Imprese e Comuni del Chierese chiedono la riorganizzazione del Trasporto Pubblico Locale
A Santena (Fondazione Cavour) incontro tra le aziende del Gruppo Imprese Chieresi e gli Enti locali per parlare della riorganizzazione del TPL, alla presenza degli assessori regionali Gabusi e Tronzano: «un volano per la competitività del territorio»
Il Trasporto Pubblico Locale come chiave per la competitività e lo sviluppo socio-economico del territorio: questo il focus dell’incontro “Sistema Chierese”, svoltosi ieri alla Fondazione Cavour di Santena, organizzato dal GIC – Gruppo Imprese Chieresi.
Oltre 30 sindaci dei Comuni compresi nel Sistema Locale Lavoro 101 e una nutrita rappresentanza di imprenditori del GIC sono intervenuti per un primo confronto sul tema, a cui hanno partecipato gli assessori regionali Marco Gabusi (infrastrutture e trasporti) e Andrea Tronzano (attività produttive e sviluppo), il presidente della Camera di Commercio di Torino, Dario Gallina, e la professoressa Cristina Pronello, docente del Politecnico e già presidente dell’Agenzia per la Mobilità Piemontese .
«Per trattenere e attirare investimenti, cosi come i giovani, occorre attrezzare il nostro territorio di servizi che possano incrementarne la competitività: tra questi, indubbiamente, vi sono le infrastrutture e il trasporto pubblico locale -ha esordito Dario Kafaie, presidente del Gruppo Imprese Chieresi, sottolineando il ruolo imprescindibile dell’industria anche nel futuro assetto economico- L’esistenza di costi e limitazioni di spostamento, oggi, riduce il raggio di mobilità dei lavoratori, condiziona il funzionamento del mercato del lavoro e limita le opportunità di sviluppo. Per questo è prioritario investire in questa direzione, pensando al potenziamento di treni e bus, ma anche a piccole opere, che possono fare la differenza, come piste ciclabili tra i nodi del TPL e le zone industriali».
La professoressa Pronello ha messo in luce come vi siano diverse aree del Chierese fortemente congestionate e senza offerta di trasporto pubblico. «Complessivamente sul territorio sono presenti 38 linee, ma poche sono a servizio diretto delle zone industriali -ha sottolineato- Per questo occorre ripensare il servizio sulla base delle esigenze attuali e di tutte le fasce di popolazione».
Da qui la necessità di rivedere il TPL, andando innanzitutto a capire le dinamiche di spostamento oggi presenti, a partire dal pendolarismo lavorativo, identificando origini e destinazioni, modalità e motivi di viaggio, profilando gli utenti in base ai loro bisogni per far emergere la domanda latente. «Al momento spesso si ricorre al trasporto pubblico solo se non ci sono alternative -rimarca la docente- Per essere competitivi occorre inoltre investire su alta frequenza, qualità e affidabilità».
Nel corso dei lavori hanno preso la parola i rappresentanti di alcune aziende del territorio, riportando esperienze dirette e concrete legate alle difficoltà affrontate dal settore produttivo nel gestire il proprio personale a causa delle carenze logistiche, con ricadute in termini di competitività.
«Per prime ne patiscono le fasce deboli, in quanto diventa più difficile trovare o mantenere il lavoro per chi non ha un sistema di trasporto proprio, a partire dai giovani», ha evidenziato Elena Santoro, HR manager. Le hanno fatto eco Giuseppe Gattino, CEO di Vega International, e Luca Gandini, CEO di Atla Chieri, chiedendo che venga avviata un’analisi scientifica per capire quali soluzioni adottare in sinergia tra pubblico e privato.
Palla subito colta al balzo dai sindaci. «La nostra forza è essere coesi anziché in concorrenza gli uni con gli altri» ha dichiarato Ivana Gaveglio, sindaca di Carmagnola, mentre Alessandro Sicchiero, primo cittadino di Chieri, ha sottolineato che «le imprese stanno dando un importante messaggio: l’importanza del trasporto per i lavoratori e l’occupazione: investire sul TPL è un modo per rilanciare il territori».
Anche i sindaci Roberto Ghio (Santena), Roberto Peretti (Villanova d’Asti), Umberto Musso (Castelnuovo Don Bosco), Massimo Perotti (Riva presso Chieri) e Piero Cordero (Baldissero Torinese) sono intervenuti per descrivere le situazioni dei loro territori e contribuire al confronto.
«Il Sistema Chierese deve essere integrato all’interno del Sistema Piemonte, ritornando a essere ai vertici della manifattura regionale» è l’auspicio venuto dall’assessore Tronzano che, in linea con l’introduzione di Kafaie, ha rimarcato il ruolo determinante dell’industria nell’economia regionale.
L’assessore Gabusi è quindi entrato nel merito del tema dell’incontro, parlando del nuovo contratto ferroviario di recente sottoscritto e dichiarando che i due anni a venire saranno decisivi anche per la riorganizzazione del trasporto locale su gomma: «Questo è quindi il momento giusto per avanzare proposte: il prezioso lavoro che il GIC si propone di fare insieme ad aziende e Comuni può diventare la base del nuovo servizio», ha affermato, invitando a procedere con studi e proposte.
Gabusi ha parlato anche di infrastrutture: «Da dicembre avremo finalmente il nuovo gestore della Tangenziale, a cui chiederemo di studiare lo svincolo del Masio, a Poirino, per decongestionare la viabilità del Chierese e favorire la logistica per le aziende -ha dichiarato- In parallelo, con la Città metropolitana, stiamo lavorando sia per il collegamento a est, la “gronda”, sia per progettare la viabilità e il TPL a servizio del nuovo ospedale unico dell’Asl TO5 previsto a Cambiano».
Gallina, presidente della Camera di Commercio, ha quindi sottolineato come «le future infrastrutture in Piemonte ci renderanno protagonisti di un sistema logistico che darà competitività alle nostre aziende, anche rispetto all’Europa: in questa ottica anche una migliore connessione del territorio, a partire dallo svincolo al Masio, avrà un impatto positivo sull’economia locale».
L’esito di questo primo incontro -che ricade all’interno del Patto di Coesione e Identità territoriale proposto dal GIC ai Comuni- è stato valutato molto positivamente da Kafaie: «Solo la cooperazione, il senso di appartenenza e la condivisione di una visione organica tra le parti, ovvero tra chi produce ricchezza, la politica e la società civile, può determinare il successo di un territorio -ha concluso il presidente del Gruppo Imprese Chieresi- Pertanto queste grandi sfide devono necessariamente essere viste organicamente e non parcellizzate in base ai campanili: solo con la forza di coesione di un intero territorio possono essere affrontate al meglio e per il bene collettivo».