PIEMONTE ARTE: I 650 ANNI JAQUERIO E LE MOSTRE DELLA SETTIMANA IN PIEMONTE
Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo
PER I 650 ANNI DI GIACOMO JAQUERIO
PAVAROLO. FELICE CASORATI DESIGNER
Pioniere nella nascita del design italiano
a cura dell’Archivio Casorati
saggio critico di Davide Alaimo
6 aprile – 29 giugno 2025
OPENING | domenica 6 aprile, dalle 15,30
Studio Museo Felice Casorati
Via del Rubino 9, Pavarolo (To)
I progetti espositivi dello Studio Museo Casorati a Pavarolo (TO) ripartono questa primavera, con un’importante mostra dedicata a Felice Casorati Designer, che aprirà al pubblico domenica 6 aprile, in contemporanea con la Design Week milanese e torinese (MiTo Design Connections), e sarà visitabile fino al 29 giugno 2025. Il progetto fa parte di uno dei capitoli del circuito espositivo dedicato a Casorati, che è partito con la grande antologica dedicata all’artista programmata dal 15 febbraio al 29 giugno 2025 nelle sale di Palazzo Reale a Milano. Una delle più ampie e complete retrospettive dedicate a Felice Casorati (Novara, 1883 – Torino, 1963), che dialoga con la mostra organizzata nello Studio Museo di Pavarolo, dove sono esposti mobili e prototipi progettati dall’artista, alcuni dei quali per la prima volta visibili al pubblico. L’esposizione evidenzia l’influenza di Casorati nel campo delle arti applicate e dell’arredamento, riconoscendone il ruolo di pioniere nella nascita del design italiano, come sottolineato nel saggio dell’architetto Davide Alaimo che accompagna l’esibizione. La mostra si sviluppa in due sedi, legate a momenti storici differenti, lo spazio museale dello Studio Museo Felice Casorati e un’area della Casa Casorati di Pavarolo. Le opere esposte nello STUDIO MUSEO raccontano gli anni Venti, periodo durante il quale Casorati sviluppa un fruttuoso sodalizio con il mecenate Riccardo Gualino, le cui commissioni gli permettono di sperimentare e mettersi in gioco come “arredatore”, architetto, oggi diremmo DESIGNER. Scrive Riccardo Gualino nella sua autobiografia, pubblicata nel 1931: “Fu un atto di coraggio quello di concedere carta bianca ad un pittore perché facesse dell’architettura.”Nel 1925, Riccardo e Cesarina Gualino affidano a Casorati la progettazione del piccolo teatro di via Galliari a Torino, degli arredi della scuola di danza e di parte della sua casa privata. È in questo periodo che il pittore inizia a progettare sedie, sgabelli, tavoli, librerie, combinando la sua poetica artistica con quella progettuale, e chiamando il giovane architetto Alberto Sartoris a collaborare con lui nel progetto del teatro privato.In mostra, nell’ambiente dello STUDIO MUSEO, sono esposti a parete i primi progetti per mobili con la tecnica dell’olio a secco su carta, una particolare tecnica propria di Casorati, che consente una lettura innovativa delle forme tridimensionali. Sulle pareti dello studio, in alto, si trovano le riproduzioni fotografiche in scala reale delle metope casoratiane, che decoravano il cornicione del soffitto del teatrino Gualino. Bassorilievi in gesso bianco che rappresentano scene fiabesche con figure nude e animali, un mondo etereo sospeso e molto poetico. A questa famiglia di gessi sembrano appartenere i due cactus che, spogliati dei loro dettagli naturalistici, risplendono nei loro valori primari di luce e volume, obbedienti al motto di Casorati: Numerus, Mensura, Pondus.Tra i pezzi esposti, troviamo due tavoli e sgabelli dalle linee innovative, con basi concave in legno tinto di nero all’anilina (realizzati da Giacomo Cometti), progettati da Casorati in occasione della Grande Esposizione Internazionale del 1928, per lo stand della Snia Viscosa di Riccardo Gualino. La visita nello studio si conclude con tre piedistalli (1928) di legno verniciato nero, dove sembra adagiarsi per un attimo una testa in bronzo di Felice (“Testa”, 1919-1920, 1979), in dialogo con un’altra testa di Felice “Testa appoggiata” (1918-1919), ma questa volta in terracotta, nella parete a fianco. Entrambe condividono il momento intimo dell’abbandono, dell’attesa, del sogno.La mostra prosegue in alcuni spazi della CASA PRIVATA di Pavarolo, (acquistata nel 1931), dove sono ancora conservati molti arredi originali, progettati da Casorati per l’arredamento della casa. Alcuni realizzati da un falegname locale, Alfredo Roccati, quando la famiglia Casorati era sfollata a Pavarolo durante la Seconda guerra mondiale.In mostra: 4 sculture, 20 disegni su carta, 20 mobili, alcuni esposti negli ambienti privati
M.A.O. : GLI ABITI MASCHILI DEL PRIMO NOVECENTO NARRANO IL GIAPPONE
TRA LUCI ED OMBRE. VIAGGIO NELL’ARTE CONTEMPORANEA DAL NOVECENTO AD OGGI. MOSTRA AL CASTELLO RORA’ DI COSTIGLIOLE D’ASTI
22 Marzo – 11 Maggio 2025
Opening 22/3 ore 11,00
a cura di Roberto Borra e Karina Lukasik
direzione artistica di Alberto Bongini e Alessandro Merlo
FELICE CASORATI – FRANCESCO CASORATI – MARIO CALANDRI – ROMANO CAMPAGNOLI MAURO CHESSA- SANDRO CHERCHI – ARMANDO DONNA – MARIO GIANSONE – MARTA GIERUT – EZIO GRIBAUDO -UMBERTO MASTROIANNI – PIERO RUGGERI – ENRICO PAULUCCI-SERGIO SARONI – GIACOMO SOFFIANTINO – LUIGI SPAZZAPAN-MIRCO ANDREIS – MARTINO BISSACCO – ELENI DORI – SERGIO SACCOMANDI
Per comprendere il senso di questa esposizione va osservato come in particolare nella seconda metà del Novecento,l’affermazione dell’autonomia dell’arte dal dettato della raffigurazione, ha liberato nuove energiecreative favorendo un frenetico sviluppo di ampi orizzonti di espressivi ai quali la mostra Tra luci edombre si ispira e dà voce attraverso un corposo corollario di opere di artisti storicizzati ed ampiamente affermati nel sistema dell’arte che dialogano con artisti di rilievo, meno celebrati ma che hanno contribuito a vari livelli a fare dell’arte un pregiato cenacolo di bellezza e di sperimentazione artisticaed intellettuale . Il punto di partenza della mostra “Tra luci ed ombre” è rappresentato dall’ opera figurativa di Enrico Paulucci “Villa Borghese” del 1932 riguardante un suggestivo scorcio romano che dal punto di vista pittorico si colloca a metà strada tra la tradizione pittorica del paesaggio ed unavisione più moderna e personale del soggetto. In mostra i visitatori potranno ammirare dipinti su telae su tavola , le pregiate incisioni (tra le quali i bulini di Armando Donna), le sculture di Mario Giansone e Sandro Cherchi, le installazioni di Mirco Andreis e i famosi logogrifi di Ezio Gribaudo molto apprezzati da Giorgio De Chirico, i dipinti, i disegni e le poesie di Marta Gierut, scultrice, pittrice e poetessa toscana di Pietrasanta cui la Giorgio Mondadori Editoriale ha dedicato nel 2012 un importante volumedal titolo ” Il volto e la maschera, poesie e opere” dedicato alla sua breve ma intensa esistenza . A conferma dell’alto valore di questa artista e poetessa , sono i testi critici di Manlio Cancogni, Roberto Valcamonici, Giovanni Faccenda, Angela Mura e Lodovico Gierut, padre di Marta ed importante critico d’arte e giornalista, di cui ricordiamo l’organizzazione nel 2014 della mostra “Viaggio d’artisti inEuropa” a Palazzo Berlaymont di Bruxelles, sede della Commissione Europea, alla quale partecipòper dovere di cronaca anche Alberto Bongini, Presidente dell’Associazione Culturale Fly Art di Torino.
La Rassegna d’arte Tra luci ed ombre invita il visitatore a riscoprire il valore della ricerca artistica della scena torinese della seconda metà del Novecento, in particolare degli anni ’50 e ’60 fino a giungere alle più recenti istanze dell’arte attuale con l’inserimento La mostra testimonia del confronto tra artistipiemontesi ed altri di varia provenienza che si confrontano sul palco della Torino della seconda metàdel Novecento austera ed al contempo fremente di ideologie idee e di innovazioni
Molti degli artisti inmostra saranno presenti con le loro opere anche sul fronte dell’incisione a sottolineare l’importanza di quest’arte spesso confinata ai margini del sistema artistico ma che gode di un grande interesse tragli stessi artisti e presso un vasto pubblico di cultori e di appassionati d’arte.
Testo di Roberto Borra
Castello di Costigliole d’Asti (At)Piazza Vittorio Emanuele II n°8
Apertura: sabato e domenica
Apertura straordinaria: 20-21-25 aprile
orari : 10:30 – 12:30 / 15:00 – 19:00
Costo Ingresso 5 euro
Ingresso gratuito per bambini di età inferiore ai 12 anni
AL CASTELLO DI RIVOLI FINISSAGE DELLA MOSTRA MUTUAL AID
Al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, una giornata di eventi sabato 22 marzo, dalle 14,30 alle 19, in occasione del finissage della mostra “Mutual Aid – Arte in collaborazione con la natura” e del public programme “Vibrant Naturee. On Telluric Cosmologies”, curato da Guido Santandrea e Marianna Vecellio. Lo spazio museale si trasforma in uno straordinario e coinvolgente palcoscenico che accoglie il pubblico con ingresso libero, munito del biglietto del Museo, fino a esaurimento posti. E gli appuntamenti partono alle 14,30 nel cortile esterno con una performance di Minq ed Elisa Giuliano dal testo di Derek MF Di Fabio e Jackie Wang. Per poi raggiungere, alle 15, il Teatro del Castello per assistere alla proiezione del film “Riar Rizaldi” e, alle 16, alla Lecture performativa sull’opera “How to Carve a Sculpture” di Aki Inomata esposta in “Mutual Aid – Arte in collaborazione con la natura”. Alle 17, nel ristorante della Manica Lunga, Mélanie Bordas fondatrice di Naked Lunch realizza un’esperienza culinaria messa in scena dall’artista Natsuko Uchino. Infine, alle 18, nel cortile esterno performance di Minq ed Elisa Giuliano sempre dal testo di Derek MF Di Fabio e Jackie Wang(info@castellodirivoli.org).
Angelo Mistrangelo
LE ILLUSTRAZIONI DI PINOCCHIO TRA TRADIZIONE E CONTEMPORANEITA’
Il fascino, la storia e la creatività di Carlo Collodi (pseudomino di Carlo Lorenzini 1826-1890) ritorna in libreria con “Pinocchio. Il naso Assoluto” di Guido Giordano, pubblicato dalle Edizioni Il Pennino, Torino 2024.
Una singolare occasione, quindi, per cogliere in chiave contemporanea il percorso e le straordinarie avventure di Pinocchio, per accostarsi a “questa versione “libera” di Guido Giordano, in cui la rivisitazione del testo collodiano è accompagnata dalle illustrazioni originali e talvolta sorprendenti dell’autore”, come sottolinea Pier Francesco Bernacchi, presidente della Fondazione Nazionale Carlo Collodi.
E la presentazione delle 376 pagine del volume è in programma al Circolo dei Lettori, in via Bogino 9, lunedì 31 marzo, alle 18, con gli interventi di Gianni Dotta, Dino Aloi, Andrea Pagliardi e Giovanni Tesio, video-saluto di Pier Francesco Bernacchi.
Un appuntamento che ripercorre il viaggio attraverso il tempo di “Pinocchio on the Road”, di un racconto che si snoda lungo una serie di coinvolgenti capitoli e di una vicenda che Giordano ha ricostruito, di volta in volta, creando un testo-immagine ricco di annotazioni, personaggi, riferimenti che uniscono la parola alla tecnologia, il sogno allo storico abbecedario, sino all’Osteria del Gambero Rosso e al paese dei balocchi.Il tutto intervallato da una sequenza di illustrazioni che, dai due Carabinieri al Mangiafuoco e la Volpe il Gatto, stabiliscono particolari connessioni con Keith Haring e Mario Ceroli, Amerigo Carella e Marinella Senatore, in una sorta di narrazione che rivela Geppetto e la Fata dai capelli turchini, il possente Pescecane e il Ciuchino, il Grillo parlante e il Campo dei miracoli.
Ma s’incontrano anche i “Ragazzi della via Pal”, Arcimboldo, il mitico maratoneta Abebe Bikila, la poetessa Alda Merini, Jacovitti, Walt Disney, Tex Willer, Emanuele Luzzati e Picasso con Magritte. Momenti e citazioni che, dopo il precedente libro di Guido Giordano “Les onze mille verges” di Guillaume Apollinaire, trasformano il racconto in una suggestiva e avvincente ricerca interiore, perchè “Il legno in cui è intagliato Pinocchio è quell’umanità”.
Angelo Mistrangelo
“ARTE CITTA’ AMICA”: TORINO ARTISTICO-LETTERARIA, MOSTRA DI DISEGNI DAL LIBRO DI VINCENZO PAPA
ARTE CONTEMPORANEA ALL’ASSOCIAZIONE CULTURALE ZIPART DI TORINO
Con la mostra “Téchne e Natura” s’inaugura venerdì 28 marzo, dalle 18 alle 21, in via Saluggia 17 a Torino, lo spazio espositivo della nuova Associazione Culturale ZipArt, fra Arte Artigianato Architettura, con l’intervento di autori che esprimono, attraverso una coinvolgente progettualità e con tecniche e materiali diversi, le personali esperienze e i molteplici aspetti dell’attuale realtà ambientale e sociale.Un primo appuntamento, quindi, per la sola serata del 28 marzo, che prelude a successive iniziative, mentre pone l’attenzione sulle ricerche e i lavori, presentati con un testo critico da Alessandro Abrate, caratterizzati dall’installazione di Delia Gianti “Il flusso della vita” e l’opera “Intrecci vitali” che rappresentano attese, sguardi, silenzi e il suo interiore e interiorizzato sentire. Per poi accostarsi ai linguaggi visivi di Lino Strangis, in cui si avverte il confronto e la possibile convivenza della tecnologia con il mondo naturale. E, infine, di Luisa Valentini si coglie il clima di una scrittura legata al rapporto tra la “forza generativa della natura e l’analisi delle sue molteplici forme”.Si apre, così, l’attività dell’Associazione che intende promuovere mostre, laboratori artistici e incontri culturali. (zipart.info@gmail.com).
A. Mis.
RIVALTA. MOSTRA “ABC DEL MANIFESTO”
Inaugura venerdì 21 marzo alle ore 18 alla biblioteca Silvio Grimaldi nel Castello degli Orsini la mostra “ABC del manifesto. Manifesti per la Scuola della Costituzione, ieri e oggi” curata da Gianfranco Torri.Presenta una ricca selezione di manifesti e altri materiali “di pubblica utilità”, realizzati dalle istituzioni per le scuole tra gli anni ’80 e il 2018, suddivisi in quattro sezioni per altrettanti temi, ancora oggi di grandissima attualità: la tutela dell’ambiente, le migrazioni, la Resistenza, il ripudio delle guerre.
FONDAZIONE GARUZZO. MOSTRA IN CINA: NINO MIGLIORI, UNA STORIA DELLA FOTOGRAFIA ITALIANA
È ora aperta al pubblico la mostra NINO MIGLIORI: UNA STORIA DELLA FOTOGRAFIA ITALIANA, visitabile fino al 20 aprile 2025 presso lo Xi’An Art Museum di Xi’An, Cina. Realizzata da Fondazione Garuzzo in collaborazione con Fondazione Nino Migliori, a cura di Alessandro Carrer e Clemente Miccichè.La mostra, prima retrospettiva dell’autore in Cina, porta a Xi’An 194 opere che abbracciano larga parte della sua carriera, dagli esordi ai giorni nostri, dalle serie “realiste”, passando per le sperimentazioni e le ricerche connesse all’Informale europeo, fino agli esiti più recenti. Nino Migliori ha contribuito con la sua opera a spingere sempre più a fondo le possibilità espressive del linguaggio fotografico, mostrandone tutte le sfaccettature attraverso una prolifica e stupefacente ricerca.