“Che fine ha fatto l’ospedale unico dell’Asl TO5?”

L’area di Vadò su cui dovrebbe sorgere l’ospedale unico dell’asl TO5

Salizzoni (PD), vicepresidente del consiglio regionale: “L’emergenza da Covid19 non può costituire un alibi per accantonare questo progetto, insieme a quello del Parco della Salute”. E annuncia un question time

“Ora che si è superata la fase acuta dell’emergenza sanitaria da Covid-19, occorre che la Giunta regionale reinserisca tra le priorità della propria agenda l’edilizia sanitaria. A cominciare da quella che un’infrastruttura strategica per il Piemonte, il Parco della salute, della Scienza e dell’Innovazione. È ripreso o quando riprenderà il dialogo competitivo? Le bonifiche dell’area ex Fiat Avio sono riprese o quando riprenderanno? Troppo tempo è stato sprecato nel passato intorno a questo progetto e non possiamo permetterci di sprecarne altro. Dobbiamo ancora una volta ribadire che non stiamo parlando semplicemente di un nuovo ospedale, una sorta di Molinette 2, ma di una struttura sanitaria che concentrerà le alte complessità e dove si farà ricerca medica e tecnologica. Il Parco costituirà una grande opportunità urbanistica per riprogettare un’ampia parte della superficie metropolitana ed un volano per la ripresa economica del nostro territorio. Quindi l’emergenza da Covid19 non può costituire un alibi per accantonare questo progetto, quasi a farlo sparire dal radar del dibattito pubblico ora, comprensibilmente, concentrato su altri temi avvertiti più urgenti dai cittadini”: il vice Presidente del Consiglio regionale Mauro SALIZZONI, che sull’argomento ha annunciato un Question time, dove si chiederà al Presidente Cirio e all’assessore alla Sanità Luigi Icardi di fare il punto anche sull’ospedale unico dell’ASLTO5. “A che punto siamo? L’assessore aveva avanzato riserve sulla location individuata dalla precedente Giunta, rimettendosi però alle decisioni degli amministratori locali dell’Asl. Come si intende procedere? Per quanto tempo ancora vogliamo costringere gli operatori sanitari di Moncalieri e di Chieri a lavorare in strutture obsolete, incuneate in centri storici e che ampliamenti successivi hanno trasformato in imbarazzanti patchwork? E il finanziamento che l’Inail aveva previsto per questo ospedale, che fine ha fatto?”.