“Chieri Classica”, inaugurazione con successo
L’apertura affidata alla cura dell’Accademia dei Solinghi
Come ormai tradizione la Domenica delle Palme ha aperto la rassegna concertistica “Chieri Classica” con la serie”Musica e Spiritualità” (XV° edizione) affidata alla cura dell’Accademia dei Solinghi che ormai ha fatto apprezzare al pubblico cittadino quel vasto continente che è la musica antica/barocca con sorprendenti scoperte.
Tanto per iniziare due rarità di Giovanni Bononcìni (1670-1753), organista e compositore alla corte di Modena, membro dell’Accademia Filarmonica di Bologna, quindicenne scrisse la prima delle sue numerose opere teatrali. . Attivo a Roma, Milano, Venezia, infine a Vienna dove godette il favore degli imperatori Leopoldo I° e Giuseppe I°. A Berlino incontrò Haendel, undici anni più giovane che ne riconobbe il talento precoce. Nel 1702 si stabilì a Londra dove il pubblico ignorava il melodramma italiano, entrando così in competizione con il Sassone. Gli eventi volsero a favore dell’italiano, Fuggito a Parigi ,a causa di sfortunate vicende, si ridusse quasi sul lastrico, al rientro a Vienna venne salvato dall’imperatrice Maria Teresa che gli accordò una pensione. Del compositore modenese sono state eseguite la Prima e la Quinta Sinfonia dalle Sonate da chiesa, composizioni di solito per uno o due violini e basso continuo, che ebbero origine nel periodo barocco. Tali Sonate sono impostai su più di una melodia e i movimenti lento-veloce-allegro fugato e il quarto in forma bipartita. In seguitò questo tipo di Sonate cedettero il passo alla Sonata da camera, passando così di moda già all’epoca di F.J.Haydn.- S’ignora la data di composizione del “Saver Regina” di Pergolesi, una delle quattro antifone mariane, Il testo, le cui origini risalgono l secolo XI° è opera, forse di papa Gregorio XI° o di Sant’Anselmo da Baggio o più verosilmente di San Bernardo. Lo “Stabat Mater” di Vivaldi è semplice nello stile e sembra scritto in fretta .nonostante rivela una certa musicalità che presenta caratteristiche inusuali testimoniate dai movimenti lenti e dalle chiavi minori. Perfetto si rivela l’ambiente per questa musica che invita a perdersi nelle sontuose volute barocche della chiesa dei Ss. Bernardino e Rocco.
Al livello della consolidata eccellenza l’ ‘Accademia dei Solinghi-Fiari Ensemble, guidati da una semrpe attenta Rita Peiretti al clavicembalo.
Interpretazioni che hanno trovato un punto di equilibrio dove rimanere stabili è veramente arduo nei modi e nel fraseggio. sempre fragili.
Ammirevole la prestazione del controtenore Angelo Galeano ce ha ricercato particolare attenzione nella flessibilità di eloquio e presenza vocale, entrami maneggiati con la dovuta sensibilità. Elogi senza riserve a Paolo Volpe, Efix Puleo (violini). Magdalena Vasilescu (viola) e Margherita Monnet (violoncello=.
Un’osservazione a margine: si tratta del riemergere della vexata questio , ossia che la riprooducibilità della cosiddetta musica antica sia da intendere soprattutto come un’opportunità di conoscenza e al desiderio di farsi un’idea di appropriazione di una materia sonora e timbrica rediviva di qualità da cui pretendere non solo godimento uditivo ma anche intellettuale.
Netto il successo di pubblico congedato con un bis.
Edoardo Ferrati