CHIERI. SORPRESE DI ARTE E DI STORIA. Come nacque e crebbe la sede chierese dei Gesuiti
A Chieri I Gesuiti, una volta jnsediatisi nella ex Precettoria di Sant’Antonio Abate, un pezzo alla volta la ricostruirono interamente.
“Nell’anno 1627 – dicono le Memorie della Compagnia – si diede principio alla Fabbrica”. Si iniziò costruendo il braccio attiguo alla chiesa e parte di quello prospiciente la Via Maestra, “fino alla porta civile ”.
Alla posa della prima pietra fu presente il cardinale Maurizio di Savoia.
1638 – 1643: grazie ai generosi contributi del cardinale Maurizio, fu costruita l’ala nord confinante con l’orto.
1660 circa e anni seguenti: fu eretta la parte rimanente dell’ala lungo la Via Maestra. L’opera fu affidata al capomastro Francesco Garove, di origini luganesi ma residente a Chieri.
1684: fu la volta dell’ala ovest, in direzione di Torino. Nel capitolato, datato 18 aprile 1684, i capomastri Giovanni Golzio, Pietro Paolo Massocco e Guglielmo Vaudano si impegnavano ad agire “conforme al disegno del signor Garove ” (con tutta probabilità si tratta del grande architetto Michelangelo Garove, figlio di Francesco). Questa ala, la più monumentale dell’intero complesso, comprende lo splendido refettorio (sulla cui volta, nel medaglione centrale, è affrescata la scena dell’Assunzione di Maria Vergine in cielo) e il solenne scalone. Poi, per un paio di decenni, non si costruì più nulla, probabilmente a causa delle guerre combattute dal Piemonte di Vittorio Amedeo II contro la Francia di Luigi XIV. Ma all’inizio del Settecento (1710-1711) i lavori ripresero e si costruì il prolungamento dell’ala prospiciente gli orti, con il magnifico salone e la terrazza sovrastante : “detto grandioso salone era ornato di buoni quadri rappresentanti la vita del P. loro Fondatore S. Ignazio da Loyola il di cui busto in stucco vedesi in prospetto sopra il camino, ed il ritratto del cardinale Morizio in piedi egregiamente dipinto in un quadrone …” .
Probabilmente fu in questo stesso periodo che, per portarla al livello del salone, tutta l’ala che affaccia sull’orto fu rialzata di un piano. Tutto il resto, a cominciare dall’ala rivolta verso la Via Maestra, fu rialzata a due piani a partire dal 1822 quando i Gesuiti, che avevano abbandonato Chieri in seguito alla soppressione della loro Compagnia per decreto papale, grazie ad una decisione del re Carlo Felice vi rimisero piede con l’intenzione non solo di riaprire il Noviziato ma anche di ampliarlo.
Antonio Mignozzetti