Asti- Cronache dalla zona (quasi) rossa. Giorno 2: uffici chiusi e traffico dimezzato
Asti sembra aver assorbito il nuovo status di zona “attenzionata”, ovvero l’essere rientrata nelle aree sorvegliate e con restrizioni negli spostamenti per evitare il diffondersi del coronavirus.
Nel secondo giorno la zona “quasi” rossa torna ad un’apparente normalità e solo alcuni segnali danno il senso del cambiamento della routine. Il traffico appare molto diradato rispetto al solito. Alle 7,30 di questa mattina piazza Campo del Palio era semivuota, segno che pochi hanno preso i treni verso Torino e Milano. Viaggiano sia autobus che treni, ma sono pochi i passeggeri.
In mattinata si registrava ancora qualche ingresso scaglionato nei supermercati, misura presa in osservanza del decreto governativo per evitare gli assembramenti all’interno più che per una sindrome da accaparramento di beni di prima necessità. Già in serata le code sono sparite.
Alcuni uffici rimangono chiusi per permettere di approntare le misure per una corretta fruizione delle aree aperte al pubblico. La Camera del Lavoro chiude gli uffici per due giorni per la sanificazione e la predisposizione delle aree d’attesa. Rimane aperto il Caaf per gli appuntamenti con ingressi uno alla volta. Prossimamente potrebbero essere decise altre chiusure in accordo con gli altri uffici.
La Provincia sospende la presentazione del Campeggio di Roccaverano, prevista per il 15 marzo, e chiude il servizio di sportello che lo gestisce. Le prenotazioni potranno essere fatte via mail all’indirizzo campeggio@provincia.asti.it. Ai numeri 389 6443479 e 347 1367240 si possono acquisire tutte le informazioni sui turni e modalità di iscrizione. Gli altri uffici della Provincia saranno aperti al pubblico soltanto il martedì dalle 9 alle 13.
Nelle aziende il lavoro è ripreso normalmente compatibilmente con la possibilità di garantire gli spazi necessari ad assicurare le giuste distante d’igiene indicate dal Ministero.
Le uniche code registrare in serata sono quelle davanti alle farmacie, viste da Maggiora in corso Torino e alla Don Bosco in corso Dante, ma solo perché è permesso l’ingresso una persona per volta. Code ordinate e rispettose della distanza di un metro tra persona e persona. Chissà che il coronavirus insegni finalmente a tutti noi a rispettare le code. Non è mai troppo tardi per applicare un po’ di senso civico.
Dalla zona (quasi) rossa. Giorno 2.
Carmela Pagnotta