ALLEGRO MOLTO a cura di EDOARDO FERRATI
TORINO – VENTICINQUE ANNI DI UN QUARTETTO-
IL QUARTETTO DI CREMONA (foto) festeggia il venticinquennale di attività all’Unione Musicale e vanta un ricco palmares in rassegne musicali in Europa, due Americhe ed Estremo Oriente. La serata prende avvio con la Serenata in sol maggiore (Italienische Serenade) è uno dei pochi lavori non vocali di Hugo Wolf (1860.1903), Pagina breve che vide la luce nell’arco di appena tre giorni. Ispirata al romanzo “Vita di un perdigiorno” dello scrittore romantico Joseph von Eichendorff. Sullo sfondo di un paesaggio armonico, la storia narra dei vagabondaggi di un giovane figlio di mugnai che sceglie una vita di musica. Baricentro della serata il quartetto in fa maggiore di Ravel caratterizzato da una certa esuberanza interpretativa che ha origine da un moderno gioco di dissimulazione tra opposti livelli: distacco dai modelli tradizionali, dotto contrappunto, inventiva melodia, , libero trascorrere tra lirismo e rapsodia. Infine il Quartetto in la minore op. 132 di Beethoven è una sorta di monumento al dolore. Il secondo e il quarto movimento includono la nota “Canzone di ringraziamento in modo lidio”. Un inno che, senza cadere nella retorica merita il titolo di bellissimo.
Torino, Conservatorio, p. bodoni
Stagione Unione Musicale. mercoledì 29 gennaio, ore 20.30
QUARTETTO DI CREMONA: Cristiano Gualco, Paolo Andreoli (violini),Simone Gramaglia (viola), Giovanni Scaglione (violoncello)
Musiche di Wolf, Ravel, Beethoven
TORINO- SOSTAKOVIC A DICIASSETTE ANNI-
Il direttore d’orchestra, pianista e compositore austriaco PATRICK JAHN (foto), nato a Graz, è il più giovane Generalmusikdirektor di un teatro in Germania, l’Opera di Wuppertal, e direttore musicale principale delle orchestre di Radio Monaco e della Royal Scottish Orchestra. Al suo lavoro nella musica colta nutre un interesse per le canzoni da cabaret di Georg Kreisler e la musica jazz. Si apre coni il lavoro orchestrale di Sostakovic , Scherzo n. 2 in mi bemolle maggiore op. 7 (1923-24) scritto a diciassette anni quando si guadagnava da vivere con il cinema, suonando il pianoforte per accompagnare i film muti. Brano caratterizzato da una vena divertente che ricorda da vicino la musica di un film di quegli anni. Ancora Sostakovic con il Concerto n.2 in sol maggiore op. 126 per violoncello e orchestra che si fa apprezzare per originalità ed esempio significativo del tardo stile del suo autore. Reca la data 1966, dedicatario Mstilav Rostropovic e primo interprete. e segna il ritorno a quell’attitudine meditativa e venata di un certo malinconico intimismo.L’op.126 riflette la posizione di isolato rilievo del musicista che ebbe sempre difficili rapporti con il potere sovietico. Interprete del concerto è il norvegese TRULS MORK che si è prodotto con le maggiori orchestre internazionali e prestigiosi direttori. Negli Ottanta ha vinto importanti concorsi come il Cajkovskj di Mosca, Premio Unesco e il “Naunburg” di New York. Chiude uno dei capolavori della letteratura musicale novecentesca, il balletto Petruska di Stravinskij, proposta nell’ultima versione del 1947 e scritto per il Ballets Russes di Djaghilev e rappresentato a Parigi nel 1911, ispirato alla vicenda di una marionetta dotata di sentimenti umani.. Il brano è entrato ben presto e fare parte del grande repertorio sinfonico.
Torino, Auditorium RAI “Toscanini”, p. Rossaro
Giovedì 20 gennaio (ore 20.30) e Venerdì 31 gennaio (ore 20.00)
ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE RAI diretta da PATRICK HAHN, solista TRULS MONK (violoncello) Musiche di Sostakovic, Stravinskij