Cuneo e Borgo San Dalmazzo. Furti in abitazione. Due arresti e refurtiva recuperata

La Polizia di Stato contrasta il fenomeno allarmante dei furti in abitazione, con l’esecuzione di due misure cautelari in carcere a carico di due cittadini albanesi e il recupero della refurtiva.

 

 

La Polizia di Stato, nel corso di una complessa e articolata attività di indagine svolta dalla Squadra Mobile, mirata a reprimere l’allarmante fenomeno dei furti in abitazione, ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Tribunale di Cuneo, nei confronti di due cittadini albanesi (G.A., K.E.), uno dei quali già noto alle forze dell’ordine, poiché dedito alla commissione di reati predatori.

Le indagini svolte attraverso tradizionali servizi di pedinamento e osservazione, supportate anche da attività tecniche, hanno permesso di raccogliere numerosi e inconfutabili elementi probatori a carico dei due soggetti, per l’esatta ricostruzione degli episodi delittuosi a loro contestati, verificatisi, durante le festività natalizie, all’interno di due abitazioni di Borgo San Dalmazzo e nella città di Cuneo, in viale Angeli, ove i malviventi accedevano forzando i serramenti con arnesi da scasso, in assenza dei proprietari.L’attività d’indagine ha permesso agli investigatori di accertare il furto di denaro contante, per un ammontare di circa 5.000,00 Euro (cinquemila), oltre a monili e preziosi in oro, parte dei quali recuperati in un esercizio commerciale “Compro Oro”, ove i malviventi si erano recati per ricavarne indebiti profitti.

Grazie all’incalzante attività investigativi svolta dal personale della Squadra Mobile, gran parte della refurtiva veniva recuperata e, previo riconoscimento, riconsegnata alle vittime.

L’attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Cuneo ha, altresì, consentito di contestare al cittadino albanese (G.A.), il reato di maltrattamenti in famiglia poiché, dai vari riscontri acquisiti, si è accertato in modo inequivocabile che lo stesso maltrattava, anche con percosse, la figlia minore, che versa in condizioni di disabilità, nonché vessava con violenze psicologiche la propria coniuge. Per quanto concerne il secondo soggetto albanese (K.E.), nonostante lo stesso si fosse già allontanato da questo capoluogo, grazie al proficuo scambio di informazioni tra gli Uffici di Polizia, su indicazione di questa Squadra Mobile, veniva rintracciato e arrestato nella città di Rimini, dove alloggiava all’interno di una struttura alberghiera, prossimo a rientrare nel Paese di origine.