontra Hugo Pratt è la grande mostra che abita da sabato 16 novembre (inaugurazione alle ore 17) al 2 febbraio 2025 l’importante sala del Refettorio del Collegio Mellerio Rosmini di Domodossola. Si inserisce nella seconda parte della quarta edizione del Festival dell’illustrazione Di-Se, Di-Segnare il territorio.
Le tavole del grandissimo Hugo Pratt, uno degli autori di fumetti più noti del mondo, dialogano con gli acquarelli di Nicola Magrin, artista e illustratore per tanti grandi autori, da Primo Levi a Paolo Cognetti, da Jack London a Robert Macfarlane.
A esplorare e(s)velare il cammino, i testi di Marco Steiner, scrittore e studioso, uno dei più stretti collaboratori di Pratt.
Passi silenziosi nel bosco è un percorso che intreccia Natura e Storia, temi che hanno da sempre affascinato Pratt e che sono fondanti della ricerca artistica di Magrin che qui si fa suggestionare proprio dagli scenari di Pratt. Un dialogo tra due artisti accomunati da una profonda sensibilità e connessione spirituale verso la natura e la complessità delle culture indigene. La ballata Il respiro del bosco è stata scritta da Marco Steiner che, affascinato dalle immagini di Pratt e Magrin e dalla loro sintonia, ne ha sentito pienamente il mondo poetico e lo ha espresso con parole toccanti e ricche di significati.
Lungo il percorso espositivo il visitatore entra con passo delicato e rispettoso nel “bosco”, ammira gli originali a china di Pratt insieme ad alcune grandi riproduzioni dei suoi acquarelli realizzati, come le tavole esposte, per Wheeling. Wheeling, il romanzo d’avventura e formazione disegnato e scritto da Pratt, è un vero omaggio agli autori che hanno marcato la sua infanzia e la sua adolescenza come Kenneth Roberts, James Fenimore Cooper, James Oliver Curwood e Zane Gray.
Wheeling ha accompagnato il maestro veneziano lungo tutta la sua carriera, dalle prime tavole disegnate nel 1962, alle ultime pagine create negli anni ‘90 poco prima della sua scomparsa. Nicola Magrin si ispira al romanzo di Pratt, alle lotte tra i nativi e i coloni, al paesaggio del Nord America ecrea i bellissimi acquarelli per Passi silenziosi nel bosco. In mostra sono esposti anche gli acquarelli creati da Magrin per il volume Ancora poche lune. La risposta di capo Seattle, un vero inno poetico indiano alla Natura e quelli realizzati per Il richiamo della foresta di Jack London. I tre volumi da cui provengono le opere sono ideati per Edizioni Nuages da Cristina Taverna, storica gallerista e amica di Hugo Pratt.Sul libro e sull’omonima mostra che ne è nata così scrive Cristina Taverna: “Penso a questo libro e a questa mostra come a una eredità di Hugo Pratt. Pratt amava mettere insieme le persone che stimava, appassionate delle cose che lo avvincevano, amava creare occasioni, indicare un cammino. Marco Steiner ha iniziato a scrivere per lui, la passione per la letteratura d’avventura li infiammava. Nicola Magrin ha incontrato presto l’opera di Pratt, ne è rimasto subito affascinato e da allora sparge di acquarello le sue carte dando loro vita. Ama il bosco, gli animali, le storie raccontate da Pratt, anche lui è un suo erede”.
Un’installazione con grandi teli in stile kakemono ci fa immergere nelle betulle dipinte da Magrin perché, con le parole di Steiner, “per vivere il bosco bisogna essere bosco”.
L’esposizione raccoglie infine un video del reportage realizzato nel 1983 da Vincenzo Mollica per la Rai sui luoghi delle storie di Pratt nello stato di New York, e un secondo video, girato da Nicolò Piazza, che mostra Magrin mentre dipinge.
Paolo Lampugnani, presidente di Associazione Musei d’Ossola: “In questo momento Hugo Pratt è in mostra a Roma e a Parigi. Domodossola si posiziona come collegamento ideale, ma anche profondamente concreto, tra le due capitali: si uniscono Italia e Francia passando dal tunnel del Sempione. Una grande celebrazione della figura di Pratt e della nona arte: venite al Collegio Rosmini a Domodossola e, se potete, raggiungete anche le altre due città”.
L’esposizione è a cura di Associazione Musei d’Ossola in collaborazione con Galleria Nuages Milano, straordinario spazio espositivo che ha ospitato e continua ad accogliere i più importanti nomi dell’illustrazione nazionale e mondiale, e Cong Edizioni, con il contributo di Fondazione Comunitaria del VCO e il supporto della Proloco di Domodossola.
Il Festival Di-Se di Domodossola è nato nel 2021 nell’ambito del progetto Interreg Italia-Svizzera “Di-Se – DiSegnare il territorio”, è un festival giovane che continua a tessere una valida e vivace rete di artisti e creativi intorno al tema del disegno e dell’illustrazione.Continua la proposta dell’Artoteca Di-Se, progetto che, primo in Piemonte, promuove il prestito domestico gratuito di opere d’arte.
Maggiori informazioni su: artotecadise.it–
-FESTIVAL DI-SE | QUARTA EDIZIONE | PARTE IIPASSI SILENZIOSI NEL BOSCO. NICOLA MAGRIN INCONTRA HUGO PRATT
dal 16 novembre 2024 al 2 febbraio 2025
Collegio Mellerio Rosmini, Via Rosmini 24, Domodossola (VB)
ingresso libero | amossola.it
inaugurazione, sabato 16 novembre ore 17
aperture | venerdì 16-19 | sabato e domenica 10-13 | 15.30-18.30
aperture straordinarie | lunedì 30 e martedì 31 dicembre, giovedì 2 e venerdì 3 gennaio10-13 | 15.30-18.30
visite guidate su prenotazione amossola2015@gmail.com (costo 3€ a persona, minimo 5persone)
PER TUTTI GLI EVENTI COLLATERALI IN CALENDARIO CONSULTARE:IG Associazione Musei d’OssolaFB Associazione Musei d’Ossola | Di-Se
CHERASCO. EMANUELE LUZZATI TRA FIABA E POESIA
Palazzo Salmatoris – Cherasco (CN)
Fino al 23 febbraio 2025
Sabato 9 novembre a Cherasco, nelle sale di Palazzo Salmatoris (via Vittorio Emanuele, 29), si inaugura l’esposizione intitolata “Emanuele Luzzati tra Fiaba e Fantasia”, che resterà aperta sino al 23 febbraio 2025.
La mostra, curata da Cinzia Tesio e Rino Tacchella e realizzata dalla Città di Cherasco in collaborazione con l’associazione Cherasco Eventi, vuol essere un omaggio all’artista attraverso una carrellata di oltre 80 opere realizzate nei differenti settori in cui si è espresso utilizzando diverse tecniche.
Presentare Emanuele Luzzati (Genova, 1921 – 2007) è indubbiamente immediato e diretto; il problema è da dove e con quale attività cominciare. È stato un abile scenografo e costumista teatrale, ha illustrato libri per bambini e non solo, anche storie per adulti, ha scritto delle favole, con regolarità ha prodotto opere in ceramica, sculture e pannelli di grandi dimensioni, ha progettato e prodotto film d’animazione, ha progettato e decorato interni di abitazioni e di chiese, ha prodotto opere grafiche inventando una tecnica personalissima, ha realizzato reinventandoli graficamente i mezzari genovesi, i parei e gli arazzi grandi come pareti, ha ridisegnato interni di parchi per bimbi e adulti. E se tutto questo non bastasse, con il collage, una tecnica utilizzata per la prima volta da Braque e Picasso, il prolifico artista ligure ha realizzato delle opere personalissime e inconfondibili.
Nel Emanuele Luzzati 1972 espone alla Biennale di Venezia, e nel 1975 fonda, insieme a Tonino Conte e Aldo Trionfo, il Teatro della Tosse di Genova. Insieme a Giulio Gianini, ha creato i titoli di testa de “L’armata Brancaleone” e “Brancaleone alle Crociate” di Mario Monicelli, e realizzato vari film d’animazione, tra cui “La Gazza ladra” e “Pulcinella”, che gli valgono ben due nominations all’Oscar. Ha illustrato le fiabe italiane di Italo Calvino, nonché diversi testi e filastrocche di Gianni Rodari.
A Palazzo Salmatoris si potrà trovare una sezione di ceramica e scultura, dove sono raccolti dipinti su ceramica, pannelli e piatti, sculture ritagliate nel legno e sculture plasmate con l’argilla, bassorilievi in cui la ceramica è ritagliata come fosse ottenuta con il traforo oppure vasi inutilizzabili come tali perché bucati con porte o finestre da cui si affacciano i suoi personaggi.
Ci sarà poi una sezione dedicata al teatro, dove sono proposti progetti di scenografie disegnate o realizzate con sagome ritagliate e disposte secondo precise prospettive. Non mancheranno i costumi dei personaggi disegnati a pastello o costruiti con i collages e alcuni esempi di manifesti utilizzati per comunicare il titolo del lavoro teatrale, il luogo in cui si svolge e illustrati con una figura prelevata tra quelle che andranno in scena.
Le illustrazioni dei libri sono quasi tutte eseguite con la tecnica del collage utilizzata per l’abbigliamento del personaggio, mentre gli arti e il volto estremamente espressivo sono realizzati con pastelli a cera. Un metodo di lavoro che gli permette di avvalersi della sua innata capacità di costruire abiti con variopinti frammenti cartacei, mentre i volti dei personaggi sono ideati e disegnati secondo caratteristiche dettate e suscitate da una spontanea fisionomia che proviene da quanto il personaggio attuerà nel racconto.
Infine, si potranno ammirare i lavori grafici realizzati con la tecnica dell’acquaforte che hanno come caratteristica la lastra non quadrata o rettangolare, ma ritagliata secondo il profilo del personaggio.
Scrive nel catalogo la curatrice Cinzia Tesio: «L’arte di Emanuele Luzzati è creativa, fantasiosa e ricca di estro (…). Ha collaborato nel corso della sua carriera con registi, architetti, artisti e scrittori di fama internazionale. Artista in ogni settore dell’arte applicata, si è dedicato alla realizzazione di scene e costumi teatrali per alcune tra le più significative compagnie nazionali e internazionali, realizzando centinaia di scenografie per opere in prosa, lirica e danza. Luzzati è interprete di una cultura figurativa abile e colta, capace di usare con maestria ogni sorta di materiale: dalla terracotta allo smalto, dall’intreccio di lane per arazzi all’incisione su supporti diversi, ai collage di carte e tessuti composti per costruire bozzetti di scene, di costumi, di allestimenti navali. Il suo stile personalissimo, fantastico ed immediato definisce un ponte comunicativo con i bambini: aspetto che ha contribuito a rendere Luzzati uno tra gli artisti più significativi del nostro tempo».
Le opere in mostra provengono da collezioni private, dal Centro Studi del Teatro Stabile di Torino, dalla Galleria Il Bostrico di Albissola e dalla Galleria Il Vicolo di Genova
Emanuele Luzzati tra Fiaba e Fantasia
Fino al 23 febbraio 2025
Inaugurazione: sabato 9 novembre 2024 alle ore 11, a Palazzo Salmatoris (via Vittorio Emanuele, 31- Cherasco).
Giorni: mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 14.30 alle 18.30 e orari sabato, domenica e festivi dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30
Ingresso gratuito.
Visite scolastiche su prenotazione.
CIRCOLO DEGLI ARTISTI. MOSTRA PERSONALE DI NURAY AYSUN DAGASAN
Inaugurazione venerdì 8 novembre ore 18 alla Giardiniera Reale del Circolo degli Artisti, per la mostra personale di Nuray Aysun Dagasan, Socia e artista turca, che presenterà i suoi paesaggi.
PALAZZO MADAMA. “I PELTRI A TORINO” PROSEGUE FINO ALL’8 GENNAIO
la mostra “I Peltri a Torino”, esposizione che raccoglie una selezione di circa 70 pezzi della collezione di oggetti in peltro del nostro consocio Attilio, allestita al Museo Civico d’Arte Antica di Palazzo Madama a Torino, proseguirà fino all’8 gennaio 2025.
ARTISSIMA ANNUNCIA I VINCITORI DEI PREMI
Artissima annuncia tutti i vincitori degli 11 premi e riconoscimenti assegnati nella trentunesima edizione: quattro premi in collaborazione con aziende partner, due riconoscimenti a memoria di figure di spicco del mondo dell’arte e cinque supporti istituzionali ad artisti e gallerie promossi da fondazioni e istituzioni e un fondo.
Premio illy Present Future
È Angharad Williams la vincitrice della ventiquattresima edizione del Premio illy Present Future, sostenuto da illycaffè dal 2001 e assegnato al progetto ritenuto più interessante in Present Future, la sezione che Artissima dedica ai talenti emergenti.
L’artista è presentata dalla galleria Fanta — MLN, Milano.
Il premio è stato conferito da una giuria internazionale composta da Maurin Dietrich, direttrice artistica, Kunstverein, Monaco, João Laia, direttore artistico del Dipartimento di Arte Contemporanea, Galeria Municipal do Porto, Porto, Manuela Moscoso, direttrice artistica, Center for Art, Research and Alliances (CARA), New York, Vittoria Matarrese, direttrice, Bally Foundation, Lugano, e Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino.
Premio VANNI occhiali #artistroom
Nicola Bizzarri è il vincitore della la quarta edizione del Premio VANNI occhiali #artistroom, lanciato dal marchio VANNI occhiali e assegnato all’artista la cui ricerca artistica possa offrire uno sguardo originale sulla realtà, aprendo, come farebbe una lente, un orizzonte inaspettato e sorprendente.
L’artista è presentato dalla galleria Fuocherello, Volvera (Torino).
Il premio è stato conferito da una giuria internazionale composta da Dimitri Borri, Store Planning Advisor, Loredana Longo, artista, e Dino Vannini, Head of Entertainment Content Management, SKY Italia.
Premio Tosetti Value per la fotografia
Rossella Biscotti è la vincitrice della quinta edizione del Premio Tosetti Value per la fotografia, sostenuto da Tosetti Value — Il Family office e nato dal desiderio di indagare la relazione tra arte ed economia e dilatare il campo prospettico sulla realtà.
L’artista è presentata dalla galleria mor charpentier, Parigi, Bogotà.
Il premio è stato conferito da una giuria composta da Lucrezia Cippitelli, co-direttrice programma arte contemporanea, Kunst Meran, Merano Arte, Walter Guadagnini, direttore, CAMERA — Centro Italiano per la Fotografia, Torino, e Lorenzo Vitturi, artista.
Premio Orlane per l’Arte
É la galleria laveronica, Modica, a vincere la prima edizione del Premio Orlane per l’Arte. Promosso da Orlane, uno dei brand più esclusivi al mondo nel settore cosmetico del lusso, mira a sostenere la ricerca e il percorso imprenditoriale di una delle gallerie che partecipano ad Artissima.
Il premio è stato conferito da una giuria composta da Krist Gruijthuijsen, curatore indipendente, Céline Kopp, direttrice, Le Magasin, Grenoble, e Alberto Salvadori, direttore e fondatore, Fondazione ICA, Milano.
Matteo Viglietta Award by Collezione La Gaia
Francesca Cataldi vince la terza edizione del Matteo Viglietta Award, promosso da Collezione La Gaia e pensato per ricordare Matteo Viglietta, grande e appassionato collezionista che ha avuto un legame particolarmente forte con Artissima fin dagli esordi.
L’artista è presentata dalla galleria Gramma_Epsilon, Atene.
Il premio è stato conferito da una giuria internazionale composta da Eva Brioschi, curatrice, Collezione La Gaia, Busca, Lilou Vidal, curatrice e fondatrice, Bureau des Réalités, Bruxelles, e Luca Lo Pinto, direttore, MACRO — Museo d’Arte Contemporanea di Roma.
Carol Rama Award by Fondazione Sardi per l’Arte
Belen Uriel la vincitrice della quinta edizione del Carol Rama Award, promosso dalla Fondazione Sardi per l’Arte e assegnato all’artista che interpreta, attraverso la sua ricerca e il suo lavoro, l’ideale di creatività femminile non-convenzionale e la libertà artistica che Carol Rama incarnava e trasmetteva con le sue opere e la sua personalità.
L’artista è presentata dalla galleria Madragoa, Lisbona.
Il premio è stato conferito da una giuria internazionale composta da Elisabetta Barisoni, responsabile Ca’ Pesaro Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia, Hélène Guenin, direttrice, MAMAC Musée D’Art Moderne et Contemporain, Nizza, e Martina Vovk, direttrice, MSUM Museum of Contemporary Art, Lubiana.
Premio Diana Bracco – Imprenditrici ad Arte
Agnieszka Fąferek è la vincitrice della seconda edizione del Premio Diana Bracco – Imprenditrici ad arte, promosso dalla Fondazione Bracco in collaborazione con la Fondazione Roberto de Silva e Diana Bracco di Milano, assegnato alla gallerista donna emergente, italiana o straniera, la cui storia imprenditoriale manifesti una significativa attenzione volta alla ricerca e alla qualità artistica.
Agnieszka Fąferek gestisce la galleria Eastcontemporary, Milano.
Il premio è stato conferito da una giuria internazionale composta da Isabella Bortolozzi, fondatrice, Galerie Isabella Bortolozzi, Berlino, Giovanna Forlanelli, presidente, Fondazione Luigi Rovati, Milano, e Chiara Parisi, Direttrice, Centre Pompidou, Metz.
Premio Pista 500 by Pinacoteca Agnelli
È Paul Pfeiffer il vincitore della seconda edizione del Premio Pista 500, nato nel 2023 in collaborazione con la Pinacoteca Agnelli per dare la possibilità a un artista di realizzare un’opera sul billboard permanente del circuito sul tetto del Lingotto, a due passi da Artissima.
L’artista è presentato dalla galleria Thomas Dane, Londra, Napoli.
Il premio è stato conferito da una giuria composta da Meriem Berrada, direttrice MACAAL — Musée d’Art Contemporain Africain Al Maaden, Marrakech, Fatima Hellberg, direttrice, mumok Museum moderner Kunst, Vienna, Sarah Cosulich, Direttrice Pinacoteca Agnelli, e Pietro Rigolo, recentemente nominato capo curatore e responsabile della collezione della Pinacoteca Agnelli (in carica dal 2025).
Premio “ad occhi chiusi…” by Fondazione Merz
Monia Ben Hamouda vince la quarta edizione del Premio “ad occhi chusi…”, nato dalla collaborazione tra Artissima e Fondazione Merz e assegnato ad artisti internazionali presenti in fiera che meglio rispecchiano le attività di ricerca della Fondazione sulla giovane arte del mediterraneo.
L’artista è presentata dalla galleria ChertLüdde, Berlino.
Il premio è stato conferito da una giuria internazionale composta da Beatrice Merz, presidente, Fondazione Merz, Torino, Sandra Patron, direttrice, CAPC Musée d’Art Contemporain de Bordeaux, Bordeaux, Agata Polizzi, curatrice indipendente, e Mirjam Varadinis, curator-at-large, Kunsthaus, Zurigo.
Premio Oelle – Mediterraneo Antico
Daniela Ortiz vince la terza edizione del Premio Oelle – Mediterraneo antico, promosso dalla Fondazione Oelle e atto a valorizzare la ricerca artistica contemporanea in particolare dei “Sud del mondo” indirizzata al campo delle arti visive, fotografia, video, sound art e altro: azioni intese in quanto attraversamenti culturali in Sicilia e nel Mediterraneo.
L’artista è presentata dalla galleria laveronica, Modica.
Il premio è stato conferito da una giuria composta da Katerina Gregos, direttrice, EMST The National Museum of Contemporary Art, Atene, Grazia Quaroni, direttrice, Fondation Cartier pour l’Art Contemporain, Parigi, e Caterina Riva, direttrice, MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli, Termoli.
Premio Ettore e Ines Fico
Daniele Di Girolamo vince la quindicesima edizione del Premio Ettore e Ines Fico, promosso dal MEF – Museo Ettore Fico di Torino e volto a promuovere e valorizzare il lavoro dei giovani artisti attraverso un’acquisizione. Tra gli artisti presentati in fiera, i vincitori sono stati selezionati perché distintisi per poetica creativa e ricerca a livello internazionale.
L’artista è presentato dalla galleria Traffic, Bergamo.
Il premio è stato conferito da Andrea Busto, direttore, MEF – Museo Ettore Fico, Torino.
Artissima New Entries Fund
Le gallerie Hatch, Parigi, Manuš, Spalato, Zagabria e Matta, Milano vincono la seconda edizione dell’Artissima New Entries Fund, nato nel 2023 nell’ambito del percorso triennale IDENTITY e sostenuto dalla fiera per supportare la partecipazione di tre gallerie della sezione New Entries.
Il premio è stato conferito da una giuria composta da Emma Enderby, direttrice, Kunstwerke, Berlino, Lauriane Gricourt, direttrice, Les Abattoirs, Musée – Frac Occitanie, Tolosa, Andrea Lissoni, direttore, Haus der Kunst, Monaco, e Marcus Reymann, direttore, Ocean Space TBA21, Venezia.
METROPOLITAN ART 9: DAL 7 AL 10 NOVEMBRE ALLE 21 PERFORMANCE REACTION
alle Officine Caos – piazza Montale 18a
Da giovedì 7 a domenica 10 novembre alle 21 va in scena alle Officine Caos ReACTION, la performance che conclude il percorso di conoscenza e interpretazione dell’arte contemporanea del progetto Metropolitan Art 9. ReACTION, con la regia di Gabriele Boccacini, è stata elaborata in base agli stimoli raccolti dai partecipanti alle visite realizzate in tre importanti musei del territorio che collaborano a questa edizione di Metropolitan Art: PAV Parco Arte Vivente – Centro Sperimentale di Arte Contemporanea, Fondazione Merz e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.La spettacolo è realizzato dai performer di Stalker Teatro insieme a una quarantina di cittadini suddivisi in due gruppi, giovani sotto i 35 anni e adulti. E’ il momento finale, la restituzione delle suggestioni raccolte durante le visite guidate dai al Pav, alla Fondazione Merz e alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, che si sono svolte a settembre con la mediazione dei dipartimenti educazione dei tre musei. I partecipanti hanno sviluppato il percorso creativo durante un mese di prove. Il risultato è ReACTION, opera collettiva che avvicina, coinvolge, stimola e valorizza la sensibilità all’arte contemporanea di persone che spesso non ne avrebbero accesso. Un progetto dunque che risponde appieno alle linee guida previste dall’avviso pubblico “Circoscrizioni, che spettacolo…dal vivo!” 2024, vinto da Metropolitan Art 9. Il pubblico ha risposto con entusiasmo, e le serate del 7 e del 9 sono già al completo. ReACTION si sviluppa in tre quadri: IL BIOMA DEL TEATRO, che si riferisce all’installazione permanente Bioma di Piero Gilardi, artista del movimento dell’Arte Povera e fondatore del PAV – Parco Arte Vivente. REALTÁ MULTIPLA – IL RISCATTO, ispirata dalle opere di Diana Anselmo (Italia), Danielle McKinney (Stati Uniti), Mohammed Sami (Iran) e Binta Diaw (Senegal), esposte alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. ENERGIA GRIGIA, ispirata alla mostra alla Fondazione Merz dedicata a Mario Merz, uno dei più importanti artisti italiani dell’arte contemporanea che Stalker Teatro ha conosciuto e frequentato tra la fine gli anni ’70 e ’80. Dal 7 novembre inoltre Officine Caos presenta la mostra collettiva POESIA VISIVA, realizzata durante quattro laboratori rivolti a altrettanti gruppi: giovani partecipanti a un’attività a loro dedicata; adulti del quartiere Le Vallette iscritti al progetto La cultura dietro l’angolo; persone, uomini e donne, private della libertà personale della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno.
Biglietti: INTERO €5 RIDOTTO €3
Per info e prenotazioni: comunicazione@officinecaos.net
ASTI. “ERA MIO PADRE”, MOSTRA DI COLLAGE
Storia di un impiegato, di pittori della domenica, storie di ieri tra mozziconi di matite e Gauloises, pezzi di carta incollati e altro ancora
Verrà inaugurata mercoledì 6 novembre la mostra di collages dal titolo “ERA MIO PADRE” – Storia di un impiegato, di pittori della domenica, storie di ieri tra mozziconi di matite e Gauloises, pezzi di carta incollati e altro ancora dedicata a Giuseppe Leccioli. Il figlio Carlo, nel centenario della nascita, vuole ricordare il padre, disegnatore tecnico, fotografo e documentarista della Italigas di Torino e Asti, attraverso un incontro pubblico e una mostra. Giuseppe Leccioli fu “un artista e pittore autodidatta – come afferma il figlio Carlo – riconducibile a quell’incanto che è la canzone Pittori della domenica di Paolo Conte”. Leccioli fu conquistato dall’arte povera, polimaterica e dal collage, che sviluppò secondo una tecnica tutta personale che parte da un bozzetto sul posto a pastello o tecnica mista e poi si conclude in studio attraverso colori fatti di carta. “Siamo molto contenti di rendere omaggio ad un illustre artista astigiano – hanno commentato il Sindaco Maurizio Rasero e l’Assessore alla Cultura Paride Candelaresi – che ha saputo rappresentare paesaggi, vedute e figure della nostra Città con grande creatività e una tecnica tutta personale”.
CUNEO. BIBLIOTECA CIVICA, DAL 5 AL 30 NOVEMBRE LA MOSTRA DEI DISEGNI DI MONTAGNA DI NINO BAUDINO
L’esposizione dell’artista cuneese, ad ingresso gratuito, sarà visitabile nei consueti orari di apertura
Chiunque abbia attraversato le Alpi di Cuneo potrà riconoscere con facilità le bellezze del territorio disegnate dall’illustratore Nino Baudino durante le sue escursioni.
L’occasione è in arrivo alla Biblioteca Civica di Cuneo, dal 5 al 30 novembre, quando nel salone al primo piano di via Cacciatori delle Alpi 9 sarà visitabile la mostra “Quaderni di Montagna”, completamente allestita con schizzi realizzati dal vivo, con fogli e matita, nelle valli che circondano Cuneo.
Dalle mete più blasonate, come laghi, rifugi e cime, alle meno conosciute, tra dorsali e colli, il disegnatore cuneese, noto per aver esposto in rassegne collettive e personali in Italia e all’estero, esporrà la sua produzione in occasione di Scrittorincittà, nell’anno di Cuneo Città Alpina.
La mostra, ad ingresso libero, è promossa dalla Biblioteca Civica del Comune di Cuneo in collaborazione con Coumboscuro Centre Prouvençal. L’esposizione di Baudino, che opera abitualmente con tutte le tecniche della calcografia e della xilografia, sarà visitabile negli orari di apertura della Biblioteca.
Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero di telefono 0171.444.640, oppure scrivere alla mail biblioteca@comune.cuneo.it.
ALESSANDRIA. MEMORIE D’ACQUA E FANGO: L’ALLUVIONE DEL TANARO 30 ANNI DOPO
mostra documentaria
Nel mese di novembre 1994 il Piemonte fu colpito da un evento alluvionale di eccezionale gravità che coinvolse pesantemente anche la città di Alessandria, travolta la mattina del 6 novembre da unaviolentissima piena del fiume Tanaro le cui conseguenze furono devastanti.L’Archivio di Stato di Alessandria partecipa alle commemorazioni del trentennale con una mostra di documenti e fotografie che illustrerà le molteplici attività di gestione dell’emergenza effettuate dall’Unità di Ricostruzione della Prefettura, il generoso apporto sinergico dei volontari giunti da tutta Italia a portare aiuto, conforto e speranza, nonché il ruolo svolto dallo stesso Archivio di Stato nel recupero e nella tutela degli archivi alluvionati di enti e uffici del territorio.
La mostra, organizzata in collaborazione con la Prefettura, il Gruppo Carabinieri Forestale di Alessandria, la Provincia e il Comune di Alessandria, si terrà sabato 9 e domenica 10 novembre dalle ore 14.30 alle ore 18.30 presso la sede dell’Istituto in via Giorgio Solero n. 43.