ARIGNANO. UN SUCCESSO IL PLOGGING PER PULIRE LE SPONDE DEL LAGO PASSEGGIANDO

Buona partecipazione e ottimi risultati in termini ambientali nella mattinata di sabato 8 marzo al Lago di Arignano, dove si è ripetuto l’appuntamento di fine inverno con il plogging lento, una passeggiata ecologica durante la quale i volontari hanno raccolto i rifiuti trovati lungo il loro cammino. Lo scopo dell’iniziativa è quello di aiutare l’ecosistema della preziosa area umida, gli animali che lo popolano e la vegetazione intorno all’acqua. Il plogging è una pratica nata in Svezia che coniuga l’attività sportiva all’aria aperta, come il jogging, con la salvaguardia dell’ambiente. Il termine è infatti la fusione della parola svedeseplocka upp (raccogliere) con l’inglese jogging. Ad Arignano se ne propone da alcuni anni una versione lenta, in cui non è necessario correre ma basta camminare.

La giornata, a cui hanno partecipato il Sindaco di Arignano, Ferdinando Scimone, la Vicesindaca di Marentino, Milena Viarizzo, due funzionarie del Dipartimento Ambiente e Sviluppo Sostenibile della Città metropolitana di Torino e alcune Guardie Ecologiche Volontarie, è stata promossa nell’ambito del progetto Isola, finanziato attraverso il bando Simbiosi 2022 della Fondazione Compagnia di San Paolo. Ad organizzare l’evento la Città metropolitana di Torino, i Comuni di Arignano e Marentino e il Comitato per la Salvaguardia del Lago di Arignano, in collaborazione con Pro Natura Animali e Pro Loco di Arignano. Guanti e sacchetti sono stati forniti dagli organizzatori. I volontari si sono divisi in due squadre, che hanno percorso le sponde del lago in direzioni opposte, per poi incontrasi a metà strada. I rifiuti raccolti sono stati suddivisi per tipologie e saranno ovviamente trattati secondo le normative in materia di raccolta differenziata.

Al plogging lungo le sponde del Lago di Arignano sarà prossimamente dedicato un reportage video della nuova serie “Oasi Metropolitane”, ideata e realizzata dalla Direzione Comunicazione della Città metropolitana di Torino e destinata alla pubblicazione del canale YouTube dell’Ente.

ISOLA”, UN PROGETTO PER TUTELARE L’AMBIENTE DEL LAGO DI ARIGNANO

Un lago che recupera il suo equilibrio naturale, creando nella cittadinanza e negli amministratori locali una nuova consapevolezza sul suo valore ambientale e sulla necessità di tutelarlo, promuovendo una fruizione sostenibile e regolamentata. È con questi obiettivi che la Direzione Sistemi naturali della Città metropolitana di Torino aveva partecipato con successo nel 2022 al bando Simbiosi della Fondazione Compagnia di San Paolo, candidando l’area del Lago di Arignano ad un ulteriore sostegno finanziario per una serie di interventi già parzialmente previsti in un piano d’azione predisposto nell’ambito del progetto europeo Interreg MaGICLandascapes, di cui la Città metropolitana è stata partner.

Il lago collinare di Arignano si trova a una quindicina di chilometri da Torino ed è un avamposto isolato di quelle aree ad elevata naturalità che sono state riconosciute dalla Legge regionale 19 del 2009. Fu il conte Paolo Remigio Costa della Trinità a realizzare nel XIX secolo il vasto bacino irriguo in regione Cremera, al confine tra i Comuni di Marentino e Arignano. All’ingegnere e architetto Benedetto Brunati, ispettore generale del Genio Civile,si deve il progetto della diga e dei mulini a valle alimentati dall’acqua raccolta nel bacino, redatto nel 1838. Il sito era una vasta depressione ricoperta di erba. Il 5 febbraio 1839 Carlo Alberto concesse le “regie patenti” di autorizzazione ai lavori, che procedettero molto rapidamente. Da alcuni anni lo specchio d’acqua tra le colline a est di Torino è stato individuato come Zona naturale di salvaguardia, in quanto è considerato la più importante area umida della collina torinese e un nodo importante della Rete ecologica della Regione Piemonte. L’area è inoltre inserita nella banca dati regionale delle Zone umide come lago artificiale e, per la parte a monte, come stagno-palude, configurandosi come core area della Rete ecologica provinciale individuata dal Piano territoriale di coordinamento PTC2 della Città metropolitana.

Al progetto candidato sul bando Simbiosi 2022 partecipano otto soggetti di cui sei sono pubblici: la Città metropolitana di Torino-Direzione Sistemi Naturali come capofila, i Comuni di Arignano e Marentino, l’Istituto comprensivo statale di Andezeno, l’Istituto di istruzione superiore Gobetti Marchesini Casale Arduino, l’Ente di gestione delle aree protette dei Parchi Reali. Due partner sono invece soggetti no profit: l’associazione regionale produttori apistici Piemonte AsproMiele e il Comitato per la salvaguardia del lago di Arignano.

Gli obiettivi del progetto sono tre: l’aumento della naturalità del lago nella porzione delle acque superficiali, delle sponde e della porzione a Nord, la sensibilizzazione della popolazione e degli Enti sull’importanza della tutela del lago e dei suoi dintorni, la promozione di una fruizione e di un turismo sostenibili, grazie alla regolamentazione, alla vigilanza e all’educazione ambientale.

La naturalità del lago sarà incrementata grazie all’innalzamento del livello dell’acqua di circa 60 centimetri, garantito dalla nuova paratoia in via di realizzazione: questo consentirà la differenziazione degli ambienti, il mantenimento e rigenerazione degli habitat di palude (cariceti, giuncheti e canneti) e la rigenerazione dell’habitat delle acque profonde. Nel 2024 sono stati realizzati 5 stagni-bacini temporanei idonei alla riproduzione e al mantenimento degli anfibi minacciati dalla frammentazione e distruzione dei loro habitat naturali. Le aree prative sono state interessate da trinciature intensive e ripetute durante l’anno, associate ad interventi per la gestione della vegetazione invasiva e non autoctona, in particolare dell’Amorpha fruticosa e della Solidago gigantea. La ricostruzione del cotico erboso sarà realizzata tramite la semina di un miscuglio polifita, che consenta di nutrire adeguatamente gli insetti imenotteri apoidei, i più noti dei quali sono le api. Nelle porzioni di bordo e all’interno delle superfici boschive sono state messe a dimora specie arbustive autoctone, tra cui piante di antica gestione agricola, come gelsi e meli della cultivar tipica di Arignano. Lungo le sponde del lago sono stati realizzati 7 siti di rifugio per pesci e rettili (due in più rispetto ai 5 previsti dal progetto iniziale) abbattendo alcune piante, posizionandone la chioma in acqua e ancorandole alla stessa ceppaia o ad altre piante. Saranno inoltre messi a dimora rizomi di cannuccia di palude e di piante acquatiche e di bordo umido. Sono stati effettuati, nel 2023 e nel 2024, due interventi di contenimento dell’ittiofauna alloctona da parte degli operatori dell’Ente Parchi Reali, insieme ad esperti ittiologi. Grazie ad iniziative come il plogging lento e ad altri momenti formativi ed educativi, la popolazione locale viene sensibilizzata sull’importanza della conservazione delle zone umide in quanto habitat di grande importanza per la biodiversità, la cui riduzione è una delle cause dell’accresciuto rischio di estinzione per molte specie di uccelli, anfibi, insetti e e vegetali. È in via di completamento un percorso didattico all’interno della Zona naturale di salvaguardia, che vedrà la posa di targhette e pannelli illustrativi del progetto con informazioni sugli habitat e delle specie di maggiore rilievo. La realizzazione del progetto è in grado di produrre ricadute economiche positive per le attività ricettive e le aziende agricole, comprese quelle apistiche, impegnate nella vendita diretta delle loro produzioni.