NOVARA, A ROMA IL SINDACO “CICLISTA” HA INCONTRATO CONTE
Arrivato a Roma in bicicletta dal paese di cui è sindaco: Divignano, in provincia di Novara (era partito il 1 maggio, prima a piedi e poi in bicicletta, in bermuda, infradito e fascia tricolore a tracolla), Gianluca Bacchetta è riuscito a parlare con il premier Conte, come desiderava, per segnalargli personalmente i ritardi dell’erogazione della cassa integrazione e le gravi difficoltà dei piccoli comuni, come il suo , in questo particolare momento, oltre a restituirgli i 600 euro che gli erano arrivati dallo Stato, per la chiusura della sua attività (una birreria con diversi dipendenti), l’unico aiuto (insufficiente) che fino ad oggi gli era giunto dalle autorità competenti.
Nel corso del suo viaggio di 600 chilometri, il sindaco ha incontrato numerosi suoi colleghi primi cittadini, impegnandosi a riportare al premier anche le loro preoccupazioni su situazione e ritardi. Al suo arrivo a Palazzo Chigi, Conte l’ha ricevuto, sospendendo una riunione con i partiti di maggioranza, restando con lui per circa un’ora e ascoltando quindi i timori di Bacchetta, che sono gli stessi dei suoi colleghi sindaci e di tutti coloro che hanno le loro attività chiuse da tempo, senza un sollecito aiuto per resistere e ripartire. Hanno parlato in particolar modo dei ritardi sulla cassa integrazione e dei protocolli sui ristoranti, con tutti gli obblighi per chi vuole riaprire non appena sarà possibile. Per la cassa integrazione in deroga, l’INPS, sentita dal premier telefonicamente, ha riferito che i flussi della cassa sono gestiti con il coinvolgimento diretto delle Regioni e che nel prossimo decreto dovrebbe esserci una norma per velocizzare i pagamenti.
Il sindaco ha anche chiesto quale sarà la durata dei protocolli di sicurezza per i ristoranti e affini, senza però purtroppo avere una risposta, perché dipende –gli ha detto il premier- dalla curva dei contagi e probabilmente i protocolli potranno essere sospesi solo quando sarà a disposizione di tutti un vaccino.
Bacchetta ha comunque voluto restituire provocatoriamente i 600 euro a lui erogati ed insufficienti per la sua necessità, per darli in beneficienza alla Croce Rossa. A quel punto Conte ha detto che avrebbe aggiunto anche lui, personalmente, altri 600 euro per la Croce Rossa. Il sindaco “ciclista” tornerà a Divignano nei prossimi giorni, ma questa volta gli daranno un passaggio in auto.
E.D.P.