PIEMONTE ARTE: TRAME D’AUTORE A CHIERI, NICK EDEL, LA BELLEZZE INCISA, NOVARA, ALA ZARVANYTSKA, DE-COLL’, ARTE E CARITA’ A BUSCA, VALLESE, CUNEO, ASTI, ARRUZZO, MIIT…
Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo
CHIERI. TRAME D’AUTORE, MOSTRA DIFFUSA DI FIBER ART
PER CELEBRARE 25 ANNI DI SPERIMENTAZIONE ARTISTICA INTERNAZIONALE NELLA COLLEZIONE CIVICA DI CHIERI
LE SEDI: Museo del Tessile Biblioteca civica “Nicolò e Paola Francone” Cappella San Filippo Neri
APERTURE CON INGRESSO LIBERO: VENERDI’ e SABATO ore 15-18 15 novembre – 21 dicembre 2024
Si apre al pubblico venerdì 15 novembre 2024 la mostra diffusa che celebra il venticinquennale della Collezione Civica di Fiber Art “Trame d’Autore”, con l’obiettivo di richiamare il valore di una preziosa raccolta custodita a Chieri, città che ha saputo coniugare tradizione e innovazione, industria e museo tessile, arti applicate e nuove sperimentazioni.
La rassegna, a cura di Silvana Nota con il supporto del comitato scientifico, è un’iniziativa congiunta del Comune di Chieri e della Fondazione Chierese per il Tessile e per il Museo del Tessile, con il sostegno della Regione Piemonte e il Patrocinio della Città Metropolitana di Torino. Fino al 21 dicembre 2024 sarà aperta al pubblico presso tre sedi cittadine – il Museo del Tessile (Via Santa Clara 10), la Biblioteca civica “Nicolò e Paola Francone” (Via Vittorio Emanuele II, 1) e la Cappella di San Filippo Neri (Via Vittorio Emanuele II, 63).
Le 35 opere in mostra costituiscono una raccolta attraverso cui è possibile leggere non solo la storia della Fiber Art, ma, trasversalmente, anche inedite pagine di storia dell’arte. Arazzi non convenzionali, installazioni, artwear, unwearable art, libri tessili, stich illo, sculture a muro, trovano spazio in luoghi di significato nella città.
La sala della Porta del Tessile, già cappella del convento delle clarisse d’impianto quattrocentesco, ospita un ensemble di opere realizzate al telaio e off loom di rilevante impatto visivo e poetico.
Un lavoro site specific nella cappella barocca di San Filippo Neri smaterializza i confini della realtà in un’atmosfera rarefatta e contemplativa.
Opere di piccole dimensioni ma di significativa importanza sono presentate alla Biblioteca civica, anch’essa luogo ideale per un linguaggio profondamente intellettuale e di seducente bellezza.
Da diverse parti del mondo provengono gli artisti coinvolti: Antonietta Airoldi, Paola Bitelli, Leonilde Campora, Tegi Canfari, Fabio Celeste, Laura Frus, Sugane Hara, Nando Luraschi, Gabriela Naftanaila Leventu, Muriana Paparà, Zabu Wahlen, Bartu Basoglu, Patricia Black, Clotilde Ceriana Mayneri, Vagaram Choudhary, Silvia Heyden, Sue Hiley Harris, Nanna Hertoft, Agneta B. Lind, Elham Mosslemi Aghili, Martha Nieuwenhuijs, Isaura Ramirez, Alikhani Reyhaneh e Valeria Scuteri.
Il percorso espositivo, in sintonia con la natura, la storia e dello spirito dei luoghi ospitanti, è all’insegna di un dialogo intergenerazionale e interculturale in cui il tessile come medium artistico si coniuga a espressioni concettuali veicolate anche attraverso un linguaggio multisensoriale, dunque intelligibile per chiunque si avvicini alla Fiber Art.
«Con questa iniziativa di raffinato calibro – commenta Melanie Zefferino, Presidente della Fondazione chierese per il Tessile e Museo del Tessile – nuove trame arricchiscono l’arazzo in cui passato e presente si intrecciano insieme a fili d’arte, gli stessi che uniscono la Città di Chieri alle sue sedi istituzionali vocate alla cultura, alla memoria storica e alla vitalità intellettuale e creativa».
Aggiunge l’assessora alla Cultura Antonella Giordano: «Buon compleanno alla splendida Collezione Civica Trame d’autore! Questa mostra, così come il progetto RestArt – Museo relazionale Imbiancheria del Vajro realizzatosi nel 2021 e 2022, vuole continuare a valorizzare la cultura tessile chierese e lo straordinario patrimonio di opere di Fiber Art posseduto dalla Città di Chieri. Un patrimonio importante dal punto di vista storico e culturale, ma anche estetico, capace di raccontare il sapere immateriale legato al tessile, sprigionandone le potenzialità artistiche».
TRAME D’AUTORE
15 novembre al 21 dicembre 2024
Orari: Venerdì e Sabato, dalle 15:00 alle 18:00
LE SEDI:
§ Museo del Tessile: Via Santa Clara 10, Chieri
§ Biblioteca civica “Nicolò e Paola Francone”: Via Vittorio Emanuele II 1, Chieri
§ Cappella di San Filippo Neri, Via Vittorio Emanuele II 63, Chieri
Ingresso libero
IL POETICO NATURALISMO DI NICK EDEL
Attraverso l’evoluzione e la trasformazione della cultura visiva il discorso assume, di volta in volta, una dimensione in cui emergono le varie fasi e definizioni della ricerca creativa.
In questa visione, la figura del pittore e artista Nick Edel, a due anni dalla scomparsa, si colloca all’interno di un personale e poetico naturalismo, di un’esperienza che si è sviluppata seguendo i corsi di Francesco Menzio e Italo Cremona all’Accademia Albertina di Belle Arti.
Appassionato montanaro, pittore alpino ed esponente del movimento Wildlife, ha dedicato l’intera esistenza all’arte figurativa intesa quale momento di interiore espressione.
In particolare, alcune sue opere sono state esposte alla rassegna annuale APART FAIR 24, allestita nelle sale della “Promotrice delle Belle Arti” al Valentino, presentate dalla Galleria L’Estampe di Emanuele Cardellino.
E così il pittore di possenti orsi, di maestosi cervi e di un antico muflone si è idealmente confrontato con una composizione di Alfredo Billetto, una struttura di Dedalo Montali e il paesaggio di Beppi Zancan, richiamando l’attenzione dei visitatori.
Nelle sue parole affiora sempre il senso del profondo interesse per l’ambiente e la natura: “Io non sono capace di/ raccontare quanto gli/ animali selvatici siano/ importanti per gli/ uomini./ Ma li ho sempre disegnati/ come in un continuo/ rituale propiziatorio”.
Angelo Mistrangelo
PINACOTECA ALBERTINA. LA BELLEZZA INCISA
Dal Cinquecento al contemporaneo
Pinacoteca Albertina, dal 16 novembre 2024 al 4 maggio 2025
Inaugurazione venerdì 15 novembre 2024 alle ore 18
L’Albertina espone per la prima volta al pubblico i tesori più preziosi del suo straordinario patrimonio di incisioni storiche, collezionate in più di tre secoli e normalmente custodite nel caveau dell’Accademia di Belle Arti. Nelle sale della Pinacoteca Albertina trovano casa Tiepolo, Piranesi e gli altri grandi maestri della Grafica d’Arte; le prime incisioni cinquecentesche della Cappella Sistina di Michelangelo e degli altri capolavori del Rinascimento e del Barocco. Segni nel tempo che accompagneranno il visitatore ad alcune declinazioni contemporanee del ruolo della grafica tra le discipline artistiche.
La mostra, a cura di Antonio Musiari per l’excursus storico e di Franco Fanelli per la sezione contemporanea, è infatti l’occasione per scoprire la ricca collezione di incisioni antiche dell’Albertina in un gioco di confronti e rimandi con significativi esempi della produzione contemporanea della Scuola di Grafica d’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Torino. Il presente e il futuro della Scuola animano questa sezione in cui sono esposti i libri d’artista della collana Hbitat, edita da Albertina Press e realizzati da un gruppo di studentesse e studenti del Biennio Specialistico coordinati da Sonia Gavazza, mentre nelle ultime sale le opere di Cornelia Badelita, docente e artista, dialogano con quelle di Marco Manzolini, suo attuale allievo.
La mostra presso la Pinacoteca Albertina è visitabile tutti i giorni feriali e festivi dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30) escluso il mercoledì che è il suo giorno di chiusura e sono comprese nel biglietto di ingresso del Museo, con la sua collezione:
intero € 10,00; ridotto € 8,00 bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni, studenti universitari fino ai 26 anni, convenzioni; gruppi;
gratuito under 6 anni, insegnanti, possessori Abbonamento Musei e Torino + Piemonte Card.
I PREZIOSI E LUMINOSI ACQUERELLI DI ALA ZARVANYTSKA
Il discorso intorno alla stagione artistica della pittrice e architetto Ala Zarvanytska, nata a Ternopil (Ucraina), si identifica con la partecipazione al Concorso Internazionale di Pittura, Grafica e Acquerello “Metropoli di Torino” 2024, dove ha vinto il 1° Premio per la Sezione Acquerello.
Un riconoscimento di indubbio prestigio per questa artista che, dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti a Kyiv e lavorato a Praga, ha raggiunto l’Italia per seguire gli studi all’Università La Sapienza di Roma.Presente in numerose mostre d’arte contemporanea, come “Due Fiumi. Due Capitali”, con il patrocinio dell’Ambasciata Ucraina nella Repubblica Italiana a sostegno del I Municipio-Roma Capitale e dell’Accademia di Belle Arti intitolata Salvador Dalì, affida alla preziosa tecnica dell’acquerello il senso di una ricerca tradizionalmente figurativa, in cui la delicatezza dell’immagine si stempera sul fondo creando una rappresentazione sensibile al variare della luce atmosferica.
In particolare, in occasione dell’appuntamento torinese, organizzato dal Centro Arte Città Amica, ha realizzato piccole composizioni che esprimono il clima di una visione definita con lievissimi tocchi di colore, dalla luminosità dei gialli ai verdi splendenti, capaci di conferire una propria identità ad ogni singola opera, tra realtà reinterpretata e poetico naturalismo.
Angelo Mistrangelo
LUCI ED OMBRE – mostra al Centro “Arte Nova” di Novara
Lo scorso sabato 9 novembre il Centro Culturale Arte Nova ha inaugurato presso la sua sede di vicolo della Canonica 3/b la mostra collettiva “Luci e ombre” accompagnata da un esaustivo catalogo, con presentazione di Federica Mingozzi.
La rassegna è stata ideata e realizzata (catalogo compreso) da Eva Boglio e Violetta Viola, mentre l’allestimento è stato curato da Emilio Mera. Il catalogo comprende oltre alle foto delle opere esposte testi di Violetta Viola, Eva Boglio, Federica Mingozzi, Melina Merlino, Giorgio Bologna (nelle foto alcune opere esposte).
Come scrive Violetta Viola, nella rassegna così come nel catalogo sono presentate tutte le opere esposte “con le interpretazioni e manifestazioni di ciò che rappresenta questo affascinante viaggio tra chiaro e scuro… la luce, in tutte le sue forme, gioca un ruolo cruciale nel creare atmosfere e nel sottolineare dettagli che altrimenti passerebbero inosservati; d’altra parte, le ombre possono infondere mistero e profondità, rendendo ogni creazione un racconto visivo intriso di emozioni.
L’interazione tra queste due forze ci invita a esplorare non solo l’estetica, ma anche la psicologia che sta alla base della nostra reazione agli stimoli visivi, permettendo così una connessione più profonda con l’arte e con noi stessi”.Le luci e le ombre, come rileva anche Federica Mingozzi nella sua presentazione, hanno una duplice valenza: “sono la testimonianza della perizia tecnica dell’artista che, applicando rigide regole compositive, arricchisce di profondità quanto rappresenta, e sono un mezzo per dare evidenza ai suoi conflitti interiori, a quelle luci e a quelle ombre che lo connotano nella sua umanità”.
Federica Mingozzi precisa anche che questo progetto espositivo consente di riflettere su questi due aspetti, con particolare attenzione a quello introspettivo, che comunque si accompagna sempre alla capacità rappresentativa del suo autore. Quindi, come scrive, “cercare la grande luce e la grande ombra è il modo migliore per godere di quanto costantemente l’arte ci dona, la possibilità di entrare in relazione con l’altro, per condividere con lui il vivere che è quotidiano scambio di crescita, come ognuno degli artisti presenti ci insegna”.
Sono presenti in mostra 43 artisti (pittori, scultorie fotografi) con 58 opere. Riportiamo qui di seguito i nomi degli espositori: Rosanna Angotti, Claudio Barberis, Giugi Bassani, Rosanna Battaiotto, Daniela Bigotta, Eva Boglio, Giorgio Bologna, Carla Brandinali, Fabio Canziani, Alessandro Caraglio, Mario Carratta, Gianluigi Casiraghi, Vincenzo Castaldo, Elisa Cattin Reiser, Gloria Clauser, Roberto Colombo, Paolo Crotti, Marinella Debbia, Danilo Diotallevi, Lorena Festa Bianchet, Teresio Fornara, Silvia Gabardi, Imperia Galedi, Giannina Gobatto, Kamalele (Gabriele Targa), Angelo Lavatelli, Liliana Lozzi, Anna Paola Marchitelli, Marco Marroccu, Massimo Massarelli, Emilio Mera, Melina Merlino, Carlo Muscarello, Leonardo Pagani, Giovanni Perota, Claudia Pinton, Margherita Pomati, Anna Maria Raimo, Antonella Rosa, Flor Nasheli Santacruz Motte, Faik Skopeci, Gabriella Vandone, Violetta Viola.La rassegna continuerà fino al 23 novembre (venerdì, sabato e domenica dalle 15,30 alle 18,30). Durante lo svolgimento della mostra sono previsti due eventi: domenica 17, ore 16,00, “Namibia, un viaggio tra colori ed emozioni” (presentazione e video di Eva Boglio e Carlo Muscarello); sabato 23,00, ore 17,00, Lo scrittore Luca Scopitteri presenta il suo ultimo libro “La legge del settimo giorno”, coinvolgendo i presenti con una “Caccia all’assassino”.
Enzo De Paoli
UN’OPERA DI DE-COLL’ IN DONO PER IL PREMIO ODISSEO
Martedì 19 novembre al Teatro Rete 7 di Corso Regio Parco di Torino, cerimonia di premiazione del Premio OIdisseo 2024 organizzato come ogni anno dal Club Dirigenti Vendite e Marketing. Il Premio Odisseo 2024 donerà, alle Aziende vincitrici, opere di: Adriano Parisot, Mario Saini, Nëri Ceccarelli, Pier Tancredi De-Coll’, Sara De Siena, Simona Bosio.
Nella foto: l’artista chierese Pier Tancredi De-Coll’ con la sua opera in premio.
ARTE E CARITÀ. Dal patrimonio delle Confraternite ai capolavori moderni e contemporanei
Casa Francotto, BUSCA
Piazza Regina Margherita – 12022 Busca (CN)
16 novembre 2024 – 9 febbraio 2025
Oltre 120 opere esposte a rappresentare il binomio arte e carità. In mostra opere di Picasso, Fontana, Martini, Manzù, Cassinari, Mastroianni, Luzzati
Visite guidate, workshop, attività didattiche e formative completano la rassegna
Verrà inaugurata sabato 16 novembre, alle ore 11.00, la mostra “Arte e carità. Dal patrimonio delle Confraternite ai capolavori moderni e contemporanei”, che fino al 9 febbraio 2025 animerà gli spazi di Casa Francotto a Busca (Cuneo).
La mostra, curata da Cinzia Tesio, Rino Tacchella, Bruno Raspini e Dario Lorenzati, è organizzata dal Comune di Busca e dall’Ospedale Civile di Busca (1698) e raccoglie oltre 120 opere che rappresentano il binomio tra arte e carità. Un viaggio artistico e storico, un’ampia riflessione sui diversi volti della carità, dalla Maternità alla Passione, affiancando capolavori di artisti del Novecento, con le loro potenti visioni, ai capolavori custoditi dalle due Confraternite cittadine, la Bianca e la Rossa, la SS. Annunziata e la SS. Trinità
La mostra è suddivisa in due parti, dal globale al locale. Una sezione è dedicata ai grandi artisti moderni e contemporanei e la loro interpretazione del tema della carità, con una settantina di opere di Correggio, Guido Reni, Pablo Picasso, Lucio Fontana, Arturo Martini, Giacomo Manzù, Bruno Cassinari, Umberto Mastroianni, Emanuele Luzzati. La seconda sezione è dedicata alle opere caritative buschesi che hanno settecento anni di storia con inediti di straordinaria bellezza.
Completano l’allestimento, curato da Maurizio Colombo, pannelli, documenti storici, codici QR CODE e tre video. Uno di questi è dedicato ad Ernesto Francotto e fa parte di un progetto di valorizzazione di Casa Francotto.
Gli artisti in mostra:
Antonio Allegri detto Correggio, Giovanni Bellini, Giuseppe Cesari Cavalier d’Arpino, scuola di Guido Reni, Luigi Gainotti, Lucio Fontana, Pablo Picasso, Pietro Morando, Mario Micheletti, Umberto Mastroianni, Mario Ornati, Dina Bellotti, Felice Atzori, Emanuele Luzzati, Vittorio Rullo, Alberto Cafassi, Enrico Goretta, Adriano Tuninetto, Leonardo Bistolfi, Angelo Camillo Maine, Umberto Recalcati, Arturo Martini, Bruno Cassinari, Giacomo Manzù, Daniele Fissore, Carlo Giuliano, Angelico Pistarino, Celestino Fumagalli, Cia Torino, Artuso Tosi, Enrico Paolucci, Ugo Nespolo, Jean Marchan, Mario Tallone, Mario Gosso, Enzo Bersezio, Nicolò Barabino, Franz Von Stuck, Francesco Preverino, Enrico Colombotto Rosso, Felice Carena, Corrado Ambrogio, Silvestro Pistolesi, Baumgartner Fritz, Mario Lattes, Giorgio Ramella, Trento Longaretti, Venturino Venturi, Carlo Facchinetti, Raffaele Ponte Corvo.
Il vernissage si terrà sabato 16 novembre, alle ore 11.00, al Teatro Civico di Busca con gli interventi delle autorità per poi raggiungere Casa Francotto dove è allestita l’esposizione. Rimarranno aperte per l’occasione le Confraternite della Bianca e della Rossa.
L’apertura al pubblico è prevista per il pomeriggio, dalle 15,30 alle 18,30.
Casa Francotto, Piazza Regina Margherita – 12022 Busca (CN)
Telefono 371/5420603 per prenotazioni
Casa Francotto è uno spazio espositivo della Città di Busca. L’edificio, di gusto eclettico, è nato su un preesistente impianto settecentesco. È situato nel centro storico.
BIGLIETTERIA
Intero 10 euro
Ridotto 6 euro (buschesi, enti convenzionati, insegnanti, studenti universitari)
Gratuito tessera Abbonamento Musei e ragazzi inferiori a 14 anni.
A tutti i visitatori verrà omaggiata una cartina della Città di Busca per poter proseguire nel centro storico una visita ai luoghi caritativi della Città.
PERIODO
16 novembre 2024 / 9 febbraio 2025
ORARI
Venerdì: dalle 15.30 alle 18.30
Sabato: dalle 10.00 alle 12.00 dalle ore 15.30 alle ore 18,30
Domenica: dalle 10.00 alle 12.00 / dalle 14.30 alle 18.30
Info: tel.371/5420603 info@casafrancotto.it
NOVARA. MOSTRA DI ALFREDO VALLESE AL BROLETTO
Dal 12 novembre al 26 novembre, la Sala dell’Accademia del Broletto di Novara ospita la mostra dell’artista Alfredo Vallese.
L’inaugurazione ufficiale si svolgerà mercoledì 13 novembre, alle ore 17.Durante l’inaugurazione, si esibiranno Paolo Beretta al pianoforte, Patrizia Giannone insegnante del Brera con chitarra con l’accompagnamento di una cantante. A seguire ci sarà un rinfresco “novarese” e verranno distribuiti i “Biscotti di Valeria” su cui sarà rappresentata un’opera di Vallese. Alfredo Vallese è nato a Novara il 3 agosto 1950. Una passione fin da giovane per lo sport, Vallese è stato giocatore della serie B nell’Atalanta e ha partecipato ad eventi come la vittoriosa partita degli “All Stars” di Novara contro la Nazionale cantanti, occasione in cui è stato capitano della squadra. La passione per la pittura arriva nel 1974, quando decide di dipingere quadri da esporre nella nuova casa condivisa con la futura moglie e quando incontra il maestro jugoslavo Ivan Lackvic, pittore naif. Da quell’anno, dipingere non è più soltanto un hobby ma un banco di prova in cui Vallese sperimenta in modo autonomo le sue potenzialità, acquisendo un suo stile che si è evoluto e che oggi lo caratterizza. Tantissime le mostre in tutta Italia: in occasione dei Mondiali di calcio del 90, ha esposto a Roma un’opera ispirata all’evento e che ricalcava il suo primo amore, ossia quello per il calcio. Nel 1978, su input della nascita del movimento “vallesiano”, apre una sua scuola di pittura naif a Novara. Numerosi e prestigiosi i premi e i riconoscimenti ottenuti in 50 anni di carriera. In mostra, a Novara, 70 quadri frutto di opere che ritraggono l’evoluzione di Vallese in mezzo secolo di carriera. Dalla classica neve che richiama il “pittore d’inverno”, così come era stato ribattezzato, a soggetti e momenti provenienti da reminiscenze meridionali e non solo.
La mostra rimarrà aperta fino al 26 novembre con i seguenti orari:10.30-12 e 15.30-18.30
CUNEO. ALCUNI DIPINTI DELL’EREDITÀ FERRERO ORA ESPOSTI IN CAMERA DI COMMERCIO
Nel “Salone del futuro” della Camera di Commercio sono ora esposti alcuni dipinti di proprietà del Comune di Cuneo. I quadri sono stati trasferiti nel rinnovato salone di front office, in forza di una convenzione stipulata nei mesi scorsi e che ha come obiettivo la valorizzazione del patrimonio culturale della Città. Come primo atto della nuova convenzione, si è deciso di proporre cinque dipinti che hanno fatto parte della mostra ‘Montagne senza frontiere’ in palazzo Samone (25 maggio – 8 settembre 2024). Poiché ancora non è concluso l’anno di Cuneo città alpina, la volontà è stata di rendere ancora fruibili questi quadri, che sono parte della donazione testamentaria dei coniugi Vanna e Giulio Ferrero al Comune di Cuneo. L’allestimento espositivo comprende inoltre un acquerello di Marco Lattes, anch’esso parte della collezione Ferrero, e un olio su tela di un altro pittore cuneese, Giuseppe Brignone.I quadri, il cui trasferimento ha ottenuto l’autorizzazione della Soprintendenza, resteranno in esposizione per tre mesi. Di seguito l’elenco dei dipinti esposti in Camera di Commercio che potranno essere ammirati il pomeriggio del 12 novembre, a margine dell’evento su Imprese culturali e creative in Provincia di Cuneo, in una speciale visita guidata.Giorgio Bergesio (Marene, 1919 – Savigliano, 1973), Paesaggio alpino, 1972, Olio su tela. Vedute agresti e collinari, scene di caccia, scorci urbani e paesaggi montani, costituiscono la parte più consistente del lavoro di questo pittore, in cui la figura umana non emerge quasi mai in modo significativo. Segnato profondamente dalla partecipazione alla II guerra Mondiale, Bergesio è stato pittore autodidatta: dopo aver lavorato per alcuni anni nella Società nazionale delle Officine di Savigliano, dal 1959 alla morte si dedicò a questa passione. Marco Lattes (Cuneo 1914 – Mondovì 1993), Borgo alpino, acquerello su carta, senza data. L’insegnante di matematica, perseguitato e costretto a nascondersi per non essere deportato nei campi di concentramento nazisti, nel dopoguerra si dedicò intensamente alla pittura. Paesaggi e scorci di luoghi alpini, sovente innevati, furono tra i suoi soggetti privilegiati.Marco Lattes (Cuneo 1914 – Mondovì 1993), Paesaggio estivo di langa, acquerello su carta con cornice in legno dipinto, 1973. Paesaggio acquerellato tipico del Lattes maturo, capace di mescolare con grande perizia toni tenui e tinte più scure. Lattes amava il territorio di Langa e lo ritraeva con grande maestria e con affetto.Cesare Maggi (Roma, 1881 – Torino, 1962), Monte Bianco, 1940, olio su tavola. Conosciuto da un folto pubblico, nazionale e internazionale, come ‘il pittore della montagna’, l’esperienza pittorica di Maggi comincia sulle orme del Divisionismo e di Giovanni Segantini, per affrancarsi attraverso uno stile personale. Vallate e profili di monti sono uno dei soggetti più sentiti e ricorrenti.Italo Mus (Châtillon, 1892 – Saint-Vincent, 1967), ‘Montanaro al focolare’, 1967, olio su tela. È una delle ultime opere del più noto tra i pittori valdostani del ‘900, che qui presenta un soggetto a lui molto caro, soprattutto negli ultimi anni di vita: uno dei tanti personaggi che andava ad incontrare in sperdute borgate valdostane, spesso avvolti in ampi mantelli e ritratti in interni scuri accanto alla fiamma del focolare. Marco Perotti (Caraglio, 1921 – Cuneo, 1980), ‘Mezzogiorno ad Arpy – Valle D’Aosta’, 1971, olio su tela. Amante della pittura impressionista, il mondo di Perotti è stato soprattutto il paesaggio, che interpretava sobriamente. Nella tela esposta il profilo dei monti e un cielo grigio fanno da sfondo ad un primo piano dove sono raffigurate baite e un fontanile.Giuseppe Brignone (Taratasca, 1929 – Cuneo, 2017), Tetto Virulà – Limonetto, 1986, olio su tela. L’artista, deceduto nel 2017, era profondamente legato alla città di Cuneo. Negli anni ha partecipato a numerose mostre collettive sul territorio e oltre, e ha raccolto premi e riconoscimenti. La sua produzione riguarda quadri ad olio dipinti en plein air, come i maestri dell’Impressionismo che lo hanno ispirato, che riproducono luoghi del territorio, in tutte le quattro stagioni.
ASTI. PROSEGUONO LE VISITE GUIDATE ALLA MOSTRA SUL MEDIOEVO
La prima edizione del Festival del Medioevo, che si è svolto nel mese di settembre, ha avuto tra gli appuntamenti cardine la mostra dal titolo “Fiere, città e mercanti (1350-1600)”, organizzata nell’ambito del Progetto internazionale CoMOR del Ciham di Lione e della Università di Erfurt, in stretto rapporto con l’attività del Centro Studi “Renato Bordone” di Asti. A seguito della proroga della mostra fino al 5 dicembre, verranno organizzate una serie di visite guidate gratuite nelle giornate di sabato 9, 23 e 30 novembre, condotte dal curatore Ezio Claudio Pia. Sabato 9, la visita sarà dedicata ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado. Per chi fosse interessato, c’è ancora la possibilità di prenotarsi scrivendo all’indirizzo mail: assessoratocultura@comune.asti.it. Le visite si svolgeranno alle ore 10.00, presso l’Archivio Storico di Asti, Via Massaia, 5.”Il prolungamento della mostra – spiegano il Sindaco Maurizio Rasero e l’Assessore alla Cultura Paride Candelaresi – permetterà di aprire nuovamente le porte del nostro Archivio Storico e di esporre al pubblico i preziosi documenti medievali in esso ospitati. Questa prima visita è rivolta a tutti i docenti, mentre il 23 sarà aperta a tutta la cittadinanza e, infine, il giorno 30 ai club di servizio astigiani”.”Si tratta di un’occasione per conoscere meglio il ruolo centrale di Asti nella storia economica europea tra Medioevo ed Età moderna – spiega il curatore della mostra Ezio Claudio Pia. L’iniziativa astigiana si collega infatti a un progetto internazionale che ha proposto questi temi in due mostre tenutesi recentemente a Lione e a Lipsia. Esperienze, queste ultime, che hanno contribuito alla prima riuscita edizione del Festival del Medioevo astese.
SIMONDI. GABRIELE ARRUZZO Terzo Purgatorio
15.11—21.12.2024 Inaugurazione giovedì 14 novembre, ore 18—21
Non c’è grande artista che non abbia avuto il suo periodo nero. Alberto Burri ha dedicato un intero ciclo di cellotex al nero, a partire dall’opera intitolata Non ama il nero; di Francis Bacon ammiriamo i cosiddetti Black Paintings, dipinti degli ultimi anni e forse uno straordinario preludio al fatidico passaggio, per non dire dei dipinti che Mark Rothko realizzò per la cappella progettata da Philip Johnson a Houston, privi di luce e installati post mortem. Senza dover prolungare l’elenco né ovviamente inserirvi gli artisti per cui il nero è stato il loro colore fondamentale a prescindere dal periodo della vita, nei casi sopracitati si tratta di opere della maturità avanzata, se non appunto letteralmente tarde.
Il ciclo Terzo Purgatorio di Gabriele Arruzzo è senza dubbio una serie di opere al nero più di quanto abbia mai fatto fino ad oggi (e poco ha fatto in tal senso, se escludiamo un certo gusto noir in molte delle sue opere precedenti, spesso prove indiziarie di misfatti, assassinii o delitti irrisolti). A differenza però degli illustri casi sopracitati, non si tratta di un’opera tarda dal momento che Arruzzo è ancora lontano dal suo stile ultimo (piuttosto lo diremmo uno sbarazzino mid career). Ma proprio per ciò il motivo nero del ciclo (quasi un notturno in sordina) risulta interessante.
Le opere, dipinte tra 2023 e 2024, escono fuori, e forse non a caso, dopo un anno di cambiamenti importanti nella sua vita. Sono dipinti di transito esistenziale, ma anche di impronta stilistica nuova, rigorosi, coloristicamente più asciutti e tecnicamente più impegnativi, iconograficamente più “cattivi” e precisi di quanto il pittore avesse mai fatto. Sono opere più mature senza dubbio, che segnano un mutamento, aprono una porta.
Intanto partiamo dal titolo: Terzo Purgatorio. Il tempo in cui si pone Arruzzo è quello di espiazione, purgatoriale appunto, di attesa davanti alle porte del Paradiso che accoglierà a tempo debito l’espiante. Questo ciclo è stato realmente dipinto in un tempo sospeso della sua vita e in questo limbo non ozioso, a differenza del Paradiso, il tempo esiste ed ha una scadenza.
Del resto l’arte stessa di Arruzzo è un enorme archivio dormiente di immagini di ogni tipo, raccolte con la stessa passione di un pignolo guardiano di Mnemosyne, immagini del nostro tempo e di tempi passati, classificate in file scrupolosi dove è possibile trovare di tutto (anatomie umane, santi e madonne, giochi per bambini, armi, segnaletica, ingranaggi, disegni e incisioni didattiche e scientifiche o tecniche, riviste illustrate di tardo Ottocento e la lista potrebbe continuare per molte altre pagine).
In Arruzzo sembra che gli elementi delle sue opere debbano coesistere in sovrapposizioni ma non possano essere isolati, misurati, registrati (e quindi interpretati), pena la loro disconnessione, la loro caduta e collasso, la perdita stessa dell’opera. Alla base non c’è ovviamente la poetica postmoderna dello slogan “tutto va bene”, ma una logica disfatta e a suo modo decadente, dal sapore ottocentesco e attualissimo, perché disfatta è la trama dei significati della nostra epoca sul viale di un melancolico tramonto.
Marco Tonelli
MUSEO MIIT MUSEO INTERNAZIONALE ITALIA ARTE ‘A GLIMPSE INTO ART’
Dall’8 al 22 novembre 2024
Una mostra internazionale come nella migliore tradizione del Museo MIIT, nato per effettuare scambi artistico-culturali con musei, fondazioni, gallerie pubbliche e private di tutto il mondo.Dopo la mostra personale del maestro indiano R.B. Holle e la mostra ‘Il filo di Turandot’ che ha visto presentare al MIIT una quarantina di opere di artisti cinesi e stranieri è ora il momento della mostra curata da Menuha Cohn e Gabriele Giuliani, rispettivamente di ICU International Cultural Union e Associazione internazionale Il Collezionista di Roma. ‘A glimpse into art’ inaugurerà venerdì 8 novembre dalle ore 16.00 ed intende rappresentare con varietà di stili e tecniche uno sguardo contemporaneo sulle tendenze artistiche attuali, unendo pittura e scultura in un viaggio stimolante e ricco di scoperte. Uno spaccato sull’arte israeliana di oggi, che si nutre della sua millennaria tradizione e degli esiti più moderni della ricerca e della sperimentazione sul colore e sulla forma. Quindici autori e una attenta selezione di opere permettono al visitatore di ammirare e valutare lo stato dell’arte contemporaneo di una nazione all’avanguardia in ogni settore, anche nell’arte e nella cultura.In esposizione opere di:Igal Shenderey, Ayala Borten, Karina Rush, Rachel Salit, Alex Palkovich, Elisheva Galperin, Eitan Arnon, Israel Tabakov, Inbar Pianko, Menucha Cohn, Tova Gurkevich, Iris Smulian, Nurit Cederbaun, Mina Erental, Nadya Kagan.
‘A glimpse into Art’
SEDE ESPOSITIVA: Museo MIIT, corso Cairoli 4 – Torino
DATE MOSTRA: 8-22 novembre 2024
ORARI VISITE: dal martedì al sabato 15.30-19.30 – info: 011.8129776 / 334.3135903 / 339.1943484
RICETTO PER L’ARTE. “MORPHO, FARFALLA ROSSA”
Mostra Emozionale Interattiva contro la violenza sulle donne
Dopo il grande successo di pubblico e di critica delle passate Edizioni, il Ricetto per l’Arte – Agorà della Valsusa in collaborazione con il Distretto Diffuso del Commercio Monte Musinè, con il Patrocinio della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino, dell’Unione Montana Valle Susa, del Comune di Almese, del Comune di Caselette e del Comune di Villar Dora, propone la 4° edizione della mostra emozionale interattiva “MORPHO, farfalla rossa” – “Il corpo, come mezzo”.
“Morpho, farfalla rossa” è un evento interattivo e multidisciplinare nato per sensibilizzare sul tema della violenza contro le donne e la violenza di genere. Data la propensione all’inclusione e alla cooperazione e l’alacre lavoro sul territorio dell’Associazione Culturale Cumalè, gestore dal 2019 dello spazio culturale del Ricetto di Almese, partner di II livello del Distretto Diffuso del Commercio Monte Musinè, anche quest’anno con questa iniziativa coinvolgerà il DDC stesso, nei territori di Almese, Caselette e Villar Dora, includendo altre associazioni, artisti e commercianti, uniti sinergicamente e operativamente dal tema e dalla modalità cooperativa, trasformando l’arte in uno strumento di promozione sociale, culturale e commerciale, finalizzato alla conoscenza dei Territori e delle realtà che li caratterizzano.
Morpho è il simbolo della trasformazione, del passaggio da una dimensione ad un’altra, dello spostamento che la conoscenza e la bellezza producono nelle persone a livello sensoriale, emotivo e razionale verso una consapevolezza in sé e del mondo cui appartengono.
La quarta edizione di MORPHO unirà, come già avvenuto nella terza edizione, i tre comuni e la cittadinanza di Almese, Caselette e Villar Dora, con mostre, performance teatrali, musica, danza, letteratura, creando un unico percorso unito dalla simbologia del filo rosso.
A partire da giovedì 14 e fino al 25 novembre un ricco programma di iniziative coinvolgerà e unirà il territorio dei tre comuni, le attività commerciali del Distretto creeranno vetrine a tema per guidare i visitatori in un unico percorso.
Un ricco programma di eventi a partire da Giovedì 14 novembre ore 21.00 al Teatro Magnetto di Almese con lo spettacolo teatrale “Bambine, Sfrontate…Divine “ di Libere Carpenterie Teatrali con Sara Eugenia Gadda e Carlo Carrà; Giovedì 21 novembre ore 20.30 al Ricetto di Almese Biodanza guidata da Mauro Mossino con la partecipazione e l’interazione di alcuni artisti creando un opera collettiva con i partecipanti; Venerdì 22 novembre ore 20.30 Ricetto di Almese la conferenza “Lilith: la prima donna” di Katia Ravalli.
Sabato 23 novembre vedrà protagonisti i comuni di Almese e Caselette ore 10.00 Caselette Piazza Cays camminata solidale e flash mob organizzati dall’I.C.Caselette; ore 15.00 Ricetto per l’Arte di Almese, inaugurazione percorso mostra emozionale interattiva con la partecipazione delle ragazze di LiberAmente APS con una performance maieutica; ore 21.00 Caselette Sala 150 presentazione libro “Leonesse. Le guerriere del Rinascimento” Laterza Editore, con intervento dell’autore David Salomoni.
Lunedì 25 novembre ore 17.30 Parco Robinson partirà la fiaccolata “In Marcia contro la Violenza sulle Donne” organizzata dalla Croce Rossa che dopo un saluto da parte dell’Amministrazione Comunale farà tappa sulla Piazza di Almese ed infine al Centro Sociale, dove Il gruppo Alpini e la Proloco offriranno ai partecipanti the caldo e vin brulè.
Un progetto unico nel suo genere, con una valenza culturale, sociale e di comunicazione profonda per il tema trattato che coinvolge a livello emozionale, portando i visitatori a importanti riflessioni, utilizzando una modalità di comunicazione e di conoscenza del tessuto territoriale innovativa.
Questo progetto ha l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico su nuove pratiche che portino alla conoscenza e ad utilizzo e valorizzazione delle risorse di vicinato, attraverso il fare rete ognuno con le proprie risorse in totale condivisione, come da propositi dell’Associazione e del Distretto del Commercio.
Consuelo Giovazzini manager del Distretto:” “Morpho, farfalla rossa” per le tematiche e per la metodologia è stato scelto anche per il 2024 come evento comune del Distretto Diffuso del Commercio Monte Musinè, per coinvolgere, come da piano strategico, anche il tessuto delle attività commerciali del Distretto, rendendo l’arte uno strumento di promozione alla conoscenza dei Territori e dei negozi che li caratterizzano, anche attraverso temi di grande importanza sociale e culturale. Un progetto unico nel suo genere, con una valenza culturale e di comunicazione davvero importante per il tema trattato che coinvolge totalmente sia a livello emozionale, portando i visitatori a importanti riflessioni, sia a una nuova metodologia di conoscenza del tessuto territoriale.”
Virna Suppo presidente dell’Associazione Culturale Cumalè: “Questo progetto giunto al quarto anno prosegue con l’intento di creare rete tra le arti, il pubblico e il Territorio. Da subito ha riscontrato un grande successo, attraverso le emozioni e grazie all’utilizzo di una pluralità di strumenti e linguaggi che coinvolgono nella progettazione e nella realizzazione i ragazzi e le ragazze adolescenti affiancati dall’esperienza messa a loro disposizione da artisti adulti in un dialogo paritario, rendendo sempre più attiva e partecipata l’Agorà della Valsusa”
Evento: 4° edizione “MORPHO, farfalla rossa” – “Il corpo come mezzo” -mostra emozionale interattiva
Luogo: Caselette – Piazza Cays – Sala 150
Almese – Ricetto per l’Arte – Agorà della Valsusa
Villar Dora – Centro Sociale
Almese – Cinema Teatro Magnetto – Perco Robinson
Periodo: 14- 25 novembre 2024
Orari: Sabato 15:00 / 17:00 – Domenica 15:30 / 18:00 in settimana su prenotazione
Info e prenotazioni: Associazione Culturale Cumalè – Tel. 3289161589 – cumale.ass@gmail.com