Chieri, è morto Alberto Compagnoni: una vita di lavoro e di sport
E’ morto nella sua casa di Chieri, martedì, a 87 anni, Alberto Compagnoni. Una figura notissima di imprenditore, uno sportivo autentico che aveva fatto di Chieri la sua seconda patria, dopo Manerbio di Brescia, il paese in cui era nato il 4 aprile del 1933. A Chieri, con la famiglia (la moglie Amelia e i figli Gigi, Cesare, Enrico ed Elvira), era arrivato nel 1973. La ditta di rubinetteria presso cui lavorava da tanti anni lo aveva promosso rappresentante per il Piemonte e Valle d’Aosta. Poi, la scoperta della Congregazione Mariana, di San Carlo, dello sport Fulgor. Per lui, sportivo da sempre, appassionato di calcio (tifoso juventino come uno dei tre figli e la figlia, in una famiglia che per le altre componenti era, anzi è, milanista), l’impatto con il calcio a San Carlo è stato un momento di festa. Affiancò subito i mitici Cauda e Toffetti nella Fulgor, prima allenando i ragazzini e poi assumendo la presidenza della società. Fu grazie a lui e al compianto Michele Fontana, ‘anima’ della Leo a San Luigi, se nel 1977-78 il glorioso torneo notturno di calcio a sette andò in scena, con grande successo, sul campetto di San Carlo un po’ brullo ma fremente di tifo. Compagnoni, sempre con l’amico Fontana, fu anche artefice della storica fusione Leo-Fulgor degli anni Ottanta. Sul piano professionale, Compagnoni già nei primi anni Ottanta rilevò l’agenzia di affari Credit in Via Palazzo di Città, che divenne subito il fiore all’occhiello dell’intera famiglia, visto che furono (e sono) i figli, in società tra loro, a gestirla. Alla fine degli anni Novanta, ormai in pensione, Alberto Compagnoni rilevò la Edilchieri e ci mise con passione e competenza energie illimitate. Fino a pochi anni fa, quando le condizioni di salute cominciavano a peggiorare e, su pressione della famiglia, dovette concedersi un po’ di riposo.
Lo piangono i figli, mancherà tantissimo ai numerosi nipoti, in cui si specchiava. In tanti lo ricorderanno con affetto e simpatia. (G.Giac.)