PIEMONTE ARTE: LE MOSTRE DA NON PERDERE, QUESTA SETTIMANA

Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

ALESSANDRIA CELBRA IL MONCALVO NEL 400° ANNIVERSARIO DELLA MORTE

Dal 7 marzo 2025 a Palatium Vetus una quarantina di opere in mostra, tra cui dipinti e disegni inediti

La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria rende omaggio a Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo (Montabone 1568 – Moncalvo 1625), pittore piemontese di fama internazionale, con un grande evento celebrativo dal titolo Il Moncalvo e la sua bottega. Movimento e sentimento nella Controriforma in occasione del 400° anniversario della morte.

La mostra, in programma dal 7 marzo 2025 a Palatium Vetus, è organizzata in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo e la Consulta per la valorizzazione dei beni artistici dell’Alessandrino. La realizzazione operativa è a cura di Palazzo del Governatore Srl.La cura, l’organizzazione e l’allestimento sono di Mariateresa Cairo, Vittoria Oneto e Liliana Rey Varela.La mostra Il Moncalvo e la sua bottega. Movimento e sentimento nella controriforma intende condividere un lungimirante ed innovativo approccio – già adottato dai promotori culturali alessandrini in recenti progetti espositivi, di concerto con la Soprintendenza – di iniziativa che, pur trovando il suo centro propulsore nella vera e propria “mostra”, si proietta – intenzionalmente e fattivamente – sul territorio, con l’intento di restituire visibilità a una selezione di opere non sempre o comunque non agevolmente fruibili – dichiara la Soprintendente, Arch. Lisa Accurti. – La Soprintendenza Sabap -AL-AT-CN crede infatti fermamente nell’efficacia di tale strumento – così come nella forza della collaborazione inter-istituzionale con tutti gli stakeholders a vario titolo coinvolti – ai fini di dare impulso e promuovere tanto la frequentazione turistico-culturale di un patrimonio capillarmente diffuso, da fruire in forma itinerante, quanto la crescita di consapevolezza delle comunità circa il valore del patrimonio culturale che a loro moralmente appartiene, e che le identifica.

La mostra sul Moncalvo si configura altresì come importante occasione di tutela: sono stati infatti realizzati numerosi sopralluoghi, da parte delle curatrici della mostra, per verificare lo stato di conservazione e ubicazione delle opere, al fine di selezionare quelle più rappresentative per l’iniziativa: sopralluoghi che si sono rivelati preziose opportunità di aggiornamento della conoscenza. Inoltre, come attività/azione complementare alla mostra, nell’ambito di nuovi modelli di disseminazione del sapere e di fruizione, sarà realizzato un sito che offrirà ai “naviganti” (virtuali e fisici) informazioni dettagliate su una selezione di opere del Moncalvo presenti in mostra e sul territorio: a partire da una mappa geografica, sarà possibile visualizzare le schede delle opere, contenenti le informazioni più significative (cronologia, tecnica esecutiva, datazione) un immagine fotografica HD, e i dati di contatto e/o orari per poterle contemplare dal vivo. Dal punto di vista conservativo, infine, l’iniziativa ha permesso di verificare lo stato di conservazione della produzione del Moncalvo sul territorio, realizzare attività di manutenzione sulle opere in mostra, e dedicati interventi di restauro sui dipinti ad olio su tela raffiguranti Tobiolo e l’angelo (Diocesi di Alessandria), nelle fasi terminali di restauro, e l’Assunzione della Vergine (Castelletto Monferrato).Oltre al tema inevitabile dell’influsso della Controriforma sulle opere del Moncalvo, e del suo adeguarsi – iconograficamente e stilisticamente – alle relative posizioni teoriche, focalizzando l’espressione artistica sulla semplicità dei sentimenti primordiali e sull’utilizzo di una narrazione semplice che avvicini il fedele alla devozione, ulteriori focus analizzeranno attraverso lo studio iconografico la poetica delle figure femminili; il tema del dinamismo nel movimento dei personaggi alati; l’importante ruolo della Madonna nel periodo storico di riferimento.

In riferimento all’ambito tecnico-realizzativo, un focus particolare sarà dedicato all’attività della bottega del Moncalvo, e al ruolo di disegni e cartoni nella fitta produzione pittorica dell’artista (correlata alla sua rilevante notorietà e ai numerosi incarichi ricevuti), nonché alle non indifferenti controversie che ciò ha comportato nell’analisi ed interpretazione della produzione della bottega. Per quanto riguarda le tecniche esecutive, sono presenti in mostra opere realizzate sia ad olio su tavola, sia ad olio su tela, affreschi staccati (Nascita della Vergine) e disegni, a testimonianza della versatilità e abilità del pittore nelle differenti tecniche esecutive. Quella del Moncalvo – afferma il presidente della Consulta per la valorizzazione dei beni artistici, dottor Alberto Zaio – è una presenza che arricchisce e rende splendide con i suoi colori e le sue storie molte chiese del nostro territorio. Dopo il sostegno che la Consulta ha dato lo scorso anno alla mostra “Alessandria Preziosa”, curando il restauro di importanti opere del Cinquecento, ora si ripresenta l’occasione di consolidare quell’indirizzo e con particolare piacere ci siamo già fatti carico del recupero di una magnifica tela appartenente al patrimonio della Cattedrale di Alessandria. In realtà, non escludiamo che durante il periodo di apertura della mostra si possano compiere altri passi significativi per valorizzare ulteriori aspetti dell’opera pittorica di questo nostro grande conterraneo.In occasione della mostra, grazie alla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali dell’Alessandrino, saranno restaurati due dipinti che versavano in precarie condizioni conservative: il Tobiolo e l’angelo, di proprietà della Diocesi di Alessandria, che rappresenta un importante recupero e sarà presente in mostra fin dall’inaugurazione; l’Assunzione della Vergine di Castelletto Monferrato, il cui restauro sarà realizzato congiuntamente da Consulta e Fondazione, e che sarà presentata in mostra prima dell’estate. Le opere in mostra, di cui undici di proprietà della Fondazione, comprendono dipinti di proprietà pubblica e privata, ancora poco conosciuti e studiati, in quanto non sempre è possibile accedere ai luoghi dove sono conservati ed esposti. Il percorso della mostra evidenzia l’evoluzione dell’artista, condizionata per i numerosi scambi con altri pittori (Federico Zuccari, Giovan Battista Crespi, detto il Cerano, Nicolò Musso, Camillo Procaccini), nei diversi cantieri nei quali lavora sia in Piemonte sia in Lombardia, e mette in luce il complicato rapporto di collaborazione con la figlia Orsola Maddalena.

Un focus speciale è dedicato al ruolo dell’artista come diffusore dei principi della Controriforma; infatti, il Moncalvo si presenta come il pittore per antonomasia dei dettati postridentini: i suoi dipinti, lontani delle complessità formali e iconografiche del Manierismo, presentano un nuovo linguaggio familiare caratterizzato dalla rappresentazione di sentimenti primari per avvicinare i contemplatori alla fede, seguendo fedelmente le richieste dei teorici dell’arte della Controriforma.

L’esposizione sarà accompagnata da un’adeguata mappa multimediale e da applicazioni informatiche che permetteranno agli utenti di conoscere i luoghi di collocazione dei diversi dipinti sul territorio alessandrino, seguendo un itinerario anche fuori provincia in modo da creare un supporto per chiunque desideri avvicinarsi alla produzione del pittore grazie alle nuove tecnologie. Nell’ingresso della Fondazione sarà presente un tavolo touch screen che consentirà al pubblico di viaggiare idealmente attraverso la provincia, di vedere le opere presenti nel territorio; il sito sarà un sito in costruzione nel quale si darà visibilità a tutti gli eventi realizzati nell’anno moncalviano e si offrirà anche uno spazio ai visitatori per segnalare impressioni e suggerimenti, invitandoli a essere protagonisti di un lavoro congiunto di valorizzazione e di presa di coscienza.

La didattica sarà inoltre parte integrante nella partecipazione alla mostra con la possibilità di approfondire alcuni temi riguardanti l’iconografia e la simbologia utilizzate dal pittore.

Informazioni e prenotazioni

e-mail didattica.fondazionecral@gmail.com telefono 347-80.95.172 @fondazionecassadirisparmiodialessandria

Orari di visita

SAB-DOM: 9-13; 15-19

Sede della mostra

Alessandria, Palatium Vetus, Piazza della Libertà 28

 

LA STAGIONE DI MIMMO FOGOLA TRA ARTE E LETTERATURA

Le frequentazioni dell’ambiente culturale, le pubblicazioni di libri, dalla poesia ai romanzi, e le mostre d’arte appartengono alla stagione di Mimmo Fogola che, recentemente scomparso, insieme al fratello Nanni e al cugino Ludwing, aveva gestito la libreria torinese Dante Alighieri in piazza Carlo Felice, ereditata dal nonno Giovanni Battista. Nato a Torino il 23 luglio 1948, ha trascorso l’intera esistenza tra libri e incontri letterari, tra l’attività della casa editrice e, negli ultimi anni, la collaborazione con l’editore Nino Aragno.Un percorso, quindi, che esprime una continuità di interessi legati al rapporto con il pubblico, in particolare per i libri scolastici, e agli scrittori e personalità come Cesare Pavese e Primo Levi, Rita Levi Montalcini e Massimo Salvadori e Vittorio Sgarbi, in un ampio coinvolgimento che ha trovato determinanti riscontri nella partecipazione al Salone del Libro, e non solo. In questa dimensione, si ricorda, tra le varie collane edite, “I Gialli di Fògola” con le firme di Renzo Rossotti, Angelo Caroli e Anna Antolisei, e poi i romanzi di Anna Cremonte Pastorello di Cornour, le poesie di Margherita Agnelli de Pahlen e, tra le numerose presenze, gli scritti di Anacleto Verrecchia.Mentre richiama l’attenzione dei bibliofili la “Grande Collana”, voluta da Mario Fògola, diretta da Giorgio Bàrberi Squarotti e Folco Portinari, curata per la parte grafica da Antonio Liboà.I preziosi e raffinati volumi uniscono i testi critici a pregevoli illustrazioni e, partendo dal 1965, si entra nel mondo di “Dante Alighieri: Vita Nuova-Rime”, a cura di Giorgio Bàrberi Squarotti, corredata dalle incisioni di Ernesto Treccani. Per l’occasione Marziano Bernardi scrisse su “La Stampa”: “Sono apparsi i primi esemplari d’una nuova collana letteraria per bibliofili particolarmente esigenti (…) Con questo Dante e questo Balzac i Fògola dànno inizio a una impresa editoriale difficile, diciamo pure intelligentemente ambiziosa, sotto la direzione letteraria di due specialisti, il Bàrberi Squarotti e Folco Portinari e quella grafica di Antonio Brandoni”. E attraverso il tempo è stato possibile scoprire il fascino della scrittura di Vittorio Alfieri, Ugo Foscolo, Giacomo Leopardi, Xavier de Maistre, William Shakespeare e Charles Baudelaire, solo per citarne alcuni. Una scrittura sempre caratterizzata e arricchita dalle pagine grafiche, tra le altre, degli artisti del secondo Novecento: da Umberto Mastroianni a Ottavio Mazzonis, da Mario Calandri a Francesco Franco e Giacomo Soffiantino, Eugenio Guglielminetti, Ugo Nespolo, Jessica R. Carroll.Una stagione che riaffiora nel segno della storia, della ricerca e di un diario per immagini e letture.

Angelo Mistrangelo

BIANCO AL FEMMINILE. Sei secoli di capolavori tessili dalle collezioni di Palazzo Madama

A cura di Paola Ruffino

Palazzo Madama

Sala tessuti

Piazza Castello – Fino al 2 febbraio 2026

In occasione del riallestimento della Sala Tessuti, da mercoledì 26 febbraio 2025 Palazzo Madama presenta un’esposizione che racconta la stretta connessione, materiale e simbolica, che lega il bianco, il colore naturale della seta e del lino, alla donna.

Attraverso una selezione di cinquanta manufatti tessili custoditi nelle collezioni di Palazzo Madama, di cui sei restaurati in occasione di questa occasione e quattordici esposti per la prima volta, la curatrice Paola Ruffino accompagna lungo una storia secolare che passa per ricami minuti, intricati merletti e arriva al più iconico degli indumenti femminili di colore bianco: l’abito da sposa.Il ricamo in lino medievale, la lavorazione dei merletti ad ago o a fuselli, il ricamo in bianco su bianco sono arti con cui le mani femminili hanno creato capolavori.

Questo legame sottile e indissolubile attraversa i secoli e vede le donne nel ruolo di autrici, creatrici e custodi della tradizione, raffinate fruitrici e committenti di tessuti e accessori di moda.

Momento clou della moda del bianco è, in Francia e in Europa, il finire del XVIII secolo. Il fascino esercitato dalla statuaria greca e romana ispira un abbigliamento che guarda all’antico. Le giovani adottano semplici abiti en-chemise, trattenuti in vita da una fusciacca; il modello del cingulum delle donne romane sposate, portato alto sotto al seno, dà avvio ad una moda che durerà per trent’anni.

I tessuti preferiti sono mussole di cotone, garze di seta, rasi leggeri, bianchi o a disegni minuti, come le porcellane dei servizi da tè.Intorno a questo fulcro, illustrato da abiti, miniature, ventagli e accessori femminili, l’esposizione esplora il passato e il futuro.

Al XIV e XV secolo riconducono i ricami dei monasteri femminili, in particolare di area tedesca e della regione del lago di Costanza, lavorati in lino su tela di lino naturale, dove il disegno, fatto di punti semplici ma ampiamente variati, è delineato soltanto da un contorno in seta colorata. Un tipo di lavoro che, per la povertà dei materiali e per la facilità di esecuzione, si diffuse poi in ambito domestico laico, per la decorazione di tovaglie e cuscini.In Italia, sui teli domestici perdurarono a lungo motivi decorativi di origine medievale tipicamente mediterranei, quali uccelli, castelli, alberi della vita, delineati in bianco sui manufatti in tela ‘rensa’, una tela rada e sottile, di cui due rari esemplari sono in esposizione, forse siciliani o sardi.

Tra XVI e XVII secolo nacque in Europa la lavorazione del merletto, che vide protagonisti i lini bianchissimi e la straordinaria abilità delle merlettaie veneziane e fiamminghe. Una scelta di bordi e accessori in pizzo italiani e belgi illustra gli eccezionali risultati decorativi di quest’arte esclusivamente femminile, che nel Settecento superò gli stretti confini della casa o del convento e si organizzò in manifatture.

Nel XIX secolo, l’inizio della produzione meccanizzata causò la perdita di virtuosismo nell’arte manuale del merletto, virtuosismo che riemerse invece nel ricamo in filo bianco sulle sottili tele batista e sulle mussole dei fazzoletti femminili. Quattro splendidi esemplari illustrano l’alta raffinatezza raggiunta da questi accessori, decorati con un lavoro a ricamo che, a differenza di quello in sete policrome e oro dei grandi parati da arredo e liturgici e dell’abbigliamento, fin dal medioevo praticato anche dagli uomini, restò sempre un’attività soltanto al femminile, anche quando esercitata a livello professionale.

L’esposizione si conclude nel XX secolo con uno dei temi che più vedono uniti la donna e il colore bianco nella nostra tradizione, l’abito da sposa, con un abito del 1970, corto, accompagnato non dal velo ma da una avveniristica cagoule, una scelta non scontata che ribadisce la forza e la persistenza del rapporto tra l’immagine della donna e il candore del bianco.La selezione di tessuti è accostata nell’allestimento a diverse opere di arte applicata, fra cui miniature, incisioni, porcellane, legature provenienti dalle collezioni del museo. In occasione del nuovo allestimento delle collezioni tessili, Palazzo Madama propone un laboratorio di cucitura in forma meditativa a cura di Rita Hokai Piana nelle giornate di sabato 15 e 22 marzo e 5 e 12 aprile 2025, dalle ore 10 alle ore 13.

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica

piazza Castello, Torino

ORARI Lunedì e da mercoledì a domenica: 10.00 – 18.00.

Martedì chiuso

Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura

Lo spettacolo della natura in mostra al Forte di Bard nella 60esima edizione di Wildlife Photographer of the Year

 

Shane Gross, Wildlife Photographer of the Year

Il Forte di Bard ospita dal 21 marzo al 6 luglio 2025 la 60esima edizione di Wildlife Photographer of the Year, il più importante riconoscimento dedicato alla fotografia naturalistica promosso dal Natural History Museum di Londra. Utilizzando il potere emotivo unico della fotografia per coinvolgere ed emozionare il pubblico, le immagini fanno luce su storie e specie di tutto il mondo e incoraggiano un futuro a difesa del Pianeta. Wildlife Photographer of the Year fornisce una piattaforma globale che mette in mostra alcuni dei migliori talenti della fotografia provenienti da tutto il mondo. Il concorso ha registrato quest’anno un record di candidature, pari a 59.228 scatti realizzati da fotografi di tutte le età e livelli di esperienza provenienti da 117 paesi. Cento gli scatti esposti.

Il fotoreporter canadese per la conservazione marina, Shane Gross, è stato premiato come fotografo naturalista dell’anno per l’immagine The Swarm of Life (Lo sciame della vita), un racconto magico nel mondo sottomarino dei girini di rospo. La fotografia è stata catturata mentre faceva snorkeling tra tappeti di ninfee nel Cedar Lake sull’isola di Vancouver, nella Columbia Britannica. Alexis Tinker-Tsavalas, fotografo tedesco, si è aggiudicato invece il Young Wildlife Photographer of the Year 2024 per l’immagine Life Under Dead Wood (C’è vita sotto il lego morto), che raffigura i corpi fruttiferi della muffa melmosa e un minuscolo collembolo.

Due gli italiani premiati: Fortunato Gatto, vincitore della categoria Piante e funghi con lo scatto Old Man of the Glen (Il vecchio della valle) e con menzione d’onore nella stessa categoria per High tide indicator (Indicatore di alta marea) A carpet of woods (Un tappeto di boschi); Filippo Carugati ha ricevuto la Menzione d’onore nella categoria Subacquee con lo scatto Green, thin and rare to see (Verde, magro e raro da vedere).

 Per celebrare il sessantesimo anniversario del concorso è stato introdotto il premio Impact Award che riconosce il successo nella conservazione; una storia di speranza e di cambiamento positivo. L’Adult Impact Award è stato assegnato al fotografo australiano Jannico Kelk per  Hope for the Ninu (Speranza per i Ninu), l’immagine di un bilby maggiore in una riserva recintata, in modo che il piccolo marsupiale possa prosperare dopo essere stato portato quasi all’estinzione da predatori come volpi e gatti. Liwia Pawłowska dalla Polonia si è aggiudicata il Young Impact Award per Recording by Hand (Registrazione a mano): un esemplare di sterpazzola rilassata durante l’inanellamento degli uccelli, tecnica che aiuta gli sforzi di conservazione registrando la lunghezza, il sesso, le condizioni e l’età di un uccello per aiutare gli scienziati a monitorare le popolazioni e tracciare i modelli migratori.

 

 

OrariMartedì-venerdì 10.00 / 18.00Sabato, domenica e festivi 10.00 / 19.00Lunedì chiuso

GALLERIA FOGLIATO. MOSTRA “A SILVANO. 35 ANNI ALLA GALLERIA DAVICO”

La Galleria Fogliato è lieta di presentare la mostra “A Silvano. 35 anni alla Galleria Davico”, un omaggio all’amico gallerista Silvano Gherlone (1931-2021) a quasi quattro anni dalla scomparsa.  Ideata e curata dall’artista Sabatino Cersosimo (assistente di Gherlone dal 1999 al 2004) insieme agli amici, l’artista Anna Lequio e il collezionista Fiorenzo Sarzano, la mostra raccoglie 70 opere di altrettanti artisti provenienti da collezioni private, archivi, fondazioni e musei, dai Surfanta alla nuova figurazione italiana con qualche sguardo oltralpe, che hanno esposto alla Galleria Davico lungo i 35 anni di attività, dal 1970 al 2004 e che, in molti casi, hanno potuto godere di un rapporto amichevole e di supporto da parte del gallerista torinese.    Nomi storicizzati come quelli di Italo Cremona, Lorenzo Alessandri, Colombotto Rosso, Gianfranco Ferroni, Ettore Fico, Piero Gilardi, Mario Lattes, Emanuele Luzzati, Pontecorvo, Soffiantino, Tabusso, Tommasi Ferroni sono legati alla storia della Davico di Silvano Gherlone, così come i più giovani Aron Demetz, Andrea Martinelli, Alessandro Papetti, Velasco, e molti altri. La Galleria Davico è stata un punto di riferimento per più generazioni di artisti, collezionisti, appassionati, studiosi e studenti, che tra i suoi spazi vellutati, all’interno di quel gioiello liberty che è la Galleria Subalpina, hanno trovato un’accoglienza e una gentilezza d’altri tempi, introduzione tanto all’arte dei grandi maestri contemporanei quanto a quella dei giovani. Scopo della mostra è ricordare il gallerista colto e discreto, figura importante nel panorama torinese, in un vicendevole omaggio artista-gallerista, ma anche collegiale, attraverso l’entusiastica accoglienza del progetto da parte della Galleria Fogliato.   Il catalogo della mostra, edito da Smens, raccoglie tutte le 70 opere esposte, con testi di Sabatino Cersosimo, Bruno Quaranta e Gianfranco Schialvino, oltre ad alcune immagini d’archivio della Galleria Davico e una piccola antologia critica.

Artisti in mostra: Abacuc (Silvano Gilardi), Tino Aime, Sergio Albano, Luisa Albert, Lorenzo Alessandri, Enrico Allimandi, Renato Balsamo, Andrea Barin, Giuseppe Bergomi, Luigi Benedicenti, Guido Bertello, Dino Boschi, Andrea Boyer, Danilo Bozzetto, Francesco Capello, Carlo Cattaneo, Sabatino Cersosimo, Mauro Chessa, Girolamo Ciulla, Fabrizio Clerici, Enrico Colombotto Rosso, Riccardo Cordero, Italo Cremona, Aron Demetz, Alberto Donini, Fernando Eandi, Stefano Faravelli, Gianfranco Ferroni, Ettore Fico, Philippe Garel, Titti Garelli, Vincenzo Gatti, Daniele Gay, Piero Gilardi, Ezio Gribaudo, Walther Jervolino, John Keating, Giovanni La Cognata, Mario Lattes, Anna Lequio, Sandro Lobalzo, Emanuele Luzzati, Giovanni Macciotta, Pino Mantovani, Andrea Martinelli, Ottavio Mazzonis, Raffaele Mondazzi, Luigi Nervo, Alessandro Papetti, Romano Parmeggiani, Roberto Pasteris, Vinicio Perugia, Marco Piva, Raffaele Pontecorvo, Luigi Possenti, Giorgio Ramella, Fabrizio Riccardi, Sergio Saccomandi, Giorgio Scalco, Marco Seveso, Giacomo Soffiantino, Peter Sorrel, Francesco Tabusso, Riccardo Tommasi Ferroni, Lorenzo Tornabuoni, Valeriano Trubbiani, Sergio Unia, Velasco Vitali, Vladimir Velickovic, Sergio Zanni.   

Orario galleria: dal martedì al sabato 10:30-12:30 / 16-19  

NINO MIGLIORI: UNA STORIA DELLA FOTOGRAFIA ITALIANA

Fondazione Garuzzo è lieta di annunciare l’apertura della mostra “Nino Migliori: una storia della fotografia italiana”, che si terrà venerdì 7 marzo 2025, alle ore 15.00, presso il Xi’an Art Museum a Xi’an, Cina. La mostra, realizzata da Fondazione Garuzzo, a cura di Alessandro Carrer e Clemente Miccichè, sarà visitabile fino al 20 aprile 2025. A Xi’an, la retrospettiva porta 194 opere che abbracciano larga parte della carriera di Nino Migliori, dagli esordi ai giorni nostri. L’autore ha contribuito con la sua opera a spingere sempre più a fondo le possibilità espressive del linguaggio fotografico, mostrandone tutte le sfaccettature attraverso una prolifica e stupefacente ricerca.In 77 anni di carriera, Migliori ha perpetuamente sconfinato tra fotografia e arte, scrivendo con le sue opere un vero e proprio poema dell’umanità.

 

VIA MONTI, CHIERI: APRE IL BANDO PER RIQUALIFICARE LE FACCIATE. CALL RIVOLTA AD ARTISTI, DESIGNERS E ARCHITETTI

 

La Fondazione Contrada Torino Onlus, su incarico dell’Agenzia Territoriale per la Casa del Piemonte Centrale, in collaborazione con il Comune di Chieri, lancia ufficialmente la OPEN CALL ARTWORK ©, un bando aperto ad artisti, designers e architetti per la realizzazione di un’importante opera di arte urbana sulle facciate del complesso di edilizia sociale di via Monti a Chieri (To).

L’iniziativa si inserisce nell’ambito del PINQuA – Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare “resiDenza-resiLIenza-Ambito Torino Sud”, finanziato con fondi PNRR e realizzato da Atc in accordo con la Città Metropolitana di Torino.

L’obiettivo di questa iniziativa è quello di valorizzare artisticamente il contesto urbano e di promuovere forme di cittadinanza attiva, coinvolgendo direttamente i cittadini nelle proposte e nei progetti che contribuiscano alla crescita economica, sociale e culturale della comunità.«Fondazione Contrada Torino Onlus continua il proprio percorso, iniziato nel 2008, di promozione di iniziative artistiche e culturali”, afferma il direttore Germano Tagliasacchi. “Con questa open call, riprendiamo il dialogo con artisti, architetti e designers, invitandoli a confrontarsi con un contesto urbano particolarmente sensibile.

L’obiettivo è quello di portare alla luce tematiche di grande attualità, come la sostenibilità ambientale, in linea con la Carta 2030 dell’ONU, e il ruolo del volley femminile da sempre considerato lo sport femminile per eccellenza, ed esempio di inclusione e soddisfazione di genere».Processo di partecipazione della collettività localeLe tematiche proposte per l’opera d’arte (la sostenibilità ambientale, appunto, e il volley femminile) sono state selezionate attraverso un processo di consultazione tra ATC, Comune di Chieri, Fondazione Contrada e una rappresentanza dei residenti, a partire da un elenco più ampio fornito dalla Fondazione.

Questa partecipazione si manifesterà nuovamente con l’organizzazione di una giuria di territorio dove chi si accrediterà potrà partecipare ad uno stimolante confronto con la giuria di esperti per selezionare l’opera e l’artista maggiormente votato. Come partecipareGli artisti, designers e architetti interessati possono presentare la propria candidatura rispondendo all’open call con una proposta progettuale in linea con i valori e gli obiettivi del programma.

Le opere selezionate saranno realizzate sulle facciate dell’edificio, contribuendo alla rigenerazione estetica e sociale del quartiere.

Per maggiori dettagli sulle modalità di partecipazione e i criteri di selezione, si invita a visitare il sito della Fondazione Contrada Torino Onlus o a contattare direttamente l’organizzazione.

BIELLA. LE OPERE DEL MUSEO DEL TERRITORIO IN MOSTRA AL PALAZZONE

Dal 29 marzo al 28 settembre, Sella apre le sale espositive in via dei Seminari 3 a Biella per l’esposizione “Dialoghi. Longoni, Balla, Mirò e altri maestridal Museo del Territorio Biellese”

Apre al pubblico il 29 marzo 2025 al Palazzone di Biella, negli spazi espositivi di Banca Patrimoni Sella & C. in via dei Seminari 3, la mostra Dialoghi. Longoni, Balla, Mirò e altri maestri dal Museo del Territorio Biellese, realizzata dalla Direzione Artistica di Banca Patrimoni Sella & C. e dalla Città di Biella-Assessorato alla Cultura-Museo del Territorio Biellese, con il contributo del gruppo Sella.Attraverso una selezione di opere provenienti dalla raccolta del Museo, chiuso in questi mesi per un importante progetto di ristrutturazione, la mostra accosta e mette in dialogo le due anime della ricca collezione, frutto in gran parte di donazioni private: la sezione archeologica e quella storico-artistica.

Presentati abitualmente in ambienti espositivi diversi, in questa occasione i reperti vengono affiancati in allestimento a una selezione di dipinti di epoche differenti. I manufatti archeologici selezionati per la mostra raccontano la storia di popoli vicini, grazie ai ritrovamenti nei siti biellesi, ma anche di culture lontane nel tempo e nello spazio, con una selezione antologica di oggetti di diversa provenienza che mette in luce la varietà della collezione del museo. Reperti provenienti dalla necropoli di Cerrione e di Biella, ad esempio, testimoni preziosi della civiltà celtica che sul territorio incontra e si fonde con quella romana, trovano così posto vicino ai maggiori nomi della storia dell’arte locale e internazionale, negli spazi raccolti dell’ex Seminario, in un rimando continuo tra autori, temi e cifre stilistiche.

La sezione storico-artistica si compone di differenti sezioni, ispirate a un ordine cronologico che testimonia i passaggi cruciali della storia dell’arte. La prima parte del percorso accoglie le opere del XVII e XVIII secolo, tra Giambattista Crosato e Bartolomeo Guidobono, fino alla scuola veneta settecentesca rappresentata dai fratelli Galliari, scenografi di fama internazionale, biellesi di origine. Il percorso prosegue attraverso la ricca collezione dell’Ottocento, che presenta la pittura piemontese di paesaggio con dipinti di Antonio Fontanesi, Marco Calderini, Giovanni Giani, Giovanni Piumati e con un significativo nucleo di opere di Lorenzo Delleani, nativo di Pollone ma attivo e celebrato su tutto il territorio. Il capolavoro divisionista di Emilio Longoni Riflessioni di un affamato, straordinaria tela del 1894, apre il percorso sul Novecento, conducendo il visitatore alle avanguardie storiche della prima metà del XX secolo: Max Ernst, René Magritte, Paul Klee, Marc Chagall, Joan Mirò, accanto ai connazionali Giacomo Balla e Lucio Fontana.

La mostra è dunque una narrazione composta da codici artistici diversi, arte figurativa, materiali archeologici, epoche e stili eterogenei, e nasce dalla volontà di Banca Patrimoni Sella & C. e della sua Direzione Artistica, in collaborazione con il gruppo Sella, di promuovere e valorizzare un patrimonio culturale d’eccellenza momentaneamente nascosto agli occhi del pubblico.

Palazzone – Biella

Via dei Seminari 3

www.palazzonebiella.it

OrarioDa giovedì a domenica 15.00-19:00

Ingresso gratuito

Scuole e gruppi su appuntamento

info@palazzonebiella.it

SAVIGLIANO. A PALAZZO CRAVETTA IN MOSTRA “LA NATURA DI ELIANA”

Fino al 23 marzo, allestimento di oli e tempere acriliche di Eliana Colombo Asparaggio

Inaugurata sabato 1° marzo a palazzo Muratori Cravetta – la mostra “La natura di Eliana”, allestimento di oli e tempere acriliche di Eliana Colombo Asparaggio.La mostra fa parte del cartellone di “Marzo Donna”, ed è organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Savigliano e dalla Consulta Pari opportunità.

Classe 1935, Asparaggio ancora adolescente segue i consigli del maestro e amico Perotti, continuando a coltivare, da autodidatta, l’arte pittorica. Il suo amore per la natura la porta a ritrarre fiori, boschi, marine e giardini in stile impressionista.Ha allestito mostre personali ed ha partecipato a collettive in Italia e all’estero. È inserita in cataloghi d’arte contemporanea ed ha ottenuto premi e riconoscimenti prestigiosi e recensioni favorevoli da critici e storici dell’arte.

La mostra sarà visitabile fino al 23 marzo, dal giovedì alla domenica (dalle 10 alle 12 e dalle 16.30 alle 18.30). Ingresso libero..

 

CASA ACCADEMIA 2025. LA NUOVA STAGIONE ESPOSITIVA AL PASTIS DI TORINO

Dopo il successo delle precedenti edizioni, Casa Accademia inaugura la stagione 2025,rinnovando la collaborazione tra l’Accademia Albertina di Belle Arti, l’Associazione Azimute il Pastis di Piazza Emanuele Filiberto. Questo progetto offre una vetrina privilegiata perle opere degli studenti dell’Accademia, con un ciclo di mostre da marzo a giugno 2025,curate dal corpo docente.Il progetto Casa Accademia si inserisce nella vocazione di disseminazione delle proposteartistiche degli studenti all’interno della città, promossa dal Direttore dell’Accademia,Salvo Bitonti, in sintonia con la vocazione complessiva delle Istituzioni AFAM, e si proponedi rafforzare il legame tra giovani artisti e il tessuto culturale torinese, offrendo alpubblico l’opportunità di scoprire nuove proposte artistiche in un contesto dinamico estimolante. Nato come un progetto promosso dal compianto Edoardo Di Mauro, criticod’arte militante, talent scout e già Direttore e Vicedirettore dell’Accademia Albertina diBelle Arti di Torino, Casa Accademia si propone di essere un ponte tra la formazione e leprofessioni creative e artistiche, dando la possibilità ai migliori studenti dell’Accademia difare esperienza e muovere i primi passi nel circuito dell’arte contemporanea torinese.

NOVITÀ DELLA STAGIONE 2025 – 3 A EDIZIONE

Casa Accademia 2025, sotto la direzione artistica di Roberto Mastroianni, introduce alcune significative innovazioni: ogni mostra sarà curata da docenti dell’Accademia, affiancati da uno studente o un ex studente in qualità di assistenti curatori, favorendo così un’esperienza formativa diretta nel campo della curatela artistica; viene introdotto il premio intitolato alla memoria di Edoardo Di Mauro, dando l’opportunità di realizzare una mostra personale a settembre 2025; il vincitore del Premio sarà individuato tra i partecipanti di Casa Accademia 2024.La giuria per il premio sarà composta da:Salvo Bitonti, Direttore Accademia AlbertinaLaura Valle, Vicedirettrice Accademia AlbertinaAlessandro Botta, docente Accademia AlbertinaIrene Biolchini, docente Accademia AlbertinaRoberto Mastroianni, docente Accademia AlbertinaAndrea Tortorella e Antonino Minniti, rappresentanti del Pastis

CALENDARIO DELLE MOSTRE 2025

La stagione si aprirà il 14 marzo 2025 con una mostra che vedrà la partecipazione dei professoridell’Accademia Albertina che, come artisti, sono stati curati negli anni da Edoardo Di Mauro. Questa esposizione inaugurale sarà curata da Roberto Mastroianni, con il supporto degli studenti co-curatori.

14 MARZO 2025 “L’anno prossimo a Costantinopoli… In memoria di Edoardo Di Mauro”a cura di Roberto Mastroianni, co-curatrici Chiara Causo e Ylenia Regia Corte.Video in mostra “Dai tuoi occhi, il cielo su Torino” di Doris Laku

Artisti: Viola Barovero, Domenico Borrelli, Paolo Grassino, Daniele Galliano, Carlo Galfione,Gabriele Garbolino, Ornella Rovera, Laura Valle, Roberta Fanti, Luigi Stoisa, Doris Laku

GIOVEDÌ 27 MARZO – “Dammi una lametta…”a cura di Elisabetta Ajani, co-curatrice Chiara Causo.Artisti: Sam Di Vito, Cecilia Padovan, Margot Predebon

GIOVEDÌ 10 APRILE – “Falene”a cura di Roberto Mastroianni, co-curatrice Chiara CausoArtista: Morgana CavicchioliGIOVEDÌ 17 APRILE – “Luci dal di dentro”a cura di Cristina Fumagalli co-curatrice Ylenia Regia Corte

Artisti: Bianca Belluzzo, Fabiana Cima

GIOVEDÌ 8 MAGGIO – “Connessioni geometriche” a cura di Domenico Borrelli e Paolo Grassino, co-curatrici Chiara Causo e Ylenia Regia Corte

Artisti: Eva Giulia Modica, Bianca Stronati, Filippo Pearson, Marta Zarro, Elia Nardin,Simona Isabello

GIOVEDÌ 22 MAGGIO – “Mend my fears”a cura di Daniela Novello, co-curatrice Ylenia Regia Corte

Artista: Michele Bazzano

GIOVEDÌ 5 GIUGNO – “Ensemble”, a cura di Franko Bco-curatori Bianca Belluzzo e Tommaso Genovese.

Artisti: Bianca Belluzzo, Irene Biaggi, Giovanni Bux, Guglielmo Buzzelli, Letizia Cagnola,Irene Calzavara, Dario Capello, Aurora Chiantore, Fabiana Dessupoiu, Tommaso Genovese,Albero Guardaldi, Nicolò Marchetto, Pietro Monfalcone, Abdel Karim Ougri Giorgia Pia,Samuele Zenere, Rachele Zennaro

GIOVEDÌ 19 GIUGNO – “Essere santi a Torino”a cura di Daniele Galiano, co-curatrici Chiara Causo e Ylenia Regia Corte. Murales e mostra dei bozzetti.

Artisti: Paula Alcayde Giuseppe Berardi, Nicole Boffa, Mariangela De Piano, Daniele De Seta,Nunktua Enkutsatsrakn, Stefania Iovon, Alice Lavrova, Leah G, Gabriel Masiero, MariaChiara, Pernici Puddu, Caterina Liang Ruijie, Maddalena Signorile, Marta Trunfio, Wu ZhiXin, Huang Xueer Yiwen Zheng, Yubo Zalina, Sin Zhixian

18 SETTEMBRE – premio Edoardo Di Mauro

FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO E SPECIAL OLYMPICS WINTER GAMES

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta un programma speciale in occasione degli Special Olympics Winter Games Torino 2025 (8-15 marzo)

Mostra in Bookshop When Attitudes Take Form A cura di Tom Eccles

7 marzo – 27 aprile 2025

Inaugurazione 7 marzo h 18:30, cocktail a seguire

Organizzata dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo in occasione degli Special Olympics Winter Games 2025 a Torino, When Attitudes Take Form, a cura di Tom Eccles, presenta tredici artistə della Collezione Martin e Rebecca Eisenberg, donata al Center for Curatorial Studies del Bard College negli Stati Uniti. Per molti anni, Martin e Rebecca Eisenberg hanno sostenuto il lavoro di artistə disabilə, in particolare di coloro che hanno disabilità intellettiva. Attraverso l’esperienza diretta nelle comunità e un dialogo continuo con il noto curatore di New York, Matthew Higgs, gli Eisenberg hanno creato un’ampia collezione di dipinti, disegni, sculture e ceramiche, promuovendo la partecipazione di artistə disabilə attraverso mostre e acquisizioni museali. Artistə: Maureen Clay, Derrick Alexis Coard, Nnena Kalu, Dwight Mackintosh, Julian Martin, Dan Miller, Marlon Mullen, Helen Rae, Aurie Ramirez, William Scott, Nicole Storm, William Tyler, Alice Wong

Attività e laboratori

Di tutte le cose visibili e invisibili  Domenica 9 marzo | h 16:30  Performance di danza accessibile a bambinə, adultə e a qualsiasi abilità, con la danzatrice Francesca Cola e il performer Mirko Pitzalis, in collaborazione con Oltre le Quinte A.p.s. Soundscapes live: Francesca Bruna.  È consigliata la prenotazione: +39 011 3797631 / accessibilita@fsrr.org

Alfabeti d’amore Lunedì 10 marzo | h 15:30  Laboratorio espressivo sulla Lingua dei Segni, con Associazione Tedacà.  Evento gratuito con iscrizione obbligatoria: +39 011 3797631 / accessibilita@fsrr.org

Visita e laboratorio per le scuole   Da lunedì 10 marzo a venerdì 14 marzo Le scuole di ogni ordine e grado hanno la possibilità di prenotare un percorso di visita e laboratorio legato alla mostra When Attitudes Take Form.  Partecipazione Gratuita

Vie di Uscita  Martedì 11 marzo | h 10:00  Appuntamento di arte e danzaterapia con persone afasiche, aperto a tuttə, con Fondazione Carlo Molo e la danzaterapeuta Elena Maria Olivero.  Evento gratuito con iscrizione obbligatoria: +39 011 3797631 / accessibilita@fsrr.org

Corpi in opera  Giovedì 13 marzo | h 21:00  Performance di danza contemporanea. A cura del Balletto Teatro di Torino, all’interno della Stagione BTT_moves. Ingresso gratuito senza prenotazione.

Fuori e dentro il confine. Arte, collezionismo, fragilità  Venerdì 14 marzo | h 18:00  Talk pubblico sull’Arte Irregolare, dal Creative Growth Art Center di Oakland alla realtà culturale di Torino. Evento gratuito con iscrizione obbligatoria: +39 011 3797631 / accessibilita@fsrr.org

Dance Well, Pratica artistica rivolta a persone con Parkinson, ma aperta a tuttə  Sabato 15 marzo | h 10:00  Un progetto di Lavanderia a Vapore, in collaborazione con Centro per la Scena Contemporanea di Bassano del Grappa e con Associazione Italiana Giovani Parkinsoniani.

Evento gratuito con iscrizione obbligatoria: +39 011 3797631 / accessibilita@fsrr.org

L’ingresso alle mostre è gratuito per chi ha una registrazione Special Olympics e per chi partecipa alle attività.

 

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