Castelnuovo Belbo: un centenario di origini bolognesi, patriarca dell’astigiano
Il neo centenario Rino Cocchi nasce a Molinella (BO) il 5 febbraio 1920, primogenito di 4 figli di una famiglia coltivatori di canapa con la quale si producevano corde e gomene per le navi. A causa dei rastrellamenti fascisti furono costretti a trasferirsi ad Altedo, piccolo borgo tra Bologna e Ferrara. Rino apprende il mestiere di barbiere, lavoro che svolgerà anche poi a Bologna in un negozio sotto i famosi portici bolognesi. A vent’anni viene chiamato alle armi e assegnato ad un corpo militare di 1350 uomini inviati in Africa, nell’avamposto lungo il confine con l’Egitto. Poco equipaggiati, armi e cibo scarsi, mitragliatrici con raffreddamento ad acqua, dove questa scarseggiava per bere e lavarsi, subirono gravi perdite e, fatti prigionieri, furono condotti dapprima in Sudafrica e in seguito in Inghilterra ad occuparsi dei lavori nelle campagne e a badare al bestiame. Rientrato in Italia alla fine della guerra, viene assunto in ferrovia a Genova, dove si sposa e costruisce la sua famiglia. In pensione dal ’78, è ospite dal 2010 presso la residenza “I Giardini” di Castelnuovo Belbo. Rino ha ricevuto gli auguri istituzionali della Provincia di Asti rappresentata dal Consigliere delegato Ivan Ferrero che gli ha consegnato la pergamena di “Patriarca dell’Astigiano” unitamente all’omaggio di alcune pubblicazioni della Provincia e dell’Amaro del Centenario, della ditta Punto Bere di Canelli, partner nell’iniziativa. In occasione del suo centesimo compleanno, presenti il sindaco di Castelnuovo Belbo Aldo Allineri e di Mombaruzzo Giovanni Spandonaro che gli hanno tributato un caloroso augurio.
Nella foto: il centenario Rino Cocchi con le autorità, famigliari e parenti e staff della struttura.