Chieri e la Fiera di San Martino: contenti e scontenti
Giordano: “Si potrà migliorare, forse spingendo il Distretto del Cibo”. Pezzini: “Poca qualità e scarsa attrattività”
“C’è stata un’altissima affluenza di pubblico; un grandissimo numero di stand e food truck con un’amplissima offerta. Certo si potrà migliorare, probabilmente spingendo il Distretto del Cibo…ma su questo non può essere solo Chieri a decidere.” L’assessore ai grandi eventi Antonella Giordano, che nella giornata inaugurale di sabato aveva incassato le critiche di alcuni cittadini per la presenza in fiera di stand ‘fuori tema’, vede il bicchiere mezzo pieno.
Ma c’è chi non condivide e vorrebbe una fiera diversa, più condivisa e partecipata. Roberto Pezzini, presidente del Comitato Centro Storico, non è per nulla contento di come sono andate le cose.“Condivisione e partecipazione: due temi completamente assenti per quanto ci riguarda nella organizzazione della Fiera di S. Martino. Esiste a Chieri un tavolo comune del Partenariato, che dovrebbe essere il braccio operativo del DUC ( Distretto Urbano del Commercio) intorno al quale siedono molte delle Associazioni Congregazioni del territorio ed al cui interno si dovrebbero discutere e programmare i più importanti eventi del territorio. Nessuna convocazione ci è pervenuta per trattare l’argomento e ci si domanda quindi come il nuovo manager del Distretto intenda lavorare se dopo aver dichiarato alla stampa di voler considerare la riqualificazione degli eventi locali come strumento imprescindibile per la sostenibilità del comparto non si preoccupi invece di portare all’attenzione del Tavolo stesso la programmazione e l’auspicabile condivisione di suddette iniziative. La Fiera di S. Martino pare essere come la ” trascinata” ripetizione di una festività( mercatone, luna park e Fiera Agricola) che non si riesce a far decollare in termini qualitativi e soprattutto ad aumentarne l’attrattivita’ . Il ” Galucio” poteva essere la novità di quest’anno ma si è defilato tra il serio ed il faceto . Senza innovazione e condivisione è difficile disegnare un progetto che trovi stabilità ed interesse.”