CHIERI. SORPRESE DI ARTE E DI STORIA. L’avventurosa storia del complesso di Sant’Antonio
Non è strano che questa rubrica, che si occupa di sorprese, si interessi del complesso di Sant’Antonio Abate, perché è vero che si tratta di una realtà conosciutissima ma la sua avventurosa storia è tutta una sorpresa.
Ne raccontiamo le fasi principali.
1200 circa: il complesso nasce come precettoria dell’Ordine degli Ospitalieri di Sant’Antonio Abate.
1550 circa: con la decadenza dell’Ordine Antoniano a causa della “concorrenza” di altri ordini religiosi , la precettoria di Sant’Antonio Abate viene trasformata in commenda.
27 settembre 1632: per iniziativa e con l’aiuto economico del commendatario del momento, il cardinale Maurizio di Savoia, nella ex precettoria si insediano i Gesuiti , che gradualmente la ricostruiscono (come vedremo nelle prossime puntate).
1773: sulla congregazione dei Gesuiti si abbatte il decreto di soppressione emanato dal papa Clemente XIV.
1774. Nel grande edificio rimasto vuoto si trasferiscono i Frati Francescani Minori Osservanti, lasciando il loro vecchio convento annesso alla chiesa di San Giorgio.
31 agosto 1802 (13 Fruttidoro anno 10° repubblicano). In seguito alla soppressione napoleonica degli ordini religiosi, anche i Frati Francescani Minori Osservanti devono abbandonare il convento.
1804: l’ex convento ospita le scuole ed un collegio – Convitto comunale.
1805: parte dell’ex convento diventa caserma di un distaccamento di veterani francesi.
1814: chiude il collegio – convitto. L’edificio viene adibito ad armeria.
Nel 1814 il re Carlo Felice ristabilisce la Compagnia di Gesù. Il 3 giugno 1821 restituisce ai Gesuiti la loro sede chierese, dove essi ristabiliscono il loro Noviziato.
Ma è destino che la Compagnia di Gesù non abbia pace: il 3 marzo 1848 viene di nuovo soppressa per decreto di Carlo Alberto.
La sede chierese, di nuovo vuota, viene nuovamente destinata ad usi impropri (ospedalieri e militari).
I Gesuiti ritornano a Chieri nel maggio del 1870, aprendo un seminario oltre al noviziato. Stavolta la loro permanenza a Chieri dura per oltre un secolo.
1986: siamo ormai ai nostri giorni. Questa volta di loro iniziativa, i Gesuiti lasciano Chieri. L’ex Noviziato ed ex Seminario viene trasformata in un condominio che ospita una banca, una compagnia di assicurazioni, esercizi commerciali, istituzioni benefiche e abitazioni per famiglie.
Antonio Mignozzetti
(Continua)